Nell’anno che ha visto incoronare i Golden State Warriors campioni NBA è passato quasi sotto silenzio il premio ricevuto Bob Myers come miglior “executive of the year”. Questi Warriors infatti cominciano a prendere forma nella testa di Myers nel 2012 quando viene promosso a G.M. dopo solo un anno da assistente di Larry Riley.

Tre le tappe fondamentali che hanno cambiato in pochi anni la storia della squadra della baia: lo scambio Monta Ellis-Bogut, il Draft 2012 e la scelta di Steve Kerr come capo allenatore. A rinforzare la struttura della squadra poi una serie di giocatori selezionati negli anni con cura.

Se Myers non è stato l’esecutore dello scambio tra Monta Ellis e Bogut, infatti la sua promozione venne ufficializzata ad Aprile del 2012, a stagione regolare conclusa, ne è coinvolto direttamente come membro dello staff dirigenziale.

L’asse portante di questi Warriors formata dagli Splash Brothers Curry-Thompson è già presente quando Myers prende le redini del managment ma il quintetto della squadra campione 2015 si completa già nel 2012. Oltre a Bogut dal Draft 2012 arrivano Harrison Barnes con la scelta numero 7 del primo giro e Draymond Green addirittura con con la 35 al secondo. Dallo stesso Draft anche Festus Ezeli con la trentesima scelta.

Con David Lee e Brandon Rush, sono sette i giocatori presenti già a roster o selezionati nell’estate del 2012 laureatisi campioni nel 2015, otto se aggiungiamo Kuzmic anche lui proveniente dal Draft del 2012 ma effettivamente in casacca giallo-blu solo da quest’anno.

Il lavoro di Myers ha dato continuità ad un gruppo dal grande potenziale che necessitava però di uomini d’esperienza perché troppo giovane. Il miglior colpo sul mercato dei free agent è stato l’acquisizione di Iguodala nell’estate del 2013.

Barbosa, Livingstone e Speights hanno completato un roster profondissimo che ha fatto la differenza, non solo per la promozione di Iguodala in quintetto che ha cambiato l’inerzia della serie finale contro Cleveland, ma Livingstone e Speights sono stati fondamentali per la vittoria in gara 1, Barbosa e Lee per quelle in gara 3 e 4.

A sorpresa nell’estate del 2014 Mark Jackson è stato rimosso dal ruolo di capo allenatore ed è subentrato Steve Kerr. Come per lo scambio Ellis-Bogut l’arrivo di Kerr ha suscitato più critiche che approvazioni, non tanto per il valore dell’allenatore che nessuno conosceva essendo alla prima esperienza, ma più perché Mark Jackson era stimatissimo dalla squadra e aveva ottenuto ottimi risultati.

Anche in questo caso il tempo ha dato ragione a Myers. Kerr ha fatto cambiamenti radicali che hanno fatto fare il salto di qualitĂ  che ha portato Golden State da squadra promettente a vera contender. Coadiuvato da Gentry e Adams ha impostato un gioco ad alto ritmo per sfruttare le doti pazzesche come tiratori di Curry e Thompson.

Se Kerr ha preso qualcosa dagli allenatori con cui ha vinto come giocatore, qualcosa dalla triangolo di Jackson, e qualcosa dalla transizione di Popovich l’allenatore che a cui si è ispirato maggiormente è Mike D’Antoni, un doppio legame tra Kerr e i Phoenix Suns di cui era stato G.M..

La bravura di Myers non è stata solo quella di formare una squadra con tantissimi giocatori di talento ma anche quella di resistere alla tentazione di scambiare uno dei suoi prezzi pregiati. In estate le possibilità che Klay Thompson potesse venir scambiato con Love furono altissime ma seguendo la volontà anche di Kerr lo scambio non fu mai concretizzato.

Golden State nel suo cammino verso l’anello 2015 ha saputo adattarsi ad ogni squadra affrontata trovando sempre la soluzione per scardinare le difese avversarie e per difendere su ogni tipo di situazione. David Lee, letteralmente scongelato a metà serie finale ha saputo rendersi utile dove Green era in difficoltà, fino all’esclusione di Bogut che sembrava insostituibile in difesa.

Per Bob Myers la nuova stagione è già iniziata e una nuova sfida metterà a dura prova le sue capacità gestionali. Curry, Thompson, Livingstone, Iguodala e Ezeli sono quelli già sotto contratto. Per Speights c’è una team option che i Warriors dovrebbero esercitare.

Diversa la situazione per David Lee che ha ancora un anno di contratto ma molto probabilmente sarà scambiato. I suoi 15 milioni annuali in scadenza nel 2016 possono essere un ottimo incentivo per squadra in ricostruzione, Lee vuole trovare spazio per giocare e i soldi che Golden State potrebbe risparmiare con lo scambio serviranno per il rinnovo di Green e l’estensione di Barnes.

Golden State ha una squadra giovane e forte, non è scontato che possano anche solo tornare alle Finals già l’anno prossimo ma se non faranno l’errore dei Thunder che smantellarono la squadra dopo le finali perse con Miami, potranno togliersi molte altre soddisfazioni.

Se Barnes e Green continueranno a migliorare come fatto vedere quest’anno i Warriors avranno una base solida per i prossimi cinque anni e potranno di anno in anno aggiustare il supporting cast. La situazione salariale è ideale e con il nuovo salary cap in crescita con i nuovi contratti televisivi potranno soddisfare le richieste di tutti.

La squadra perfetta che era nella testa di Myers è diventata realtà in pochi anni e ci sono ottime basi perché resti tale per molto tempo, sicuri che il miglior G.M. del 2015 farà di tutto per farla restare competitiva.

10 thoughts on “I Warriors di Bob Myers

  1. Ottimo articolo Bianco, complimenti! Comunque lo small ball sta prendendo piede in tutto il mondo, non solo in NBA, tant’è vero che nelle ultime 4 finaliste d’Eurolega non c’era tra queste una che aveva un centro dominante o come arma offensiva principale!
    Che ne pensi?

    • Ormai non avrĂ  piĂą senso parlare di centri soprattutto in fase offensiva ma di giocatori che possono giocare vicino a canestro indipendente da altezza o tonnellaggio

  2. In Eurolega l’Olympiakos ha vinto per 2 anni (2013,2014) giocando con Hines (198 cm) da 5. Il suo cambio era Antic, un giocatore perimetrale che, l’abbiamo visto anche ad Atlanta, tira da 3 meglio di come gioca in post. Con questa squadra ha battuto il CSKA (2 volte!) la quale era la squadra piĂą lunga in Europa.
    Il Real Madrid che è una squadra che si basa quasi esclusivamente sulla forza dei propri esterni: (Rodriguez, Fernandez, Lull,Carroll, Rivers) con il solo Ayon che può essere considerato un centro puro a volte coinvolto in attacco e con un 4 perimetrale come Nocioni ha vinto quest’anno.

    In Italia Siena piazzava fino a 2 anni fa i break con Ress in campo da 5.

    La Francia che vinse l’Eurobasket proprio l’anno in cui tutti i suoi lunghi erano assenti.

    Perciò Bianco non penso sia solo una tendenza dell’NBA!

    Un caro saluto,

    Riccardo.

  3. bell’articolo! cmq è vero un po’ di fortuna l’hanno avuta, però hanno pescato bene dai draft nn penso per caso. poi scambio bogut-ellis impopolare ma serviva anche x consegnare la squadra a curry e infine il nn scambio love-Thompson per me molti gm lo avrebbero fatto. cmq i vari cp3, durant, westbrook, ecc… devono darsi una mossa perchĂ© questo team come etĂ  e coesione + allenatore e societĂ  ottimi fa paura. potrebbe iniziare una nuova era franchigia tipo spurs?

  4. Controcorrente vi direi che se Green chiede troppo lascerei andare via lui e mi terrei Lee che non capisco bene perchè tutti si voglioni disfare…

    • Non succederĂ  mai: i Warriors sono diventati virtualmente imbattibili con Green in quintetto. Dopo gli Splash Bros è lui il terzo miglior giocatore della squadra: votato secondo miglior difensore della Lega (va a rimbalzo contro i centri, marca anche i piccoli), in attacco è un facilitatore meraviglioso coi suoi passaggi dalla punta e occasionali tiri da 3, in transizione è un fulmine, è capace anche di andare in penetrazione… tutto insomma. Lee è un giocatore molto piĂą limitato e in difesa NULLO. Pare che stiano giĂ  cercando di cederlo altrimenti andrebbero a pagare solo per Lee 40 milioni di luxury tax, e per cederlo probabilmente dovranno cedere anche un giovane altrimenti nessuno lo prende…

  5. In finale mi sembra che tutto ciò Green non lo abbia mostrato. In difesa è stato “violentato”, a rimbalzo non la vedeva neanche per caso, in punta sui pick&roll ha buttato via palle piĂą di quante ne ha ricevute…
    E temo chiederà uno stipendio, immagino almeno pari a 15M come Lee, da all star quale non è.
    In difesa Bogut è sufficiente e se la difesa non serve come in queste finals bene avere Lee come centro.

  6. http://www.basketball-reference.com/playoffs/2015-nba-finals-cavaliers-vs-warriors.html

    Green ha preso meno rimbalzi di Thompson, ma ha segnato piĂą punti e messo a refererto molti piĂą assist nella serie, perciò dire che è stato “violentato”da Thompson mi sembra una baggianata colossale.
    http://www.basketball-reference.com/boxscores/201506160CLE.html Inoltre nella partita finale ha messo a referto una tripla doppia ed è stato importantissimo per la vittoria.

  7. Ps: Ti sei scordato, inoltre, che oltre le palle perse ne ha recuperate anche molte a centrocampo grazie alle quali si sono potuti concretizzare i fast break di Golden State!
    Non è stata una serie perfetta quella di Green, ma certamente non è stata disastrosa come la decrivi tu, Emanuele!

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