Se dovessi immortalare l’attuale situazione dei San Francisco 49ers, la prima cosa che mi verrebbe in mente è una delle scene finali del celebre film sul baseball “Moneyball”, in cui Jonah Hill, cercando di consolare il suo capo Brad Pitt dopo la cocente sconfitta ai playoff, utilizza un replay di un’azione di gioco come metafora del cambiamento apportato al mondo del baseball dal loro progetto tecnico, nonostante quest’ultimo non abbia portato alla vittoria di un titolo. Chiaramente, prendendo il paragone con le pinze ed in maniera molto metaforica, a me sembra che l’attuale corso di San Francisco sotto l’head coach Kyle Shanahan continui a stupire e migliorare la NFL, ad esempio sfornando nuovi Head Coach (basti pensare alle presenze dei due ex-offensive e defensive coordinator McDaniels e Ryans agli ultimi playoff, rispettivamente alla guida di Miami e Houston), senza però riuscir mai ad ottenere il riconoscimento più importante di tutti per il lavoro fatto: il Lombardi Trophy.

Tutto questo, però, domenica può cambiare.

La squadra di Shanahan, infatti, avrà un’altra occasione, anzi l’Occasione, giocando come favorita il Super Bowl di Las Vegas contro i Kansas City Chiefs, avendo dunque la possibilità di vendicare la sconfitta subita sempre in un Super Bowl, sempre contro la squadra del Missouri, ormai 4 anni fa in quel di Miami. La squadra californiana, che ha chiuso la regular season con un record di 12-5 valevole per il titolo della NFC West, approda alla partita dell’anno grazie alla meravigliosa rimonta inflitta ai danni di Detroit nella finale di conference, che ha visto i padroni di casa recuperare un parziale di 24-7. Partendo dall’attacco, a mio avviso vero punto di forza di questa squadra, poiché si è posizionato 3° nella lega per punti segnati (491), 2° per yards complessivamente guadagnate (6773) e 1° per yards medie ad azione (6,6), il primo nome di cui parlare è Brock Purdy, protagonista indiscusso e QB titolare della squadra.

Purdy o Mister Irrilevant (soprannome per l’ultimo giocatore scelto ogni anno al draft) è stato sicuramente autore di un’ottima stagione, chiusa con 4280 yards e 31 touchdown lanciati a fronte degli 11 intercetti concessi.
Le opinioni su questo ragazzo sono molto polarizzate, divise tra chi lo vede come un papabile MVP e chi invece lo reputa un giocatore mediocre, alla ribalta unicamente per il fascino che esercita la storia della sua ascesa, sebbene occorre ammettere che un Mister Irrelevant titolare al Super Bowl ha sempre il suo fascino. Reputo Purdy un perfetto “system QB”, capace di interpretare egregiamente il disegno tattico realizzato dal suo brillante Head Coach e sfruttare al meglio la massiccia presenza di giocatori di qualità a sua disposizione, che compongono quello che secondo me è uno dei reparti più dotati dell’intero campionato. La creazione di Shanahan, basata sull’uso della outside zone per correre e attirare le difese vicino alla linea di scrimmage, punendole successivamente attraverso l’uso della play action, oltre alle ottime capacità di Purdy, pone dunque le sue fondamenta nel run game, di cui Christian McCaffrey è il miglior interprete, avendo il record di yards (1459) e TD (14) corsi in regular season.
McCaffrey è semplicemente un running back straordinario, in quanto non solo è dotato di grande forza fisica o capacità di leggere i blocchi, ma l’atletismo di cui dispone gli permette di fare cose che molti dei suoi colleghi possono solo immaginare.

Il fatto che San Francisco sia il terzo miglior attacco della lega su corse dipende anche dal lavoro della offensive line e del fullback, figura ormai in disuso nella attuale NFL. Tessendo le lodi di McCaffrey, infatti, non si possono non menzionare il left tackle Williams e la right guard Feliciano, tra i migliori interpreti dei loro rispettivi ruoli. Oltre ai due top player citati, ci sono il fullback Juszczyk, capace anche di bloccare sulla edge rusher avversaria, aprendo varchi enormi e giustificando l’uso ripetuto della formazione con due running back, ed il tight end Kittle, dotato anche di magnifiche mani come ricevitore. I migliori bersagli a disposizione di Purdy sono, su tutti, Deebo Samuel e Brandon Aiyuk, duo di ricevitori incredibile, fornito di caratteristiche diverse, come ci dice la diversa provenienza delle loro yards, ma estremamente funzionali insieme, come il campo ci ha già ampiamente dimostrato in questi anni. Il primo, delle totali 892 yards conquistate, si mette in mostra per elusività e forza fisica, avendone ottenute ben 527 dopo aver ricevuto la palla, dimostrando come il lancio sia solo lo strumento per mettere in moto questa autentica macchina da guerra. Il secondo, invece, che ha ottenuto 15 ricezioni in più del primo, vanta 960 delle 1342 yards totali guadagnate prima di ricevere la palla (ovvero mentre quest’ultima viaggiava dalle mani al QB a quelle del WR), mettendo in luce la sua capacità di attaccare le secondarie delle difese avversarie e di esserne autentico mattatore.

Altro grande aspetto di questo attacco è il trasformismo dei suoi playmaker, capaci di mettere in difficoltà le difese avversarie grazie a duttilità e imprevedibilità e rendendo quasi obsolete le tradizionali divisioni schematiche dei ruoli di questo gioco, vista la quantità di metri corsi da Samuel o i palloni ricevuti da McCaffrey.

Analizzato il reparto offensivo, i suoi protagonisti, i punti di forza e le sue certezze che lo rendono tra i più temuti al mondo, occorre fare un discorso diverso per quello difensivo che, rispetto alle passate stagioni in cui rappresentava un modello di solidità e efficienza, ha disputato una stagione leggermente più altalenante.
Sotto la gestione di Steve Wilks, arrivato la scorsa off season dopo l’assunzione di DeMeco Ryans a Houston come head coach, la difesa ha continuato ad essere granitica sul gioco di corse avversarie, lasciando, però, più spazio ai ricevitori avversari. In realtà, nonostante la franchigia californiana sia la quarta per maggior numero di ricezioni concesse agli avversari, è prima per minor numero di yards medie concesse a ricezioni, mantenendo quindi costante rispetto al passato l’atteggiamento conservativo e il basso numero di big play subite, continuando quindi a portare pochi blitz. La bravura nel fermare le corse avversarie si spiega leggendo i nomi del front seven: su tutti il linebacker Warner, capace sia di pressare che giocare in copertura e che insieme a Greenlaw forma una delle migliori coppie della lega, ed il pass rusher Bosa, tra i migliori edge al mondo e -immagino-incubo dei QB avversari, vista la velocità abbinata alla forza fisica di cui questo gigante dispone.

Oltre a Nick Bosa, occorre citare Chase Young, altra defensive end della squadra e possibile fattore chiave di questo Super Bowl, visto che Bosa sarà catalizzatore di attenzione e raddoppi, mentre Young, in caso di successi dei suoi duelli contro il tackle avversario, potrà essere la minaccia inaspettata per Mahomes e compagni.
Adesso, una volta presa coscienza di numeri, statistiche e qualità che rendono San Francisco la favorita, occorre considerare ancora un ultimo elemento: se non ora quando! Penso che questo non valga soltanto per i 49ers, ma ci saranno loro a Las Vegas, ad affrontare dei Chiefs più abbordabili che mai rispetto agli anni passati. Infatti, esclusi i due QB, visto che Mahomes è già sul Monte Rushmore del gioco, se misurassimo il talento delle due squadre con una bilancia, l’ago a mio avviso penderebbe decisamente verso la West Coast.

Dunque, l’occasione è perfetta. Sarebbe la consacrazione di Shanahan, di Mccaffrey, di Kittle, Warner, Purdy e di tutti gli altri, ma per scrivere la storia mancano ancora 60 minuti effettivi di football, i più importanti dell’anno!

14 thoughts on “Road To Super Bowl LVIII: San Francisco 49ers

  1. Fa strano pensare che sono passati già 4 anni che soprattutto in questo sport sono parecchi, e San Francisco è di nuovo lì con pochi giocatori rimasti, ovviamente quelli chiave e questo mi dà da pensare.
    E un QB migliore, non che ci volesse molto ad avere un upgrade di garoppolo. Favorita si ma non di molto. Diciamo che è il momento.

    • Anche perché sono passati 29 anni dall’ultimo successo. La variabile più grande, come si dice nell’articolo, sarà il rendimento della nostra difesa…

  2. Voglio sperare, e Lux credo con me, che il tuo riferimento a “Moneyball” sia assolutamente scaramantico. Perché da quando ho letto la citazione….. beh…. ho sfoderato tutta la batteria di amuleti a mia disposizione 🤘🏼🤞🏼🐞🍀🌶
    😜

    • Ovviamente tocco tutto quello che trovo in giro sulla cit. Però è vero che SF ha a roster tanti giocatori di spessore venuti dai giri meno nobili del draft. Magari qualcosa significa.

      Ho letto solo le prime righe, pertanto una risposta migliore a dopo (se akismeth me la lascia dare, non mi lascia più aprire bocca). Ma lo dico subito, non ci vedo per niente favoriti.

      PS Mi scuso per utilizzare questo spazio, ma… Mattia??? Non sarà mica sprofondato nello sconforto per i Corvi. Sarà stato lo sforzo e l’abnegazione per scriverne diffusamente e approfonditamente a botta ancora calda?

  3. Non vedo SF poi così favorita. I Chiefs, entrati in forma proprio quando serve, in quanto campioni in carica restano per me sempre i favoriti. E non lo dico solo per scaramanzia. Spero comunque di sbagliarmi e che Taylor si limiti a vincere i Grammy. Può bastarle così.

    • È diventata il Kevin Durant del football. Non doveva unirsi ai campioni, che ora al solito motivo di essere vincenti ne hanno un altro per essere odiati.

  4. Allora, a mio parere se si giocasse davvero con la bilancia del talento, non ci sarebbero problemi. Affermazione impegnativa, mi rendo conto. Ma penso vera. Il problema è che poi il talento va messo a frutto. E qui si vedono i campioni, come abbiamo han dimostrato proprio i Chiefs delle ultime uscite.
    San Francisco e’ un grande squadra, ma esibisce troppi passaggi a vuoto. Che possono durare tre partite, o tre quarti, oppure trenta minuti. Quando gira, è una meraviglia. Il problema è quando qualcosa si incastra. Siamo al SB per un paio di belle rimonte, ma anche perchè gli avversari hanno magnanimamente evitato di infliggerci il colpo di grazia. Ora in caso, Chiefs sarebbero così generosi? Io ne dubito molto.
    Per il resto concordo: l’attacco avrebbe tutto il potenziale per fare sfracelli. La difesa non si capisce perchè dovrebbe rendere di meno degli anni appena trascorsi. Spero proprio che Wilks per una volta dimostri che è vero, che è bravo. Boh vediamo, ma favoriti non ce li vedo proprio. E mi auguro che non pensino minimamente a quel “se non ora quando”. Buon SB a tutti.

    • Conterà anche molto il fatto psicologico. I Chiefs hanno usufruito del suicidio dei Ravens….e spero non accada anche ai 49ers. Purdy dovrà avere molto sangue freddo..io dico 50 e 50 ma tifo SF

      • Per me, è tutto un fatto psicologico. Dicono che la squadra soffra quando non ci sono Deebo, o Williams. Grazie, è chiaro che quando viene a mancare un campione, la performance non potrà essere esattamente la stessa. Ma non può essere, a mio parere, una scusante per smettere di giocare e consegnarsi agli avversari. Tra l’altro, con i Lions c’erano. In questo senso comunque, le due partite di playoff hanno almeno dato una indicazione confortante mostrando una squadra che per lo meno, non si è data per vinta.

        Boh vedremo. Certo con i Chiefs sarà opportuno cercare di giocarsela per tutta la partita, non solo per una parte. Sul tifo, sempre San Francisco (anche come città, anche come tutta la bay area).

        • ah be senza dubbio, la zona geografica in cui si trova il missouri non è il massimo

    • È andato da un’altra parte: l’ho scoperto per caso durante questa terribile notte insonne.

      Non credo di poter dire dove all’interno di questo spazio, ma se cercate trovate!

      Io, comunque, non prendo posizione: continuerò a leggere sia Mattia sia Play it!

      • Azz… c’è da recuperare. Anche io leggerò entrambi, dovunque si parli di football americano va apprezzato. Gracias.

  5. Spero 49ers ma… non sono tranquillo. Questi Chiefs giunti a questo punto non avrebbero paura e se la giocherebbe anche contro una ipotetica squadra con i migliori giocatori degli ultimi 50 anni ruolo per ruolo reparto per reparto e con il miglior coaching staff di sempre. Spero sarà uno spettacolo e spero che a 60 secondi dal termine sia ancora tutto da decidere e che infine vincano i….Goooo!

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