Presso il Levi’s Stadium di Santa Clara (California) ossia nella casa dei San Francisco 49ers (NFL) si giocava nella notte italiana l’unica partita della Coors Light Stadium Series prevista per questa stagione (dopo l’abbuffata della scorsa annata nella quale, credo tutti la pensano come me, si aveva davvero esagerato!); di fronte a 70.205 persone (sold out e terza partita in assoluto per numero di spettatori dietro solo a due Winter Classic, primo ed irraggiungibile quello del 2014 disputato in Michigan di fronte a 105.941 persone fra Red Wings e Maple Leafs e secondo quello del 2008 con 71.217 persone che vedeva di fronte i Sabres ed i Penguins) si sono dati battaglia i “padroni di casa” dei San Jose Sharks ed i campioni in carica dei Los Angeles Kings in una partita importante si per il prestigio e la gloria di vincere di fronte ad un pubblico così numeroso rispetto alle canoniche arene ma molto più importante per i 2 punti in classifica che mai come quest’anno risultano fondamentali in una Western Conference divisa in 2 tronconi, 4 squadre (Predators, Blues, Ducks e Blackhawks) quasi già sicure dei playoff e 8 squadre che si giocano gli altri 4 posti divise da pochi punti.

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Il popolo americano come nessun altro vive eventi di questo livello con la spensieratezza che manca a noi europei. Vedremo mai qualche tifoso del Feyenoord (faccio un nome a caso…) cucinarsi un barbecue prima di una partita di calcio?!

Dopo una lunga attesa per il pubblico, costretto ad arrivare molto prima viste le code previste alla biglietteria, “uccisa” da qualche band musicale che proponeva le loro canzoni nel palchetto esterno, numerosi barbecue ed altrettanti numerosi “giochi” per bambini con mazza, dischetto e porticine, le squadre entrano finalmente sul ghiaccio alle 7:15pm (4:15 ora italiana) quando la temperatura segna 12 gradi dopo una gradevole giornata di sole Californiano; i Kings subissati dai fischi dei fan di San Jose e gli Sharks sulle note di “Seek and destroy” dei Metallica come dei veri gladiatori accolti dagli applausi dei propri tifosi ed un tifo davvero “da stadio”!

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Sempre molto sentito dal popolo Americano il momento del National Anthem, patriottismo smisurato che a me personalmente piace un sacco

Arriviamo così dopo il canonico inno nazionale all’inizio vero e proprio dell’evento, ossia della partita fra due team rivali distanti 2 punti in classifica che si giocheranno molto in questa sfida.

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Clifford festeggia il momentaneo 1-0

Passano solo 2 minuti e 46 per vedere il primo goal della gara grazie a Clifford che devia perfettamente un tiro dalla blu di Muzzin e batte l’incolpevole Niemi portando avanti i Kings nel silenzio totale del Levi’s Stadium che nota il totale dominio nei primi minuti della squadra allenata da Sutter che colleziona tiri su tiri e minuti nella zona blu offensiva con gli Sharks incapaci di costruire una reazione in grado di impensierire Quick e compagni.

In questo primo periodo troveremo anche un powerplay per uno sciocco fallo di Dillon che trattiene la mazza di Gaborik in una posizione tutt’altro che pericolosa per la sua squadra concedendo il vantaggio numerico per 2 minuti ai Kings che però non concretizzano le occasioni avute rimanendo in vantaggio per 1-0.

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Quick sconsolato e Burns festeggia il suo 16esimo goal stagionale, 1-1 al termine del primo periodo

Ma ad 1 minuto dal termine del periodo ecco la doccia fredda per L.A.; Wingels vince il faceoff in zona d’attacco e dall’angolo a sinistra di Quick Brent Burns lascia partire un tiro pressochè innoquo oppure, chiamiamolo così, utile per un rebound, che invece il portierone dei Kings forse non vede o forse solamente non si aspetta e non riesce a deviare oltre la sua porta fra il suo stupore e quello dei suoi compagni, puck in rete, 1-1 e tutto da rifare.

Si va dunque a riposo a sorpresa sul risultato di parità dopo un tempo praticamente dominato dai Kings che non sono riusciti a raddoppiare facendosi così raggiungere dagli Sharks.

Dopo l’intervallo durante il quale John Fogerty  intrattiene il pubblico con un breve show, nel secondo periodo le parti si rovesciano perchè saranno proprio gli Sharks ad avere le più grandi chance durante i 20 minuti condite anche da un clamoroso palo colpito da Logan Couture a Quick battuto che fa gridare al goal i 70mila spettatori.

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Un contrasto di gioco fra Vlasic e Kopitar, che spettacolo

La partita diventa molto più fisica e cattiva e vedrà San Jose giocare ben 2 powerplay (il primo per la classica chiamata degli arbitri per trattenuta della mazza di Regehr su Thornton, mentre la seconda inflitta a Muzzin che sparacchia malamente il puck fuori dal campo di gioco) dove però Jonathan Quick sale in cattedra piazzando degli ottimi interventi e rispedendo al mittente ogni tentativo di sorpasso.

Nonostante un powerplay a favore (Irwin trattiene la mazza di Clifford) in questo secondo periodo i Kings riescono a tirare verso la porta di Niemi solamente per 6 volte mentre gli Sharks scaldano i guantoni di Quick per ben 15 volte dimostrandosi momentaneamente padroni della partita nonostante si vada a riposo nuovamente sul risultato di 1-1.

Dopo l’apparizione di Melissa Etheridge (che sinceramente non so chi sia!) nell’intervallo fra secondo e terzo periodo si arriva così al tempo decisivo che come spesso accade in queste sfide è fondamentale per definire chi porterà a casa i 2 punti; pronti via e dopo 4 minuti l’episodio che cambia il vento, Burns non riesce a controllare un disco ballerino in zona neutra e Marian Gaborik dopo averglielo soffiato si invola verso Niemi lasciando partire una bomba dalla lunga distanza che si infila fra guantone e spalla sinistra del portiere finlandese finendo la sua corsa in rete, 2-1 Kings e Levi’s Stadium nuovamente ammutolito.

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Marian Gaborik infila Niemi con una bomba imparabile, 2-1 Kings

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Niemi para la conclusione del possibile 3-1 di Gaborik

Se il popolo “shark” si aspettava una reazione della sua squadra, non può che essere rimasto deluso, perchè da quel momento in poi il team di McLellan smette di giocare con la testa buttandosi in avanti senza creare troppi pericoli verso la gabbia difesa da Quick ed anzi lasciando troppi spazi e rischiando ripetutamente di venire colpiti in contropiede da Carter prima che non riesce a deviare quel tanto che basterebbe il puck passatogli splendidamente da Toffoli e da Gaborik poi che si fa ipnotizzare da Niemi in un 1 contro 1 dopo una liberazione difensiva mal riuscita agli Sharks.

L’unico vero pericolo per Quick arriva proprio all’ultimo secondo quando il tiro della disperazione del solito Burns arriva dalle sue parti dopo qualche deviazione ed è bravo a colpirlo col gambale per evitare che finisca in rete, dopo di che il suono della sirena fa esplodere la gioia dei Kings che riescono a vincere la loro prima sfida esterna (dopo lo shutout subito dai Ducks  lo scorso anno) ed a portare a casa 2 punti importantissimi che gli permettono di raggiungere Flames e proprio Sharks ma con 3 partite in meno disputate dai rivali odierni che attualmente sarebbero fuori dai giochi per i playoff.

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I Kings festeggiano la loro vittoria, tutti da Quick che all’ultimo secondo ha salvato il risultato

Coach McLellan non si dispera dopo la sconfitta ed anzi si ritiene “orgoglioso di aver partecipato ad un evento di tale importanza nonostante sia finita così, questo rimane lo Sharks Territory, vittoria o non vittoria, qui i padroni siamo e saremo noi”…convinto lui!! Sarà per questo che comunque è amatissimo dai fan di San Jose!

Un molto concentrato Drew Doughty dichiara “Ora siamo dove dobbiamo essere, ovvero in un posto playoff; ma ovviamente vogliamo salire ancora, ci sono buone possibilità di raggiungere il secondo posto in Division, di sicuro non ci monteremo la testa dopo questa serie di vittorie e sappiamo che abbiamo ancora un duro lavoro da svolgere se vogliamo chiudere la Regular Season nelle posizioni che contano.”

Il capitano Brown sottolinea invece che “nessuno di noi quando le cose andavano male ha mai parlato di playoff, ognuno era concentrato e durante gli allenamenti dava il massimo per poter reagire ad una situazione infelice ed ora stiamo raccogliendo i frutti di questo lavoro e lavoreremo sodo per fare molto bene nelle ultime 20 gare circa che restano”.

Importanti invece le dichiarazioni di Gary Bettman, il commissario della NHL che ha detto al termine della gara “Se mi chiedete se in futuro ci saranno altre partite outdoor in California la mia risposta sarà assolutamente si! Le condizioni climatiche splendide e la risposta del pubblico è stata eccezionale; presto vedrete che potremmo parlare delle sfide fra team della California come se stessimo parlando delle sfide fra le Original Six”. Esagerato? Forse si… ma ognuno ha le sue idee…

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Forse Bettman non ha tutti i torti però, Levi’s Stadium esaurito…

DIAMO I NUMERI

  • 7 LE VITTORIE CONSECUTIVE PER GLI L.A. KINGS
  • 31 LE PARATE DI JONATHAN QUICK
  • 27 LE PARATE DI ANTTI NIEMI
  • 7 I TIRI IN PORTA DI MARIAN GABORIK
  • 6 I TIRI IN PORTA DI BRENT BURNS
  • 49 A 45 LE HITS A FAVORE DEI SAN JOSE SHARKS
  • 18 A 14 I TIRI BLOCCATI DALLA DIFESA DEI KINGS
  • -2 LA STATISTICA DEI +/- PER LE DUE STAR DEGLI SHARKS, MARLEAU E THORNTON
  • +2 LA STATISTICA DEI +/- PER ANZE KOPITAR NONOSTANTE NON ABBIA TIMBRATO POINTS
  • 7 MINUTI E 54 SECONDI PER JOHN SCOTT (SHARKS) OVVERO IL GIOCATORE CON MENO MINUTAGGIO DURANTE I 60 MINUTI
  • ZERO I PUNTI CHE DIVIDONO LE DUE SQUADRE DOPO QUESTA SFIDA

Keep calm and watch NHL!!

 

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