AFC NORTH

Baltimore Ravens

Record: 6-2.

Cosa sta andando bene: Anche se poteva essere migliore, il record è buono. Lamar Jackson sta probabilmente giocando il miglior football della propria carriera mettendo consistentemente il pallone dove deve essere messo e, soprattutto, navigando la tasca da pocket passer e non da corridore: ora, quando questa comincia a collassare, Jackson non abbassa la testa per correre ma porta avanti la propria progressione.
Malgrado corrano più assiduamente di quanto lancino, il gioco aereo sta cominciando a essere esplosivo ed efficiente – anche se non sempre consistente. Jackson completa più del 70% dei propri lanci senza mai rinunciare alla profondità e, con qualche drop in meno, i suoi numeri sarebbero ancora più gradevoli.
Baltimore è una squadra bilanciata, segna quanto basta, subisce veramente poco – nessuno ha incassato in media meno punti dei loro 15.1 – e arriva al quarterback avversario con facilità, come testimoniato dai 31 sack accumulati finora. Muovere le catene contro questa squadra è assai complicato principalmente a causa di una secondaria davvero brillante che ha trovato in Geno Stone la reincarnazione del miglior Ed Reed. In media gli attacchi avversari non riescono nemmeno a guadagnare 180 passing yard: il fatto che il numero di intercetti superi quello di passing touchdown concessi ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sul rendimento di questo reparto.

Cosa sta andando male: Inconsistenti. I Baltimore Ravens, pure quest’anno, si confermano essere insopportabilmente inconsistenti: sconfitte come quelle rimediate contro Colts e Steelers sono davvero difficili da digerire poiché una squadra matura, normalmente, partite del genere le vince senza particolari patemi d’animo.
L’inconsistenza è un problema annoso che attanaglia soprattutto l’attacco, una settimana incapace di concludere un drive trascinato in red zone con un touchdown per poi essere inarrestabile la settimana seguente… salvo poi riprecipitare nell’asetticità sette giorni dopo.
Quest’inconsistenza è dovuta anche a una perversa mania di concludere drive promettenti con inaccettabili turnover – sette fumble persi finora – su situazioni routiniere come può esserlo un handoff. Devono maturare velocemente se vogliono completare il salto di qualità: le grandi squadre le partite le perdono, non le regalano agli avversari.
Inizio a essere preoccupato per Justin Tucker, non mi dà più la sicurezza che poteva darmi anche solo un anno fa.

Voto8-. Incoraggianti i segnali lanciati dall’attacco in queste ultime settimane, tuttavia non sono ancora riuscito a digerire le sconfitte contro Colts e Steelers: una squadra seria partite del genere non può nemmeno sognarsi di perderle. Soprattutto se è da anni che, testardamente, continua a perderle.


Cincinnati Bengals

Record: 4-3.

Cosa sta andando bene: Qua non credo che abbia senso perdere la vista spulciando statistiche, la stagione dei Bengals fino a questo momento ha visto protagoniste due squadre completamente diverse.
Durante le prime quattro settimane siamo stati messi davanti alla brutta copia della loro peggior versione, una squadra insipida e incapace di muovere le catene precipitata sull’1-3 principalmente a causa di un attacco che ha concluso due di queste quattro partite segnando solamente tre punti.
Nella seconda parte di (metà) stagione, quella in cui il polpaccio ha deciso di dare tregua a Joe Burrow, Cincinnati è tornata a essere sé stessa segnando 27.3 punti di media nelle ultime tre partite in cui, numeri a parte, Burrow ha ricominciato a muoversi come il Joe Burrow che abbiamo imparato ad amare.
Sono la squadra più disciplinata della lega, nessuno si è visto fischiare contro meno penalità di loro, e il +7 di differenziale turnover ci restituisce una compagine che difficilmente si mette nella posizione di battersi da sola.
Ripeto, i numeri non devono essere presi in considerazione, la loro stagione ruota attorno alla salute di Joe Burrow e se l’ultimo mese ci ha insegnato qualcosa è che potrebbe essersi definitivamente lasciato alle spalle l’acciacco che ha condannato i Bengals ad aprire il campionato sull’1-3.

Cosa sta andando male: La run defense è eccessivamente porosa, concedere 5.0 yard a portata è inquietante per una squadra della AFC North: arrivati a dicembre non avere alcun tipo di risposta alle corse avversarie sa di condanna a morte.
Indipendentemente dallo stato di salute di Burrow, convertire poco più del 33% dei terzi down giocati è tutt’altro che ideale per una squadra potenzialmente così esplosiva. Ciò che a mio avviso li condanna a quest’inefficacia su terzo down è l’asetticità del gioco di corse che, in media, non è in grado di guadagnare nemmeno 80 yard a partita: molto spesso sono così inefficienti a muovere le catene via terra – 3.7 yard a portata – da rinunciarci del tutto e addossare ulteriori responsabilità a Burrow.
Hanno indubbiamente problemi che vanno oltre il polpaccio del quarterback, ma tutto sommato sono in ripresa e non possono che guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

Voto: 6,5. La vittoria di un paio di giorni fa contro i 49ers ha lanciato un messaggio piuttosto chiaro al resto della lega: i Cincinnati Bengals sono tornati. Il record, tutt’altro che esaltante, non deve essere tenuto chissà quanto in considerazione poiché l’anno scorso, di questi tempi, si trovavano sul 4-4: hanno concluso 12-4.


Cleveland Browns

Record: 4-3.

Cosa sta andando bene: Non importa chi sia il quarterback under center, con una difesa del genere possono giocarsela ad armi pari contro chiunque. Lasciamo perdere la statistica dei punti subiti – ne incassano comunque meno di 20 a partita -, resa inattendibile dall’exploit dei Colts della scorsa settimana, concentriamoci sulla total defense: nessuno sa rendere più difficile la vita agli attacchi avversari, concedono la miseria di 260 yard ad allacciata.
Sostenere drive contro i Marroni è tremendamente complicato perché limitano gli avversari a un ignobile 28.26% di successo su terzo down, dato incredibile reso possibile, a mio avviso, dallo strapotere del pass rush capitanato da Myles Garrett.
L’impatto di Garrett trascende il semplice numero di sack, con lui in campo i quarterback avversari sono condannati a trascorrere pomeriggi da incubo e ciò è brillantemente testimoniato dalla percentuale di passaggi completati contro di loro, il 55.44%: sostanzialmente, contro la difesa dei Browns qualsivoglia quarterback entra nella macchina del tempo e torna negli anni ’70.
O almeno, i numeri sembrano volerci suggerire esattamente questo.
Malgrado l’assenza di Chubb continuano a correre tanto e bene, solamente i Dolphins guadagnano in media più rushing yard a partita delle loro 148.6.

Cosa sta andando male: Qualsiasi cosa riguardi un quarterback.
Tornassimo negli anni ’70 probabilmente i Browns concluderebbero la stagione imbattuti, ma purtroppo – sul serio – siamo nel 2023 e per vincere è imprescindibile poter contare su un gioco aereo perlomeno funzionale: ciò che più deprime è constatare che la presenza di Watson non garantisca in alcun modo funzionalità.
Guadagnano la miseria di 180 passing yard a partita, numero che ti inchioda – salvo che tu possa contare sul gioco di corse dei Ravens del 2019. Faticano tremendamente a completare passaggi, nel 2023 trovare le mani dei propri ricevitori solamente nel 55% abbondante dei lanci è oltremodo deprimente. Non esiste.
Il disastro under center si riflette anche sull’elevato numero di turnover che perseguita questa squadra che in 7 partite ne ha già commessi 17. Necessitano urgentemente di un quarterback definibile come tale: Watson, quando torni torni a essere Deshaun Watson?

Voto7+. Immagino che anche il più ottimista dei tifosi stia cominciando a perdere la pazienza: dov’è finito il quarterback per cui Cleveland ha ceduto futuro e anima? Una difesa del genere meriterebbe molto di più, anche solo un reparto offensivo competente.


Pittsburgh Steelers

Record: 4-3.

Cosa sta andando bene: Il record, per quanto mostrato, è ottimo.
Non ho molte cose positive da dire in quanto setacciando le statistiche fatico a trovare qualcosa per cui entusiasmarmi. Sono fenomenali nell’indurre l’avversario all’errore, solamente i Jaguars hanno accumulato più turnover dei 15 di Pittsburgh – che ha giocato una partita in meno.
Pickens si sta elevando a vero WR1 e, settimanalmente, si dimostra essere la loro arma più pericolosa, in attacco. La difesa, invece, è trainata dal mostro sacro T.J. Watt che ogni maledetta domenica trova modo di lasciare la propria firma sulla partita generando turnover, come se la vittoria finale dipendesse esclusivamente da quelli.
Forse è così.

Cosa sta andando male: Nessun attacco tiene meno il possesso della palla: con meno di 27 minuti di tempo di possesso a partita, Pittsburgh riesce nell’impresa di tenere in campo la difesa per più tempo rispetto a squadre come Jets e Patriots.
Segnano la miseria di 16.1 punti a domenica e ciò nonostante hanno vinto quattro partite su sette: incredibile. Il gioco aereo arranca, quello di corse invece è sostanzialmente inesistente in quanto guadagnare 3.4 yard a portata è inaccettabile per una squadra di matrice difensiva come Pittsburgh: figuratevi dove sarebbero se la difesa potesse tirare il fiato.
Non me la sento di indignarmi per i numeri poco esaltanti del reparto difensivo, essendo sempre in campo è naturale che concedano più yard agli avversari dato che questi, in media, accumuleranno più snap.
Chiudo con una statistica: solamente i Giants – con una partita in più – hanno interpellato più volte il proprio punter: 41 punt in 7 partite sono oggettivamente troppi.

Voto7. Da un punto di vista meramente statistico il record positivo di Pittsburgh è inspiegabile, ma immagino che eccellere nel football situazionale comporti anche questo. Non possiamo comunque nasconderci dietro il numero di vittorie soddisfacente e fare finta di niente, l’attacco non va e Pickett non sembra essere la soluzione per il futuro.


AFC EAST

Buffalo Bills

Record: 5-3.

Cosa sta andando bene: Pure quest’anno i Bills possono vantare un reparto offensivo estremamente prolifico che, grazie principalmente a James Cook, può finalmente contare su un gioco di corse perlomeno affidabile – anche se a mio avviso meriterebbe più tocchi – in grado di togliere pressione dalle larghe spalle di Josh Allen.
Se ci limitiamo a guadare le statistiche fatichiamo a trovare qualcosa che non vada per il verso giusto, segnano tanto e spesso – quasi il 70% di successo in red zone -, convertono circa la metà dei terzi down giocati, concedono pochi punti e arrivano al quarterback avversario senza particolari difficoltà e, soprattutto, possono contare su uno dei migliori quarterback della National Football League.
Tuttavia…

Cosa sta andando male: …c’è chiaramente qualcosa che non va.
Senza White, Jones e Milano il rendimento del reparto difensivo è calato vistosamente e, in tutta sincerità, non me la sento di imputare colpe al coaching staff o al front office: gli All-Pro non crescono sugli alberi. Immagino che con il passare del tempo il reparto riuscirà a trovare un nuovo equilibrio che gli permetta di riavvicinarsi ai livelli a cui ci aveva abituati e, in questo senso, sarà fondamentale vedere quanto tempo sarà necessario a Von Miller per tornare a essere Von Miller.
Ciò che più mi preoccupa, però, è l’inconsistenza che questa squadra sta esibendo settimana dopo settimana. Storcere il naso dinanzi a cinque vittorie in otto giornate significa essere stati abituati troppo bene, ma reputo inaccettabile che una squadra così esperta e forte patisca sconfitte per mano di Mac Jones e Zach Wilson.
Vincere di 28 contro i Raiders, 34 contro i Commanders e 28 contro gli allora roventi Dolphins perde ogni valore se nelle settimane successive vai a perdere contro Jaguars – accettabile – e Patriots e la sfanghi a fatica contro Giants e Buccaneers.
Da una squadra del genere esigo più consistenza, indipendentemente dagli infortuni.

Voto7. Difficile valutarli, una settimana sono incontrovertibilmente la miglior squadra della lega, quella dopo perdono contro i Patriots di Mac Jones. Hanno ancora tanta strada da fare per scoprire sé stessi e ciò, a mio avviso, è inquietante se si considera da quanto tempo siano costantemente fra i primi della classe.


Miami Dolphins

Record: 6-2.

Cosa sta andando bene: L’attacco quando è in palla è storicamente produttivo. Conducono per quanto concerne punti fatti, total offense, numero di touchdown, yard per giocata, yard per portata e pure rushing touchdown.
Quando sono in piena salute non possono essere contenuti in quanto le difese NFL non sono concepite per opporsi alla velocità della staffetta 4×100 composta da Hill, Waddle, Mostert e Achane.
La linea d’attacco, seppur lontana dalla perfezione, se la sta cavando piuttosto bene a proteggere Tua che in otto partite ha incassato solamente 12 sack. Chiaramente parte del successo del gioco di corse va attribuito a loro.
Tyreek Hill sta vivendo una stagione leggendaria che potrebbe renderlo il primo giocatore nella storia a rompere il muro delle 2000 yard su ricezione, ma l’attacco dei Dolphins va ben oltre il semplice Hill in quanto la scoperta di un gioco di corse incredibilmente esplosivo ha aggiunto una nuova dimensione a un reparto già di per sé letale.

Cosa sta andando male: La difesa, in generale, non sta riuscendo a tenere il passo dell’attacco – non che gliene faccia una colpa, sia chiaro, ma è un peccato.
Il ritorno di Jalen Ramsey potrebbe lenire molti dolori in secondaria, ma appare evidente che i problemi vadano ben oltre le inconsistenze della parte posteriore del reparto. In media subiscono 25.5 punti a partita, numero insignificante se paragonato ai 33eppassa prodotti dall’attacco, ma le sconfitte contro Eagles e Bills ci hanno messo davanti alla lapidaria verità che contro squadre in grado di tenere il loro passo necessiterebbero di una difesa capace di spedire a bordocampo l’attacco avversario.
Le sopracitate sconfitte contro Eagles e Bills ci hanno messo davanti al loro più grande limite, ossia quello di perdere inspiegabilmente brillantezza quando dall’altra parte della linea di scrimmage c’è una diretta concorrente: in quelle partite, purtroppo, è l’attacco il primo reparto a tirare i remi in barca.

Voto8. Grandi, fantastici e inarrestabili contro le piccole. Piccoli, inconsistenti e insicuri contro le grandi. I numeri inducono salivazione, ma che senso ha segnarne 70 ai Broncos per poi andare a sbattere la faccia, sette giorni dopo, contro il muro di Buffalo? Urgono vittorie di qualità.


New England Patriots

Record: 2-6.

Cosa sta andando bene: Malgrado abbiano passato gran parte del campionato a inseguire le avversarie, il front seven si sta rivelando formidabile in run defense concedendo la miseria di 3.4 yard a portata.
Viste le circostanze, la difesa non sta certamente sfigurando in quanto alla fine dei conti concede poco più di 320 yard a partita, dato incredibile se rapportato all’inettitudine dell’attacco.
Paragrafo breve questo, ovviamente.

Cosa sta andando male: Nelle ultime settimane c’è stato un timido risveglio, ma come già detto ad nauseam la vittoria sui Bills la considero più una sconfitta di Buffalo che una vittoria di New England.
L’attacco è stato perlopiù impalpabile, Mac Jones per almeno le prime sei settimane di regular season è stato indiscutibilmente il peggior quarterback della NFL, una fastidiosa macchina da turnover che indipendentemente dalla circostanza prendeva sempre la decisione sbagliata faticando nell’esecuzione di lanci che un quarterback NFL dovrebbe completare nel sonno.
Segnano meno di quindici punti a partita ed è quasi una buona notizia visto che prima degli impegni con Bills e Dolphins la media era sensibilmente inferiore.
Da qualsiasi lato la si giri la frittata resta rancida, sono poco esplosivi, poco efficienti e neanche lontanamente costanti, ogni passo in avanti coincide con due passi indietro e, in generale, Jones dà l’idea di non essere un quarterback da NFL. Ogni tentativo della difesa viene inesorabilmente vanificato dall’inettitudine dell’attacco e questo, ovviamente, mette tristezza.
È umiliante che Belichick si stia sottoponendo a una stagione simile.

Voto3. Per gran parte della stagione sono stati la peggior squadra del campionato e non permetterò a una vittoria di lusso contro i Bills di cancellare quanto visto per quasi due mesi. Sono nelle sabbie mobili e non so in quanti se ne stiano rendendo conto che qua l’unica strada da percorrere è quella che porta alla ricostruzione totale.


New York Jets

Record: 4-3.

Cosa sta andando bene: Il reparto difensivo mi commuove e questo è un gran problema: valutare i Jets come un’unica squadra mi risulta impossibile in quanto il primo avversario dei Jets è il proprio “l’altro lato della barricata” in allenamento.
Sì, l’ho detto.
È come se i due reparti giocassero per un obiettivo diverso, non me lo spiego. Ogni singola vittoria è arrivata per merito di un reparto difensivo che si piega ma non si spezza – quarta migliore red zone defense – e che in alcuni casi trascina letteralmente l’attacco al successo generando turnover a ripetizione – si pensi alla partita contro gli Eagles.
In media creano quasi due turnover ad allacciata e la secondaria tiene brillantemente a bada i giochi aerei avversari limitando le big play e abbassando la saracinesca in red zone. Fa niente se sono molto più molli di quanto si possa pensare in run defense, se i New York Jets possono vantare quattro sorprendenti vittorie il merito va esclusivamente attribuito a loro.

Cosa sta andando male: Ovviamente la loro stagione è stata compromessa dall’infortunio di Aaron Rodgers, quindi accanirsi contro l’attacco non avrebbe particolare senso… fino al momento in cui si mette a fuoco – nuovamente – il fatto che Zach Wilson resti una seconda scelta assoluta al draft. Il livello d’inettitudine di questo quarterback lascia senza parole, anche se a onor del vero ultimamente un paio di giocate brillanti a partita le sa tirare fuori dal cilindro: il problema è tutto ciò che succede prima e dopo suddette giocate.
Non convertono nemmeno il 23% dei terzi down giocati, o in altre parole, su dieci tentativi poco più di due mettono in moto le catene. Mi deprime inconsolabilmente vedere playmaker come Hall e Wilson – e in misura minore anche Lazard – essere costretti a predicare nel deserto pure quest’anno, anche se per loro fortuna il reparto difensivo sta riuscendo a massimizzare ogni loro big play. Il touchdown di Hall contro i Giants, per esempio, è stato reso decisivo dall’ottimo sforzo della difesa malgrado sembrasse destinato a essere un fuoco fatuo.
I 18 punti segnati sono da imputare all’orripilante 26% di successo in red zone, numero che compendia magnificamente l’asetticità di un reparto a mio avviso ricolmo di potenziale.

Voto: 9 alla difesa, 3 all’attacco. Li avevo dati immediatamente per spacciati e invece, in un modo o nell’altro, sono ancora padroni del proprio destino. Per vincere avranno sempre e comunque bisogno di prestazioni d’antologia del reparto difensivo: non vedevo una squadra così dipendente dalla propria difesa dai Ravens del 2000. O dai playoff dei Broncos del 2015.


AFC WEST

Denver Broncos

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Altra squadra la cui stagione non può essere analizzata servendosi delle statistiche poiché finora ha vissuto due campionati completamente slegati l’uno dall’altro: mi rendo conto che elevare due partite a campione rilevante suoni ridicolo, ma l’impatto della vittoria contro i Chiefs potrebbe trascendere il semplice +1 sotto la lettera doppiavù.
Nelle ultime settimane Denver sembra aver finalmente trovato la propria identità, soprattutto in difesa, dove i vari Browning, Bonitto e Cooper stanno rendendo infinitamente meglio di quanto facessero veterani come Gregory e Clark.
L’attacco, seppur mai esaltante, sta scoprendo sé stesso avendo trovato un equilibrio che sembra poter garantire perlomeno competitività: Wilson, nello specifico, facendo molto meno sta raccogliendo molto di più. Sì, ennesimo riferimento alla vittoria sui Chiefs, dove il gioco di corse ha mosso le catene chiedendo al quarterback la giocata occasionale che, sorprendentemente, è sempre coincisa con i sei punti: sono rimasto davvero impressionato, non è colpa mia.
Se danno continuità alle ultime due settimane potrebbero vivere una seconda metà di stagione assai interessante.

Cosa sta andando male: Avevo premesso che non mi sarei servito di statistiche: ho intenzione di onorare la mia promessa e ignorare numeri che, almeno in difesa, per la maggior parte sono pessimi – anche se chiaramente la batosta patita per mano dei Dolphins ha sfalsato tutto.
Qualora le ultime due vittorie dovessero rivelarsi essere state frutto del caso resto convinto che debbano detonare il roster e ripartire da capo, ma non so quanto senso abbia portare avanti questo paragrafo perché sapete già tutto: da un punto di vista prettamente numerico il loro reparto difensivo è da mani nei capelli dato che ne incassa più di 28 a partita concedendo ben 406 yard di total offense agli avversari.
La valutazione non può che restare negativa, ci aspettavamo un record ben diverso da un triste 3-5, ma il giudizio deve restare sospeso: sì, se non lo avete capito credo che possano essere riusciti a voltare pagina.

Voto: 4,5. Dopo un inizio da incubo che li aveva resi – nuovamente – lo zerbino della NFL, Denver ha cominciato timidamente a risalire la china e il sorprendente successo sui Chiefs potrebbe rivoluzionare la loro stagione, cambiando radicalmente le prospettive di un campionato che sembrava perso.


Kansas City Chiefs

Record: 6-2.

Cosa sta andando bene: Nel 2019 hanno sorprendentemente perso contro i Colts di Brissett.
Nel 2020 se ne sono presi 40 dai Raiders di Derek Carr facendoceli confondere con il Greatest Show On Turf.
Nel 2021 sono incappati in un inspiegabile giro a vuoto perdendo 27 a 3 contro i Tennessee Titans.
L’anno scorso hanno sbagliato tutto quello che potevano sbagliare sempre contro i Colts: sì, quei Colts.
Quest’anno si sono fatti umiliare dai Denver Broncos in un giorno in cui Mahomes non stava affatto bene: espirate per favore, espirate. Denver ha giocato decisamente meglio e ha meritato di vincere, non facciamone una tragedia.
I Chiefs sono arrivati a quel punto della vita in cui la stagione possono farla con il cruise control: pure quest’anno avranno chiuso il discorso division ben prima di dicembre e, nella peggiore delle ipotesi, dovranno accontentarsi del secondo seed in AFC.
Ciò che più incoraggia è il rendimento del reparto difensivo che, in media, ne sta concedendo poco più di 16 a partita e si sta scoprendo grande soprattuto in secondaria dove McDuffie sta cominciando a dettare legge.
Ripeto, espirate.

Cosa sta andando male: Avete finito di espirare? Stupendo: i 23.4 punti a partita… non sono roba da Chiefs, mettiamola così.
Il reparto offensivo sta visibilmente patendo l’assenza di un ricevitore di primo livello a dare manforte a Travis Kelce che, ora più che mai, è l’unica persona di cui Mahomes si fida davvero.
A proposito di Mahomes: tutto a posto Pat? Contro Denver avevi l’influenza, va bene, ma otto intercetti in altrettante partite sono decisamente troppi, soprattutto in un anno in cui lanci meno touchdown del solito.
L’attacco dei Chiefs è troppo spesso sciatto e sbadato con il pallone e, soprattutto, a corto d’idee in red zone dove può vantare solamente la diciottesima miglior percentuale di successo: fino a qualche anno fa i Chiefs erano implacabili in questa porzione del campo.
Immagino che con il passare del tempo diventeranno più seri ricominciando a produrre ai livelli a cui ci avevano abituati.

Voto: 8-. Il fatto che la singola cosa più interessante delle loro partite sia la presenza di Taylor Swift sugli spalti ci dice tutto quello che dobbiamo sapere sul campionato, a questo punto diventato una mera formalità. Attenzione però che oltre a Taylor Swift nello sky box c’è pure un’altra intrigante novità, ossia un reparto difensivo non troppo distante per rendimento da quello guidato da Mahomes che, però, un po’ è regredito.


Las Vegas Raiders

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Mi preme ribadire che a marzo 2022 avessero messo insieme una serie di mosse con il fine ultimo di colmare il gap con i Chiefs ed elevarsi a contender: un anno e mezzo dopo, i Raiders appaiono come una sgangherata accozzaglia di giocatori che sta aspettando ansiosamente la conclusione di questa stagione per abbandonare una nave che sta affondando.
Non sta andando bene niente, guardare una loro partita può essere considerato a tutti gli effetti come una totale mancanza di amor proprio.

Cosa sta andando male: La sconfitta contro i Detroit Lions di questa notte può essere elevata a manifesto del loro 2023 in quanto dentro troviamo tutti gli elementi che li rendono tragici.
Per prima cosa troviamo stelle malservite, come per esempio Davante Adams che contro la tutt’altro che irresistibile secondaria dei Lions è stato limitato a una misera ricezione dall’inettitudine sul profondo di Jimmy Garoppolo: nel video qui sotto potete vedere Adams bruciare il proprio marcatore per poi essere inesorabilmente tradito da Garoppolo che, a questo punto, è sempre più chiaro non sia in grado di metterlo in posizione per avere successo. Più di sbarazzarsi del cornerback di turno cosa può fare?
In otto partite sono riusciti a segnare 20 punti solamente in un’occasione, anche se due dei 21 punti messi a referto contro i Patriots provengono da un safety. Hanno rimpiazzato Carr con Garoppolo, o se preferite un Derek Carr con un braccio decisamente più fiacco e impreciso: mossa oggi più che mai senza senso ma coerente per una franchigia che non ha né capo né coda.
In difesa il vuoto cosmico, i quarterback avversari contro di loro possono prendersi una giornata di ferie ché intanto per annientarli basta rifornire di handoff il proprio running back: negli ultimi otto giorni sono stati umiliati sia da D’Onta Foreman che da Jahmyr Gibbs, da loro trasformati in Marshawn Lynch e Shady McCoy.
Un disastro annunciato.

Voto4-. Quando si decideranno a porre fine a quest’agonia? Fa male al cuore vedere fenomeni come Adams e Crosby predicare nel deserto di una squadra da 7-8 vittorie – nella migliore delle ipotesi. Raiders sta diventando sinonimo di mestizia.


Los Angeles Chargers

Record: 3-4.

Cosa sta andando bene: Dovrei entusiasmarmi dopo una convincente vittoria sui Chicago Bears di Bagent? Ma fatemi il favore.
È fuori questione che Los Angeles avrebbe meritato di più, ma sfortunatamente non sembrano trovare strade per avere quel tipo di consistenza che ci si aspetterebbe da una squadra al terzo anno di un progetto tecnico in principio promettente.
Forse lo sopravvaluto, forse il suo carattere introverso mi fa battere il cuore – c’è una speranza pure per noi introversi! -, ma resto convinto che sia impossibile imputare i fallimenti dei Chargers a Justin Herbert che, esattamente come l’anno scorso, è criminalmente malservito. Malgrado l’infortunio di Williams e la prolungata assenza di Ekeler Los Angeles può vantare un attacco da top ten sotto molti aspetti statistici.
Sono assai efficienti in red zone dove stanno riuscendo a trovare i sei punti in due viaggi su tre – quarto miglior dato in assoluto. In definitiva mi trovo costretto a ribadire che potendo contare su Herbert possono avere una chance contro chiunque.

Cosa sta andando male: Quentin Johnston sta faticando immensamente ad acclimatarsi alla NFL e senza Mike Williams il gioco aereo dei Chargers è troppo Allencentrico: fortunatamente Joshua Palmer ha fatto un passo in avanti, ma in ogni caso le armi a disposizione di Herbert non esaltano nessuno.
Pure quest’anno, la sorgente primaria di problemi si conferma essere un reparto difensivo che non riesce in alcun modo ad arginare i giochi aerei avversari: nessuno è più permissivo con i quarterback avversari che, in media, lanciano quasi 300 yard a partita. Dato alquanto eccentrico per una squadra che non parte con venti punti di vantaggio sugli avversari costringendoli così a rimontare in fretta e furia.
Sentendo i giocatori parlare è facile convenire che Staley abbia perso lo spogliatoio o che, perlomeno, non sia popolato da gente si fida chissà quanto del proprio allenatore. Eppure, a mio avviso, avrebbero il materiale per dare seriamente filo da torcere ai Chiefs.

Voto5. Hanno indubbiamente raccolto meno di quanto seminato, ma è inutile girarci attorno, durante il corso dell’era Staley non si sono visti i progressi che ci avevano promesso. La difesa resta un colabrodo e chi di dovere non sta mettendo Herbert nella posizione di avere successo. Nella migliore delle ipotesi sgattaioleranno ai playoff in extremis: e poi?


AFC SOUTH

Houston Texans

Record: 3-4.

Cosa sta andando bene: Finalmente Houston, finalmente.
La mesta sconfitta contro i Panthers non può permetterci di mancare di rispetto a quanto fatto vedere finora: potrebbero, finalmente, essere tornati rilevanti.
Tutto ovviamente parte da Stroud, atipico quarterback rookie apparentemente immune all’errore, che malgrado gli ovvi alti e bassi sta conducendo un attacco soddisfacentemente efficiente e concreto che ne segna 21 a settimana. C’è molto margine di miglioramento, ma i vari Collins, Dell e Schultz danno vita a un corpo ricevitori più che rispettabile che Stroud sta imbeccando brillantemente.
Dietro la sesta miglior scoring defense della lega troviamo indubbiamente lo zampino di Ryans che non solo sta attuando una rivoluzione culturale, ma ha pure messo in bolla una difesa che negli ultimi anni era stata puntualmente fra le peggiori in assoluto. Si sta rivelando quasi impossibile aver successo via aria contro di loro, basti pensare che in sette partite abbiano incassato solamente cinque passing touchdown.

Cosa sta andando male: L’inesperienza c’è e si fa vedere, soprattutto in red zone, dove Houston prevedibilmente arranca. Penso che con un filo d’efficienza in più sarebbero tranquillamente a quota cinque vittorie, tuttavia occorre tenere sempre presente che si stia parlando di un attacco guidato da un quarterback alle prime armi che crescendo dovrebbe sentirsi via via più a suo agio. Sono molto preoccupato per l’inspiegabile involuzione di Dameon Pierce, passato dall’essere intrigante rookie a un inefficiente running back che guadagna 3 yard tonde tonde a portata, numero che non ha nulla da spartire con il football professionistico.
Il record è sì negativo, ma mi aspettavo molto meno da loro, una partenza simile a quella dei Panthers non mi avrebbe affatto stupito poiché si sta pur sempre parlando di una squadra in mano a un allenatore alle prime armi da head coach e a un quarterback rookie. Invece no, Houston c’è e ogni settimana è più competitiva di quanto potessimo credere.
Per questa ragione non mi dilungo nell’analisi dei difetti in quanto, semplicemente, viste le premesse stanno facendo davvero bene.

Voto7-. Giovani e naturalmente imperfetti ma, finalmente, con un futuro. Hanno una struttura, un progetto tecnico coerente e nuovamente un quarterback attorno a cui costruire qualcosa di serio. Molto curioso di vedere cosa riserverà loro il futuro, il 2023 non è mai stato la loro priorità.


Indianapolis Colts

Record: 3-5.

Cosa sta andando bene: Come nel caso dei Texans me li aspettavo molto più incompetenti, soprattutto avendo ancora fresco nella mente quanto accaduto l’anno scorso sotto la guida di Matt Ryan che sarà pur attempato ma non certamente sprovveduto.
Sia con Richardson che con Minshew sono una spina nel fianco per chiunque, basti pensare che le tre vittorie raccolte finora siano arrivate contro Ravens, Texans e Titans, non esattamente squadre materasso.
L’attacco è davvero prolifico, è inconcepibile che una squadra privata del proprio quarterback titolare possa vantare la sesta miglior scoring offense della lega, eppure cavalcando il dinamico duo Moss-Taylor Indianapolis si sta togliendo enormi soddisfazioni. Il gioco di corse, come appena anticipato, è prolifico ed efficiente e mette chi si trova under center nella posizione di avere successo sfruttando la play action o, a ridosso della goal line, la read option per cogliere di sorpresa gli avversari.
Pure in questo caso il record negativo è eclissato da una miriade di aspetti positivi che rendono facilmente digeribile la pillola.

Cosa sta andando male: Ora come ora nessuna difesa concede più punti agli avversari. 28.6 punti a partita hanno il retrogusto di condanna a morte per una compagine che potrà sì vantare un buon attacco ma non sicuramente uno capace di sopperire a numeri del genere.
Ciò che più mi frustra è che non sfigurino in modo imperdonabile sotto qualsivoglia punto di vista, setacciando le loro statistiche troverete tanta mediocrità ma nulla di così clamoroso da fornire una spiegazione univoca alla peggior scoring defense della lega.
L’infortunio di Richardson deprime per vari motivi, primo fra tutti la crudele privazione d’esperienza per un ragazzo che ha bisogno di tutti gli snap di questo mondo per sgrezzarsi e realizzare un potenziale generazionale.
Tutto sommato resto impressionato da quanto fattoci vedere finora, li credevo molto più indietro da un punto di vista tecnico: pure in questo caso mi dichiaro contento di essere stato smentito.

Voto6. Più competenti di quanto potessi pensare, anche se ammetto che fatico a non parlare di una stagione buttata in luce dell’infortunio di Richardson: quel poco che ci ha fatto vedere mi ha incoraggiato, ma scoraggia pensare che si affaccerà al 2024 come un rookie.


Jacksonville Jaguars

Record: 6-2.

Cosa sta andando bene: Sono partiti con il freno a mano tirato precipitando sull’1-2, record che sembrava volerci suggerire che quanto di buono fatto vedere nella seconda metà dello scorso campionato altro non fosse che una straordinaria aberrazione: da quel momento in poi ne hanno vinte cinque di fila creando il vuoto in division e, soprattutto, issandosi sulla cima della AFC in compagnia di Chiefs, Ravens e Dolphins.
Ciò che più incoraggia è che l’attacco debba ancora trovare la consistenza che lo renderebbe uno dei migliori cinque della lega. Scalda il cuore vedere Travis Etienne dominare in questo modo: nelle ultime quattro partite l’ex scelta al primo round ha messo a segno ben 7 touchdown – tutti solitamente determinanti.
Danno l’idea di aver ancora un paio di marce da ingranare e ciò non può che spaventare mortalmente il resto della AFC, anche se ciò che più terrorizza è la facilità con cui il loro reparto difensivo trova il pallone: in 8 partite hanno accumulato ben 18 turnover, dato eccellente che vale loro il gradino più alto del podio in questa statistica.
La difesa si sta rendendo protagonista di un marcato salto di qualità che si manifesta con un posto nella top ten per quanto riguarda la scoring defense e piazzamenti importanti sotto vari aspetti statistici riguardanti la run defense. Nello specifico, concedono solamente 79 rushing yard a partita che arrivano a botte di 3.6 yard.

Cosa sta andando male: Come già anticipato, faticano a trovare i sei punti quando trascinano un drive in red zone: che un attacco così profondo concluda in meta solamente il 46% abbondante dei viaggi in red zone è un qualcosa a cui fatico a trovare una spiegazione. Con Lawrence a dirigere un’orchestra formata dai vari Ridley, Etienne, Engram, Kirk e Jones i sei-punti-più-uno non dovrebbero essere chimera.
L’opportunismo difensivo è annacquato dalla generosità di un attacco che in media si macchia di 1.6 turnover a partita.
Avete notato il tema ricorrente, vero? Jacksonville dà l’idea di essere una squadra che nel momento in cui riuscirà a limare via un paio di imperfezioni potrebbe trasformarsi in una vera e propria corazzata.
Un po’ più di precisione in red zone e meno sciatteria generale potrebbero fare miracoli.

Voto: 8. Sei vittorie di qualità contro avversarie mai banali hanno regalato ai Jaguars la tranquillità in division, anche se resto convinto che quello abbia smesso di essere il loro obiettivo già da diversi mesi.
Il definitivo salto di qualità non è affatto distante.


Tennessee Titans

Record: 3-4.

Cosa sta andando bene: Una sconfitta contro i Falcons li avrebbe fatti precipitare sul 2-5 e, probabilmente, incentivato il front office a iniziare un repulisti che li avrebbe portati a vendere tutti i prezzi pregiati dell’era Tannehill-Henry – a partire dal Re: poi, dal nulla, ecco Will Levis.
È solo una partita e già dalla settimana prossima le difese avversarie non si faranno sicuramente cogliere di sorpresa da Levis, ma vederli segnare con cotanta facilità non può che esaltare. Se riescono a integrare la profondità nel loro gameplan Henry potrebbe finalmente godere di box più leggeri e tornare a produrre i numeri a cui ci aveva abituati.
Come nel caso dei Broncos, una vittoria potrebbe aver ridefinito la loro stagione, quindi per il momento sospenderei il giustizio.

Cosa sta andando male: La secondaria è decisamente troppo debole e, spesso, vanifica il buon lavoro del front seven capitanato da un Simmons che sta imitando veramente bene un certo Aaron Donald. Al momento sedimentano sul fondo della classifica per quanto riguarda i turnover.
Faticano a mettere punti a tabellone principalmente a causa delle inspiegabili difficoltà in red zone, zona di campo negli anni diventata feudo di Re Henry che, però, senza un gioco aereo credibile non ha alcuna speranza di scardinare difese concentrate esclusivamente su di lui.
Vediamo se la cura Levis avrà effetti prolungati nel tempo o se è stata semplicemente un “magnifico sbaglio”, ma come vi ho detto poc’anzi sono rimasto davvero impressionato da quanto fattoci vedere contro i Falcons: qualora dovessero ritrovare entusiasmo e consapevolezza nei propri mezzi tornerebbero a essere una delle squadre più pericolose della lega.

Voto: 5+. Ero pronto a cantarne il de profundis ma dal niente ecco un fulmine che squarcia il cielo donandogli un bagliore a momenti accecante: è solo una partita, per carità, ma quanto fattoci vedere domenica da Will Levis è oggettivamente impressionante.


 

3 thoughts on “NFL 2023: Il pagellone di metà stagione per ogni squadra AFC

  1. Quanti anni avevi del 2000 Matti? 😁
    Mi accodo ai Broncos del 2015. Col senno di poi non ci poteva essere partita con quei panthers

  2. Innanzitutto, grazie per avermi salvato il pomeriggio: ho dovuto aspettare una persona in auto per più di mezz’ora e senza questo lungo articolo non so come avrei fatto 😊 .

    Secondo me, metà stagione sarà raggiunta la prossima settimana: nove settimane su diciotto, sedici squadre su trentadue che avranno avuto il bye. Per il resto, quest’anno mi trovo abbastanza vicino ai voti che hai espresso…

    Baltimore: 8.
    Cincinnati: 6.
    Cleveland: 7.
    Pittsburgh: 6.

    Buffalo: 6.
    Miami: 8.
    New England: 4.
    New York: 7.

    Denver: 4.
    Kansas City: 8.
    Las Vegas 5.
    Los Angeles: 5.

    Houston 6.
    Indianapolis: 6.
    Jacksonville: 8.
    Tennessee: 5.

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