Classica situazione in cui chi parla ha da comunicare due notizie, una buona e una cattiva: partiamo dalla cattiva.
La preseason è finita, pure per quest’anno il tanto inutile quanto spassoso football del sabato è finito. Va da sé che la buona notizia altro sia che la più ovvia implicazione della cattiva, ossia che manca veramente pochissimo al football quello vero.
Prima di concentrarsi sul futuro, però, dedichiamo un ultimo articolo alla preseason.

Ora però lasciatemi spendere un paio di parole serie per tutti quei giocatori “senza volto e senza nome” che nei prossimi giorni vedranno evaporare il proprio sogno NFL perché sì, siamo in quel periodo dell’anno in cui i roster devono essere sfoltiti fino a passare da 90 a giocatori a 53.
L’ho ripetuto spesso, per tanti individui queste anonime partite estive costituiscono la totalità della loro avventura in National Football League, quindi non posso che ringraziarli per l’intrattenimento che ci hanno regalato nel momento del bisogno e congratularmi con loro, il numero di individui su questo pianeta che possono vantarsi di aver preso parte a una partita NFL è comicamente esiguo. Avete fatto qualcosa che per chiunque è pura fantascienza.


Chi sale

Pittsburgh Steelers

Gli Steelers sono il principale motivo per cui sono contento sia finita la preseason, non ne potevo più di spellarmi le mani su di loro: li apprezzerei molto di più se giocassero in una division diversa dalla AFC North.
È solo preseason e tutte le ovvietà del caso, ma c’è un numero che merita d’essere evidenziato, il numero cinque: ognuno dei cinque drive di preseason diretto da Kenny Pickett s’è concluso in end zone con un touchdown.
Dubito fortemente che in regular season riusciranno a confermare tale efficienza, però i segnali lanciati in queste ultime settimane sono oltremodo incoraggianti, l’attacco sembra esserci e il Pickett estivo è un giocatore infinitamente più a proprio agio di quello visto lo scorso anno.

Giusto per non farsi mancare niente la difesa ha rincarato la dose con cinque sack – di cui uno strip sack – che hanno contribuito a tenere a inchiodati a zero i poveri Atlanta Falcons.
Nessuna squadra ha vissuto una preseason migliore, poco da dire.


Darrynton Evans, RB, Buffalo Bills

Mettere a segno un touchdown del genere nella settimana dei tagli è a mio avviso un’ottima idea per accrescere l’interesse nei propri confronti.
Darrynton Evans si giocherà un posticino a roster con Latavius Murray e Ty Johnson, due running back esperti e a loro modo affidabili che torneranno sicuramente comodi a una squadra con ambizioni simili, ma ammetto che sia molto complicato anche solo pensare di privarsi volontariamente dell’autore di una simile meraviglia.


Will Grier, QB, Dallas Cowboys

Le probabilità che Will Grier sopravviva ai tagli di fine offseason sono molto basse, per non dire nulle, ma una performance come quella messa insieme sabato contro i Las Vegas Raiders dovrebbe bastare a garantire l’interesse di chicchessia squadra per un ruolo da backup o, nella peggiore delle ipotesi, da QB3.

Dak Prescott è il titolare inamovibile, Cooper Rush lo scorso anno li ha tenuti brillantemente a galla mentre Prescott recuperava da un infortunio e Trey Lance è ovviamente intoccabile. Tenere quattro quarterback a roster è alquanto desueto, motivo per cui Grier sembra essere destinato a un inevitabile taglio.
305 passing yard con due touchdown via aria sommate a 53 rushing yard con un altro paio di touchdown via terra dovrebbero bastargli per cascare in piedi – sinonimo di “qualsiasi altro roster”.
Seppur lontano da Dallas, dove sarà rimpianto.


Albert Okwuegbunam, TE/Essang Bassey, CB, Denver Broncos

Nell’eviscerazione dei Los Angeles Rams, oltre al solito Stidham – che quasi quasi… no Mattia, no -, due stelle hanno brillato un po’ più intensamente delle altre. Una risponde al nome di Albert O – mi rifiuto di fare copia incolla ogni volta -, l’altra a quello di Essang Bassey.
Il tight end ha dominato ricevendo sette degli otto palloni indirizzatigli per 109 yard e un touchdown che non solo potrebbero salvarlo delle cesoie di fine agosto, ma potrebbero pure essere una manna dal cielo per dei Broncos in profonda crisi per quanto concerne ricevitori – Tim Patrick salterà tutta la stagione, Jerry Jeudy probabilmente qualche partita.
Bassey, invece, ha concluso l’estate mettendo a segno un intercetto in ogni singola partita di preseason: direi che può dormire sonni tranquilli, il suo posto a roster è più che al sicuro.


Zach McCloud, EDGE, Arizona Cardinals

Questi Arizona Cardinals sono un cantiere aperto e per questo motivo chiunque ha una vera opportunità di guadagnarsi un posto a roster: nel 2023 quasi sicuramente non saranno poi così competitivi e la depth chart, intuitivamente, sarà magmatica.
Contro i Vikings, il neoarrivato Zach McCloud – aggregatosi al roster giusto un paio di giorni fa – si è scatenato concludendo la partita come leading tackler e, soprattutto, con tre sack ben assestati che hanno catalizzato la rimonta da un a suo modo drammatico 3 a 17 a un inatteso 18 a 17.
Che soddisfazione poi mettere a segno tre sack proprio contro la squadra che dodici mesi fa lo aveva tagliato.


Ihmir Smith-Marsette, WR, Kansas City Chiefs

Secondo touchdown consecutivo, seconda prestazione difficilmente ignorabile per un altro ex giocatore dei Minnesota Vikings.
Il secondo – notate un pattern? – anno in Missouri potrebbe essere quello buono, quello in cui Smith-Irsette si ritaglia un ruolo nel potente attacco dei Kansas City Chiefs andando a ricevere palloni spediti in orbita – letteralmente – da Patrick Mahomes: ci sono prospettive lavorative ben peggiori, mettiamola così.
Contro i Marroni Smith-Irsette ha ricevuto quattro palloni per 101 yard e un touchdown che se sommati ai quattro palloni per 92 yard e un touchdown della settimana scorsa ci danno come risultato finale consistenza, esplosività – circa 24 yard a ricezione – e si spera un posto a roster più che meritato.
Felice per lui.


Chi scende

Chiunque doveva giocarsi un posto nei Los Angeles Rams

Domanda sincera a ogni giocatore dei Los Angeles Rams: siete consapevoli di cosa stia accadendo attorno a voi? Questi non sono più i Rams pesi massimi di un paio d’anni fa, sono una squadra in transizione completamente diversa da quella che non troppo tempo fa alzò al cielo il Lombardi: chiunque, al momento, ha un’onesta opportunità di vincere un posto a roster in questa versione dei Rams.

Contro i Broncos, però, non è scesa in campo una banda di disperati con il coltello fra i denti pronta letteralmente a tutto pur di impressionare chi detiene il potere decisionale, il contrario. E ciò mi perplime parecchio.
L’imbarazzante – anche se è preseason – 41 a 0 con cui sono stati triturati dai Denver Broncos è stato il frutto di uno sforzo congiunto, chiunque ha tirato fuori il proprio personalissimo peggio per aiutare gli avversari a vendicare il 51 a 14 con cui durante le battute finali dello scorso dei Rams guidati da Baker Mayfield mortificarono rovinarono loro il Natale.


I Minnesota Vikings

Dove c’è viola c’è record, almeno in preseason.
Quella arrivata per mano degli Arizona Cardinals costituisce la decima, DECIMA sconfitta consecutiva dei Minnesota Vikings in preseason.
Dunque, su un estremo dello spettro del colore viola troviamo i Baltimore Ravens con le loro 24 “magistralmente inutili” doppievù consecutive, dall’altra i Minnesota Vikings che pur di non vincere una partita ad agosto sono disposti a regalare ai Cardinals quella che si preannuncia essere la più grande vittoria del loro 2023.
Se è preseason e vedete viola potete stare certi che non vi annoierete.


Will Levis, QB, Tennessee Titans

Qui sì che ha senso ribadirlo: è solo preseason.
Ciò nonostante, credo che nessuno di noi si aspettasse un agosto così brillante di Malik Willis che, zitto zitto, potrebbe essersi vinto la responsabilità di fare da backup a Ryan Tannehill a scapito del povero Will Levis.
L’annuncio di Vrabel deve ancora arrivare, ma se dovessimo basarci sul campione fornitoci dalla preseason appare evidente che la prima riserva di Tannehill sia proprio Willis, autore di un’ottima preseason nella quale ha dato prova di miglioramenti più che incoraggianti.

Levis deve stare sereno, vivere il 2023 come un’opportunità e non una punizione e pazientare, Tennessee lo ha chiaramente selezionato per – provare a – renderlo il successore di Ryan Tannehill – la cui semplice presenza gli sbarra la strada che conduce alla vita da titolare.
In tutto ciò è molto difficile non essere genuinamente contenti per Willis, si meritava un’estate del genere.


La nostra serenità a causa dell’impressionante serie di barelle viste in queste settimane

Per la seconda volta in altrettanti weekend, il fischio finale di una partita di preseason è arrivato ben prima che il cronometro raggiungesse i quattro zeri. La scorsa settimana a terminare prima del previsto fu la visita dei Patriots ai Packers, questa volta il poco edificante onore è toccato a Dolphins e Jaguars a causa del terrificante infortunio occorso al ricevitore Daewood Davis di Miami, a momenti decapitato dal linebacker Dequan Jackson.
Sfortunatamente in queste tre settimane di football estivo abbiamo visto un numero spropositato di barelle a seguito di infortuni terrificanti che in alcuni casi ci hanno obbligati a pensare al peggio. Non serve dilungarsi chissà quanto per deliberare che barelle e ambulanze siano l’ultima cosa che vogliamo vedere su un campo da football americano.
L’auspicio è di non vederne così tante pure a settembre.


 

4 thoughts on “Chi sale e chi scende dopo la terza settimana di preseason NFL del 2023

  1. Ciao Mattia, per Habakkuk Baldonado che probabilità ci sono che riesca a restare nei 53? Buon lavoro e continua così

    • Ciao Matteo, non so mattia cosa ne pensa ma credo ci siano buone possibilità vista la profondità del roster giants in quel ruolo

      • Ciao Matteo e Paolo!
        Purtroppo lo hanno appena tagliato, ma sono convinto che sarà tolto dal waiver piuttosto in fretta. Non è assolutamente finita, tutt’altro!

  2. I poveri poverissimi Falcons però schieravano solo carneadi aspiranti ad un posto anche in practice squad…
    Segno che le idee su di loro non erano chiare.
    Gli Steelers invece hanno messo i titolari e gli uomini di rotazione.
    Segno che le valutazioni erano finite.
    Stranezze tipiche della pre season…

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