Ora si che ci siamo. Tra giramenti di testa per via di partite incomprensibile sia per giocate spettacolari, siamo arrivati a metà di questa stagione. Metà stagione vuol dire trade deadline, che sicuramente qualche sorpresa l’ha portata.
La prima, la più inspiegabile, l’ha combinata Jerry Jones. Riavvolgiamo il nastro: in estate Jerry non rinnova il fenomeno Parsons e lo spedisce a Green Bay per 2 prime scelte. Rivolte e tumulti a Dallas. Ritorniamo ai giorni nostri. Jones spedisce una prima e una seconda scelta in direzione Jets per il difensive tackle Quinnen Williams. Altre rivolte e tumulti a Dallas. I Cowboys non hanno il personale difensivo necessario a competere neanche dopo questa trade, si può capire la volontà di Jones di non mollare già ora la stagione ma ancora più comprensibile è la perplessità dei media e dei fans dei Cowboys. Se a Dallas non si rifirmano i migliori giocatori della squadra, nel caso di Parson della lega, e non si accumula neanche capitale nel draft, qual è la direzione?
La direzione invece è chiara ad Indianapolis. Due prime scelte spedite verso i Jets, si noti il trend a New York, per il cornerback Sauce Gardner. Le qualità tecniche di Sauce non si discutono e, aggiungendo lui, neanche il valore tecnico del roster. C’è un però. Forse è malafede di chi scrive, forse è un abbaglio o forse è una profezia: si può pensare di vincere il Superbowl con Daniel Jones under-center? Per i Colts, l’unico suono che vogliono sentire è quello di una famosa trilogia di Harrison Ford, vestito con un cappello da cowboy e armato di frusta e rivoltella. Quella di Daniel “Indiana” Jones.
Howie Roseman ha colpito di nuovo. Forse. Il gm degli Eagle è uno dei migliori della lega, nessun dubbio a riguardo, e anche in questa finestra di scambi non è rimasto con le mani in mano. Da Baltimore arriva Jaire Alexander, costato solo un pick-swap di una sesta per una settima. L’altro rinforzo è Jaelan Phillips, ricevuto per una terza scelta. Entrambi i giocatori hanno nomi importanti, ma non rivolteranno la squadra. Alexander ha problemi fisici perpetui da 3 anni e questa stagione non è stata eccezione, Phillips è fisicamente integro ma anche lui ha spesso problemi. Due buone aggiunte per la rotazione, ma nulla di più.
Tornando a parlare di football giocato, sia i Panthers che i Bears hanno un record positivo. Vittorie rocambolesche in serie, prestazioni sospette di entrambi i quarterback e difese che vanno ad intermittenza. La legge dello sport è chiara: vincere aiuta a vincere. Però il finale di Bengals-Bears è stato fantascienza. 21 punti segnati in poco meno di due minuti, un intercetto e una grande, grandissima papera della difesa di Cincinnati. Che spettacolo incredibile però 89 punti segnati sono intrattenimento puro. Scontenti solo i Bengals quindi. Perché Chicago vince e per evitare di prendere atto dei suoi problemi mette la testa sotto la sabbia.
A vincere sono tornati anche i 49ers, che perdono un altro giocatore fino alla fine della stagione, il difensive lineman Mikel Williams. San Francisco continua la sua lotta contro il destino.

I Bills battono i Chiefs di nuovo… In regular season e questa è una doverosa puntualizzazione. Buffalo contro Kansas City in regular season vince sempre. Il problema sono i playoffs. Un’indicazione che può far ben sperare per il probabile rematch in postseason è la prestazione di Joey Bosa. Potrebbe essere lui il fattore decisivo.

I Broncos vincono, ma non convincono… Tra Denver è Huston lo spettacolo è stato desolante. Fase offensiva di entrambe le squadre non pervenuta e quarterbacking disastroso. Stroud è uscito nel primo tempo per una concussione e non è più rientrato, mentre Tim Tebow, volevo dire Bo Nix, ha piazzato le uniche giocate giuste nel finale, quanto è bastato per vincere 18 a 15.

Il ritorno di J.J. … McCarthy torna e i Vikings tornano a vincere, contro un avversario di lusso. Detroit battuta 27-24, gioco di corse neutralizzato e attacco che ha trovato ritmo nei momenti cruciali. Da J. J. Ora ci si attende più continuità durante tutto l’arco della partita, ma la squadra e il coach credono in lui e nella lega reputano credibile il giudizio di O’Connel. La prossima partita è contro i redivivi Ravens, Minnesota può sterzare verso l’alto la sua stagione.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.