VOTI OTTENUTI: 1.771.375
PARTECIPAZIONI: 4 All Star Game
STATISTICHE: 28.7 punti, 11.7 assist, 8.3 rimbalzi, 44.1% dal campo in 36.6 minuti
https://www.youtube.com/watch?v=rc2N3fpEEhU
Il 2016-17 di James Harden è diventato la stagione del riscatto, e la convocazione per l’All Star Game è diretta conseguenza della sua trasformazione in campo: il giocatore egoista, irritante e afasico della scorsa stagione ha lasciato il posto ad un Barba molto più in sintonia con i compagni, calato alla perfezione in un sistema ideale per le sue caratteristiche, e frustrante per gli avversari, alle prese con un rebus irrisolvibile fatto di potenza, classe cristallina, velocità e astuzia (tanta, tanta astuzia…).
Statistiche alla mano, Harden gioca meno minuti di un anno fa e segna meno, ma ha una percentuale dal campo più elevata, e le sue cifre a rimbalzo sono schizzate verso l’alto, così come gli assist, che scollinano abbondantemente quota 11 (cifra irreale, per un’autentica guardia tiratrice).
Merito del nuovo coach Mike D’Antoni e dell’attacco Seven-Seconds-or-Less, certo, ma anche di Harden, che si è presentato al training camp in ottima condizione atletica, pronto a rimettersi in discussione e a ricucire il rapporto con il resto degli Houston Rockets.
Così, dopo aver rischiato di trasformarsi in una barzelletta (ed essere finito fuori da tutti e tre i quintetti ideali NBA), Fear the Beard è tornato ad essere uno slogan di strettissima attualità per tutti gli esterni cui capita l’ingrato compito di marcarlo.
Alla sua quinta partecipazione alla Gara delle Stelle (tutte con la maglia dei Rockets), la guardia angelena questa volta scenderà in campo consapevole d’essere al centro dell’attenzione, perché, da candidato MVP in pectore, è atteso ad una prestazione speciale, anche per provare a marcare la distanza dal compagno di reparto Russell Westbrook (ed ex compagno di squadra ai tempi dei Thunder), il grande rivale per il trofeo di Most Valuable Player della Lega più bella del mondo.
Seguo la NBA dal lontano 1997, quando rimasi stregato dalla narrazione di Tranquillo & Buffa, e poi dall’ASB di Limardi e Gotta.
Una volta mi chiesero: “Ma come fai a saperne così tante?” Un amico rispose per me: “Se le inventa”.