Sono le due migliori squadre della Western conference, Canucks contro Sharks vale l’ingresso nel paradiso della Stanley Cup.
L’uomo in più
Ryan Kesler 5 gol e 10 assist nei playoff e Logan Couture 6 gol e 6 assist sono le stelle che in questo momento brillano nelle due quadre, Kesler si candida seriamente come Mvp dei playoff, Couture è una grandissima realtà del futuro di San Jose.
Regular Season
Tre vittorie su quattro partite per Vancouver fanno pensare che l’ago della bilancia di questa serie sia nettamente a favore della miglior squadra della Nhl, attenzione però a gente affamata come Thornton, Marleau e Pavelski stanchi di troppe delusioni.
Battaglia tra portieri
Antti Niemi ha saputo sorprendere contro Detroit, Roberto Luongo gode di amnesie pericolose che passano inosservate se Vancouver vince.
Gara 1 – San Jose @ Vancouver
Si inizia con un attimo di silenzio in memoria di Derek Boogaard sfortunato atleta dei Rangers venuto a mancare l’11 maggio, dopo la tristezza “the show must go on” e si ricomincia con l’hockey su ghiaccio.
L’atmosfera alla Rogers Arena è stupenda, le due squadre entrano sulle note della canzone degli U2 “Where the streets have no name”, inutile dire quanta carica c’è in terra canadese.
San Jose visita il Canada con Marleau-Thornton-Setoguchi e Boyle-Murray davanti a Niemi, Vancouver risponde con i gemelli d’oro Sedin in coppia con Burrows e Ryan Kesler che sta in linea con Higgins e Raymond, Edler e Salo provvedono a sistemare gli attacchi contro Luongo.
Il primo pericolo porta la firma locale ma Hansen scalda Niemi senza preoccuparlo, discutibile invece è Roberto Luongo, non nuovo a raptus folli con rinvii senza senso congela l’arena di casa quando rinvia su Thornton che gentilmente ringrazia e segna il gol dell’1 a 0.
Ci mette un minuto all’inizio del secondo periodo Lapierre per sistemare il punteggio facendosi trovare pronto sull’assist di Hansen e Torres.
La guerra vede poche penalità, nella seconda frazione Mason Raymond regala il power play a San Jose, il disco capita sul bastone di Boyle che tira un missile e trova sulla traiettoria Patrick Marleau per il 2 a 1 e per i Canucks tutto da rifare.
È Antti Niemi il bersaglio principale della lotta di Vancouver, blocca varie mischie e su Hansen si ripete, non può nulla sulla discesa di Burrows imbeccato da Henrik Sedin, assist al centro e gol di Kevin Bieksa per il boato del 2 a 2! Manca la punizione in superiorità numerica, Heatley colpisce Torres venendo punito, con l’uomo in più i Canucks hanno vita facile, apertura di Ehrhoff per Henrik Sedin, dribbling su Niemi e gol del 3 a 2 nel sorpasso finale che consegna gara 1 alla squadra locale.
Gara 2 San Jose @ Vancouver (0-1)
I Canucks hanno fretta di chiudere il discorso qualificazione, non vogliono rischiare un’altra serie che arriva a gara 7, eppure ancora una volta si fanno prendere dalla fretta e regalano il power play agli Sharks con la penalità inflitta a Rome. La superiorità numerica comporta il gol del vantaggio di Couture freddo nel superare Luongo uno contro uno.
Servono i due minuti di follia a Vancouver per ristabilire la serie, prima Pavelski restituisce il power play che i gemelli Sedin trasformano in gol, da Henrik a Daniel e mentre tutti guardano arriva il gol dell’1 a 1.
Un minuto più tardi Torres è furbo nello spostare Pavelski e farsi trovare pronto nell’assist di Ehrhoff per il 2 a 1 ma la cattiva sorte che accompagna Luongo fa si che San Jose riesca a pareggiare con un disco che Marleau deposita sotto le gambe dell’estremo difensore dei Canucks che può solo lamentarsi per l’ennesimo episodio sfortunato.
Sul 2 a 2 ti aspetti che la gara diventi una guerra invece San Jose come per magia sparisce dal ghiaccio e qualsiasi occasione diventa gol, Kevin Bieksa sblocca la seconda frazione di gioco lanciato tutto solo con Niemi, 3 a 2 e saluti agli Sharks.
Il periodo finale è terrore puro contro San Jose, Ben Eager stampa sulla balaustra Daniel Sedin ma è niente in confronto allo show canadese, Raymond in power play serve Higgins al centro ed è 4 a 2, ancora superiorità numerica e gol di Daniel Sedin per il 5 a 2.
Il nervosismo di San Jose costa carissimo iniziato tutto da una lite Bieksa-Marleau, ancora attacco di Vancouver e nella bolgia della Rogers Arena è Aaron Rome a depositare il 6 a 2 su rimbalzo nel tiro di Burrows, non contenti ecco il 7 a 2 ancora grazie a un giocatore in più sul ghiaccio, quarto gol in power play firmato Raymond che fa passare il disco sotto le gambe di Niemi e lentamente all’interno della gabbia.
C’è una misera gioia per gli Sharks con la rete del 7 a 3 di Eager che va a schiantarsi su Luongo insultando dopo la rete, anche se il risultato gioca a favore dei Canucks che chiudono gara 2 con una vittoria e vanno in terra californiana forti del doppio vantaggio.
Gara 3 Vancouver @ San Jose (2-0)
Per San Jose resta solo il fattore campo, riaprire una serie quasi decisa è l’emblema di questi playoff e per gli Sharks non è impossibile. Basta un primo periodo da squali, dove la preda viene azzannata senza avere possibilità di mettersi in salvo, servono venti minuti di classe e lontano dal Canada arrivano, pagando il power play a caro prezzo prima è Patrick Marleau a piazzarsi davanti a Luongo e spingere agevolmente il disco in rete per l’1 a 0 poi spetta a Ryan Clowe intercettare un tiro di Boyle e con un doppio tentativo superare il portierone di Vancouver.
Non contenti della festa ecco il 3 a 0, con Jumbo Joe Thornton che ispira Marleau tutto solo davanti a Luongo, rete numero 3 e sipario su questa partita.
Se non fosse una gara che vale la Stanley Cup i giochi sarebbero chiusi cosi, Vancouver prende tutto il secondo periodo per riflettere sulla disfatta e affronta la parte finale di gara con un piglio diverso.
Niemi tiene a bada anche una doppia superiorità dei Canucks ma si deve arrendere su Alex Burrows dopo un minuto di gioco quando il disco viene rinviato proprio sull’attaccante ospite.
A chiudere la disputa ci pensa Kevin Bieksa quando con doppio vantaggio di uomini sul ghiaccio decide di randellare verso Luongo, è 4 a 1 e tutti (o quasi) a casa. Succede invece che l’orgoglio della squadra migliore della Nhl riesce in una doppia marcatura, due volte in power play e due volte in gol con Hamuis e Bieksa per il 4 a 3 finale che serve come messaggio di “ci vendiamo presto”, d’altronde sono i numeri uno e fanno tanto per farlo capire.
Vancouver paga con una sconfitta un pessimo primo periodo e stranamente si lascia andare a troppe penalità.
Gara 4 Vancouver @ San Jose (2-1)
Tra i Canucks è forte la certezza che gara tre sia solo un incidente di percorso, un po’ come quando una macchina ti viene addosso, ti rovina la fiancata ma il motore potente è intatto.
La quarta gara è la spiegazione della forza di una portaerei che lancia missili ovunque, Vancouver studia San Jose nei primi venti minuti come un ciclista che vede l’avversario che davanti alla salita non riesce a scattare cosi prova ad alzarsi sui pedali, scatta e lascia sul posto chi cerca di salvarsi, i Canucks affondano il colpo nella seconda frazione di gara, colpiscono in maniera decisiva tre volte con l’uomo in più sul ghiaccio decidendo sullo spartiacque della serie.
Inizia Ryan Kesler a colpire Niemi in una battaglia fisica degna da finali, Heatley e Mitchell in panca puniti e Canucks implacabili con Salo che consegna all’eroe della sfida con Nashville l’1 a 0. Passano meno di due minuti e Sami Salo si ritaglia la sua fetta di gloria, bolide per il 2 a 0 quando ancora Vancouver gode del doppio vantaggio sul ghiaccio.
Il nervosismo di San Jose aumenta quando i gemelli Sedin pescano ancora Salo per il super gol del 3 a 0 ancora con un missile al centro dell’area, è chiaro che gli Sharks sono caduti nella trappola mentale che Vancouver ha preparato.
Tanta e troppa forza, Vancouver continua a colpire San Jose anche nel periodo finale, splendida discesa di capitan Sedin e assist sotto le gambe di Niemi per Burrows, 4 a 0 e cala il sipario.
Gli Sharks possono mordere solo nel finale, Desjardins e Clowe rendono meno amara una serata che condanna con troppe probabilità all’ennesimo arrivederci alle speranze Stanley Cup, finisce 4 a 2 e ora solo un miracolo può riaprire la contesa.
Supereroe travestito di giorno da ragioniere e di notte da redattore, Francesco Fiori nasce il 30 maggio 1983 a Sassari e da subito capisce che lo sport è come una passione esagerata, allevato con pane e album Panini. Un sardo che ama il ghiaccio, impossibile, conosce la Nhl grazie ai compiti dell’ora di pranzo che rinvia a causa della dipendenza da TELEPIU2. E’ nel giugno 2008 che decide per curiosità di collaborare con Playitusa grazie ad un pezzo dedicato al grande eroe Mario Lemieux. Non solo Hockey tra le passioni di colui che è casinista, testardo e sognatore (più altri mille difetti), segnala l’amore per la bici (definita sua dolce metà) ma anche una dedizione totale a calcio (INTER), basket (DINAMO SASSARI) e qualsiasi cosa sia sotto la voce SPORT e non lo faccia dormire.
Se anche voi non dormite rintracciatemi alla mail fcroda@yahoo.it giusto per 2 risate.