Chicago Blackhawks, 1st overall pick: Connor Bedard, Center, Regina (WHL)

Non c’è molto da dire che non sia già stato detto: Bedard è un fenomeno vero, di quelli che ti cambiano la franchigia, e non c’è nessuna paura o dubbio da parte di esperti ben più quotati di me nell’affermarlo.Un giocatore che non credo si discosterà dalla posizione di centro e che può già lanciarsi in NHL nella prossima stagione, e mi sorprenderebbe molto se non fosse così.

Primo giocatore con 140 punti in WHL in 27 stagioni, leader della nazionale giovanile agli ultimi mondiali di categoria dove è stato MVP senza possibilità per chiunque altro abbia partecipato.

Con la trade da Boston di Taylor Hall verso i Blackhawks, per liberare cap space, Bedard potrà ritrovarsi con l’ex MVP in first line e Athanasiou a destra, cercando di capire cosa farà Chicago con Lukas Reichel, che potrebbe prendersi il ruolo di centro di seconda linea o potrebbe rimanere sui lati, magari separato da Bedard per lasciare spazio ad entrambi di crescere con partner più esperti.

Fino a qui zero sorprese, ma tanta curiosità di vedere l’effettivo impatto di Bedard sulla lega.

Giocatore di Riferimento: nessuno. Bedard non può essere comparato con un giocatore in particolare, perché ha un blend di tecnica e fisicità diverso dalla maggior parte dei giocatori attivi al momento. I paragoni con McDavid perdono di senso e stanno in piedi solo per le statistiche.

Ha moltissime qualità: con McDavid vedrei un confronto lecito sulla visione di gioco, in entrambe le fasi, mentre trovo abbia nel tiro una qualità davvero fuori dal comune, paragonabile a quella di Matthews al suo ingresso nella lega. Il playmaking invece è molto più simile a quello di un’ala, come Kane piuttosto che Marner.

Difficile compararlo ad un unico giocatore, ed è per questo che si ritrova ad essere talento generazionale.

Anaheim Ducks, 2nd overall pick: Leo Carlsson, Center, Orebro (Sweden)

Qui avevamo il vero spartiacque del draft, ovvero la scelta tra due centri di prima categoria che, tolto Bedard, sarebbero stati seri candidati al first overall pick.

A spuntarla è lo svedese, scelto dai Ducks: la prima cosa da dire su Carlsson è che ha già dimostrato di poter giocare tra i pro in patria, sentendosi a suo agio nella Swedish Hockey League, dove comunque i giovani vengono abitualmente “protetti”.
Carlsson ha, come metro di paragone, Alexander Barkov: è quel tipo di giocatore, solido in tutto, estremamente attento, visione offensiva e difensiva, fisicità. I Ducks si aspettano questo tipo di pacchetto, ricordando inoltre di avere già nel mezzo due talenti cristallini come Trevor Zegras e Mason McTavish.

Proprio per questo, vedo la scelta come una basata sul talento, e non sulla necessità: i due giocatori appena menzionati hanno tutto per essere due centri da first e second line, ma sia Carlsson che Fantilli offrivano un ammontare di talento troppo grande per non essere scelti subito dopo Bedard.

Dubito, in quanto giocatore europeo, che Carlsson vedrà subito il ghiaccio NHL la prossima stagione: solitamente viene atteso almeno un anno di maturazione in patria, ma senza dubbio Anaheim ha tutta l’intenzione di rendere Carlsson protagonista negli anni a venire.
Staremo a vedere se questo significherà spostare McTavish, l’unico candidato tra i due giovani attuali centri di Anaheim, sul lato sinistro, dato che considero Zegras intoccabile nella sua collocazione di centro.

Giocatore di Riferimento: Alexander Barkov. Concordo con chi lo paragona al capitano dei Panthers: Carlsson è un giocatore che non ti fa battere il cuore, ma che è sempre presente, ha una fisicità straripante, prende le decisioni giuste ogni singola volta e sa giocare su tutto il campo. Completo ed utile in ogni aspetto del gioco, e capace poi di alzare l’asticella quando serve.

Columbus Blue Jackets, 3rd overall pick: Adam Fantilli, Center, Michigan (NCAA)

Fantilli, opinone mia, sarebbe stato first overall pick negli ultimi due o tre draft prima di questo. Un ragazzo che domina la NCAA alla sua età non si vede spesso: Brady Tkachuk fece molto meno e ad oggi è una stella della lega e un top 5 pick. Ha vinto l’Hobey Baker prima di essere selezionato grazie ad una stagione da 30 goal e 65 punti.

Fantilli è tutto quello che vorresti avere quando si tratta di centro di prima linea, ovvero la colonna portante della costruzione di qualsiasi squadra da titolo nell’hockey su ghiaccio.

Sul vederlo in NHL da subito, beh, si sta muovendo qualcosina: i Jackets vorrebbero convincere il ragazzo a lasciare Michigan, dopo la sola stagione da Freshman, per poterlo avere in roster dopo i training camp estivi. Vedremo cosa deciderà il ragazzo, ma sicuramente è un talento che potrebbe pattinare tra i pro seduta stante.

Anche Fantilli si proietta come un centro con un gioco completo, con un frame decisamente simile a quello di Carlsson, facendone due giocatori simili in tutto e per tutto. Potrebbe essere finalmente il primo vero first line center che passa da Columbus direttamente dal draft.
Se dovesse giocare, potremmo rivedere Jenner spostato sull’ala e Fantilli prendersi le redini della linea con Gaudreau e Laine per enfatizzare subito il suo potenziale. Se si volesse dare meno responsabilità al ragazzo, potrebbe essere uno tra Roslovic e Sillinger a spostarsi sui lati, lasciando libero un posto nel mezzo al potenziale ex Michigan Wolverines, che non può giocare se non come centro di una linea top six.

Giocatore di Riferimento: Anze Kopitar. La fisicità e la calma con cui gioca, insieme alle letture difensive e al pulitissimo gioco offensivo mi fanno pensare al capitano dei Kings come metro di paragone perfetto per Fantilli, ed è quello che si augurano anche i Blue Jackets. Vederlo capitano e leader di Columbus nei prossimi anni è ciò che tutti si aspettano da questo ragazzo.

San Jose Sharks, 4th overall pick: William Smith, Center, US U-18 (NTDP)

Se non fosse stato chiaro, questo draft è praticamente una miniera d’oro per la posizione di centro, la più quotata nella NHL, il quarterback, il pitcher dell’hockey su ghiaccio.

Will Smith, ironia dell’omonimia col famoso attore a parte, è un giocatore dal tremendo potenziale ed ottimo premio di consolazione per il quarto pick, in una franchigia come quella di San Jose in totale rebuild. Iniziamo a dire che questo ragazzo ha eguagliato i record di Hughes nel programma di sviluppo giovanile statunitense, ed è un giocatore nella mold dell’attuale centro dei Devils: tantissimo potenziale offensivo e dinamicità, da lavorare su fisicità e posizionamento, ma è in tutto e per tutto il miglior prospetto Sharks, proiettato verso un futuro da first line center.

Dovremo attendere almeno una stagione per vederlo però, perché giocherà in NCAA con Boston College la prossima stagione: un passo importante per capire quanto saprà dominare a livello collegiale, step che spesso ha rivelato quanto determinati talenti fossero pronti all’hockey professionistico.

Giocatore di Riferimento: Jack Hughes. Stesso stile di gioco, molto dinamico, movimento, capacità di crearsi spazio e di creare gioco, fisicità comparabile. Lo skating sublime appartiene ad entrambi e il profilo fisico è decisamente sullo stesso piano. Fa paura pensare che il quarto pick di quest’anno, a parere mio, sia equivalente al first pick di quell’anno da parte dei Devils. Dimostra quanto siano potenzialmente speciali gli altri tre.

Montreal Canadiens, 5th overall pick: David Reinbacher, Defenseman, Kloten (Switzerland)

Il giocatore Austriaco con la selezione più alta nella storia del draft, e forse una prima, piccola sorpresa per la serata alla Bridgestone Arena di Nashville.

In questo draft il talento in difesa c’è, ma è lontano dal numero di centri ed ali incredibili a disposizione. I punti però sono due: Reinbacher è il miglior talento difensivo del draft e Montreal non ha bisogno di altri giovani forward, è al completo. Il reparto arretrato andava ristrutturato e questo ragazzo ha già dimostrato di poter gestire gli adulti nella lega professionistica svizzera, dove solo Roman Josi, alla sua età, fu capace di totalizzare più punti, il che la dice lunga.

Alcuni credono che Reinbacher possa figurare nell’opening roster di Montreal la prossima stagione, nonostante sia prassi lasciare almeno un anno di crescita ai prospetti europei. I Canadiens andranno ad inserire anche Lane Hutson in roster questa stagione, e la scelta di Reinbacher sembra essere perfetta: Hutson è un defenseman che produce moltissimo, undersized, e che tira con la sinistra, mentre l’austriaco è un armadio su pattini che tira a destra e che ha un gioco completo.

Potrebbero essere il first pair dei prossimi 15 anni per Montreal, se tutto dovesse girare a dovere, e nel frattempo là davanti ci sono i vari Suzuki, Caufield e Slavkovsky a fare il loro.

Giocatore di Riferimento: Shea Theodore. Il nome del defenseman dei recenti campioni di Vegas è quello che salta fuori più spesso quando si cerca un equivalente per l’austriaco. Stesso profilo fisico e uno stile simile per la completezza: contribuisce a livello offensivo, soprattutto con un’ottima visione di gioco e tocco, ma poi è sempre dove dev’essere per arginare l’avversario. E fidatevi, un defenseman completo in first pair capace di darti 50 punti a stagione e nel frattempo di chiudere la porta a i forward più attrezzati della squadra avversaria è oro colato, e meritevole di un quinto pick ben ragionato da parte dei Canadiens.

Valutazione finale

Chicago non poteva che selezionare Bedard, e ripetiamo di nuovo come questo possa essere un momento storico paragonabile alla scelta di Kane o di Toews in passato, forse anche di maggior magnitudo, dato che molti accostano Connor al suo omonimo di Edmonton o ad un certo Sidney Crosby, come impatto nella lega. Certo, il facile entusiasmo è da guardare spesso con occhio sospetto, ma Bedard fa paura.

Anaheim e Columbus avevano davanti una scelta equivalente, era davvero questione di scegliere uno o l’altro: i Ducks avevano la responsabilità di farlo per primi e lasciare a Columbus una decisione obbligata. Hanno propeso per lo svedese e solo la storia ci dirà se hanno fatto bene.

Personalmente, non sono in grado di scegliere tra i due prospetti, e credo che entrambi potranno essere grandissima risorsa negli anni a venire.

San Jose decide anche qui di puntare sul talento, nonostante ci siano lacune più profonde sulla blue line, con Will Smith, ed è una scelta che non mi sento di criticare. Appoggio però anche l’approccio degli Habs, più continuativo rispetto al progetto fino ad ora portato avanti, con la selezione di Reinbacher, per quasi tutti il miglior defenseman disponibile quest’anno.

Presto una valutazione dei pick tra il 6°ed il 15°, per poi esplorare le gemme e gli steal più importanti di questo draft NHL 2023.

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