Finalmente l’all star game è finito e pure questo lunghissimo riscaldamento di 50 partite che ci ha portato finalmente al basket “serio”. Prima considerazione generale: se ti piace lo sport, non ti piace l’all star game e, spesso, non ti fa strappare i capelli nemmeno la regular season. Ogni tanto queste cose vale la pena ricordarsele.

Scrivo dalla Oracle Arena ed in scena c’è Golden State Warriors contro gli OKC Thunder; ‘na partitina, insomma.

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Oggi, qui, nel tempio sacro della Dub Nation, c’è quell’arietta particolare di competizione…
Quell’odore che si sente quando su quel parquet si fa su serio… e, ovviamente, mi piace moltissimo.

Dovrei parlare di uno dei top match di questa stagione, ma fra l’importanza relativa di una sola gara di regular season, ed il fatto che da poco ho completato il trittico di partite live con Spurs-Houston-OKC stavo pensando di fare un’altra cosa:

L’idea è di alternare qualche pillola della partita (che potrebbe benissimo essere gara 0 delle 7 possibili di una serie di playoff) con un miniresoconto sulla situazione della conference prima della volata finale per i playoff.

Per non confondere troppo le cose, inizierò i commenti live con il codice “#Live game” e formattandoli diversamente così da non mischiare troppo le carte e creare confusione. Facciamo una prova:

  • #Live game
    Prima pillola:  Immaginavo Melo più basso, più lento, più chubby. Invece è alto per davvero, veloce e grosso, più che grasso. Diciamo che in TV e con il 16/9, le proporzioni Boteriane non sono completamente veritiere.

 

Ok, sembra funzionare. Iniziamo.
Western conference: Ci sono gli emblemi di quattro squadre diverse per la battaglia finale e, a meno di alieni dallo spazio o altre evenienze molto poco probabili, non dovrebbero esserci grandi sconvolgimenti nel primo turno dei playoff che dovrebbe essere:

Houston – Denver
GSW – NO
Minnie – OKC
Portland – Spurs

Se posso dire la mia subito, potrebbe esserci della “robetta bellina” nella serie fra Minnie ed OKC (o qualsiasi combinazione che includa queste due squadre), anche se l’infortunio di Butler rende il tutto molto meno appetibile. Insomma poco thrilling, almeno nelle primissime serie.

Tolto il primo turno però, ad Est come ad Ovest, mi aspetto invece dei playoff clamorosi, i migliori degli ultimi 4/5 anni. Non che il finale non sembri già scritto, non fraintendetemi, ma mi aspetto delle belle battaglie turno dopo turno. Speriamo di non essere smentito.

  • #Live game
    Rus (che oggi è sceso con la faccia giusta ed un paio di scarpe che non penso vengano fuori su Google Image cercando la parola “sobrietà”) oggi è indemoniato, anche se la percentuale dal campo fa schifo (1-6 in undici minuti di gioco), credo abbia ritoccato a rimbalzo almeno una volta tutti i tiri che ha sbagliato. Quelle cose che su questo pianeta può fare solo lui.

I nostri 4 protagonisti sono, ognuno per ragioni diverse, in un momento molto particolare della stagione e della storia delle franchigie. Iniziamo con quelli che ho davanti (OKC) che stanno lottando per non farsi travolgere dal secondo quintetto dei padronissimi di casa (Durant, Green, Javalone, Young e Iguodala) che sono avanti 24 a 19 alla fine del primo quarto:

1) OKC, l’enigma

Tutto riassumibile in una sola domanda:

Ma voi, quanto vi fidate di Rus?

Hanno talento, è ovvio, ma quando si parla di playoff e si mettono insieme i nomi di Billy Donovan e Russel Westbrook le cose non sempre filano lisce come dovrebbero. I Thunder miglioricchiano si a vista d’occhio, ma non abbastanza velocemente da far pensare a possibili ribaltamenti di equilibri nella conference anche perché ancora mancano di una vera identità di gioco.

Qualche miglioramento l’hanno avuto da un mesetto circa, gestendo meglio i minuti di Melo e la convivenza George-Westbrook. In particolare PG13 sta mostrando tutto il suo arsenale (non oggi, ma approfondisco dopo), on a regular basis e questa per i Thunder penso sia la notizia più bella di tutte.
Rimangono la variabile pazza e romantica di questi playoff.

  • #Live game
    Oggi gli Warriors sembrano proprio locked in, Steph and Klay si trovano a loro agio fra le maglie, non troppo strette, a dirla tutta tutta, della difesa di OKC anche se le loro percentuali non sono eccellenti. Dall’altro lato buone le soluzioni difensive su Westbrook e Paul George che per adesso (per “colpa” della rotazione difensiva Green-Durant-Iggy) ha collezionato un bel 0-7 in 12’ giocati. Oggi si difende e si difende per davvero: finalmente!

 

“Pazza” perché con l’intensità e la garra che possono mettere, quel loro saper essere fisici e nasty, potrebbero battere anche il Dream Team del ’92 o essere divorati dal loro stesso sistema in meno di un turno di playoff.

“Romantica” perché, fosse anche solo per gli outfit di Rus ed i baffoni di Steve Adams, una parte del tuo cuore non può non amarli.

Io sono fra quelli che non riesce a fidarsi di Westbrook quando la palla scotta per davvero, ma mi cullo un po’ nell’idea che prima o poi (magari quest’anno, chi lo sa) con le nuove stelle intorno ed gli insuccessi degli ultimi anni possa imparare anche a levare il piede dall’acceleratore. Perché nel calcarlo quel pedale, che sia chiaro, ha un talento unico al mondo. Penso non sia mai esistito un giocatore con il suo rapporto altezza-peso-potenza-gusto_nel_vestire.

Come nota a margine, ricordatevi una cosa: Russel Westbrook non si veste male, lancia provocazioni estetiche (e se per caso non siete dei cultori di queste bellissima materia, per cortesia date uno sguardo QUI)

 2) Spurs, i delusi

San Antonio li ho visti live da poco (ma quanto è bello collaborare per Playit.usa? Fossi in voi visto che stiamo cercando collaboratori un pensierino lo farei… :) ) e la sensazione è stata parecchio brutta, anche se ancora non ve la so spiegare nel dettaglio.

Sarà perché ne abbiamo preso 20 e passa?
Sarà perché Rudy Gay e Leonard non sono stati della partita?

Certamente sono cose che hanno influenzato ma, soprattutto, il dispiacere è stato generato da quel senso di dinastia in decadenza: senza stelle “di primissima fascia”, senza colpi sensazionali al draft (a me Murray piace pure, ma i tempi di Parker e Ginobili sembrano lontanissimi) e globalmente invecchiati, gli Spurs sembrano davanti ad un inesorabile tramonto.

Vederli dal vivo, per me che li tifo da sempre, è stata una emozione forte, ma -se posso semplificarla un attimino- la morale della favola viene palesata già dal riscaldamento:

Lato Warriors: entrano in campo Steph, Green e poi Durant, singolarmente, per la sessione di tiro. Stretching a parte, il riscaldamento procede a ritmo elevatissimo con contatti e progressioni molto simili a situazioni di gara e  alley-oop in chiusura. Il tutto, per tutti e tre i giocatori è gestito dal coach Bruce “Q” Fraser, ex stella NCAA, idolo delle MILF della bay area e di gran lunga la persona più importante di tutto l’entourage Warriors prima del fischio di inizio, (ovviamente tenendo a parte Curtis Jones, il custode che passa la palla a Curry per la tripla dal corridoio, ma lui è una vera autorità).

Poi tocca agli Spurs, entra Ginobili: pelle d’oca.

Però diciamo che il riscaldamento con sua eccellenza coach Messina non è proprio un inno all’agonismo, vedere per credere.

 

Lo stesso coach, un po’ come tutti quelli di una certa età in tuta, calzettoni bianchi e scarpe da ginnastica, appare un anziano in visita domenicale al centro commerciale. Non vado oltre perché sto per diventare blasfemo e perché adoro sinceramente questa squadra, la sua filosofia ed il coaching staff ma, detto sinceramente, la differenza è chiara.

E’ di questa settimana la notizia che Leonard potrebbe tornare a breve (ma non si sa quando). Quello che è sicuro è che i problemi nella gestione dell’infortunio e del cripticissimo zio/agente stanno mettendo San Antonio di fronte a un bivio. Sommando a questo il fatto che Aldridge aveva già chiesto la trade la scorsa estate e che il ciclo di Parker-Ginobili è oramai chiuso, la franchigia dell’Alamo ha più di una gatta da pelare. Peeerò…

Però incredibilmente sono lì, senza un Rus, senza un James, senza un Barba sono lì, fra le prime della classe.
Sono lì che ti fanno pensare: ma con un free agent di livello e Leonard sano questa squadra cosa sarebbe?

L’unico che potrebbe avere qualche risposta è Pop, ma non credo che in ogni caso la darebbe di buon grado.
Con lui, in generale ma in particolar modo dopo le sconfitte, è sempre meglio parlare di enologia.
Alle altre domande, quelle sul basket, di solito risponde così:

 

 

Giusto per farvi capire, ad intervista finita i due adetti stampa di San Antonio e Golden State scambiano due parole, e quello degli Spurs (che mentre Pop parlava era distratto) chiede al collega della bay area:

“Was it at least 47 seconds?” (È durata almeno 47 secondi?)
“Usually when we lose the average is 47 seconds” (Solitamente quando perdiamo la media è 47 secondi)

47 seconds, spesso senza dire una parola di basket: ti amo Pop.

  • #Live game
    Oggi si difende. Niente basket champagne (se per questo si intendono partite stile all star game da 300 punti totali) e le percentuali droppano, sul serio. All’half time la situazione è questa, giudicate voi:
    – Step 3-8 (il migliore)
    – Klay 3-10
    – Kd 5-10
    – Rus 1-9
    – George 0-8
    – Anthony3-8
    48-41 per i padroni di casa: fallo, tecnico per Green ed il trash-talking continua. Oggi se le danno; speriamo.
    Il pubblico impazzisce letteralmente e KD mette in scena uno show. Quando questi qui accendono non ce n’è per nessuno. In quei 2-3 minuti di basket sono una valanga, scappare o essere travolti is up to you 

     

3) I Rockets: La novità

Qua non mi voglio soffermare troppo per varie ragioni:

  1. il bandwagon sta scoppiando quindi, come faccio di solito, li lascio tutti lì sopra e faccio un po’ l’avvocato del diavolo.
  2. Io (e non lo scrivo con il caps attivo solo perché da fastidio alla lettura) in D’Antoni, nei playoff in particolare, non ci credo.
  3. Avrei buone ragioni per smentire pure me stesso, perché i Rockets stanno giocando un gran basket e a oggi hanno il miglior attacco in assoluto, non di questa stagione ma DI SEMPRE (ogni tanto il caps serve..) e l’esperimento della doppia point guard sembra riuscitissimo, ma, ma, ma D’antoni e le sue rotazioni ristrette, il basket “rallentato” dei playoff, la non certezza di poter contare su Harden e Paul quando la palla scotta (dove lo mettiamo il meltdown dell’anno scorso contro gli Spurs?) ed una panchina non lunghissima non me li fanno ancora vedere come favoriti nella conference.
  • #Live game
    Si festeggia il capodanno cinese. Nella media room i documenti sono al 50% in cinese (no traduzioni in inglese) e all’halftime sono 20 minuti di dragoni che ballano e ondeggiano qua e là e la stessa maglia degli Warriors è abbastanza orientale (vedi foto sotto). Siamo sicuri che non ci siamo persi qualche passaggio? :)

4) Golden State Warriors: Possono solo autodistruggersi

Che dire dei padroni e degli attuali detentori del Larry O’Brien trophy che non sia stato già detto?
Rimane una delle squadre con maggiore talento mai esistita, anche se quest’anno ha avuto una stagione parecchio strana.

Stanchi, nervosi, a volte svogliati, hanno più volte sollevato i dubbi che qualcosa non andasse fino alla dichiarazione di Kerr che li ha definiti “fritti” poco prima dell’All Star Game.

Forse la verità è che semplicemente, a corto di motivazioni fino al mese di Aprile, siano un po’ annoiati verso la quarta possibile finale in 4 anni.

Annoiati da una regular season abbastanza scadente, dove i top team delle due conference alternano filotti da 10-15 vittorie non tanto per il loro bel gioco e costanza di prestazioni ma per la totale inconsistenza degli avversari,  dove pure la Cleveland pre-trade del drama e dei malcontenti generali sembrava a tratti essere una nave con il vento in poppa.

O magari è vero quello che dicono i loro detrattori, ovvero che gli Warriors iniziano ad accusare un po’ di stanchezza e logorio. Forse è il primo anno della gestione Kerr dove il sistema mostra qualche crepa ma… ma… ma…

  • #Live game
    La Oracle è una bolgia: +9 Golden State con KD eccezionale e Russ che prova a fermare la marea gialloblu con due cose da rus. Prima una tripla da casa sua (primo ferro, forse) e poi penetrazione finita male con successivo alterco con Zaza che, ovviamente, non la conta giustissima. Gli Warriors salgono di colpi, George resta in panca e la partita vira definitivamente verso i padroni di casa. Curry sembra davvero concentrato e locked in ed forse è questo il modo per descrivere il momento attuale degli Warriors. Superati gli infortuni e l’all star game superato a me Curry sembra in uno stato di forma mentale e fisico pazzesco.
    E poi ci sono i 40elli sistematici e quel linguaggio del corpo che trasmette sicurezza. Da qualche settimana lo vedo proprio su un altro livello di attenzione. Magari mi sbaglio ma a mio avviso il cambio è sensibile.
    Piccolo approfondimento su PG13:  siamo a 1-11 dal campo e quella prestazione da 38 punti di pochi giorni fa sembra lontanissima. Quando gli Warriors si vogliono dedicare a qualcuno difensivamente sono ASSURDI. Spesso mi dimentico di quanto siano forti in difesa e quanto sia un fattore Klay Thompson. Quando muove i piedi così, quando ha voglia di starti davanti così, è m-o-s-t-r-u-o-s-o.

Quest’ultimo commento live poteva benissimo essere aggiunto al pezzo perché… perché gli Warrios sono gli Warrios, una squadra unica per 100 ragioni diverse, perché qua, uno come Klay Thompson è il terzo violino ed il giorno in cui hanno inaugurato le maglie con il nuovo logo la sua nemmeno l’hanno messa in vendita.
Klay Thompson, un campione totale. Storie come queste dovrebbero valere più di molte statistiche.

La gara finisce e sono 20 in casa ai Thunder senza battere ciglio. Delle schermaglie Pachulia-Westbrook non ne scrivo nemmeno una riga perché anche se considero Zaza uno giocatore mega-dirty a tutto c’è un limite.

Secondo me questi Warriors sono annoiati più che usurati; ho la sensazione, avendoli visto spesso dal vivo, che stiano aspettando il basket vero per mandare il motore ai giri giusti e sfruttare al meglio tutte le marce. Ricordiamo che sarebbero comunque 49-14 oggi (non proprio una stagione da buttare, eufemisticamente parlando) quindi fra tecnici, un po’ di drama, Kerr che fa allenare i giocatori e tutto quello che rende strano il mondo Warriors a me sembra che barca tutto sommato sia sulla rotta giusta.

È vero che pure il Titanic seguiva la rotta giusta e che se sei distratto pure un iceberg può essere scambiato per una pietrolina ghiacciata in mezzo al mare perciò fossi in loro, giusto per stare tranquilli, io la prima posizione della western conference proverei ad assicurarmela.

Però ora che è appena finita la gara l’unico pensiero è che quando li vedi così, quando li vedo come oggi, come fai a pensare che possano perdere?

Alla prossima con l’altra conference!
Un abrazo:)

8 thoughts on “Gli stati generali della NBA: Western Conference

    • Ciao Marco,

      grazie per la lettura ed il commento.
      L’altra conference dovrebbe arrivare (salvo intoppi imprevedibili) per domattina!

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