Avete presente quel brivido che galvanizza la vostra schiena quando realizzate d’aver appena vissuto un momento destinato all’immortalità?
Domanda più che esagerata, me ne rendo conto, stiamo pur sempre parlando di un giocatore con all’attivo quattro partite da titolare in carriera, ma quanto successo nella notte fra venerdì e sabato è giustamente clamoroso. Anche se in un certo senso prevedibile e inevitabile.
Quasi dimenticavo, lasciatemelo esplicitare: dopo solo due anni nella Baia, Trey Lance è stato spedito ai Dallas Cowboys in cambio di un’umile scelta al quarto round del prossimo draft.

Riavvolgiamo velocemente il nastro in modo da giustificare il mio uso dell’aggettivo ‘clamoroso’.
Un paio d’anni fa, il duo Shanahan-Lynch ha sacrificato tre scelte al primo round – del 2021, 2022 e 2023 – e una al terzo round del draft dello scorso aprile per scalare il tabellone e mettere le mani sulla terza scelta assoluta.
Reduci da un disgraziato 6-10 reso possibile da una miriade di infortuni, chiunque era pienamente consapevole che quei ‘Niners in salute potessero competere per il Lombardi, anche se il quarterback…
E qui suona il primo allarme: riavvolgiamo ulteriormente il nastro.

Per anni c’è chi ha trattato Garoppolo come una sorta di malattia, un’imposizione divina, una condanna da espiare da dei poveri disgraziati scelti a caso da una dea che tanto bendata non è: nulla di più falso.
È passato tanto tempo e forse ce ne siamo dimenticati, ma Garoppolo è stato appuntato dal front office e Shanahan come il quarterback ideale per arrivare fino in fondo e, proprio per questo, non badarono a spese prima per strapparlo ai Patriots – una scelta al secondo round per un backup? – e poi per blindarlo con un folle quinquennale da quasi 140 milioni di dollari.
Contrariamente a quanto si possa pensare, Garoppolo non è una punizione divina, ma il primo prescelto della coppia Shanahan-Lynch. Questo non è un articolo su Garoppolo perciò non ha senso riflettere su come sia andata. O su come sarebbe dovuta andare.

Nel momento in cui hanno messo a fuoco i limiti di Garoppolo, Shanahan e Lynch hanno congiuntamente deliberato che per compiere il definitivo salto di qualità fosse necessario rivolgersi a qualcun altro. Questo qualcun altro rispondeva al nome di Trey Lance, inesperto quarterback da North Dakota State che aveva tutto il necessario per essere trasformato nell’esecutore perfetto del credo sportivo di Kyle Shanahan.
Siamo tutti fin troppo consapevoli dell’assoluta importanza di un quarterback, viviamo in un momento storico in cui vincere un Super Bowl con Trent Dilfer o Brad Johnson aderisce meglio alla definizione di follia che di utopia: non ho niente in contrario a dell’aggressività per assicurarsi il quarterback dei propri sogni.
Immagino che in un mondo in cui i Bengals erano già coperti under center avrei sacrificato più che volentieri un bancale di scelte al draft per avere l’opportunità di aggiudicarmi Joe Burrow.

Dunque, il problema qui non è l’aggressività, ma l’apparente incapacità di valutare correttamente un prospetto nella posizione più importante del gioco.
Forse sto divagando, ma non è da escludere che Shanahan sia così convinto dell’efficacia del suo schema offensivo da essere sicuro di poter mascherare ogni difetto del proprio quarterback ed esaltarne i punti di forza: sorge quindi naturale emozionarsi davanti all’idea di poter modellare a propria immagine e somiglianza un talento grezzo come quello di Trey Lance.
Parliamoci chiaro, i presupposti per fare bene c’erano tutti, Lance è un atleta impressionante con un braccio destro in grado di completare lanci che il buon Jimmy Garoppolo non è nemmeno in grado di concepire, ma adesso tutto ciò è irrilevante.

San Francisco nel frattempo è inciampata su Brock Purdy, magnifico errore che ha salvato quella che doveva essere l’ennesima stagione dei ‘Niners sabotata dagli infortuni facendo girare – quasi – alla perfezione l’attacco di Shanahan.
Garoppolo ora non c’è più, è andato a fare lo statale a Las Vegas, e a fare da backup a Purdy ci sarà un Sam Darnold che ha completamente stregato il proprio allenatore: figuratevi che lo ha addirittura comparato a Steve Young.
Lance tutto d’un tratto è diventato ridondante, il classico terzo incomodo, un terzo incomodo che non troppo tempo fa era stato idealizzato al punto da essere trasformato in principe azzurro.
Non è andata così.

Mi sembra estremamente scorretto definirlo un bust. Non ho alcun motivo per dilungarmi in argomentazioni chissà quanto articolate, è sceso in campo da titolare solamente in quattro partite e in entrambe le stagioni si è infortunato proprio nel momento in cui finalmente poteva dimostrare il proprio valore.
Il contesto in cui è capitato non è poi così ideale, ritengo molto difficile – salvo infortuni – che rubi la maglia da titolare a Dak Prescott aggregandosi alla squadra a fine agosto, ma forse è meglio così, forse è meglio dargli tempo e lasciarlo lavorare dietro le quinte: ciò di cui possiamo essere sicuri è che il processo di sgrezzamento sia ancora ben lontano dalla conclusione.
Tuttavia definirlo bust è esagerato, non è colpa sua se Lynch e Shanahan si sono infatuati di lui al punto da commettere quella che col senno di poi è una vera e propria pazzia.

In circostanze normali simili errori di valutazione vengono puniti con il licenziamento in tronco, ma questa non è una circostanza normale, i 49ers sono troppo competitivi per sottoporsi a uno stravolgimento simile.
Tuttavia, questo resta un errore di valutazione colossale di cui dovranno indubbiamente rispondere in futuro quando la loro posizione sarà messa in discussione. Come già evidenziato a più riprese, questo è un front office aggressivo che non ha problemi a premere il grilletto quando è convinto di qualcosa o qualcuno, e non mi sentirei di dare dell’incompetente a chi negli ultimi draft si è portato a casa Kittle, Samuel, Hufanga, Warner, Greenlaw e Purdy.
La loro aggressività ha reso possibile la trade per Christian McCaffrey che li ha trascinati a un quarterback sano di distanza dal Super Bowl.

Non stiamo sicuramente parlando di incompetenti, al massimo di ludopatici. Questo duo spesso opera come non ci fosse un domani, si innamora così intensamente di un giocatore – o dell’idea che si sono fatti di lui – da rendersi disponibili letteralmente a tutto per di appropriarsene.
Questa volta è andata male, altre volte è andata bene.
Ci vuole comunque coraggio ad ammettere così in fretta un errore del genere, ma sono sicuro che la presenza di Brock Purdy riuscirà a rendere meno amara la pillola da ingoiare: San Francisco è la squadra di Brock Purdy e la trade ha prepotentemente ribadito quest’ovvietà.

Alla fine è meglio così, questa convivenza/ménage à trois non avrebbe portato a nulla di buono, soprattutto ora che Shanahan si è definitivamente convinto ad affidare il proprio destino al penultimo Mr. Irrelevant che, pure in questo caso col senno di poi, tanto irrilevante non lo è dato che ha saputo spodestare in una manciata di partite un quarterback per il quale il front office s’è esposto tanto, troppo.
Hanno commesso un errore che inevitabilmente avrà delle ripercussioni, è solo una questione di tempo.
Nel mentre immagino che un Super Bowl con Purdy aiuterebbe a stemperare l’imbarazzo e la rabbia per l’enorme sacrificio compiuto per quattro partite da titolare in due anni.

Non c’è niente di male a sbagliare, soprattutto in un esercizio difficile come individuare un franchise quarterback, ma questo è il secondo grave – dipende dal vostro giudizio sulla Garoppolo Experience – sbaglio commesso in un intervallo temporale comicamente striminzito.
È alquanto ironico che a salvarli potrebbe essere proprio un giocatore aggiunto così, quasi controvoglia, perché alla fine cos’è una scelta al settimo round per una squadra che ne sacrifica tre al primo per scalare solamente nove posizioni nel tabellone?
La ragione per cui Shanahan e Lynch hanno ancora un lavoro, immagino.

12 thoughts on “Fra Trey Lance e i San Francisco 49ers è già finita: un’analisi a posteriori della trade che stupì la NFL

  1. Concordo sulla follia di Linch e Shanahan. Purdy lo scorso anno ha giocato benissimo, ma può dare garanzie? Chi lo sa. Non sono in grado di valutare Lance, ma non lo sono nemmeno i due…. cervelli dei 49ers. Potevano tenere Lance e non Darnold che finora ha dimostrato di essere un gatto fradicio e vedere come andava la stagione. Rimane un errore di valutazione che definire clamoroso è riduttivo. Cedere poi Lance per una quarta scelta e ai Cowboys dove non giocherà mai è anche offensivo. È vero che i 49ers sono forti, ma secondo me meriterebbero il licenziamento immediato.

  2. Shanahan è un bel presuntuoso (i pregi per carità li conosciamo) e col passare degli anni nemmeno migliora.
    Ad Atlanta è ricordato per il Superbowl buttato alle ortiche per una sua folle chiamata in attacco.
    Giusto dire che aveva creato un attacco eccezionale, giusto pure ricordare che i Patriots quel giorno erano strafavoriti avendo dominato la stagione mentre i Falcons in finale erano una mezza sorpresa, però… Però stai avanti di 8 con la squadra in palese difficoltà (soprattutto la difesa), mancano meno di 4 minuti alla fine, il pallone è sulle 24 (credo), il tuo kicker è Matt Bryant (forse il migliore della lega in quel momento), e per metterti al sicuro ti basterebbe inginocchiarti e poi farlo calciare. Esagero, fai un piccolo drive di corsa e guadagni due inutili yard.
    Ma no, non è roba da Shanahan questa, per lui ci vogliono sempre i fuochi d’artificio, e allora disegna un’azione d’attacco sulla quale però la difesa Patriots, forse la miglior difesa della lega, chiude ogni porta e ti ritrovi non con un semplice incompleto, ma con una penalità per face mask che cambia la storia della partita.
    Tutta la sua presunzione in una sola azione. Che a fine anno gli costa il posto (ma a lui che gliene frega, la botta resta ai tifosi e alla squadra di Atlanta).
    Stavolta l’acquisizione e poi la rottamazione di Lance dopo 4 partite e tre prime scelte buttate via, scelte che fra pochi anni peseranno come macigni sul roster di San Francisco, dati i ritmi con cui questo sport macina giocatori (come scrivi tu, è solo una questione di tempo).
    Un’operazione folle.
    Che rimarrà come un’ulteriore macchia sulla sua carriera. Quella di un grande coach, innamorato di se stesso e bravissimo a lasciarsi dietro un mucchio di macerie.

    • Concordo su tutto. Un Superbowl buttato via. Solo i Seahawks sono riusciti a fare peggio!

    • Marco, non so come commentare rispettosamente questo post perché non posso capire il tuo dolore in quanto persona che ha vissuto il “downside” di Shanahan, ciò che posso fare è ringraziarti di cuore per commenti del genere che oltre a farmi un piacere che nemmeno puoi immaginare mi danno anche un prezioso punto di vista esterno da tener sempre presente.
      Grazie mille Marco, apprezzo veramente ciò che fai.

      • Grazie Mattia, anche se non è che ho ben capito quello che faccio, ahahah…
        Di mio ci metto solo che seguo, come da mia tradizione, una delle peggiori franchigie di football (anche se occhio che stavolta la squadra non è male), leggo i commenti dei tifosi di lì, e imparo da gente che conosce il football come le proprie tasche.
        Ogni tanto commento pure, ma con cautela che la figuraccia con loro è sempre dietro l’angolo. Comunque apprezzano i tifosi non di Atlanta, hanno fatto anche su un articolo sui tifosi Falcons “internazionali” chiedendoci di dove fossimo e come mai avessimo scelto di soffrire con loro… con mia sorpresa ho scoperto che i Falcons hanno tifosi in tutta Europa, loro invece già lo sapevano perché lo vedono dalle connessioni al sito. Non ero nemmeno l’unico italiano.
        La storia di Lance, in più, la conosco bene, sia perché ogni fallimento di Shanahan ad ATL è festeggiato (e infatti ci hanno appena scritto un articolo con annessa discussione), sia perché era uno dei prospetti preferiti dalla fanbase. Ma il prezzo pagato, per un ragazzo grezzo da far sedere uno o due anni, fu bollato come un’esagerazione proprio per le future conseguenze sul roster (e parliamo di una squadra forte come SF, per una in ricostruzione come ATL sarebbe stato un suicidio).
        Per parte mia ti dico, in tutta sincerità, che in questi mesi ho apprezzato la tua capacità di tenere viva una rubrica alla cui cadenza non ti puoi sottrarre, nonostante il deserto di fatti e notizie.
        È una cosa di cui anche io ti ringrazio, perché è stato comunque interessante leggerti, e mi fa piacere avere contribuito.

    • Non ricordo così bene l’episodio ma, da come lo descrivi, mi sembrerebbe più responsabilità di chi ha la supervisione della squadra nella sua interezza, oltre che della gestione strategico/tattica dell’incontro. Insomma, guarderei all’head coach, se hanno deciso di lanciare per proseguire il drive e non di fermarsi e calciare. Prob una telefonata, con quegli enormi auricolari, poteva farla.

      • Hai ragione, infatti è quello che ho pensato pure io. Poi leggendo on line i forum dei tifosi Falcons ho capito come si spiegano i fatti.
        L’HC era Dan Quinn, che nella sua carriera ha sempre fatto il DC (e lo fa pure ora a Dallas), di attacco capisce poco (che ci si creda o no, ma così dicono) e di conseguenza non mette bocca e lascia fare. In più è un uomo mite, che non ama mettere i piedi in testa agli altri (e questo è già più credibile, basta ascoltarlo quando parla).
        L’ego di Shanahan avrebbe poi fatto il resto.
        Resta il fatto che a fine anno Quinn non perse il posto.

        • Rimango perplesso. Intanto Shanahan ha perso il posto ma è andato a fatte l’HC a San Francisco, tra l’altro franchigia generalmente più avvezza ai piani alti. Penso che avesse già chiaro il suo destino, essndo stato nominato il giorno dopo di quel SB. Tra parentesi, quell’anno fu pure nominato OC dell’anno, leggo su wiki.
          Non mi pare che Dan Quinn gli sia sopravvissuto con grande lustro: guarda caso, tolto Shanahan mi pare che la.magia sia inesorabilmente svanita.
          Ma tutto questo è secondario. L’OC deve fare l’OC, l’HC deve fare l’HC. Nelle organizzazioni che funzionano, ognuno ha il suo ruolo e porta il suo contributo. Se Quinn quella volta non ha imposto il bene della squadra sulle presunte velleità iperoffensive del suo OC, è stato debole ed ha sbagliato.
          La famosa chiamata dei Seahawks giustamente pesa come un macigno sulla reputazione di Carroll, mica del suo assistente che quasi nessuno ricorda chi fosse.
          Concludo: nei tifosi, a tutte le latitudini, accade un piccolo fenomeno: ci sono soggetti simpatici, a volte comodi, che diventano intoccabili. Altri hanno opposta sorte.
          Tutto questo in generale eh, poi magari Shanahan è un fdp storico haha. Al momento, non ha ancora coronato il suo sogno ma la.squadra è una di quelle rilevanti.

          • D’accordo con te, è il capo che risponde di tutto. Ma infatti Quinn ad Atlanta è ricordato come un buon DC (ha fatto anche quello, come interim insieme all’HC), ed un discutibile HC. Però era una persona buona, e alla fine come scrivi molti tifosi hanno un buon ricordo della persona, anche se l’orientamento principale è che la proprietà abbia atteso troppo prima di sostituirlo (anche lì, pure il proprietario della franchigia, Arthur Blank, è considerato un vecchietto buono e infatti lui e Quinn andavano tanto d’accordo mentre la squadra crollava sempre più…). Non ricordavo Shanahan avesse cambiato lavoro il giorno dopo la sconfitta al Superbowl, ovvio che anche questo fatto così indelicato ha contribuito all’antipatia che si porta dietro.

  3. Rispondo dopo un paio di giorni di stordimento. Finalmente un articolo sui miei amati Niners.. e và mò là vedi cosa arriva.
    Non mi sento per niente di grado di parlare del valore di Lance. E’ comunque evidente il differenziale tra la valutazione di acquisizione e quella della cessione. E’ altresì abbastanza chiaro che nominandolo terzo QB, gli abbiano voluto indicare la porta.
    Mi sento invece di parlare, un’altra volta, di quella che a me sembra una colossale miopia da parte di tanti front office. Poi mentre lo scrivo, mi chiedo da solo ma chi ti credi di essere, ma almeno il discorso lo devo fare.
    Vedo che i front office, gli scout eccetera amano soffermarsi, anche per certi ruoli, soprattutto sugli attributi fisici ed atletici. Poi arriva lo snobbato Purdy (e meno male). E dimostra quello che dovrebbe essere evidente, soprattutto da chi dovrebbe conoscere ad esempio Montana. Ossia che in quella posizione, si vince soprattutto con la testa fredda e la precisione. O’ poi se uno è Mahomes, tanto meglio eh.
    Alla fine della fiera, Montana venne scelto al terzo giro. TB12 al sesto. Kurt Warner nemmeno venne selezionato. Qualcosa secondo me vuol dire. Anche se mi rendo conto che i test atletici abbiano una misurazione oggettiva, mentre esaminare la testa di un soggetto è più complesso.
    Ultima annotazione, spero proprio che tutto questo non derivi da una qualche forma di superbia da parte del “poor Kyle”:) E’ chiaro che con un po’ di fortuna invece che di jella, sarebbe potuto gia’ andare in fondo. Ma tutto sommato, il QB gioca. E gioca anche un ruolo piuttosto delicato. Pertanto…

  4. Anche io arrivo tardi a commentare quella che si è dimostrata una strategia fallimentare e dannosa. Oltretutto rricordando i tentennamenti prima di annunciare la scelta per Lance. Ai Niners ci deve essere una maledizione che colpisce tutti i QB passati da Sanfran dalla famosa, e malaugurata, scelta di Alex Smith in luogo di Aaron Rodgers. Da allora la sfiga cosmica si abbatte su chi ricopre quel maledetto ruolo. Purdy poi ne è un esempio eclatante, sbucato fuori dal nulla ha dimostrato di essere il miglior esecutore delle strategie shananiane eppure nella partita chiave subisce un infortunio più unico che raro, non bastasse anche il terzo QB si infortuna pochi drivers dopo, non so, ditemi voi se sono io che sono un visionario, pensando poi proprio a cosa successe a Lance stesso ad inizio campionato e ovviamente a JimmyG.
    Tornando al tema dell’articolo, vorrei aggiungere che questa scelta, non sapremo mai se sciagurata o meno, è stata avallata dal GM Lynch il quale è l’unico vero responsabile della decisione e, soprattutto, della orrenda trade in termini di controvalore ottenuto.
    Spero che le previsioni di Mattia sul prossimo, incipiente, campionato siano foriere di buona sorte……

    BUONA NFL A TUTTI, GO NINERS!!!!

  5. La scelta di Lance è stata disastrosa per i 49ers, ricordo però che quasi tutti prima del draft 2021 lo davano come giocatore di primissimo livello.
    Sono andato a pescare un paio analisi di quei giorni:
    “Lance is the complete physical package at the quarterback position, possessing a tremendous build, athleticism and arm strength” e poi “as a passer, Lance definitely has next-level ability. He has a strong arm capable of making all the throws for the pro level”.
    Penso che nello scegliere Lance i 49ers abbiano seguito un tendenza emersa in questi anni, quella di dare un peso maggiore alla componente atletica nel QB, alla potenza del braccio, a doti da dual threat, alla capacitá d’improvvisare, all’upside.
    I vari Deshaun Watson, Lamar Jackson, Josh Allen, in qualche modo Mahomes, Justin Fields, Anthony Richardson appartengono a questa categoria.

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