Nella seconda semifinale notturna, quella più equilibrata secondo le primordiali odds, Ohio State a sorpresa asfalta Clemson 49-28, conquista lo Sugar Bowl e prenota il viaggio terminale in Florida.

Una favola per i Buckeyes, sotto la soglia minima per accedere ai CFP e la cui presenza è stata in dubbio e rudemente criticata in primis dal rivale di giornata Dabo Swinney, surclassato dal collega Ryan Day (639 yard totali a 444) e bersagliato perciò via social a fine incontro da LeBron James, sfegatato fan di OSU.

Adesso si presenteranno al cospetto di Alabama con tanti assi nella manica e forti di uno scalpo d’elite, per giocarsi l’agognato e tanto atteso titolo!

La gara appena terminata potrebbe riscrivere la storia del prossimo draft, ormai scontato per numerosi allenatori da divano, che già vedevano addirittura un quarterback generazionale pronto a scegliersi la squadra NFL, a costo di farsi un’ulteriore tornata collegiale, e l’altro crollato nelle preferenze mediatiche e fuori dalle top ten pick: niente di più sbagliato!

Questa partita infatti ha palesato le enormi difficoltà di Trevor Lawrence (comunque sempre sul pezzo a livello statistico in 400 yd e 33/48) quando sotto pressione, a differenza invece del genio e sregolatezza di Justin Fields, che gli ha consentito di fuggire dalla dropback pressure e gestire poi autonomamente e con successo la chiusura dei drive.

La difesa dei Buckeyes, perfetta in Hilliard, Togiai, Cooper, Brown, Werner e Shaun Wade fra i tanti, ha sì dominato l’offense avversaria, prendendo le misure man mano che il match proseguiva, arretrando il gioco nemico con moltissimi tackle for loss, limitando il prodigio Etienne a sole 32 yard via terra e lasciando più spazi aerei a risultato in cassaforte, ma il segreto di un successo così esasperato va cercato proprio nella differente prestazione dei due registi, l’uno troppo condizionato da una linea in evidente difficoltà, esageratamente terrorizzato e spesso spronato a pericolosi rilasci per non subire sack, l’altro aiutato da maggiore mobilità individuale, ego positivo e un coraggio d’altri tempi, che ha rischiato di mandarlo a casa senza un fianco dopo il targeting del solito Skalski, per questo espulso, ma infine formidabile in almeno tre big play e numerose corse in autonomia!

Maligni pensano che Lawrence si sia risparmiato per un futuro già in tasca, mentre Fields aveva gli occhi dei critici tutti addosso: escludiamo pure questa teoria; la verità secondo noi è che l’NCAA spesso crea aspettative troppo alte e rischia poi di offuscare i prosegui di carriera!

Fields non ha l’attacco di Alabama e la freddezza e appeal di Lawrence, ma ha fatto vedere di poter incarnare meglio di Jones e appunto TL il prototipo di qb moderno: staremo a vedere!

L’incontro si eclissa e in pratica finisce all’halftime, con OSU facilmente avanti 35-14, dopo la partenza a razzo dei rivali che porta le ostilità sul 14 pari, con 4 touchdown – alternati a due punt – su corsa di Lawrence (laterale a ridosso della endzone), dell’ottimo Sermon (da 32) e di Etienne (3), prima della ricezione di Farrell; già qui si capisce la vena di Fields, illuminato nei laser per Wilson e lo stesso Sermon!

Due drive da 4 minuti portati a termine da Jeremy Ruckert e Chris Olave e un altro da 3 sempre del mastodontico tight end decretano la fine dei sogni per gli Orange. Poco sposterà difatti l’unica macchia di Fields, intercettato nella redzone rivale ad inizio terzo quarto, dopo l’ennesimo grande drive offensivo, che darà effimero ossigeno a Clemson.

E’ la prima vittoria per Ohio State sui Tigers, netta e senza scusanti, che manda a Miami l’11 gennaio i ragazzi di Day, condotti all’ultimo Ballo dai 6 touchdown di Justin Fields, MVP all’unisono del match, vittorioso nel testa a testa con “l’impaurito” Lawrence, responsabile di tre fumble (di cui uno perso) e intercetto, e pertanto sicuro di dire la sua perfino dinanzi al front seven dei favoriti Crimson Tide!

Clemson invierà al draft due pezzi da 90 e scelte first round quali TL#16, quarterback numero 1 nella storia di franchigia per W, e Travis Etienne, senior e due volte ACC Player of The Year; magre consolazioni per una stagione chiusa troppo male, soprattutto per la consapevolezza di aver smarrito le sicurezze di un tempo e non possedere più una difesa affidabile!

2 thoughts on “I Buckeyes asfaltano Clemson e volano in finale

  1. Può essere che i Nets abbiano smesso di tankare proprio per evitare l’imbarazzo di ragionare sulla prima scelta a Lawrence? Magari vogliono andare su Fields, con una chiamata più bassa e meno “drammatica”.

    • Ciao Gio!! Penso che l’unica certezza del prossimo draft sia Sewell..di quarterback da first round su cui scommettere oltre TL e Fields ci sono certamente Zach Wilson e Kyle Trask, lui a mio avviso vero numero 1 della tornata che sta x finire..il termine tankare è prettamente “italianista”..non penso infatti che ci siano negli sport USA staff (Gase in primis…) sulla graticola che incitino a perdere x poi rimetterci il posto..e vale anche x i giocatori, spronati anzi a dare il meglio x ingaggi e riconferme..anno scorso Tua era la prima scelta x tutti, poi l’infortunio prima e l’exploit di LSU (e non solo di Burrow..) poi hanno modificato tutto..ma se andiamo a fare il bilancio abbiamo visto che il vero number 1 overall doveva essere Herbert..

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