Considerata da anni la Conference più competitiva, anche quest’anno la Western non si smentisce presentando i campioni in carica di Oklahoma City chiamati a difendere il proprio titolo da una concorrenza più che agguerrita dal loro lato del tabellone mentre a Est gli infortuni di stelle come Tyrese Haliburton e Jayson Tatum hanno ulteriormente azzoppato un girone che partiva probabilmente già dietro quello occidentale.
A meno di un mese dall’inizio della regular season NBA 2025-26 cerchiamo quindi di offrire la consueta panoramica, dopo averlo fatto per la Eastern Conference, anche riguardo le 15 franchigie dell’Ovest.
1-OKLAHOMA CITY THUNDER
Campioni NBA in carica dopo l’appassionante serie contro gli Indiana Pacers, favoriti a Ovest anche quest’anno avendo confermato in blocco la squadra e lo staff tecnico e potendo quindi contare sulle stesse armi che hanno portato per la prima volta il Larry O’Brien Trophy in Oklahoma: lo stellare Shai Gilgeous-Alexander a fare da leader col suo titolo di MVP da difendere, l’esplosivo mix di talento e atletismo del backcourt con Lu Dort a ringhiare sugli esterni avversari, Jalen Williams a fare da secondo scorer con 21.6 di media lo scorso anno e il collante per eccellenza Alex Caruso e la presenza sotto canestro che ha rappresentato il vero ultimo passo per la vittoria del titolo con Chet Holmgren forte di un altro anno d’esperienza e Isaiah Hartenstein ad aggiungere fisico e rimbalzi. Un nucleo cementato anche dai numerosi rinnovi pluriennali (SGA, Holmgren, Jalen Williams…) e che se anche non dovesse portare alla conferma dei Thunder come campioni di sicuro li terrà potenzialmente ai vertici della lega ancora a lungo.
Previsione record: 68-14
2-DENVER NUGGETS
Reduce dalla delusione di Eurobasket, Nikola Jokic cercherà sicuramente di rifarsi nell’NBA che lo ha visto dominatore assoluto degli ultimi anni e insignito di tre titoli di MVP e soprattutto dell’anello 2023, unico nella storia dei Nuggets. Al fianco del Joker avremo Jamal Murray ancora a ricoprire il ruolo di primo violino tra gli esterni, Aaron Gordon a completare il frontcourt con le sue capacità atletiche e qualche innesto d’esperienza come il cavallo di ritorno Bruce Brown, molto importante nella vittoria del titolo di due anni fa ma reduce da due anni anonimi, e Jonas Valanciunas che può ancora dare minuti di qualità; potenzialmente però i punti nelle mani del roster allenato dal figlio d’arte David Adelman aumentano ancora con l’arrivo di Cam Johnson, reduce da 18.8 a gara a Brooklyn lo scorso anno, al posto di Michael Porter Jr. che non sempre ha dato garanzie costanti. Se difensivamente la squadra si rivelerà all’altezza ci sono ottime probabilità che si rinnovi la sfida ai Thunder per la vetta dell’Ovest, lo scorso anno arrivata al secondo turno con i Nuggets che hanno ceduto solo in gara-7 a Shai e compagni.
Previsione record: 60-22
3-MINNESOTA TIMBERWOLVES
La stella di Anthony Edwards ormai è tra le più brillanti del firmamento NBA attuale, i Timberwolves sono probabilmente nel periodo migliore della loro storia ma gli ultimi due anni hanno detto che ai lupi del Minnesota mancava ancora il proverbiale soldo per fare la lira: due volte consecutive in finale di Conference, due volte sconfitti con un secco 4-1 prima dai Dallas Mavericks e poi dagli Oklahoma City Thunder. A differenza dello scorso anno, quando si optò per una cessione pesante come quella di Karl-Anthony Towns, per il 2025-26 si è deciso di dare fiducia alla crescita della squadra che pure ha avuto alti e bassi nella stagione 2024-25 prima di concludere nella penultima serie playoff e così il movimento più importante dell’offseason di Minnie è stato senza dubbio il rinnovo triennale di Julius Randle, chiamato a sostituire Towns e rivelatosi lo scorso anno più funzionale e a suo agio nel giocare con Edwards. La squadra allenata da Chris Finch è sicuramente di livello, con Ant-Man pronto a incantare il suo pubblico e il frontcourt costituito da Randle e Rudy Gobert incubo di qualsiasi attaccante, ma è ancora probabilmente corta per puntare al bersaglio grosso e quindi sarebbe stato auspicabile qualche innesto di valore, che magari arriverà nella finestra trade del prossimo inverno.
Previsione record: 56-26
4-HOUSTON ROCKETS
La squadra protagonista dell’offseason nel bene e nel male. Dopo aver raggiunto i playoff a seguito delle pesanti firme di Fred VanVleet e Dillon Brooks ma ottenendo solo una sconfitta in sette gare contro i Golden State Warriors al primo turno, Houston aveva piazzato il colpo Kevin Durant entrando una volta per tutte in win-now-mode e sacrificando lo stesso Brooks e Jalen Green, che sembrava dover diventare la nuova stella dei Rockets ma si è poi dimostrato attualmente non idoneo a vincere nell’immediato. L’arrivo di KD e i progressi costanti di Alperen Sengun avevano caricato di aspettative la prossima stagione di Houston fino alla doccia gelata del terribile infortunio di VanVleet (peraltro fresco di rinnovo biennale) che si è rotto il crociato durante il minicamp della sua squadra tenuto alle Bahamas e sarà costretto a saltare molto probabilmente l’intera stagione. I Rockets non hanno la possibilità di sostituire l’ex Raptors e dovranno quindi fare affidamento su ciò che hanno, che comunque non è affatto poco: Durant e Sengun saranno affiancati da giocatori in ascesa come Eason, Amen Thompson e Jabari Smith Jr. e un’importante componente difensiva data dagli arrivi di Dorian Finney-Smith e Clint Capela, centro della Houston di James Harden che ad Atlanta ha mantenuto comunque sostanzioso il suo contributo. Vedremo se il potenziale sarà confermato dal campo, ma resterà il what if su come sarebbe andata con VanVleet.
Previsione record: 52-30
5-LOS ANGELES LAKERS
Riuscirà Luka Doncic a tornare in finale NBA dopo l’impegno nel migliorare la sua condizione fisica in estate? Lo dico subito: a mio avviso ancora no, anzi per i Lakers attuali una finale di Conference è ancora da vedersi come un punto d’arrivo. Nei playoff passati l’arrivo totalmente inaspettato del fenomeno di Lubiana non è bastato alla squadra ancora capitanata da LeBron James ad ottenere più di un’eliminazione per 4-1 dai Timberwolves soprattutto perchè dopo la querelle con Mark Williams non c’era più un centro a sostituire Anthony Davis. Il centro quest’anno c’è ed è DeAndre Ayton che però durante gli anni di purgatorio successivi alla sua partenza da Phoenix non ha ancora convinto sul suo essere davvero consistente quando si tratta di giocare per vincere, sarà comunque interessante vederlo giocare con Doncic ed è per questo che le quotazioni dei Lakers sono indubbiamente più alte rispetto alla squadra perennemente in cerca d’identità degli scorsi anni. Per il resto però registriamo la partenza di Finney-Smith e la conseguente perdita di un difensore importante, contestualmente all’arrivo di Marcus Smart che difensore importante lo è stato ma che a Memphis ha mostrato preoccupanti segni di declino; in più non ci sono segnali di una vera inversione di tendenza rispetto alla squadra che sembrava campare perennemente delle iniziative di LeBron e poi di Doncic e gli ultimi anni hanno mostrato che senza un vero progetto corale non si fa strada. Probabile anche qui che si cercherà qualche nuova trade in corso d’opera.
Previsione record: 50-32
6-DALLAS MAVERICKS
Dopo aver buttato via una stella come Doncic e di conseguenza la stagione 2025-26 tra il gravissimo infortunio di Kyrie Irving, i soliti problemi fisici di Anthony Davis e i cori Fire Nico di sottofondo i Dallas Mavericks sono stati incredibilmente baciati dalla sorte ricevendo un altro potenziale giocatore franchigia come Cooper Flagg. Il compito del diciottenne ex Duke sarà difficilissimo da svolgere perchè di fatto Flagg sarà chiamato da subito ad essere la stella della squadra allenata da Jason Kidd: Klay Thompson avrà un altro anno in più nelle gambe martoriate dai noti e pesanti infortuni trascorsi, Irving come detto è fuori per la rottura del crociato e non si sa nè se rientrerà in stagione (anche se il suo recupero procede più velocemente del previsto) nè in quali condizioni ed è stato sostituito da D’Angelo Russell che ha deluso ogni volta che si è trattato di vincere qualcosa. Inoltre c’è sempre l’incognita sulle condizioni di Davis, che in estate si è operato per un distacco di retina, anche se quando è stato in campo l’ex Pelicans ha sempre dato il massimo e dimostrato di avere ancora il potenziale di un top player. La squadra è indubbiamente lunga e il frontcourt, con PJ Washington rinnovato e l’alternanza di Gafford e Lively come centri, è tra i migliori in assoluto con Davis ma a meno che Flagg non produca subito un anno da superstar assoluta (e non è così auspicabile per un 2006, per quanto talentuoso) non c’è da aspettarsi più della lotta playoff come ambizioni per Dallas.
Previsione record: 47-35
7-GOLDEN STATE WARRIORS
L’arrivo di Jimmy Butler a febbraio previo tira e molla con Pat Riley e i Miami Heat lasciava l’incognita sulla sua voglia di vincere e sulla sua volontà di inserirsi in un sistema rodato come è da anni quello dei Golden State Warriors che nonostante gli anni che passano giocano sempre il basket che li ha resi grandi negli anni ’10. I mesi disputati da Jimmy Buckets in maglia Warriors hanno però spazzato via i dubbi e l’ex Timberwolves è subito emerso come una nuova punta di diamante della squadra di Steve Kerr portandola al secondo turno playoff battendo i più giovani Houston Rockets nella serie d’esordio. Il problema che hanno sottolineato tutti è che l’offseason di Golden State è stata il nulla più assoluto: nessuna firma in entrata, la trattativa per il rinnovo di Jonathan Kuminga unica notizia a tenere banco a San Francisco (con rispetto parlando trattasi ancora di un gregario) e così Steph Curry giocherà la sua diciassettesima stagione praticamente nelle stesse condizioni della sedicesima, con la sola differenza, caso Kuminga a parte, della partenza del veterano (ma altro gregario) Kevon Looney. Si ripresenta quindi una Golden State che non vuole agire in modo incisivo per costruire una nuova squadra vincente puntando in modo ossessivo sulle ultime stille di talento della vecchia, guidata ora dal 37enne Steph, dal 36enne Butler e dal 35enne Draymond Green. Il risultato sarà quindi presumibilmente lo stesso del 2024-25: lotta per un posto playoff, qualche soddisfazione in postseason, nessuna possibilità o quasi di deep run.
Previsione record: 44-38
8-LOS ANGELES CLIPPERS
Alcuni power rankings d’oltreoceano, tra cui quello della stessa NBA, mettono i Clippers più in alto di quanto in tutta onestà io li veda. Sicuramente gli acquisti ci sono stati e anche piuttosto pesanti: Bradley Beal da Phoenix (previa partenza di Norman Powell) John Collins e Brook Lopez a rinforzare il frontcourt et dulcis in fundo il ritorno di Chris Paul dopo la breve esperienza a San Antonio. Si tratta però di giocatori in parabola discendente, con Beal in particolare che ha mancato a Phoenix l’occasione di lottare davvero per il titolo al fianco di Kevin Durant e Devin Booker e non è detto che riesca a tornare lo scorer d’èlite dei tempi di Washington giocando al fianco di Kawhi Leonard. Il quale da par suo, oltre ad essere protagonista suo malgrado del caso che ha portato all’apertura di un’indagine interna alla NBA su come la dirigenza Clippers avrebbe aggirato le regole del salary cap per assicurarsi le sue prestazioni, è atteso all’ennesima stagione del rilancio dopo anni di guai fisici e con 34 primavere sul groppone; nessun dubbio sul talento di Kawhi, ma l’anello 2019 con i Toronto Raptors è lontano e la sua militanza californiana non ha portato finora più di una finale di Conference nel 2021. Il progetto Clippers mi sembra in generale sempre lo stesso, ovvero puntare su giocatori affermati lasciando che sia la loro esperienza a fare in modo che emerga il (presunto) modo migliore di giocare insieme: finora i risultati sono arrivati solo parzialmente, non vedo perchè debbano arrivare quest’anno.
Previsione record: 42-40
9-MEMPHIS GRIZZLIES
Lo scorso anno la stagione dei Grizzlies ha avuto un certo hype per il ritorno di Ja Morant; in effetti i playoff sono arrivati, ma solo all’ultima gara del play-in tournament vinta contro i resti dei Dallas Mavericks e non andando oltre la spazzolata da 4-0 presa dai Thunder. Sarebbe stato il caso di rinforzare il roster allenato da Tuomas Iisalo e invece i Grizzlies hanno salutato Desmond Bane, tiratore sopraffino e secondo violino nel backcourt di Memphis dietro Morant, ricevendo in cambio Kentavious Caldwell-Pope dai Magic, difensore di tutto rispetto ma in fase piuttosto calante e che raccoglie idealmente il testimone del fallito esperimento Marcus Smart. Un downgrade offensivo sensibile, che sostanzialmente dice che Ja avrà carta bianca totale in attacco; non so fino a che punto sia una buona prospettiva per i Grizzlies considerando che Morant è un atleta pazzesco ma tira da tre col 31.6% in carriera e perde più palloni (3.7 la scorsa stagione) di quanti ne recuperi (2.3) Si punterà molto sulla crescita del frontcourt con Jaren Jackson Jr. sempre prolifico offensivamente, ma sotto la media come rimbalzista (5.6 lo scorso anno, 5.5 in carriera) sperando che da questo punto di vista Zach Edey, quando tornerà a giocare, confermi le ottime cose mostrate nell’anno da rookie (8.3 rimbalzi tirati giù a gara) e Santi Aldama si affermi stabilmente come all-around. Le certezze non sono tuttavia molte, peraltro si partirà con vari problemi fisici piuttosto pesanti (si dovrà giocare le prime settimane senza Edey e Jackson, Brandon Clarke dovrà operarsi) e l’obiettivo playoff è decisamente un punto d’arrivo.
Previsione record: 38-44
10-PHOENIX SUNS
Partito anche KD è ufficialmente tempo di un nuovo progetto in casa Phoenix Suns dopo che i big three Durant-Beal-Booker non hanno portato nessuna vittoria ai playoff in due anni con la stagione 2024-25 iniziata col payroll più pesante della lega e conclusa, per ammissione stessa del co-proprietario Mat Ishbia, con un sonoro fallimento. Devin Booker è stato rinnovato per altri due anni e sarà ancora la punta di diamante del roster quest’anno nelle mani dell’esordiente coach Jordan Ott ma intorno al figlio di Melvin le certezze sono ben poche: Dillon Brooks approda in Arizona dopo che a Houston ha mostrato di essere villain più a parole che con i fatti, Jalen Green è un giocatore ancora in netta fase di maturazione e viene anche lui dalla bocciatura ai Rockets nell’affare Durant, Mark Williams viene da una doppia doppia di media ma giocando sempre in un contesto perdente come quello degli Charlotte Hornets. La squadra appare piuttosto corta e le prospettive di allungarla in corso d’opera cozzano contro i 53 milioni da dare ancora a Beal; un bel casino, in breve, che dovrà essere gestito da un coach che come accennato è alla prima esperienza da capo allenatore. Non il miglior biglietto di presentazione per i soli dell’Arizona.
Previsione record: 36-46
11-SAN ANTONIO SPURS
Anno terzo dell’era Wembanyama in arrivo per una San Antonio che non vede i playoff dal 2019 (dopo averli disputati ininterrottamente per i precedenti vent’anni) e che è pronta a riabbracciare l’asso francese dopo la bruttissima diagnosi di febbraio con Wemby che ha affrontato una trombosi venosa alla spalla. Nel frattempo è emerso Stephon Castle prendendosi il premio di Rookie of the Year in un’annata invero piuttosto povera di talento nel Draft, seppur con cifre da esordiente come il 28.5% da tre su 4 tentativi a gara. Quest’anno gli Spurs sperano di assistere a un’ulteriore crescita di Castle nonchè nel pieno recupero di Wembanyama, oltre a valutare l’intesa con De’Aaron Fox con cui per forza di cose il francese ha giocato pochissimo; Fox resta però ancora l’unico acquisto di un certo livello a fronte di un nucleo di compagni cresciuti durante gli anni del tanking come Johnson e Sochan. Oltretutto l’ex Kings non ha affatto mostrato di essere un vero vincente nella sua lunga esperienza nella capitale della California, di conseguenza i punti interrogativi sono ancora tanti e serve ancora lavorare sul roster per poter costruire una squadra da playoff a prescindere da quanto di buono mostrerà sicuramente il fenomenale Wemby. In breve, l’obiettivo resta realisticamente il play-in tournament.
Previsione record: 34-48
12-SACRAMENTO KINGS
C’è stato poco altro da festeggiare in casa Kings dopo l’interruzione del pauroso digiuno playoff nel 2023: dopo che Mike Brown aveva riportato la postseason a Sacramento sono emersi imponenti difetti di costruzione dei roster che hanno portato a mancare di nuovo la qualificazione nei due anni successivi, il che ha portato al sacrificio di De’Aaron Fox sul quale si era puntato in maniera quasi spasmodica. Lo scorso anno è così arrivato Zach LaVine senza che il suo acquisto abbia portato neanche il play-in tournament; per il 2025-26 ci si aspettava quindi un assestamento della squadra che di fatto non è arrivato con il triennale a Dennis Schroder (grandissimo giocatore FIBA, in declino costante da anni in NBA) unico movimento in entrata di una certa rilevanza. Ai tifosi toccherà quindi ancora Domantas Sabonis dominare in attacco e subire in difesa, LaVine e DeMar DeRozan spartirsi golosamente quasi tutte le conclusioni e Keegan Murray e Malik Monk a cercare di equilibrare un sistema ben poco equilibrato. Non ci sono neanche gli estremi per parlare di tanking dato che i contratti di Sabonis, LaVine e DeRozan (quest’ultimo in realtà parzialmente garantito) saranno sempre lì anche l’anno prossimo; dura la vita del tifoso Kings…
Previsione record: 30-52
13-NEW ORLEANS PELICANS
Zion Williamson quest’anno ne è sicuro: fisicamente è a posto, anzi non si sentiva così sano dai tempi del college. Proclami che abbiamo sentito per anni da altri soggetti eternamente alle porte della stagione del rilancio; per quanto da appassionati non si possa non augurare il meglio all’ex Duke, i fatti dicono comunque che siamo al settimo anno di colui che doveva rappresentare un terremoto nella lega e invece ha giocato solo 30 gare lo scorso anno e 29 nel 2022-23. Anche volendo pronosticare uno Zion al massimo del suo potenziale la squadra intorno a lui sembra andare più nella direzione del tanking che in quella della lotta playoff; dopo Brandon Ingram è partito anche CJ McCollum (i dubbi sulla convivenza con Dejounte Murray alla fine erano fondati) sostituito da Jordan Poole che finora si è divertito a gonfiare tabellini in una squadra di livello infimo come i Washington Wizards degli ultimi tempi. Restano tanti giocatori operai come Herb Jones, Trey Murphy e Jose Alvarado ma in particolare nel frontcourt oltre Williamson c’è il nulla. Vedremo dopo quanto tempo ci si renderà conto che bisogna iniziare a puntare al prossimo Draft.
Previsione record: 26-56
14-PORTLAND TRAIL BLAZERS
Squadra con il cartello lavori in corso ormai da tempo, a Portland perlomeno c’è l’emozione di riaccogliere Damian Lillard scaricato da Milwaukee dopo la rottura del tendine d’Achille e che torna all’ovile dopo essersene andato con l’obiettivo di un anello NBA che poi non è più arrivato. Per quanto sarebbe davvero un finale da sogno per i tifosi Blazers un titolo ottenuto con Dame di nuovo a roster è ovviamente improbabile che avvenga quest’anno o comunque nel breve termine in quanto si è nella più classica delle situazioni di rebuilding: Scoot Henderson lo scorso anno ha peggiorato le sue già poco esaltanti cifre, Donovan Clingan si è confermato un centro bisognoso di essere innescato ed è anche partito Anfernee Simons che sarà sostituito dal 35enne Jrue Holiday, giocatore di sistema per un sistema inesistente. Pochissime quindi le note liete (mettiamoci l’ottimo Eurobasket di Deni Avdjia) per una Portland che guarda già alle prossime lotteries.
Previsione record: 20-62
15-UTAH JAZZ
La via del tanking è ufficialmente tracciata a Salt Lake City con gli Utah Jazz che gettano la maschera liberandosi anche degli ultimi nomi in grado di dare una parvenza di competitività e restando col solo Lauri Markkanen, dominante agli Europei, come contratto oneroso. La partenza di John Collins è stata “colmata” col contratto in scadenza di Jusuf Nurkic, vari accordi sono a loro volta all’ultimo anno (Niang, Kevin Love, Walker Kessler che per un periodo sembrava poter diventare un titolare di livello) ed è chiaro come non si stia parlando di un progetto volto a competere quanto al classico sviluppo dei giovani (Brice Sensabaugh nell’anno da sophomore ha messo su un notevole 42.2% da tre su 5 tentativi con 10.9 di media) sperando che le palline della lottery siano foriere di buone nuove. Da rilevare tra tutte le succitate partenze quella di Jordan Clarkson, ultimo baluardo della Utah che lottava per il titolo, ora diretto a New York.
Previsione record: 18-64
Sotto la copertura di un tranquillo (si fa per dire) insegnante di matematica si cela un pazzo fanatico di tutto ciò che gira intorno alla spicchia, NBA in testa. Supporter della nazionale di Taiwan prima di scoprire che il videogioco Street Hoop mentiva malamente, in seguito adepto della setta Mavericks Fan For Life.

