Ichiro Suzuki ringrazia il suo pubblico un attimo dopo il traguardo delle 4000 valide in carriera!

Ichiro Suzuki ringrazia il suo pubblico un attimo dopo il traguardo delle 4000 valide in carriera!

Con la sua duemilasettecentoventiduesima valida in 13 anni di MLB, Ichiro Suzuki ha raggiunto quota 4000 hit in carriera, un traguardo davvero incredibile per un battitore magnifico.

C’è chi ha avuto il coraggio di criticare tale milestone per il fatto che buona parte del numero a quattro cifre lo ha collezionato in patria, cioè in Giappone, una nazione che ha sempre visto il baseball come uno dei primi sport nazionali, sfornando campioni su campioni grazie ad un campionato professionistico davvero competitivo.

Ma le malelingue sono state subito messe da parte da una celebrazione degna di nota, tanto che per una sera, Mariano Rivera ha dovuto lasciare lo spazio al suo compagno di squadra, sicuramente con tutte le buone intenzioni del mondo.

Un giocatore, Suzuki, che ha cominciato la sua gloriosa carriera negli Orix Blue Wave, squadra che ha base a Tokyo, all’età di 19 anni, nel 1992. Con i Blue Wave, Ichiro ha collezionato ben 204 home runs, 529 RBI, 658 punti, 199 stolen bases e 1278 valide, con una media battuta di .355. Tutto questo in otto anni di onorata carriera che gli sono valsi la chiamata dalla MLB, lega molto più affascinante.

Perciò, Suzuki abbandona il “Paese del Sol Levante” per trasferirsi negli Stati Uniti, diventando il primo nipponico della storia a fare questo grande passo, sfatando un tabù storico che voleva le due nazioni eterne rivali, non solo a livello politico, ma anche e soprattutto sportivo.

Così, il 2 aprile del 2001 avviene il suo esordio ufficiale con la maglia dei Seattle Mariners. Nella sua prima stagione, colleziona 242 hit in 692 at bat con una media di .350 e 56 SB (primo nella lega). Una prima annata straordinaria che gli permette di vincere il titolo di MVP dell’American League, insieme a quello di rookie dell’anno, al Silver Slugger Award, al Gold Glove Award e alla partecipazione all’All-Star Game, guidando la squadra al terzo titolo divisionale della sua storia.

Insomma, a Seattle, ma non solo, è scattata la Ichiromania, tanto che il turismo giapponese è aumentato, ma solo per visitare il Safeco Field. La sua annata da ricordare, però, rimarrà quel del 2004, almeno a livello di numeri. 262 valide (record MLB) in 704 at bat con una media di .372.

A Seattle resterà fino al luglio 2012, chiudendo le sue undici stagioni e mezzo con 2533 valide in 7858 AB, 438 stolen bases e con una media battuta di .322. L’unico rammarico sarà quello di non aver mai raggiunto le World Series, nemmeno sfiorate, soprattutto per colpa di una dirigenza mai capace di porgli affianco il giusto assetto per poter puntare al titolo.

Ma in questi undici anni, Ichiro ha dato sempre il suo, come un lavoratore instancabile e saltando veramente poche partite. Così esile (appena 77 chili), ma indistruttibile, come un vero giapponese. In tutte le stagioni ha raggiunto l’All-Star Game (MVP nel 2007), eccezion fatta per il 2011. Ha vinto dieci volte il Gold Glove come migliore difensore della lega e tre volte il Silver Slugger.

Non sono mancate, quindi, le soddisfazioni personali, come il passaggio agli Yankees, squadra che ha sempre ammirato, soprattutto per le gesta del suo connazionale Hideki Matsui.

Alla veneranda età di quarant’anni, Ichiro sta ormai sentendo la sua carriera volgere verso un inesorabile conclusione, ma il traguardo che ha raggiunto l’altra sera, ha ricordato al mondo del baseball che l’età è solo un numero, così come le 4000 valide che continueranno sicuramente ad aumentare.

http://www.youtube.com/watch?v=cLeGHsf-C_w

4 thoughts on “4000 volte Ichiro

  1. Sale sono Coppola Filippo, redattore di baseballmania.it e scrivo per comunicare che gli ORIX BlueWave erano di Kobe e non di Tokyo

    • Grazie per la correzione, in effetti li hanno spostati 800 volte che non ho capito nemmeno io di dove fossero, tra l’altro ora si chiamano Buffaloes

      • e di che nicholas, gli Orix bluewave furono “fusi” con gli Osaka Kintetsu Buffaloes, per evitare una crisi economica e si chiamano attualmente Orix Buffaloes, dove ora gioca il nostro Alessandro Maestri, team di Osaka e Kobe.

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