Ve lo dico ogni anno e, a questo punto, sono convinto lo stiate aspettando: quello che ci apprestiamo a vivere è il “miglior weekend di football dell’anno”.
Ecco, spero che lo sia davvero perché ne ho – e mi sento di dire che tutti ne abbiamo – bisogno: quello appena digerito non è stato sicuramente il fine settimana di football più emozionante della nostra vita. Anzi, l’esatto contrario.
Escludendo Rams contro Lions, lo scarto minimo con cui una squadra ha vinto una partita è coinciso con i 14 punti refilati dagli Steelers ai Bills. Fra Dallas e Green Bay non c’è mai stata una partita. Miami si è dimenticata il reparto offensivo negli spogliatoi – o direttamente in Florida. Cleveland è stata piallata da Houston. E la stagione degli Eagles era finita ben prima della debacle di lunedì notte.
Insomma, un weekend tutto fuorché super.

Fra sabato e domenica dovremmo avere la nostra rivincita. O perlomeno delle partite un minimo più emozionanti di quelle della scorsa settimana, stiamo pur sempre parlando di playoff che dovrebbero essere garanti di qualità.


Houston Texans (4) @ Baltimore Ravens (1), sabato ore 22:30

Parlando dei Browns vi ho spesso esortati a non far coincidere il giudizio sulla loro stagione con quanto sarebbe accaduto ai playoff: con i Baltimore Ravens, purtroppo, è l’esatto contrario. La stagione dei Ravens inizia sabato: un ulteriore fallimento ai playoff farebbe precipitare nel dimenticatoio una regular season più che esaltante.
Il pensiero non può che andare al 2019, stagione in cui Baltimore dominò da settembre a dicembre per poi scivolare clamorosamente contro i Tennessee Titans al Divisional Round: il terrore che le due settimane di riposo possano aver inceppato qualche meccanismo c’è e va rispettato – soprattutto con la ferita aperta dai Titans non ancora rimarginata -, ma la speranza è che quella di quest’anno sia una squadra completamente diversa.
Arrivati a questo punto i Texans non hanno nulla da perdere. Sono andati oltre la ben più rosea delle aspettative di tifosi e front office, quindi avranno il lusso di scendere in campo con la mente relativamente sgombra ché intanto tutta la pressione sarà sulle spalle dei Baltimore Ravens.
Contro Cleveland Stroud ha potuto contare su una protezione pressoché ineccepibile che gli ha permesso di cercare – e trovare – con insistenza la profondità, quindi credo che la missione del defensive coordinator di Baltimore Mike Macdonald sarà quella di mettere davanti Stroud a blitz particolarmente esotici mai visti in carriera. Poi ovviamente molto – se non tutto – dipenderà dallo stato di forma di un reparto offensivo che ha concluso la stagione on fire e che dovrà in ogni modo riprendere da dove si era fermato.
Non voglio parlare di last dance, Jackson è di un anno più giovane di me, ma fra free agency e potenziali perdite in panchina – Macdonald è già eccessivamente corteggiato – quella di sabato potrebbe essere l’ultima partita per questa esaltante versione dei Baltimore Ravens: immagino molti preferirebbero salutarsi a metà febbraio piuttosto che in un anonimo sabato sera di gennaio.
Baltimore vince se: finge che questa partita si giochi fra novembre e dicembre.
Houston vince se: riesce a proteggere Stroud come fatto contro Cleveland.
La scelta di Mattia: Baltimore Ravens

Green Bay Packers (7) @ San Francisco 49ers (1), domenica ore 02:00

Partita molto simile a quella appena presentata, in quanto troviamo l’indiscussa dominatrice della propria conference attesa da una squadra giovane, esaltata e di cui non ci saremmo mai aspettati di parlare a questo punto della stagione. Esattamente come Houston, Green Bay può scendere in campo libera da pressioni ché non sarà sicuramente la partita di sabato notte a definire la loro stagione.
In questi giorni si è parlato così tanto della sconfitta dei Cowboys che, a mio avviso, ci si è quasi dimenticati che a vincere quella partita siano stati proprio i Packers. Per carità, la delusione suscitata dall’ennesima figuraccia ai playoff dei ragazzi di Jerry Jones ha meritato di essere approfondita, ma ho come l’impressione che stiamo mancando di rispetto all’impresa di una squadra che solamente un paio di mesi fa galleggiava nella più desolante mediocrità: con un Jordan Love così Green Bay può giocarsela alla pari contro chiunque, anche con San Francisco.
Arrivati a questo punto non possono permettersi di sottovalutare nessuno, ma è fuori questione che le precoci eliminazioni di Cowboys ed Eagles abbiano decisamente spianato la strada al Lombardi per Kyle Shanahan e i suoi 49ers. Questo deve per forza di cose essere l’anno giusto, quello in cui portano a termine ciò che la sfortuna spesso ha sabotato. San Francisco è relativamente sana, riposata e consapevole del proprio valore, soprattutto ora che ha finalmente trovato la risposta che cercava under center.
Dopo aver vissuto gli scorsi playoff da Cenerentola, Purdy si affaccia alla postseason come un quarterback affermato – ricordate quando era il favorito per l’MVP? – che, questa volta, dovrà trovare modo di gestire la pressione tipica di chi non può permettersi di sbagliare. Wilks e la difesa, dall’altra parte, dovranno trovare un modo per fermare Aaron Jones che appare sempre più chiaro che con lui in forma l’attacco dei Packers raggiunga un’efficienza che gli permette di scollinare i trenta punti senza alcuna difficoltà.
In un anno in cui la NFC si è dimostrata più incerta e precaria che mai, San Francisco ha l’occasione di salvare il proprio allenatore dalla debilitante ossessione per il Lombardi.
Green Bay vince se: riesce a replicare quanto fatto la scorsa settimana.
San Francisco vince se: domina la linea di scrimmage.
La scelta di Mattia: San Francisco 49ers

Tampa Bay Buccaneers (4) @ Detroit Lions (3), domenica ore 21:00

Che bello quando lo sport si impregna di narrativa finendo per far scivolare l’evento sportivo in secondo piano. Le carriere di Goff e Mayfield hanno seguito andamenti simili, se non addirittura paralleli.
Entrambi prime scelte assolute al draft, sono stati scaricati senza troppi complimenti dalle squadre di cui dovevano essere il volto per quarterback più “affermati”. Se Los Angeles ha avuto ragione, il numero di sopracciglia aggrottate al cospetto della decisione di Cleveland aumenta con il passare dei minuti. Goff non doveva essere la soluzione sul lungo termine dei Lions tanto quanto Mayfield non poteva essere quella dei Buccaneers. Goff, infatti, è arrivato in Michigan come danno collaterale della trade di Stafford, come contratto da “parcheggiare” in una squadra che non avendo assolutamente fretta di vincere poteva permettersi di assorbire la botta salariale senza ripercussioni sulla qualità del roster. Mayfield, invece, è arrivato in Florida come quarterback ponte, carne da macello nell’attesa di capire cosa fare del futuro dopo il definitivo ritiro di Tom Brady: nessuno, ripeto, nessuno si aspettava che potesse rilanciarsi ai Buccaneers e diventarne – probabilmente – il quarterback titolare per il futuro prossimo.
Chicchessia vincitore si troverà a una partita dal Super Bowl in contesti in cui nessuno – a parte loro stessi, immagino – si poteva immaginare facessero bene.
Nelle ultime sette partite – sei vittorie – Tampa Bay ha concesso mediamente meno di 90 rushing yard, numero che se confermato metterebbe Detroit davanti a grandissimo problema: il gioco di corse resta la forza motrice di questa squadra. Non è solamente una questione identitaria – le rotule le sgranocchi nelle trincee -, per funzionare l’attacco di Ben Johnson necessita di un running game efficiente che sblocchi la play action. Nella mia testa questa è una partita che dovrà essere vinta da Jared Goff che non dovrebbe aver problemi a racimolare numeri esaltanti contro una secondaria non sicuramente impenetrabile come quella di Tampa Bay.
Succeda quel che succeda, il fatto di trovarci a commentare la visita dei Buccaneers a Detroit a una settimana di distanza dai Championship Game è di per sé un qualcosa di straordinario.
Tampa Bay vince se: tiene il passo di Detroit evitando i turnover.
Detroit vince se: tiene sotto pressione Mayfield togliendogli la profondità.
La scelta di Mattia: Detroit Lions

Kansas City Chiefs (3) @ Buffalo Bills (2), lunedì ore 00:30

Il “Classico” della NFL. È assai raro che una rivalità extradivisionale riesca a elevarsi a rivalità capace di ridefinire un’epoca di football, ma l’oramai annuale incrocio fra Bills e Chiefs ai playoff mi ricorda sempre più da vicino ciò che è stato Patriots-Colts negli anni di Tom Brady e Peyton Manning. A questo punto pretendiamo che queste due squadre si incontrino a gennaio: una stagione non può considerarsi completa senza un Chiefs contro Bills a gennaio.
L’ultima volta che queste due squadre si sono date battaglia in postseason ci hanno regalato uno dei finali più epici nella storia della National Football League – non me ne vogliano i puristi -, un botta e risposta scandito da touchdown, big play e tanti, per alcuni troppi, punti: quest’anno la storia potrebbe essere diversa.
Dopo una stagione quasi sabotata dagli infortuni, Buffalo si presenta all’impegno più importante – almeno emotivamente – della con un injury report confondibile con un bollettino di guerra. La possibile assenza di Terrell Bernard, l’eroe che è riuscito nell’impresa di non far sentire la mancanza di Matt Milano, sarebbe devastante per Buffalo visto il suo peso specifico all’interno del reparto difensivo di Buffalo.
Credo che quella di domenica notte potrà essere una partita diversa, dominata dai reparti difensivi. Quello dei Chiefs, in particolar modo, mi ha veramente impressionato neutralizzando l’esplosivo attacco dei Miami Dolphins: figuratevi che non troppo tempo fa Buffalo riuscì a segnarne solamente 20 contro Kansas City nella partita che ha trasformato Kadarius Toney in un meme. Li ho visti bene contro Miami, anche se troppo sciuponi in red zone: contro i Bills saranno costretti a qualcosa di meglio di un mesto due su sei in red zone.
Sono piuttosto convinto che Steve Spagnuolo starà esasperando i suoi ragazzi con il nome di James Cook: l’ultima volta che queste due squadre si erano incrociate Cook aveva dettato legge concludendo pure come leading receiver di Buffalo.
Sì, c’è il rischio che questo possa essere un altro “atipico” Chiefs-Bills a basso punteggio. Questa è la volta buona per i Bills.
Kansas City vince se: trova contromisure a James Cook ed efficienza in red zone.
Buffalo vince se: la red zone defense costringe i Chiefs a piazzati.
La scelta di Mattia: Buffalo Bills


Le mie scelte la scorsa settimana: 2-4. Un record che certifica che di quanto successo durante l’ultimo weekend non ci abbia capito assolutamente niente.
Le mie scelte finora: 167-95 (63.74%). Vabbè dai non che sia cambiato molto.

10 thoughts on “Guida al Divisional Round Weekend del 2023 NFL

  1. 👍 D’accordo con te. Miglior divisional mai visto stagione 2012 Den Bal 2 ot. Mi sa’ che qui sei tu d’accordo con me😁GB SF vedremo. Ciao buon week end. 🙋‍♀️

  2. Se qualcuno a inizio stagione avesse pronosticato Texans Buc’s e Packers contemporaneamente al secondo turno di Playoff avrei richiesto un TSO d’urgenza.

  3. Strepitoso sarebbe se ai Campionship ci ritrovassimo con Texans vs Buffalo e Green Bay vs Detroit. Comunque, con una modifica, mi sento di pronosticare Ravens Bills Packers e Lions. Settimana scorsa 3/6. Questa settimana forse totalizzo un misero 2/4. Buon divisional a tutti.

  4. Sono d’accordo con le tue considerazioni. L’unica cosa che mi permetto di aggiungere/contestare è che come hai giustamente fatto notare che il bye week potrebbe aver nuociuto ai tuoi Ravens, la stessa cosa posso dire io per i miei 49ers. Speriamo bene, con i dovuti scongiuri di rito. Green Bay è avversaria in forma, spensierata, temibile e degna di tutto rispetto.

    • Vedo un po’ troppi pronostici a favore di una squadra che con la 28esima difesa sulle corse va a scontrarsi contro Christian McCaffrey (e Mitchell, volendo Samuel, magari pure Juszczyk). Non è esattamente come doversi occupare del solo Tony Pollard (peraltro parecchio sottotono quest’anno), eh…

  5. Sono troppe 14 squadre ai playoff (praticamente meZZa lega). L’unico vantaggio è stato vedere eliminati subito i Cowboys (che comunque avrebbero perso una settimana dopo). Il resto inutile show per allungare il brodo della stagione tra squadre decimate…

  6. Ravens chiari favoriti. Dopo un inizio di stagione interlocutorio si sono imposti come squadra esplosiva e completa, capace anche di sopperire e superare certi infortuni. Ci punterei a occhi chiusi.

    Sui miei Niners, non sono d’accordo ma penso che sia il bello del confronto. La squadra è completa. Quando gli gira bene, è proprio bella. Ma abbiamo visto più volte come il classico granello possa bloccare catastroficamente l’ingranaggio. Come ho già scritto altre volte, non mi interessano le sconfitte in quanto tali. Abbiamo vinto la conference lo stesso, chissenefrega delle sconfitte. Mi interessa invece, e molto, il modo in cui esse sono arrivate. Un modo che mi fa pensare ad una squadra sospetta, a rischio. Boh se non si infila nessun granello tra i ns splendidi meccanismi, dovremmo superare il turno. Ma se qualcosa si azzarda a andare storto… Boh vedremo.

    Per le altre vedo i Lions favoriti perchè sono una squadra più forte dei Bucs e soprattutto mi sembrano una squadra; e i Bills perchè la loro storia è troppo bella. Ad maiora gente.

  7. Vedo tanti gufi verso i 49ers…. forse è colpa mia e di Lux. :-D
    Comunque, non vedo partite dall’esito scontato. Sia Ravens che 49ers rischiano di prendere sotto gamba due compagini che hanno avuto una RS altalenante e una esplosione ai PO, cosa non fa la testa sgombra…… La pressione è tutta sulle prime due franchige del NFL.
    Poetico pensare ad un SB Texans-Packers, quest’anno…. Ma c’è la seria probabilità che avvenga tra due o tre anni, se i GM di queste due franchige sapranno creare roosters come quelli di San Francisco e Baltimore.
    Diverse le situazioni delle altre due semifinali: Lions-Bucs è intrinsecamente la sfida tra Goff e Mayfield ma credo che Detroit sia più strutturata per arrivare alla finale di conference, certo da tifoso Niners, o se lo fossi di GB, tiferei Tampa Bay tutta la vita. Ma poi, è così conveniente avere la strada spianata verso Las Vegas? Secondo me, no! Una strada costellata da partite difficili mettono tutto l’ambiente in “Win Mode” e ti fanno arrivare al gran ballo con un focus e una determinazione che, spesso, ti portano alla vittoria. Diversamente, quando la salita si fa dura, non si è allenati per affrontarla….
    Come avevo detto in precedenza, la strada verso il SB in AFC è decisamente più tosta, soprattutto per Baltimore. Se la semifinale contro Houston possiede le stesse trappole di quella contro Green Bay, una finale Ravens-Chiefs o Ravens-Bills è già di per se una partita da titolo assoluto….

    Buon Divisional Round a tutti, domenica e lunedì molti saranno tristi….. altri trepideranno.

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