I Cincinnati Reds hanno iniziato la stagione con uno storico avvio… in negativo, cioè con un record di 3-15 che è costato il posto al manager Byan Price a favore di Riggleman, un veterano soprattutto delle minors che all’inizio suonava più come un chiaro segno di voler risparmiare soldi considerando la squadra per nulla competitiva e la stagione compromessa.

Dopo un avvio che lasciava presupporre che nulla fosse cambiato, visto il poco dignitoso 5-11 di record, il nuovo manager è riuscito ad invertire la rotta trasformando i Reds in una mina vagante per chiunque, chiedere ai Dodgers o ai Cubs entrambi “sweeppati” a domicilio.

Riggleman non è stato solo in grado di rendere lo spogliatoio un ambiente di lavoro più sereno e di azzerare le frizioni tra giocatori e allenatore che vi erano con la gestione Price, ma è riuscito a fare rendere di più e meglio i pitchers partenti e a gestire meglio il bullpen.

Il punto forte di questa squadra è un lineup che può vantare molti battitori con una media discretamente alta e capaci di andare in base abbastanza frequentemente motivo per cui Cincinnati si posiziona quinta nella media in battuta e terza nella OBP in tutta la MLB e queste sono statistiche che accorciano di molto la durata delle partite degli starting pitchers avversari, una statistica in controtendenza con l’andamento attuale che vede sempre più homerun e strikeouts ma che sta pagando i suoi frutti.

Il Leader indiscusso è Joey Votto ma i migliori battitori a livello di efficenza quest’anno sono Scooter Gennett e Eugenio Suarez, due giocatori che sembrano finalmente sbocciati fra cui il primo che a mio avviso avrebbe meritato di partire all’All Star game come 2B titolare.

Per quanto riguarda i pitchers la trade che ha visto Mesoraco andare ai Mets in cambio di Harvey ha giovato parecchio alla rotazione della franchigia in rosso, perchè anche non essendo più il fenomeno che portò i Mets alle World Series sta dimostrando di essersi rimesso in carreggiata e malignamente il primo pensiero va alle sue lunghe serate nella grande mela che lo avevano anche portato ad essere messo fuori squadra.

In un gruppo che fatica e non poco a stare sotto i 5 di ERA Mahle con la sua 3.66 sta dimostrando di essere il numero uno nella rotazione e uno dei pochi punti fermi nel reparto che sta costando alla franchigia dell’Ohio la postseason o almeno la possibilità di competere per essa.

Il bullpen è diviso in due parti: chi fa molto bene vedi Hughes, Iglesias, Floro ed Hernandez e chi fa molto male come: Finnegan, Brice e Peralta.

I lanciatori che stanno facendo meglio sono quelli dei cosiddetti “ultimi inning” cosa importantissima per chiunque ma soprattutto per una squadra che ha degli starters capaci di almeno 6-7 inning per partenza cosa che i Reds raramente riescono a fare; lí subentrano i middle e i long relievers che come gli starters faticano a tenere la partita in equilibrio e di conseguenza le chance per i late relievers si riducono di molto.

Durante questa stagione Cincinnati è stata finora una delle squadre più divertenti da veder giocare visto che oltre a battere molto hanno anche una difesa spettacolare grazie alla presenza di alcuni giocatori come Hamilton, Barnhart (gold glover come catcher l’anno scorso) e Peraza.

Con un record attuale di 39-51 e 11.5 gare di ritardo dai Brewers ma “sole” 9.5 dall’ultimo posto in wild card iniziano ad esserci delle speculazioni per cui alcuni (molto probabilmente tifosi dei Reds) che li vedrebbero come possibili partecipanti ai playoffs via Wild Card.

Questo sembra molto difficile visto il pesante deficit da recuperare e le tante squadre davanti a loro in classifica, e nonostante il momentum sia dalla loro parte resta un’ impresa molto difficile.

E’ giusto provarci ma i Reds non hanno una rotazione solida abbastanza da garantire un’altra striscia di vittorie così importante da colmare il gap per la postseason, motivo per cui se fossi in loro alla trade deadline proverei a scambiare qualche battitore vedi Hamilton, Schebler o persino Votto per ottenere almeno un paio di buoni lanciatori partenti in modo da essere competitivi sin dal prossimo anno.

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