Sempre più Colts, sempre più Andrew Luck

Luck infrange il record di Newton

Dopo la prova letteralmente esaltante di domenica pomeriggio contro i Phins, Andrew Luck si è ritagliato un posticino nei libri di storia del football infrangendo il record di yards lanciate in una singola partita da una matricola. Le cifre ci parlano di 433 yards, 30 lanci completi su 48 e due td pass ma quanto fatto dal nativo di Washington DC va al di la dei numeri, perché dopo metà stagione ha già superato il record di vittorie del suo predecessore e risollevato l’umore di un roster demoralizzato dal disastro della scorsa stagione. Appassionati di football prendete carta e penna, il Prescelto è pronto a scrivere altri capitoli di storia.

Talentuosi, immortali e perfetti

Al giro di boa della stagione non si possono non menzionare i Falcons di Atlanta, unica squadra fino ad ora imbattuta e fissa in testa alla National Football Conference con il record di otto vittorie e zero sconfitte. Che la perfezione rimanga fino alla week 17 è tutto da vedere perché anche i georgiani hanno dimostrato di avere qualche momento “no” all’interno della partita, per poi riuscire a riacciuffarla nelle ultime giocate. La squadra abbonda di talento sia in attacco sia in difesa, il coaching staff è riuscito a trovare le chiavi ideali per l’alternante pass game della scorsa stagione e ha innalzato il livello della difesa nonostante l’addio di Lofton. Inoltre questi Falcons hanno una dose di freddezza che ha permesso ai ragazzi di coach Smith di tenere la partita in mano fino alla fine. La perfezione di Hotlanta e di Ice Ryan continua.

Non è tutta colpa di Michael…

Non è colpa di Vick” ha commentato l’head coach di Philadelphia Andy Reid dopo la sconfitta dei suoi Eagles nel Monday Night contro i Saints. Dopo una serie di partite piene zeppe di turnovers del numero sette, le ombre del backup Nick Foles e un record deludente il caro Michael è capitato in una serata tutto sommata buona che ha evidenziato soprattutto gli errori dei compagni. Il pick di Robinson è partito da un drop di Celek, la difesa si è resa protagonista di inguardabili errori che hanno permesso delle semplici marcature ai Saints e il reparto wide receiver non sta mostrando i progressi richiesti. Ma allora di chi è la colpa? E’ facile tutte le domeniche accusare una nuova persona ma tagliare, a fine stagione, quarantacinque teste appare un po’ improbabile quindi si potrebbe cominciare dal capro espiratorio della situazione, cioè Reid. Attendiamo solo il mea culpa caro Andy prima di un quasi sicuro addio alla side line Eagles.

Bears’ Tampa 2, il successo continua

Ricordando un certo detto di Chicago mi viene da pensare che la difesa dei Bears sia davvero una della più letali del football. Lo dimostra il primo capitolo di questa stagione Nfl dove i ragazzi guidati da Urlacher hanno forzato 16 fumble, piazzato 17 intercetti,messo a segno 25 sacks e concesso la media di 15 punti a partita. Ma quello che più deve far tremare agli avversari è il numero di marcature messe a segno dal reparto difensivo, salito a quota 7 tutti partiti dagli intercetti. Solo per rendervi l’idea l’attacco dei Jaguars ha superato la goal line solo 11 volte durante la stagione e questo può dimostrare come la formazione della Wind City possa essere davvero ostica nelle partite combattute sul filo di lana, vale a dire quelle dei play off. Se l’attacco mantiene Cutler e Forté sani nell’Illinois si potrà ambire a qualcosa di molto significativo. La tradizione a Chicago non tramonta.

Muscle Hamster, il criceto da record

Doug Martin, candidato al premio di rookie offensivo dell’anno.

Se avete visto la partita tra i Raiders e i Buccaneers avrete fatto di certo caso alle statistiche del running back Doug Martin, capace di correre 251 yards in 25 portate e di realizzare quattro rush td. Bene sappiate che tre di quei rush td sono stati fatti da più di 45 yards facendo registrare un nuovo record, mai superato dal 1940 e che difficilmente vedremo  infrangere in tempi recenti. Per Muscle Hamster si tratta da un risultato davvero importante che incorona la sua buonissima stagione disputata fino ad’ora, eppure Martin non è ancora contento e ciò che più sorprende è che non si tratta di qualcosa acquisibile con la vittoria. Il rookie dei Bucs ha di recente fatto sapere di non apprezzare il suo nickname tanto da richiedere l’aiuto dei fans attraverso Espn per trovarne uno. Dopo una splendida performance contro i Raiders riuscirà il buon Doug a trovare un soprannome migliore? Intanto inseritelo tra i candidati all’Offensive Rookie of the Year.

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