Eletto nella Baseball Hall of Fame nel 2022, Joe Mauer rimane tutt’ora l’ultimo ricevitore (catcher) a vincere il premio di MVP della American League, nel 2009. Una rarità assoluta per un ruolo che, per la sua durezza fisica e le responsabilità difensive, difficilmente regala numeri da superstar. Eppure, 16 anni dopo, un altro catcher sta riscrivendo le regole e la storia: Cal Raleigh dei Seattle Mariners.

In questi giorni Seattle è volata a Minneapolis per affrontare i Minnesota Twins, la squadra in cui Mauer ha costruito la sua carriera da Hall of Famer. Un perfetto incrocio simbolico: passato e presente a confronto, e un futuro che potrebbe sorprendere tutti.

Numeri da capogiro

Raleigh, soprannominato “Big Dumper” per il suo fisico imponente e il suo stile di gioco potente, sta vivendo una prima metà di stagione da record. Ha già battuto 32 fuoricampo, più di chiunque altro in MLB, ed è a quota 69 punti battuti a casa, al primo posto anche questa classifica. Il tutto con una media battuta di .281, un’ottima percentuale per un giocatore con così tanta potenza.

Ma il dato che più impressiona gli addetti ai lavori è il fWAR — una statistica avanzata che misura l’impatto totale di un giocatore tra attacco, difesa e corsa sulle basi. Raleigh è già a 5.3 fWAR a metà stagione, e viaggia verso cifre che nessun catcher ha mai raggiunto, neanche Buster Posey (che arrivò a 9.8 nel 2012, il massimo mai registrato).

Cresciuto nel silenzio, esploso nel momento giusto

Cal Raleigh non è sbucato dal nulla. Scelto al terzo giro del Draft 2018, ha fatto il suo debutto nel 2021, e si è fatto notare nel 2022 con un fuoricampo decisivo che riportò i Mariners ai playoff dopo 21 anni di assenza. Ma finora, i suoi limiti sembravano chiari: media battuta bassa, troppi strikeout. Ora, però, è cambiato tutto.

Nel 2025, a 28 anni, ha finalmente trovato costanza, disciplina al piatto e maturità tecnica. Ha abbassato la sua percentuale di strikeout e aumentato quella di walk, segno che non cerca solo la forza, ma anche il contatto e l’approccio intelligente. Uno dei migliori switch-hitter della lega, sa colpire bene da entrambi i lati del piatto — un vantaggio enorme contro i lanciatori, che siano mancini o destri.

E anche se lo stadio di Seattle è uno dei più difficili per i battitori, Raleigh ha numeri da MVP sia in casa (.972 di OPS) che in trasferta (1.122 OPS).

Non solo: è anche diventato il secondo giocatore della storia dei Mariners con 30 fuoricampo prima dell’All-Star Game. Ovviamente l’altro è Ken Griffey Jr., che ci è riuscito tre volte (1994, 1997, 1998). Inoltre, Raleigh è diventato il giocatore più veloce negli ultimi 24 anni ad arrivare a battere 30 fuoricampo: nel 2001 ci erano riusciti Barry Bonds e Luis Gonzalez, con 30 fuoricampo in 75 partite. E solo altri sei giocatori ci erano riusciti prima di Raleigh, Bonds e Gonzalez: Babe Ruth, Sammy Sosa, Mark McGwire, il già citato Griffey, Reggie Jackson e Roger Maris.

Un lavoro invisibile ma fondamentale

Essere un catcher non significa solo battere: è uno dei ruoli più complessi e stancanti del baseball. Raleigh non si limita a resistere: gioca quasi ogni giorno, alternandosi tra catcher e battitore designato (DH) per restare sempre in campo. Ha già raccolto più inning da ricevitore di chiunque altro dal 2023, e da allora ha guidato uno dei migliori staff di lanciatori dell’intera MLB.

Prepara ogni gara con maniacale attenzione. “Per una partita alle sette di sera, Cal è allo stadio già a mezzogiorno” racconta Ty France, suo compagno di squadra. Mitch Garver, ex stella dei Twins ora suo backup, aggiunge: “È il cuore e l’anima di questa squadra.”

E poi c’è la difesa pura: Raleigh è il miglior catcher nel fermare le rubate dal 2022 (94 tentativi neutralizzati), ed è tra i migliori nel framing, ovvero nell’arte di “aggiustare” un lancio vicino alla zona dello strike, in modo tale da convincere l’arbitro a chiamarlo strike.

Una corsa da MVP… ma con un ostacolo imponente

Con questi numeri, in quasi ogni altra stagione Raleigh sarebbe il favorito assoluto per l’MVP. Ma nel 2025 c’è un altro gigante da battere: Aaron Judge, che sta vivendo la sua miglior annata di sempre con i New York Yankees.

Judge guida la MLB, in cui è compresa anche la National League, in media battuta, percentuale di arrivo in base, slugging e fWAR. Sta viaggiando verso una stagione da 12.5 fWAR — un livello che solo leggende come Barry Bonds hanno toccato.

Ma il solo fatto che si possa parlare seriamente di MVP per Raleigh, in un anno in cui Judge è così dominante, dice tutto sul tipo di stagione che sta vivendo il catcher dei Mariners.

Cal Raleigh non è solo una macchina da fuoricampo. È un leader silenzioso, uno stratega, un uomo squadra, e soprattutto un giocatore che sta ridefinendo cosa può essere un catcher nella MLB moderna. Non sappiamo ancora se riuscirà a portare a casa il premio di MVP, ma una cosa è certa: chi ama il baseball — anche se ha appena cominciato a seguirlo — non può perdersi quello che sta facendo quest’anno.

 

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