Gli Houston Astros sono in testa alla AL West Division sin dalla prima giornata, ed ora hanno un record di 49 vittorie e 38 sconfitte (28-16 in casa!) con una partita e mezza di vantaggio sugli Angels, che hanno recuperato terreno nell’ultimo mese, mentre tutte e 3 le altre formazioni sono sotto il 50% e molto distanziate.

Come è avvenuto un simile exploit? Gli Astros non erano certo indicati alla vigilia come pretendenti ai playoff, men che meno al titolo di Division. Anche se avevamo previsto per loro un buon miglioramento rispetto alla scorsa stagione.

Il payroll era aumentato di ben 22 milioni (da 50 a 72) ad inizio stagione, ed in più il farm system degli Astros è considerato il migliore MLB da almeno 2 anni. E già dal 2013 alcuni dei loro big prospects erano stati fatti esordire e stavano progredendo in prima squadra.

In più il nuovo allenatore, A.J. Hinch, è sembrato subito capire gli uomini a disposizione per estrarne il meglio, nonostante un paio di assi (Scott Feldman e Jed Lawrie) si siano infortunati gravemente in maggio e torneranno solo a fine mese.

La stagione a livello offensivo sta andando alla grande: sono primi MLB per HR, secondi per punti segnati, sesti per doppi battuti, terzi per RBI, settimi per basi ball ricevute e terzi per basi rubate, quinti in slugging e sesti in OPS (on base plus slugging). Sono anche primi per distacco per K subiti, ma è il rovescio della medaglia.

Altuve sta effettuando un’altra grande stagione, come facilmente prevedibile, con ben 25 basi rubate ed appena 34 K subiti. Valbuena, Gattis e Carter stanno contribuendo molto con gli HR, anche se tutti e tre con basse medie in battuta.

Springer è un’altra nota molto positiva, un giocatore completo con 13 HR e 14SB. In più da un mese è stato richiamato dal triplo A la prima scelta assoluta del 2012, lo shortstop Carlos Correa, che ha subito fatto vedere di poter battere alla grande in MLB: .283 di media con ben 7HR in appena 120 apparizioni al piatto (ed appena 3 errori difensivi).

Sul monte di lancio, invece, dove ci saremmo aspettati un buon apporto dagli astri nascenti, solo il numero uno, Keuchel, ha numeri da CY, con 11 vittorie, 0.99 di WHIP, 2.14 di ERA e un WAR di 4.6. Gli altri stanno stentando con medie oltre il 4.00, tranne il rookie McCullers, autore di appena 10 partenze, il quale ha una media ERA identica al compagno di squadra.

Ma come team gli Astros hanno l’ottava ERA MLB e il terzo miglior WHIP, grazie soprattutto al bullpen, letteralmente dominante in questa prima metà di stagione.

Dei 7 rilievi usati con regolarità, solo Qualls sta deludendo con una ERA sopra il 5.00, gli altri sono tutti sotto il 3.50, e da segnalare è Will Harris che in 34 uscite ha un’ERA di 0.91 e un WHIP di 0.73!! E’ un rilievo al quarto anno nelle majors, dopo l’esordio con i Rockies e due anni in Arizona, e finora non aveva mai impressionato.

Cosa aspettarsi da questi Astros per la seconda metà della stagione? Una flessione, che in parte è iniziata già un mese fa, ma che potrebbe comunque portarli ai playoff come seconda della Division dietro agli Angels.

Il secondo posto infatti non pare in discussione dato il rallentare dei Rangers, partiti sorprendentemente bene, e date le orribili prime 80 partite di Mariners e Athletics, che ora stanno tentando di recuperare ma la strada è decisamente in salita.

E se la AL Central dovrebbe accaparrarsi certamente una delle due wild card, è molto difficile che la East Division possa reclamare l’altro posto, visto il livellamento intorno al 50% di tutte e 5 le formazioni.

 

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