Due titani in cerca di un’altra gloria. I primi, i Capitals di Ovechkin, vogliono assaggiare le Finals e la coppa di nuovo. I secondi, dopo averla sfiorata contro i Blues, credono di avere ancora le carte per arrivare fino alla fine. Questa volta sperando in un risultato diverso.

In una East Division ultra-competitiva, Washington si è piazzata seconda a causa di una vittoria all’overtime in meno, on the road, rispetto ai Penguins. Dimostra quanto queste quattro franchigie siano vicine. Sarà uno scontro importante, appassionante, da vivere dall’inizio alla fine.

LA STAGIONE

Washington fa la solita figura: veterani ancora in pompa magna, con “Russian Machine Never Breaks” ancora motto principale, ma anche con un Backstrom in spolverissimo ed un Carlson sempre dominante. Vitek Vanecek, sorpresa graditissima, Ilya Samsonov, dopo un’avventura COVID che lo ha rallentato di nuovo in piedi, costituiscono tandem di debutto per Washington, che fino ad ora si era sempre affidata a Braden Holtby. Dovranno reggere la pressione, ma la regular promette bene.

Il gruppo è solido, si conosce bene e ha chimica, ha vinto già una Stanley Cup e continua ad avere fame. La Power Play rimane spaventosa: oltre a Ovi e Backstrom, Kuznetsov, Oshie, Carlson. Washington è una squadra veramente completa.

Boston arriva con qualche dubbio non ancora completamente vanificato: l’addio di Krug e Chara ha portato ad una piccola rivoluzione in difesa. Charlie McAvoy non ha deluso, ma non ha neppure brillato quanto ci si aspettava.

Poi, invecchiano anche i top player, ovviamente: Bergeron rallenta un po’, Rask, tra le controversie dell’anno scorso, stessa cosa. Marchand fa eccezione: più invecchia, meglio fa. Che allarma un po’ è David Pastrnak: dire che abbia fatto male sarebbe da bugiardi, ma sicuramente non ha “rotto gli equilibri” come si pretende da uno del suo calibro. Quella discontinuità non se l’è ancora tolta di dosso, vero però che nella post-season il ceco si è sempre distinto.

Ma l’aggiunta di Taylor Hall e l’esperienza del gruppo sono attributi che possono fare la differenza.

LO STILE

Washington è una squadra eccezionalmente distribuita: due centri da prima linea a fornire un’opzione A ed un’opzione B, alternative che permettono di mettere in gioco sempre una minaccia offensiva concreta. L’aggiunta di Mantha ha fatto bene, e tra Wilson ed Oshie, Ovi ha tutto il supporto per produrre.

La difesa funziona, è piena di veterani e ha il giusto drive a livello di creatività, con un Carlson sempre in spolvero. Del tandem goalie abbiamo parlato. Il gioco è tipico di Laviolette, e non troppo dissimile da quello di Trotz, che portò il massimo successo: esperienza, compattezza, esplosività nei momenti giusti. E non prendete penalità con questi qui, altrimenti sono dolori.

Boston, come sempre, si appoggia invece ad una Power Line, anche se con l’arrivo di Hall si è sicuramente pareggiato un po’ il divario. L’ex MVP, arrivato dall’incubo con Buffalo, è sicuramente la miglior ala che David Krejci ha mai avuto a disposizione nella sua linea.

Quindi, anche se Bergeron-Marchand-Pastrnak rimane il centro produttivo della squadra e l’innegabile “linea da battere”, ora la distribuzione è più omogenea.

La difesa vacilla un po’ di più: nonostante la presenza di Brandon Carlo e Charlie McAvoy, che danno sicurezza, la produzione dal back-end è un po’ risicata, e la sicurezza in non possesso ogni tanto va rivista. Ma c’è tanta velocità per Boston: sarà rapidità contro fisicità, spesso e volentieri. La chiave sarà bilanciare le due cose per entrambe le squadre: Washington non dovrà essere troppo lenta, Boston non dovrà essere troppo docile.

IL CONFRONTO

Alexander Ovechkin vs. Brad Marchand

Loro sono le stelle della propria squadra. Due giocatori estremamente diversi: un Power Forward già entrato nella leggenda, visto come, potenzialmente, il più grande goal-scorer di tutti i tempi, che combina tecnica, senso del goal e fisicità per creare una macchina perfetta.

Dall’altra parte, un disturbatore professionista, che oltre al carattere e alla malizia possiede visione, skating, tocco eccezionali, e che può cambiarti una partita sia con un assist al bacio, sia con una provocazione ben riuscita.

Il loro rendimento sarà determinante, e sarà uno degli aspetti che potrebbero far virare la serie da una parte o dall’altra. Se Alex solitamente è però granitico anche dal punto di vista mentale, attenzione al carattere di Marchand, ogni tanto arma a doppio taglio, soprattutto con queste Power Play in gioco.

Nicklas Backstrom vs. Patrice Bergeron

Backstrom quest’anno ha preso il vizio del goal, che sinceramente aveva anche prima, ma che si è mostrato in tutta la sua importanza durante questa regular. Rimane però famoso per essere uno dei migliori passatori della storia, e non solo perché ha giocato a fianco del grande otto. E similmente a Bergeron, è considerato un centro two-way davvero efficace, preziosissimo nella fase difensiva.

Offensivamente, trovo che Backstrom abbia una marcia in più rispetto al collega, ma difensivamente Patrice non si batte: se il Selke Award fosse rinominato, diventerebbe senza ombra di dubbio il Patrice Bergeron Award per il miglior forward difensivo. Sono queste due caratteristiche che rendono il match-up interessante: due centri di prima linea che possono cambiare le sorti di una partita in entrambi i lati del campo, certo, ma che fanno dell’arte del passaggio e dell’arte della difesa i loro cavalli di battaglia.

John Carlson vs. Charlie McAvoy

Carlson da anni si registra come uno dei D più forti della lega, soprattutto quando si tratta di inventare per i propri forward: rimane il Power Play QB migliore in circolazione. McAvoy deve fare dei passi in avanti: ha il talento, ma per ora non si è ancora posto ai livelli di un vero two-way D da Norris, che è ciò che Boston si aspetta. Carlson è un giocatore da cui sicuramente può prendere spunto. E quale miglior occasione se non quella di battagliare con lui in una serie da playoff? Sono indiscutibilmente i due leader difensivi delle rispettive franchigie, ed il loro rendimento sarà fondamentale.

Vitek Vanecek & Ilya Samsonov vs. Tuukka Rask & Jaroslav Halak

Come detto prima, il tandem dei Caps è giovane, e vergine in termine di esperienza playoff, dunque servirà gestire la pressione e tirare fuori la “clutch performance” in ogni game. Dobbiamo vedere come si comporteranno. Boston è nella situazione opposta: il tandem Bruins è più che esperto, ed è solido, uno dei migliori degli ultimi anni, e nonostante l’età che avanza, entrambi i goalie si comportano ancora al top. Un calo però sarebbe sicuramente pericoloso, ed inaccettabile, da entrambe le parti: il Goaltending è la chiave, spesso e volentieri, che può portare una serie ad essere semplice piuttosto che complicata.

Evgeny Kuznetsov & TJ Oshie vs. David Krejci & Taylor Hall

Quattro giocatori che possono, e devono, fare la differenza: l’eccentrico centro russo e la dinamo del Minnesota, contro il veterano della Repubblica Ceca e l’MVP girovago. I due di Washington si conoscono bene, hanno già vinto insieme, e sanno di poter contribuire in maniera determinante al successo dei Caps. Lato Boston, Krejci è sempre stato alla ricerca di un’ala “speciale” che potesse permettergli di sfogare tutto il suo talento, e trovare merce migliore di Taylor non è cosa facile. Per ora, l’ex first overall pick si è trovato bene, e si spera, se si è tifosi Bruins, che la chimica possa ulteriormente migliorare.

Ci saranno momenti in cui altri dovranno subentrare ai soliti Ovechkin e Marchand, ai soliti Backstrom e Bergeron. E questi saranno i nomi da fare. Senza dimenticare David Pastrnak.

LA CONCLUSIONE

Non suona come ultima chance, ma ci siamo vicini: le nuove regine si stanno facendo sempre più forti, ed i vecchi sovrani non possono fare altro che stare a guardare. Ma in un periodo di transizione, è dovere spingere al massimo per tornare ancora alla gloria. È quello che queste due franchigie si prospettano di fare, ed il destino le ha volute far incontrare proprio al primo round di un torneo di divisione che farà fuori tante ottime candidate alla vittoria finale.

Soprattutto per Boston, questa sembra essere una chiamata alle armi molto più importante del solito, perchè Father Time, come lo chiamano oltreoceano, non lo batte proprio nessuno. Ma davanti a loro l’ombra di Ovechkin, che dopo aver assaggiato la coppa ne vuole ancora, conscio di non poterla inseguire per sempre.

È una corsa contro il tempo, ed avrà inizio stanotte.

5 thoughts on “East Division: #2 Washington Capitals vs #3 Boston Bruins

  1. Tifo Caps ma vedo più i Bruins…altra serie spaziale comunque.. d’altronde si sapeva che la East fosse la Division più forte ed equilibrata…

    • Visti bene però i Caps l’altra notte. Mi sembrano carichi.
      Tegola Vanecek, non sono ancora andato ad approfondire, ma vederlo uscire a quel modo…
      Comunque serie già divertente, la qualità c’è alla grande.

  2. Gara 1 è già stata uno spettacolo, purtroppo persa dai miei Bruins in OT. Il vero problema è stato prendere gol dopo una rottura di stecca da parte di McAvoy da ultimo uomo., poi si sa che nei playoffs è spesso…una questione di mm. Ho visto bene la mia squadra dietro e anche come fisicità, ma davanti mi è sembrato di rivedere a sprazzi la squadra inconcludente che c’era ante acquisizione di Hall. Dietro Rask giocherà Swayman, credo e non Halak che ormai non dà grandi garanzie. Ultima cosa: Mc Avoy secondo me non ha deluso affatto dietro, come tutta la giovane difesa orfana di Krug e Chara. Dove però si è sentita molto l’assenza di Krug è stato nei power play…Serie durissima comunque fino alla fine. Forza Bruins!

    • McAvoy non mi ha assolutamente deluso, e spero non sia arrivato questo dal pezzo! Però mi aspetto di più: dopo la stagione, non l’avrei messo in lista per i candidati al Norris, nemmeno lontanamente, e io da lui mi aspetto questo se devo dirti la verità. Perché ha tanto potenziale.
      Ma è un gran bel defenseman, per i miei Blackhawks sarebbe eccezionale!

      Hall ha fatto tanto in questa serie, e Boston ha preso il largo. Hanno giocato davvero bene, e la chiave secondo me è stata proprio quella seconda linea che finalmente sta dando il supporto necessario ai Big Three.
      Su Halak vs Swayman, vedremo: in regular Jaro ha deluso un po’, ma l’esperienza conta. Anche se finché Tuukka gioca così si lascia dentro lui e via XD

  3. Intanto i Capitals sono fuori 4-1 e non credevo davvero. Ho visto i miei Bruins giocare davvero bene, come mai in tutta la stagione. Adesso un po’ di riposo. Bergeron è stato tostissimo e ha dato finalmente cenni di risveglio il buon Pasta! Fin qui, tra covid e infortunio iniziale il buon Pastrnak non si è mai visto. Se si sveglia proprio ora (e così parrebbe dalle ultime due partite con goal) allora ci sarà da ridere fino alla fine! In questo momento vedo solo 2 squadre più forti dei Bruins: Avalanches e Lightnings. Ma tutto può essere nei playoffs Nhl!

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