AFC NORTH

Baltimore Ravens – Aver (finalmente) assecondato Lamar Jackson

La narrazione di Lamar Jackson è sinistramente simile a quella di John Cena – prima di svernare a Hollywood: il numero di persone a cui piace è nettamente inferiore a quello dei detrattori, ma per un motivo o per l’altro è sempre al centro delle nostre discussioni e ognuno di ha un’opinione piuttosto intensa su di lui.
Sono sollevato dal fatto che siano finalmente riusciti a trovare un accordo dando così una parvenza di stabilità al futuro della franchigia, tuttavia ciò che mi ha maggiormente impressionato è stata la solennità con cui il front office è andato ad allestirgli un attacco finalmente (sulla carta) competente. Con OBJ, Flowers, Bateman, Agholor e l’ineccepibile Andrews a disposizione Jackson potrebbe finalmente soffocare lo scetticismo attorno al proprio braccio destro, anche se la singola mossa che più mi intriga è l’acquisizione di Todd Monken come offensive coordinator che, sempre sulla carta, garantirà più libertà a Jackson con gli aggiustamenti sulla linea di scrimmage.


Cincinnati Bengals – Il furto di Orlando Brown Jr.

Prima di iniziare, permettetemi di vivisezionare il suo quadriennale da 64 milioni per capirlo meglio.
Quasi la metà del contratto – 31 milioni – l’ha ricevuta come bonus alla firma e se teniamo presente che nei primi due anni guadagnerà complessivamente 42.3 milioni di dollari le probabilità che si sieda al tavolo delle trattative più prima che poi sono considerevolmente alte, oltreché verosimili – tutto questo per dirvi di diffidare dal valore nominale dell’accordo.
Ciò nonostante, se ci concentriamo sulla media annua noteremo che al momento sia il diciassettesimo tackle più pagato della lega, fatto che nessuno di noi si sarebbe mai sognato di pronosticare alla vigilia della free agency. Brown, seppur lontano dal poter essere tirato in ballo nella discussione fra i migliori nel ruolo, costituisce un immenso upgrade rispetto al deludente e acciaccato La’el Collins e a questo punto la linea d’attacco dei Bengals sembra essere finalmente degna del quarterback che è chiamata a proteggere.


Cleveland Browns – Aver ingaggiato Jim Schwartz

Non avevano chissà quale margine di manovra, ma tutto sommato i Cleveland Browns si sono resi protagonisti di un’offseason concreta e concentrata nella quale sono andati a rattoppare un roster chiamato a un importante salto di qualità che giustifichi il controverso investimento etico/monetario compiuto per assicurarsi Deshaun Watson.
Per questa ragione, a mio avviso, nessuna mossa regge il confronto all’acquisizione di Jim Schwartz come defensive coordinator. Il suo curriculum è esaltante, ha dalla sua esperienza, successo e un’inimitabile abilità nel tirare fuori il meglio dalle proprie stelle esaltandone i punti di forza tramite schemi che possano fornire loro matchup perennemente favorevoli.
Sono convinto che con lui al comando delle operazioni Cleveland non concederà 135 rushing yard a partita e sì, so a cosa state pensando: perché non vi ho parlato della trade di Za’Darius Smith? Perché Schwartz lo stimo davvero tanto.


Pittsburgh Steelers – Puntare sulla fisicità in attacco

Vorrei liquidare l’argomento Steelers in una dozzina scarsa di parole ché non ne posso più di ricoprirli di elogi, ma non è colpa mia se il “nuovo” general manager Omar Khan non ne ha sbagliata mezza da quando è stato chiamato a rimpiazzare Kevin Colbert.
Migliorare la linea d’attacco era un must e Khan, senza mai svenarsi, è andato a mettere sotto contratto Isaac Seumalo e ad aggiungere via draft il tackle Broderick Jones e il gargantuesco tight end Darnell Washington, offensive lineman sottopeso comicamente inarrestabile con la palla in mano. Tutti e tre i signori appena menzionati fanno della fisicità la propria carta vincente e, per questa ragione, mi sento di dire che nel 2023 gli Steelers potranno finalmente tornare a correre con efficacia togliendo così responsabilità dalle spalle di Pickett che, qualora le cose dovessero andare bene, potrà massacrare le difese avversarie tramite la play action direzionandola ai vari Johnson, Pickens e Robinson.
Sono già tornati?


AFC EAST

Buffalo Bills – Essere riusciti ad aiutare Josh Allen senza fare follie

Negli ultimi anni i Buffalo Bills non hanno mai avuto problemi a frantumare il fantomatico salvadanaio per investire su giocatori in grado di contribuire fin da subito, questo modus operandi aderisce perfettamente ai canoni della win now mode: con un quarterback come Allen a disposizione non è difficile capire perché abbiano sposato questa filosofia.

A un certo punto, però, questo modello diventa insostenibile e il GM Beane, consapevole e razionale come al solito, ha agito di conseguenza mettendo sotto contratto per un anno giocatori come Damien Harris, David Edwards e Trent Sherfield – con cui Allen sembra intendersi a meraviglia – che vanno a dare profondità e qualità a reparti che lasciavano ancora qualcosa a desiderare senza ingolfare lo spazio salariale. Figuratevi che il triennale da 22.5 milioni di dollari dato alla guardia Connor McGovern, necessario miglioramento rispetto all’annacquato Rodger Saffold, rappresenta l’acquisto più oneroso dell’intera sessione di mercato.
Il vero colpo da novanta è indubbiamente l’aggiunta di Dalton Kincaid via draft, un tight end che non mi stupirebbe minimamente trovasse modo di inanellare stagioni oltre le mille yard: in luce dell’inconsistenza di Gabe Davis era imprescindibile mettere a disposizione di Allen qualcuno capace di elevarsi a credibile alternativa di Stefon Diggs.


Miami Dolphins – Aver ingaggiato Vic Fangio

Avrei voluto mettere “Insistere con Tua Tagovailoa”, ma in luce di quanto dimostratoci la scorsa stagione mi sembra ingiusto esprimere scetticismo, soprattutto se si tiene presente quanto brillantemente abbia demolito il falso mito secondo il quale lanci solamente corto: nel 2022 nessun quarterback con all’attivo più di 400 lanci tentati ha spinto il pallone più in profondità, infatti le sue 9.5 intended air yards per attempt – ossia la profondità media di un passaggio, completo o incompleto che sia – gli sono valse il primo posto in questa classifica.
Qualora dovesse trovare modo di eludere gli infortuni che gli stanno sabotando la carriera sono più che sicuro che i Dolphins saranno da annoverare fra le squadre favorite per il Super Bowl.

Per puntare al Lombardi, però, Miami aveva bisogno di ritrovare la quadra difensiva apparentemente persa con l’addio di Brian Flores: inserire Vic Fangio. Fangio è una delle migliori menti difensive di questa lega, possiamo dire quello che vogliamo sulla sua tenuta come head coach dei Denver Broncos ma non che abbiano fallito per colpa del reparto difensivo.
Muovere le catene contro una difesa così satura di talento e – potenzialmente – ben allenata sarà complicato come lo è consistentemente stato durante la tenuta di Flores.


New England Patriots – Qualsiasi cosa riguardi la secondaria

L’autoconsapevolezza non è solamente un limite ma, più spesso di quanto possiate credere, il primo passo verso il successo o la serenità.
Belichick, che di football americano ne ha masticato giusto qualche boccone, è pienamente consapevole che un reparto offensivo guidato da Mac Jones – seppur da migliorare – non è e probabilmente mai sarà in grado di competere con quelli condotti da Josh Allen, Tua Tagovailoa e ora Aaron Rodgers, quindi ha rincarato la dose in difesa andando a puntellare la secondaria rinnovando i contratti dei vari Jabril Peppers, Jonathan Jones e Jalen Mills.
Essersi portati a casa Christian Gonzalez a quel punto del draft continua tuttora a non avere senso, c’è la seria possibilità che la difesa dei Patriots possa vantare un nuovo shutdown corner à la Stephon Gilmore e non credo di dovervi rinfrescare le sue gesta a Foxborough.
Le domeniche dei quarterback che incroceranno i Patriots durante il prossimo autunno si preannunciano tutto fuorché piacevoli.


New York Jets – Anche se prevedibile, Aaron Rodgers

Malgrado l’unica persona che mi è caduta più rovinosamente di Aaron Rodgers sia Luca Bizzarri – qualsiasi cosa succeda non cercatelo sui social -, è innegabile che con l’ex Packers under center le quotazioni dei New York Jets siano schizzate alle stelle.
La finestra resterà aperta per poco, ma mi riesce difficile piegare alle mie esigenze la lingua italiana per restituirvi l’ingenza del miglioramento apportato dal passaggio di consegne fra Zach Wilson e Aaron Rodgers.


AFC WEST

Denver Broncos – Il sacrificio compiuto per assicurarsi Sean Payton

Partiamo con l’ovvio: non potevano permettersi di scaricare Russell Wilson, non dopo l’investimento compiuto l’anno scorso – una cosa del genere sarebbe stata seguita da un licenziamento di massa lungo il front office che avrebbe gettato (di nuovo) nell’irrilevanza l’intera franchigia.
Se c’è un allenatore in grado di riabilitare Russell Wilson è proprio Sean Payton, individuo che nel corso degli anni ha saputo vincere consistentemente affidandosi ai Teddy Bridgewater e Taysom Hill di turno. Reputo saggio, oltreché doveroso nei confronti di un giocatore che a questo sport ha dato tanto, concedergli ancora un anno per appurare se ne abbia ancora o se Seattle ci abbia visto lungo ad assecondare i suoi desideri di trade.

Ovviamente non si potranno accontentare di un lieve miglioramento, dovranno verosimilmente competere per la division per dichiararsi soddisfatti, ma con Payton in panchina ci sono sufficienti motivi per guardare al 2023 con cauto ottimismo.


Kansas City Chiefs – Non aver commesso follie nemmeno questa volta, circa

Lo so, dopo aver associato il “non” a “follie” molti di voi avranno cominciato a urlare il nome di Jawaan Taylor, ma credo che a questo punto il front office dei Chiefs abbia fatto abbastanza per guadagnarsi il (quasi) automatico beneficio del dubbio: non che Orlando Brown Jr. fosse Jonathan Ogden, comunque.
Se sono sopravvissuti alla dipartita di Tyreek Hill credo non avranno problemi a restare “Chiefs” pur non potendo più contare su comprimari fondamentali come Juju Smith-Schuster, Andrew Wylie, Juan Thornhill, Frank Clark e Mecole Hardman.
La cosa che più ho apprezzato della loro offseason è la razionalità con cui hanno metabolizzato queste perdite, il GM Veach è rimasto fedele al proprio gameplan andando a colmare le lacune a roster tramite il draft, dando così continuità a un progetto tecnico basato sulla sostenibilità economica – eccezion fatta per alcuni contratti, ovviamente.


Las Vegas Raiders – Affiancare a Tyree Wilson a Maxx Crosby

Mi risulta impossibile discutere del reparto offensivo senza sfiorare l’argomento Garoppolo che, purtroppo, ha cominciato ad assumere tinte piuttosto fosche: per una volta parliamo invece del reparto difensivo!

Per quello che ci è dato sapere al momento Tyree Wilson potrebbe essere un clamoroso bust incapace di scollinare quota 20 sack in carriera, ma dato che stiamo attraversando il periodo dell’anno in cui tutto è bello e luccicante lo tratterò come un giocatore selezionato all’interno della top ten del draft e che, per questa ragione, ha tutto il necessario per dominare e cominciare immediatamente a inanellare convocazioni al Pro Bowl – che contano quello che contano ma tornano utili in alcune argomentazioni.
Affiancarlo a un demone come Maxx Crosby potrebbe sortire gli effetti che speravano sortisse l’innesto di Chandler Jones: in luce dei quarterback con cui condividono la division investire così massicciamente sul pass rush mi sembra rappresentare una decisione tanto saggia quanto obbligata.


Los Angeles Chargers – Puntare con convinzione sul 2023

Il 2022 doveva essere il loro anno finché, beh, non lo è stato.
Per tutta la scorsa offseason mi ero spellato le mani dinanzi alle migliorie apportate lungo il reparto difensivo, ero convinto che Mack, Joseph-Day e Jackson potessero permettere alla difesa di compiere un salto di qualità che sarebbe coinciso con una lunga avventura ai playoff: sappiamo tutti com’è finita.
Molto lucidamente, il front office ha deciso di rincarare la dose servendosi del draft per rafforzare ulteriormente un roster che attualmente si trova davanti a un bivio visto che – quasi sicuramente – questa sarà l’ultima stagione in cui Herbert giocherà pressoché gratis sotto contratto come rookie.
In ogni caso, l’acquisizione più importante è quella di Kellen Moore come offensive coordinator – non escludo che in caso di ulteriore fallimento di Staley possa essere lui a prenderne il posto.


AFC SOUTH

Houston Texans – Avere finalmente una direzione

I Texans degli ultimi anni sono stati capaci di indurre all’apatia anche il più passionale dei tifosi, ma fortunatamente qualcosa sembra essere cambiato a Houston.
Per prima cosa si sono garantiti con DeMeco Ryans un allenatore che coniuga il necessario acume tattico a dello spessore umano tutt’altro che banale, poi al draft, con aggressività tipica di una squadra disposta a tutto pur di uscire dal coma, hanno aggiunto un pilastro per reparto selezionando C.J. Stroud con la seconda scelta assoluta e Will Anderson Jr. con la terza – dopo aver pagato profumatamente gli Arizona Cardinals per impossessarsi della loro scelta.
Non voglio in alcun modo suggerirvi che l’esperimento andrà a buon fine, in questa lega è molto più probabile fallire che aver successo, ma finalmente sono tornati ad avere un senso come franchigia. Finalmente hanno dato vita a un progetto tecnico che indipendentemente dal risultato darà nuovamente senso alla loro permanenza in questa lega.


Indianapolis Colts – Il cambio d’approccio per il quarterback

Ci hanno provato con Jacoby Brissett, con Philip Rivers, con Carson Wentz e con Matt Ryan: i risultati sono sufficientemente recenti per essere ancora sotto gli occhi di tutti, non credo sia necessaria una rinfrescata.
Analogamente a Houston, Indianapolis aveva disperato bisogno d’uscire da un circolo vizioso scandito da testardaggine e risultati tutt’altro che esaltanti, pertanto ben venga la scelta di affidare le proprie fortune a un quarterback dinamico e non convenzionale come Anthony Richardson. La speranza è che gli venga dato tempo per maturare – avendo Minshew a roster potrebbero presentarsi a settembre con lui titolare – e adattarsi alla vita NFL, a differenza del Ryan di turno Richardson non è un quarterback-usa-e-getta, ma una possibile soluzione per il prossimo decennio.
Necessitavano di un cambio d’approccio, tutto ciò che mi basta per elogiarli.


Jacksonville Jaguars – So di barare, ma Calvin Ridley

Dopo che nel 2022 ci avevano spinti a porci qualche domanda sulla sanità mentale di chi detiene il potere decisionale, i Jacksonville Jaguars hanno vissuto una offseason tutto sommato tranquilla, segnale piuttosto incoraggiante per una franchigia spesso così incompetente da essere costretta a rifondare ad anni alterni.
Non ci sono stati particolari sconvolgimenti, perciò permettetemi di puntare il dito contro la geniale idea di andarsi a prendere Calvin Ridley dagli Atlanta Falcons – sto barando in quanto la trade è andata in porto a novembre, lo so, ma tant’è.
Ridley è un giocatore che senza mezzi termini amo, uno dei migliori ricevitori della lega che se sano – sia fisicamente che mentalmente – è più che capace di ricevere almeno 1400 yard a stagione: con Trevor Lawrence potrebbe dare vita a uno degli assi più produttivi in assoluto.
Christian Kirk, poi, come WR2 mi piace davvero tanto: a Jacksonville potrebbe nascere qualcosa di speciale.


Tennessee Titans – Essere riusciti a portarsi a casa Will Levis al secondo round

Concludiamo la prima parte del nostro itinerario con i Tennessee Titans, franchigia alla quale in questo preciso momento fatico a trovare una collocazione nel firmamento NFL: stanno ricostruendo? Si stanno preparando a ricostruire? Vogliono spremere un’altra corsa ai playoff dal duo Tannehill-Henry?
Per come stanno le cose fatico a essere chissà quanto effusivo nei loro confronti, il roster a mio avviso resta pericolosamente lacunoso, quindi se devo proprio elogiare una loro decisione è naturale che vada a scegliere l’innesto di Will Levis al secondo round, soprattutto perché non ci sarebbe stato nulla di male se lo avessero selezionato con l’undicesima scelta assoluta.
Sono molto curioso di vedere come lo gestiranno – si spera meglio di quanto fatto con il povero Malik Willis -, sta di fatto che si sono assicurati un quarterback da primo round al secondo, evenienza tutt’altro che banale in un periodo storico nel quale le squadre sono disposte letteralmente a tutto pur di mettere le mani su un esemplare di questa preziosissima specie.


 

One thought on “NFL: la miglior decisione di ogni squadra dell’AFC durante l’offseason 2023

  1. Cos’ha combinato Luca Bizzarri (mai statomi simpatico, a dire la verità)?

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