Martedì notte si è giocato il Champions Classic, un evento al quale dal 2011 partecipano Duke, Kansas, Kentucky e Michigan State; si tiene ad inizio stagione e normalmente in campo neutro.
Nella prima partita Michigan State, l’unica al momento non nel ranking, riesce a superare Kentucky 86-77 dopo 2OT grazie ad una schiacciata su rimessa da sotto canestro offensivo con 3” da giocare nei regolamentari:
Michigan State | BOB Double Slip pic.twitter.com/2XANxKKKO8
— Half Court Hoops (@HalfCourtHoops) November 16, 2022
ed un’altra schiacciata con 2” alla fine del primo OT con un trick play su una rimessa da canestro difensivo:
Michigan State just ran one of the most beautifully designed basketball plays I’ve ever seen. pic.twitter.com/GQwuW22hbN
— Ben Stevens (@BenScottStevens) November 16, 2022
Nel secondo overtime poi gli Spartans sigillano la difesa limitando UK a 6 punti e chiudono la partita tirando 11/12 ai liberi.
Il secondo incontro metteva di fronte una giovane Duke contro una più esperta Kansas. La partita è decisa dalle 3 palle perse che i Blue Devils commettono negli ultimi 3 minuti, periodo nel quale invece Kansas realizza 13 punti, 7 consecutivi dal freshman Gradey Dick.
Miglior realizzatore per i Jayhawks è Jalen Wilson che chiude a quota 25 ai quali aggiunge 11 rimbalzi e 5 assist mentre per Duke è Kyle Filipowski che pure va in doppia-doppia con 17+4.
Da evidenziare la pessima serata al tiro da 3pti delle squadre che le vede combinare per un pessimo 6/40.
La partita evidenzia come la fortissima classe di freshman dei Blue Devils, anche se priva di Dariq Whitehead che si è fratturato il piede in Agosto e dovrebbe esordire a breve, non sembra realmente tale o comunque non si sono visti i valori di forza previsti nelle classifiche della classe 2022.
Derek Lively II ha mostrato l’atleticismo e la fisicità che ci aspetta di trovare nel n.1 della sua classe ma per il resto non è parso ancora pronto, tant’è che coach Scheyer l’ha tenuto in campo solo 21′ e nel quintetto gli ha preferito sia Filipowski che l’esperto quando grezzo Ryan Young, transfer da Northwestern.
L’australiano Tyrese Proctor invece è andato oltre le aspettative mostrando buone capacità di gestione della palla ed una discreta abilità come penetratore.
Jeremy Roach non ha portato nel quintetto l’esperienza che serviva ed anzi ha dato l’impressione di sentire il peso della responsabilità andando più volte a forzare delle penetrazioni.
Tra i Jayhawks l’impatto maggiore non l’ha avuto Wilson ma Gradey Dick, un freshman dal sangue freddo che non ha tremato nei momenti importanti quando la palla pesava il doppio. Ottimo nelle penetrazioni nelle quali, pur non essendo un peso massimo, riesce a gestire il contatto arrivando a tiri di buona qualità.
Kansas ha un grosso problema di centimetri perchè il più alto del roster è il 6’11” Ernest Udeh Jr che però è un freshman ed in questa partita ha giocato solo 13′.
A questo punto è chiaro come coach Bill Self, che tornerà in panchina nella prossima partita dopo aver scontato le 4 giornate di auto-sospensione decise da KU per evitare sanzioni più pesanti da parte della NCAA per alcune irregolarità commesse in fase di reclutamento, si troverà a dover gestire frequenti mismatch.
Con Duke ha scelto di utilizzare come “lunghi” Wilson e KJ Adams Jr chiedendo loro di sfruttare difensivamente il fisico ed offensivamente l’agilità ma questo è stato possibile perchè i Blue Devils non hanno validi giocatori da post basso che dovrebbero essere più difficili da gestire.
Tutti questi discorsi sui problemi di altezza trovano conferma nei 21 rimbalzi offensivi concessi ma cozzano con le 13 stoppate che KU ha smazzato nel corso della partita.
Una nota negativa viene dall’arbitraggio che non è parso né sicuro né equilibrato in alcune chiamate molto al limite che per lo più sono andate contro Duke ma soprattutto nella valutazione degli sfondamenti, perchè se 9 in una partita sono tanti, 7 sono stati fischiati ai Blue Devils e visti live erano sembrati tutti almeno 50 e 50.