Chi vincerà il campionato NBA 2025-2026 verrà probabilmente dalla costa Ovest degli States. Non è certo una novità, ed è ancora tremendamente presto per dirlo con così grande certezza dato che stiamo entrando nella settimana dei training camp, ma sulla carta il divario tra le due Conference è abissale.
A questo si aggiungono alcuni degli infortuni più devastanti dell’ultima stagione, su tutti quelli subiti da Jayson Tatum e Tyrese Haliburton, che di fatto mozzano le gambe a due contender della parte orientale americana. Ciononostante, senza perdere ulteriore tempo in speculazioni inutili e affrettate, è il momento di dare un primo morso alla stagione che ci attende.
1- Cleveland Cavaliers

Perdono Ty Jerome, il loro miglior realizzatore dalla panchina. Guadagnano Lonzo Ball, che se riuscisse a ritrovare la sua misura sul parquet potrebbe essere davvero utile. Arrivano da una stagione in cui hanno controllato fin dall’inizio la Conference e si trovano improvvisamente a essere i favoriti indiscussi per replicare il successo. Ma la seconda volta è sempre più complicata della prima, soprattutto se i problemi al piede di Darius Garland dovessero trascinarsi nelle prime settimane.
2- New York Knicks

Perdono zero, guadagnano due giocatori di grande caratura come Yabusele e Clarkson. Forti di Brunson, KAT, Anunoby e Bridges, che già l’anno scorso li hanno trascinati a delle insperate Conference Finals, i Knicks sono senza dubbio la seconda forza dell’Est. L’unico vero ostacolo rimane il nuovo coach Mike Brown: dopo anni di Thibodeau, sapranno adattarsi ai nuovi meccanismi?
3- Detroit Pistons

LeVert e Robinson danno una spinta offensiva a una squadra già solida. Forse la perdita di Schröder potrebbe però rivelarsi più letale di quanto pronosticato. Eppure li metto terzi, perché a mio avviso la coppia Cunningham-Ivey è solo agli inizi. E se già un anno fa aveva fatto tanto male, ora Detroit potrebbe essere pronta a riaffermarsi nel Gotha del basket East Coast, come ai vecchi, vecchissimi, tempi.
Record previsto: 50-32
4- Orlando Magic

Orlando fa all in. Tyus Jones e Desmond Bane proiettano di diritto il backcourt di Orlando nella top-3 della Eastern Conference, anche se per assicurarsi l’ex Grizzlies ha dovuto pignorare la metà delle case della Florida. Banchero e Wagner rimarranno i leader, consapevoli di avere un terzo violino che è meglio della gran parte dei secondi violini della lega. P.S.: nuovo simbolo inguardabile.
Record previsto: 49-33
5- Milwaukee Bucks
Soft rebuild, si potrebbe definire così. Via Lillard, Lopez e Connaughton, dentro Turner e Micic. Un backcourt formato da Kevin Porter Jr. e Gary Trent mette abbastanza i brividi, ma il reparto dei lunghi è di assoluta qualità. E finché c’è Giannis…
Record previsto: 46-36
6- Atlanta Hawks

C’è chi azzarda a metterli al terzo posto della Conference, io sinceramente non me la sento Gli arrivi sono di assoluta qualità, da Porzingis ad Alexader-Walker. Sotto il ferro si punta finalmente forte su Okongwu e sulle spaziature create dal duo Trae Young-Dyson Daniels. Ma con gli Hawks sembra sempre che manchi qualcosina.
Record previsto: 44-38
7- Philadelphia 76ers

Dopo anni siamo tornati al punto di partenza: trust the process. Dalla free agency non succede niente, anche se il migliore acquisto potevano essere qualche tendine e muscolo i carbonio da offrire gentilmente a Paul George e Joel Embiid. La loro salute, unita a quella di McCain di rientro da un lungo infortunio al menisco, faranno la differenza. Ah… e poi c’è un simpatico Edgecombe, che prevedo farà abbastanza faville.
Record previsto: 42-40
8- Miami Heat

Herro sarà out per le prime settimane, Robinson è volato a Detroit. Dall’arco Miami spera di riguadagnare uno smarrito Rozier (caso scommesse permettendo) e di godersi Norman Powell, un furto con scasso del vecchio caro Pat Riley. Le speranze degli Heat giacciono sempre e comunque sulle spalle di due persone, Erik Spoelstra e Bam Adebayo. E sullo sviluppo dei giovani, da sempre la forza di questa franchigia.
Record previsto: 41-41
9- Indiana Pacers

Si salvi chi può. Haliburton out for the season, il leggendario Turner che si concede a Giannis Antetokounmpo e ai Milwaukee Bucks: la stagione dei Pacers sembra già finita. Sul parquet rimangono Siakam, Nembhard e Nesmith. Non abbastanza.
Record previsto: 41-41
10- Boston Celtics

Anfernee Simons per Jrue Holiday continua a essere una trade che mi perplime più di quanto io possa e voglia ammettere. Con l’assenza di Jayson Tatum – probabilmente per tutta la stagione – Jaylen Brown dovrà dimostrare di che pasta è fatto. Ma si prospetta una stagione di ricostruzione, di oliatura degli ingranaggi, in attesa che la star torni sul parquet tra dodici mesi. Chissà, però, che non ci scappi un Play-In, tanto per gradire.
Record previsto: 38-44
11- Chicago Bulls

Il rinnovo di Giddey ha reso la situazione più chiara: i Tori schiereranno un quintetto con l’australiano, Coby White, Huerter, Buzelis and Vučević. Sulla carta senza infamia e senza lode. Il giovane Essengue è tutto da scoprire, per il resto Donovan non ha molto materiale con cui lavorare.
Record previsto: 36-46
12- Toronto Raptors
Niente di nuovo sul fronte occidentale, se non quei 90 folli milioni dati a Poeltl. Ma si torna sempre sui soliti discorsi. Per primo, yesterday’s price is not today’s price. Per secondo: quando sei una franchigia da small market, i giocatori buoni che hai li devi strapagare – ben oltre il loro valore – per sperare di rimanere competitivo. Brandon Ingram, Immanuel Quickley, RJ Barrett e Scottie Barnes rimangono un solido punto di partenza, ma con tante incognite.
Record previsto: 34-48
13- Charlotte Hornets

Partono due giocatori che a Charlotte negli ultimi mesi non ci dovevano neanche stare, come Williams e Nurkic. Entrano veteranissimi di tante stagioni NBA e “The Bull” Sexton, che qualche sorpresa può sempre riservarla. Dal Draft arriva il cecchino Knueppel, ma l’impressione è che il rebuild – l’eterno rebuild in quel del Carolina – sia ancora alle sue battute iniziali.
Record previsto: 30-52
14- Washington Wizards

15- Brooklyn Nets
Last AND least, i Brooklyn Nets. Porter Jr. è l’eterno incompiuto, Egor Demin una scelta esotica che potrebbe pagare non poco. Il rinnovo in supersconto di Cam Thomas è un ottimo colpo, ma per i nerobianchi rimangono solo i bassofondi della lega. Ancora per qualche anno, forse per molti.
Record previsto: 19-63
23 anni, folgorato fin da bambino dal mondo americano dei giganti NBA e dei mostri NFL, tifoso scatenato dei Miami Heat e – vien male a dirlo – dei Cincinnati Bengals. Molto desideroso di assomigliare a un Giannis, basterebbe anche un Herro, ma condannato da madre natura ad essere un Muggsy Bogues, per di più scarso.




