CHICAGO WHITE SOX
Robert e Jimenez sono le uniche ancore di salvezza verso un altro anno sabbatico per i White Sox. La vecchia guardia è infatti crollata nel rendimento, e Tim Anderson e Grandal hanno salutato la South Side dopo Abreu.
Sul monte invece il declino è stato addirittura epico, con una rotazione top in Lynn, Giolito e soprattutto Cease andata a picco e perciò mandata altrove per rimpinguare il farm system. Kopech è stato poi relegato a closer assieme ai nuovi Wilson e Brebbia, settore oggi orfano pure di Hendrix, non più convincente dopo la battaglia al linfoma.
Persino la dignitosa stagione di Clevinger non lo ha salvato, mentre Bummer dopo due buone tornate ha fallito e perciò si è trasferito ai Braves, dai quali sono giunti in primis la scommessa Soroka, devastato sì dagli infortuni ma ancora ventiseienne, che acquisirà il secondo spot dietro al canterano Crochet, e Nicky Lopez in seconda base, firme annuali da 7.3M evitando l’arbitrato. Flexen e Fedde dalla free agency completano il reparto col rookie Nastrini, egregio nello spring training e arrivato dai Dodgers nella trade per Lynn.
A difesa dell’interno Vaughn, una delle poche certezze, si manterrà in prima, il nuovo usato garantito vedrà DeJong (SS) e Maldonado (c) limitrofi a Moncada, lo stesso dicasi per Benintendi nell’outfield, vicino al quale il favorito è Dominic Fletcher, chiuso ai D-backs e scambiato col prospetto Mena. Un buon reparto che nella mediocre Central potrebbe dire la sua; i dubbi, estremi, vengono purtroppo sulla incertissima gestione al lancio.
CLEVELAND GUARDIANS
L’addio a Terry Francona, sostituito da Stephen Vogt, non dovrebbe ancora coincidere con la fine dei sogni divisionali per una franchigia capace sempre di stupire, ma che oggi segue Twins e Tigers nelle odds.
Al lancio il ritorno del declinante Carrasco e la salute precaria di Bieber, McKenzie e Williams pongono serie perplessità sulla resistenza di un reparto qui tradizionalmente affidabile e fatto in casa, rappresentato infatti tuttora dai canterani Allen e Bibee fra gli starter e nel bullpen da Herrin, Gaddis, Morgan e dal setup Sandlin.
Conserva invece l’alone da superstar il closer Clase. Stesso dicasi per Josè Ramirez, 3B fra i migliori della sua generazione che divide l’infield ancora con Gimenez e i fratelli Naylor, mentre la pesca dai waivers di Laurano appaia l’ex Oakland in esterno all’impeccabile Kwan e Tyler Freeman, lui e lo SS Rocchio alla prova del nove in battuta.
DETROIT TIGERS
Finita la ricostruzione, i ragazzi di AJ Hinch possono proporsi quale prima antagonista di un girone d’altronde già dominato nel 2023 (35/17), con un sobrio payroll (95M) e ben 7 elementi da farm system nei ruoli primari, fra cui il prospetto numero 2 Colt Keith in seconda base. Accantonati Schoop e i tormenti fisici e psichici di Austin Meadows e Boyd, è proprio sul monte che si registrano i maggiori movimenti, con Rodriguez ad Arizona per 80M quadriennali e Cisnero e Turnbull non rinnovati.
Dalla free agency convincono i 28 milioni impegnati per le sigle di Maeda (biennale) e Flaherty, l’uno esperto mestierante e l’altro profilo CY Young a caccia di rivalsa, primo partente è invece la stella mancina Skubal. L’incoraggiante 2023 del rookie Olson chiude un plotone affidabile, specie se l’ex predestinato Mize si riprendesse dalla Tommy John.
Nel giovane esterno l’imprescindibile Greene e Parker Meadows saranno uniti al veterano Canha, venuto in trade da Milwaukee, il mago interbase Baez dirigerà le operazioni assieme al FA Urshela (3B), coppia che dà maturità e difesa ad un reparto potente in Torkelson e dove Rogers manterrà lo spot di catcher dinanzi la new entry Kelly. Tutti hitter in procinto di esplodere, specie se Torkelson progredirà nel contatto e il DH Carpenter troverà rimedi sulle breaking ball. Unici dubbi dal bullpen, 17mo in ERA e integrato da Chafin e Shelby Miller.
KANSAS CITY ROYALS
Pure qui si punta sui giovani, dimenticando ormai l’epoca floreale del vecchio inizio decennio e i fallimenti a marchio Dayton Moore. Per farli crescere JJ Picollo li ha affiancati dalla FA coi veterani partenti Lugo e Wacha e nel bullpen a Stratton, Will Smith, Schreiber e Nick Anderson.
Segnali importanti arrivano pure dal lineup, con le sigle di Renfroe e dei jolly Frazier e Garrett Hampson, che ai nostri occhi suggeriscono un immediato tentativo di far rumore, monte permettendo. Persi Clarke, Greinke, Keller, Duffy ed Edward Oliveres ci si è concentrati sullo scontato prolungamento di Bobby Witt Jr, bloccato a quasi 300M per almeno 7 tornei.
Il ritorno dall’infortunio di Pasquantino in prima e la potenza di Nelson Velazquez e dell’icona Perez saranno minacce aggiuntive da tener d’occhio.
MINNESOTA TWINS
Sempre oculati nella gestione del payroll, ben al di sotto della media MLB, i Twins hanno comunque effettuato molti cambiamenti che non dovrebbero precludere un nuovo scettro divisionale, seppur con un primato poco superiore al 50%. Fanno male le perdite in free agency del profilo Cy Young Sonny Gray e Michael A. Taylor in esterno, così come quelle di Maeda e Mahle sempre nella rotazione e la potenza di Gallo al piatto, andato a contratto annuale a Washington col rilievo Floro.
Margot è però un’ottima aggiunta, specialmente se Buxton sarà spesso ai box, mentre ancora dalla FA il veterano Santana si piazzerà nella prima base di un lineup che presenta Wallner (LF), Kepler (RF) e nell’infield Lewis e Julien assieme all’asso Correa. Veterani e scelte al draft cresciute e maturate: un bel mix che dovrebbe performare a dovere.
Fra i partenti termometro annuale sarà la salute di Paddack, ad oggi quarto spot, mentre la garanzia prende le sembianze di Pablo Lopez, convincono pure i sottovalutati Ober e Ryan e la promozione a starter di Varland, visto l’infortunio a DeSclafani: un reparto sotto i 28 anni di media che potrebbe calare qualche breakout. Nel bullpen confermati Jax, Stewart ed Alcala come closer e setup, l’ottimo Duran inizierà in IL, Okert, Staumont e Jay Jackson saranno i nuovi medi, Sands il long reliever.
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.
Sento che sarà l’anno buono per Detroit. Comunque spero che con l’espansione a 32 squadre si torni alle due division (Est e Ovest) per ogni lega, in modo da non avere più divisioni così deboli. Pronostico…
1- Detroit (84-78).
2- Minnesota (81-81).
3- Cleveland (74-88).
4- Kansas City (70-92).
5- Chicago (62-100).