Nella breve intervista di ESPN tra terzo e ultimo quarto di gara-3, con gli Oklahoma City Thunder in vantaggio di 5 punti, Tyrese Haliburton ha risposto alla domanda di circostanza su cosa servisse per vincere la gara con tre semplicissime parole: run and rebound.
Apparentemente una frase fatta, in realtà il leader degli Indiana Pacers ha riassunto perfettamente le chiavi che consentono alla sua squadra di essere avanti 2-1 nelle Finals 2025.
I Pacers hanno iniziato la prima gara della serie finale al Gainbridge Fieldhouse avendo raggiunto il proprio obiettivo di girare il fattore campo dalla loro parte e portando a casa un 1-1 prezioso pur essendo stati avanti per meno di due minuti sui 48′ totali delle prime due partite e soprattutto dopo che i Thunder, sconfitti in gara-1 col canestro di Haliburton a 0.3” dal termine, avevano reagito rabbiosamente dominando la partita successiva.
La squadra di Mark Daigneault, leader della Western Conference e favorita per la vittoria finale, ha vinto gara-2 con un +16 (123-107 il risultato conclusivo) che per certi versi era anche poco descrittivo di come la partita sia stata controllata dai Thunder per quasi tutta la sua durata.
Shai Gilgeous-Alexander went off for 34 PTS in OKC’s series-tying Game 2 win, and now holds the record for most total points in a player’s first two Finals games.
With things even at 1-1, the action shifts to Indiana.
Thunder/Pacers Game 3 tips tomorrow at 8:30pm/et on ABC! pic.twitter.com/vLD3bE0ZzV
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Già nella prima metà del secondo quarto OKC accarezzava il ventello di scarto mantenuto poi per tutto il resto della contesa e ottenuto con l’ampio sfruttamento di tutte le armi principali: i 34 di Shai Gilgeous-Alexander con 8 assist e 11/12 ai tiri liberi, la difesa perimetrale che ha tenuto Haliburton a soli due canestri dal campo a metà terzo quarto (l’ex Kings chiuderà con 17 ma 12 nell’ininfluente ultimo quarto) e l’apporto della panchina con 20 punti di Alex Caruso e 18 di un redivivo Aaron Wiggins, entrambi protagonisti con le triple (4/8 per Caruso, 5/8 per Wiggins) del 17-2 nel secondo quarto già decisivo.
La vittoria degli Indiana Pacers in gara-3 ha mostrato però non solo che per gli uomini di Rick Carlisle una sconfitta, seppur pesante, non pregiudica la capacità di applicare quel run and rebound auspicato da Haliburton ma anche che i Thunder, dopo aver fatto il loro dovere in gara-2, non riescono ancora ad imporre agli avversari la propria pallacanestro adeguandosi invece al gioco dei Pacers.

Rick Carlisle con il Larry O’Brien Trophy vinto nel 2011 con Dallas
In questo modo c’è stato ben poco spazio per gli isolamenti di Gilgeous-Alexander che segnerà solo un canestro dal campo nell’intero ultimo quarto, mentre i Thunder che sono la squadra con meno palle perse dei playoff (11.9) hanno buttato 19 possessi contro i 14 degli avversari.
Protagonista assoluto da questo punto di vista è uno degli uomini d’energia di lungo corso dei Pacers: TJ McConnell.
Il trentatreenne di Pittsburgh, tra i pochi ultratrentenni dei giovani Pacers, ha tesaurizzato al massimo i suoi 15′ di utilizzo partendo dalla panchina e recuperando 5 palloni anche sotto il canestro dei Thunder: sia nel secondo quarto, con Indiana chiamata a rispondere ai primi 12′ in cui OKC era arrivata al +9 giocando di fisico e spinta dal 3/3 da tre punti di Lu Dort, sia nell’ultimo iniziato con 5 punti da recuperare ha propiziato un altro veloce canestro per i suoi che ne avevano appena realizzato uno.
T.J. MCCONNELL AGAIN WITH THE STEAL 😳 pic.twitter.com/3davvGSrJc
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Se parliamo di punti delle riserve, però, i peana dei tifosi Pacers che hanno colorato di giallo la Gainbridge Fieldhouse per la sua seconda finale NBA erano tutti per Bennedict Mathurin.
L’assenza del canadese lo scorso anno era stata alquanto pesante nel corso dei playoff, ora però Mathurin c’è e si prende una serata da top scorer assoluto nella gara siglando 27 punti, tirando 9/12 dal campo e rappresentando la più preziosa delle risorse per rispondere a tutti i tentativi di allungo dei Thunder che infatti non sono mai andati oltre i succitati 9 punti di scarto del primo quarto.
La partita ha visto un equilibrio dettato dai ritmi alti e dalla solita transizione Pacers sempre al limite tra la palla persa e il canestro veloce: 22-14 Thunder dopo 8′, risposta Pacers guidata da Pascal Siakam che chiuderà con 21 punti e 8/14 dal campo, poi sorpasso locale e +5 col fallo e canestro di Mathurin per il 47-42 del 18′.
La controffensiva di OKC è guidata dal rientro in campo di Shai Gilgeous-Alexander dopo il riposo del secondo quarto; il canadese guida i suoi alla nuova parità a quota 51, ingaggia un personale duello con Tyrese Haliburton negli ultimi minuti del primo tempo e riporta in vantaggio i Thunder a inizio terzo quarto dopo che si era andati alla pausa lunga sul 64-60 in favore di Indiana grazie al canestro dalla media di McConnell.
Il parziale iniziale dei primi 2′ nel terzo quarto è di 8-0 per OKC ma non è il preludio a una fuga ospite perchè Haliburton risponde presente rubando e schiacciando in tranquillità il nuovo pareggio in contropiede (74-74 al 30′) riportando la gara sui binari dell’equilibrio, con Andrew Nembhard a cercare di contenere un Gilgeous-Alexander che sembra entrato in ritmo. L’ultimo tentativo dei Thunder di portare la contesa sui loro binari è rappresentato dal 6-0 nell’ultimo minuto in cui Jalen Williams prima manda a schiacciare Chet Holmgren che si prende anche il fallo (saranno gli unici 3 punti di Holmgren, che aveva iniziato con 15, nel terzo quarto) e poi segna la tripla che manda all’ultima pausa le squadre sull’89-84 in favore di Oklahoma City.
Non è la più facile delle situazioni per i Pacers, cinque punti di vantaggio non saranno molti ma in una gara equilibrata e con 12′ che peraltro valgono una consistente parte delle speranze di titolo NBA per ambedue le squadre possono senza dubbio pesare. La squadra di Carlisle si è però trovata a dover recuperare in contesti ben più duri e così l’ultimo quarto è quello in cui Indiana indirizza definitivamente la gara in proprio favore.

Tyrese Haliburton, leader degli Indiana Pacers, al tiro contro Isaiah Joe
Mathurin e McConnell mantengono a contatto i Pacers all’inizio della quarta frazione di gioco, Haliburton riporta in vantaggio i padroni di casa con la tripla del 101-98 con 6’40” da giocare e prosegue sulla scia di una grande partita personale che alla fine parlerà di 22 punti, 11 assist e di un solo rimbalzo di distanza da un’altra tripla doppia per il play scartato dai Sacramento Kings. A spaccare definitivamente la gara è però Obi Toppin, già protagonista in gara-1.
L’ex Knicks prima inchioda uno schiaccione in testa a Lu Dort (sparito offensivamente dopo la sparatoria iniziale dall’arco) per il +7 Indiana, prima occasione di vantaggio sopra i due possessi per i locali, e poi vola a stoppare Jalen Williams. Quando poi Aaron Nesmith segna l’unica tripla della sua gara per il 110-102 Pacers mancano ancora tre minuti ma la partita, di fatto, è già segnata.
SHOWTIME 💥
Listen to the Korean SPOTV call of Obi Toppin’s putback slam late in Game 3! pic.twitter.com/hFYdAcQOJ5
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Con Gilgeous-Alexander contenuto bene dalla difesa è solo Williams, migliore dei suoi con 26 punti e 9/18 dal campo, a crederci ancora insieme a Caruso che fa provare l’ultimo brivido ai tifosi Pacers quando lanciato a canestro subisce un durissimo fallo da Nesmith che gli arbitri impiegano molto tempo a valutare come fallo ordinario invece che flagrant. Siakam mantiene a distanza OKC che paga la fatica di rincorrere gli avversari sbagliando tiri liberi fondamentali, Indiana conserva il vantaggio di due possessi, il canestro finale del 116-107 è proprio del camerunense già campione NBA con i Toronto Raptors. La Gainbridge Fieldhouse può festeggiare: i Pacers sono 2-1 nelle Finals.
Un’occasione d’oro per Indiana che nella notte italiana di sabato 14 giugno potrà cercare l’opportunità di tornare a Oklahoma City con un 3-1 di vantaggio e che come più volte rimarcato sembra pienamente con la testa nella serie e determinata a consegnare ad Indianapolis il suo primo anello NBA.
Proprio questa occasione potrebbe costituire motivo di pressione per una gara-4 che i Thunder dovranno affrontare al massimo delle loro possibilità per non vedere in faccia lo spettro di un titolo che sembrava diretto verso OKC ma che potrebbe sfumare nell’atto finale; sfidare Indiana sul proprio basket non è la strada giusta e servirà che Daigneault effettui i dovuti aggiustamenti e soprattutto che Shai Gilgeous-Alexander e compagni diano il massimo per pareggiare la contesa.
THE PACERS WIN THE FIRST FINALS GAME IN INDY IN 25 YEARS 🚨🚨
THEY TAKE A 2-1 SERIES LEAD!! pic.twitter.com/1kV5TuzNKl
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Sotto la copertura di un tranquillo (si fa per dire) insegnante di matematica si cela un pazzo fanatico di tutto ciò che gira intorno alla spicchia, NBA in testa. Supporter della nazionale di Taiwan prima di scoprire che il videogioco Street Hoop mentiva malamente, in seguito adepto della setta Mavericks Fan For Life.

