Il fascino della AFC East è rappresentato dai 1908 chilometri che separano Miami da Buffalo in linea d’aria, motivo per cui questa è sia la divisione del sole di Miami Gardens ma anche quella degli snow game di Ochard Park; insomma è un percorso sportivo di 18 settimane che attraversa tutta la East Coast americana a partire da i due punti più estremi, Florida e confine canadese, passando per Boston e New York, anzi tecnicamente Foxborough e East Rutherford, case rispettivamente di Patriots e Jets che insieme a Bills e Dolphins formano la AFC East.
Tendenzialmente i pronostici sono concordi rispetto a 3 trend riguardanti la division: c’è una netta favorita, ovvero i Bills alla ricerca della 6°vittoria consecutiva divisionale, c’è una squadra più indietro delle altre, i Jets in fase di ricostruzione, e poi ci sono due mine vaganti: Miami e New England.
Buffalo è effettivamente da qualche anno a questa parte una delle migliori squadre dell’intera lega, potendo contare soprattutto su Josh Allen, reduce da una stagione che gli è valsa il premio di Mvp e ad oggi uno dei QB più divertenti da vedere della NFL.
Sicuramente, però, merito dell’exploit offensivo dello scorso anno è anche di Joe Brady, offensive coordinator e mente del sistema che, generando confusione nelle difese avversarie attraverso un uso massiccio di motion pre snap volte a creare bunch formations, mette nelle condizioni il quarterback con il numero 17 di trovare i propri ricevitori liberi.
A parer mio, inoltre, appare abbastanza futile il dibattito relativo all’assenza di un vero WR1 all’interno del sistema, vista comunque la ricchezza di talento diffusa su cui il reparto stesso può contare, grazie anche l’aggiunta dell’ex Chargers Palmer che si somma ai vari Coleman e Shakir, nonché al TE Kincad ed il RB Cook.
Buffalo ha utilizzato l’offseason soprattutto per rinforzare il reparto difensivo a disposizione di coach McDermott, aggiungendo Bosa dai Chargers e T.J Sanders da South Carolina per rafforzare la difensive line e utilizzando la prima scelta a disposizione dell’ultimo draft per scegliere Maxwell Hairston da Kentucky, in maniera tale da compensare le perdite di Douglas e Elam.
In generale, credo che il Super Bowl sia un’aspirazione più che legittima per la squadra dello stato di New York dunque concordo nel reputarla razionalmente come la favorita della division, allo stesso tempo diffido profondamente dall’avere certezze così granitiche basandosi solo sulla carta e non avendo ancora visto neanche un minuto della regular season.
Passando alle due incognite più grandi, ovvero come già detto le franchigie rispettivamente della Florida e del Massachusetts, i motivi di incertezza che le attraversano sono estremamente diversi.
I Patriots in realtà non vengono da una stagione esattamente positiva, visto il record conclusivo di 4-13 e il conseguente esonero dell’ex head coach Jerod Mayo ma una serie di ragioni per essere speranzosi a Boston ci sono, come i lampi di talento mostrati dal rookie Drake Maye lo scorso anno, la firma di Mike Vrabel come nuovo head coach e soprattutto la massiccia campagna di firme che li ha resi protagonisti dell’off season.
Tra le varie aggiunte che andranno a rinforzare le file della squadra a disposizione dell’ex capo allenatore dei Titans non si possono non citare il ricevitore Diggs, reduce sì da un infortunio grave ma pur sempre una delle stelle della lega, il defensive tackle Williams, fresco della meravigliosa conquista del Super Bowl ottenuta con la casacca dei Philadelphia Eagles, il cornerback Carlton Davis III, il linebacker Spillane e l’offensive tackle Morgan Moses, che insieme al prodotto di LSU Will Campell avrà il compito di proteggere il QB ex North Carolina.
Maye è stato il terzo QB selezionato al draft del 2024 con la terza scelta assoluta, durante la sua rookie season ha registrato 2276 passing yards e 421 rushing yards in 13 partite da titolare, ma io credo ciò che solleciti maggiormente l’immaginazione dei tifosi della squadra sei volte campione del mondo sia l’ampio margine di miglioramento che il loro nuovo beniamino ha mostrato durante la sua prima stagione tra i professionisti.
Adesso che Maye avrà a disposizione un nuovo coaching staff con più esperienza (visto anche il ritorno di Josh McDaniels come OC ) e un supporting cast di livello più alto grazie al maggior numero di bersagli a disposizione e la maggior protezione che la sua offensive line sarà in grado da garantire, gran parte dell’esito della prossima stagione di New England passa proprio dalla crescita che il QB al secondo anno sarà in grado di fare, dimostrandosi definitivamente o meno il franchise player adatto e di cui questa squadra aveva bisogno per risorgere.
Il record di 8-9 con cui Miami ha concluso la scorsa stagione, invece, è frutto soprattutto degli infortuni, in particolare del proprio quarterback titolare Tua Tagovaiola che ha disputato solo 11 partite.
Ciò nonostante nell’off season si è parlato molto della panchina di Mcdaniel come una “hot seat”, complice anche il fatto che per la prima volta sotto la sua gestione è stato mancato l’obiettivo playoff.
Io credo che la franchigia della Florida abbia realmente pagato dazio le condizioni di salute di Tua e che, nel caso in cui quest’ultimo riesca di nuovo a vedere il campo con continuità, ci siano le condizioni necessarie affinché si ritrovi la condizione di grande spolvero che ha vissuto l’attacco dell’ex assistente di Shanahan durante la stagione 2023, in cui si è reso protagonista per yards conquistate, yards per play e punti totali segnati.
Tra i vari interpreti è stata confermata la coppia Waddle-Hill, nonostante le dichiarazioni criptiche del secondo al termine della scorsa annata che non hanno fatto altro che alimentare voci circa una sua possibile partenza dalla Magic City.
I Dolphins durante l’off season hanno girato il CB Ramsey e il TE Smith agli Steelers in cambio della Safety Fitzpatrick, firmando poi il free agent Rasaul Douglas e acquisendo Darren Waller per sostituire le due pedine perse nello scambio con Pittsburgh, hanno messo sotto contratto la guardia Daniels reduce comunque da un brutto infortunio ed il tackle Borom per rinforzare la propria linea offensiva ed utilizzato il draft per accaparrarsi le prestazioni di Kenneth Grant, defensive tackle da Michigan.
Paradossalmente, nonostante il record della passata stagione sia nettamente peggiore, la squadra del Massachusetts è data come quella maggiormente accreditata tra le due a lottare per un posto nei playoff. Personalmente faccio fatica scinderle, non raggruppandole, invece, nell’insieme delle squadre rispetto cui non riesco ad avere un’aspettativa chiara e precisa e resto in attesa che il campo mi aiuti a chiarirmi le idee, non tanto per demeriti tecnici o dirigenziali dei Patriots, quanto perché sono evidentemente rimasto talmente affascinato da alcuni sprazzi del gioco offensivo di McDaniel in questi hanno che fatico ancora ad etichettare la sua esperienza da Head Coach come conclusa.
Ho le idee più chiare rispetto ai Jets!
In particolare, rispetto al fatto che i Jets abbiano avuto successo in due passaggi cruciali che qualsiasi franchigie che intende ricostruire deve fare: l’assunzione del coaching staff e il draft.
È chiaro ad oggi che l’esperienza di Saleh come head coach e di Rodgers come tassello mancante per costruire una squadra di successo è risultata disastrosa, però, all’interno del roster, ci sono ancora una serie di giocatori giovani, talentosi ancora funzionali o spendibili all’interno di un progetto futuro, come il ricevitore Wilson, il cornerback Sauce Gardner o il duo di running back Hall-Allen.
La scelta per la panchina è ricaduta su Glenn, ex difensive coordinator dei Lions che ha portato con sé dalla Motor City Tanner Engstrand, ex passing game coordinator della franchigia del Michigan e quindi ex assistente di Ben Jonshon, attuale head coach dei Bears e tra i nomi più gettonati nel walzer delle panchine viste le brillanti prestazioni del reparto offensivo della squadra di coach Campbell negli ultimi anni.
New York ha utilizzato il draft per rinforzare notevolmente il proprio roster aggiungendo l’offensive tackle Armand Membou, il cornerback Azareye’h Thomas, la safety Malachi Moore, il ricevitore Arian Smith ed il TE Mason Taylor.
La dirigenza dei Jets, il cui progetto è in fase di ricostruzione, non ha virato su un rookie quarterback, quanto piuttosto ha sfruttato il periodo di transizione per dare un’ultima chance a Justin Fields, approfittato l’opportunità del non aver “nulla da perdere in questa annata” per offrire all’ex quarterback di Bears e Steelers la possibilità di dimostrare di poter essere un titolare in una squadra di NFL.
Personalmente, apprezzo molto le capacità atletiche del prodotto di Ohio State, nutro come tutti dubbi rispetto le sue capacità balistiche (sicuramente alimentati ancor di più da una preseason non brillante) ma comprendo perfettamente il senso di questa scommessa che nel peggiore dei casi porterà i Jets a scegliere il proprio franchise quarterback ad aprile dell’anno prossimo.
Studente universitario, appassionato di football americano e, ormai più in generale, degli sport a stelle e strisce, dopo essere rimasto stregato in età adolescenziale dalla palla ovale e dal mito che la avvolge.
Tifoso delle franchigie di Chicago dopo aver vissuto qualche mese nella Windy City, qualora ve lo stiate domandando, tra Cubs e White Sox tifo per i Southsiders.


Bella l’introduzione dell’articolo!
Riguardo Buffalo, credo che quest’anno sia necessario impegnarsi un filo di più nella stagione regolare: non dobbiamo accontentarci di vincere la divisione e andare ai playoff con la testa di serie n. 2 o n. 3, come negli ultimi anni, ma dobbiamo provare ad arrivare primi nella conference, sia per avere un turno di riposo a gennaio, sia per avere un divisional più semplice, sia per giocare i playoff nel nostro gelido fortino.
Sulla carta, le due rivali per il primo posto dovrebbero essere Baltimore e Kansas City, ma abbiamo il vantaggio di affrontarle entrambe in casa. Anzi, la particolarità è che tutte le partite sulla carta più difficili per i Bills (Baltimore, Kansas City, Tampa Bay, Cincinnati e Philadelphia) si giocheranno a Buffalo.
Credo che ne sapremo di più già lunedì, dopo Buffalo-Baltimore, partita di enorme importanza: vero che poi ne mancano ancora sedici, ma se la prima settimana una rivale diretta espugna il tuo campo e ti trovi già una partita sotto e con lo scontro diretto a sfavore (quindi, due partite sotto), poi diventa arduo recuperare. Anche perché questi Ravens fanno davvero paura.
Buona Nfl a tutti. Ricordatevi che la partita di domani notte (Chargers-Chiefs) è trasmessa gratis sul canale Yt della Nfl 😀 !
Ciao.Buon campionato anche a te e a tutti i fans della lega.😁🙋
Ciao, K.laudia: è un piacere ritrovarti ogni settembre! Speriamo tornino anche gli altri, che ultimamente i commenti languono 😀 .
Grazie sempre gentile.Ciao.
Grazie per il complimento, sono d’accordo su quello che dici rispetto ai Bills: ottenere il fattore campo per Buffalo sarebbe sicuramente utile visto anche il fattore meteorologico che potrebbe rendere l’ambiente decisamente ancora più ostile, essendolo già di suo visto il noto folclore del tifo di casa.
Credo che questa per Buffalo possa essere la stagione giusta, anche se tutto potrebbe ridursi di nuovo alla capacità o meno di riuscire a battere i Chiefs nello scontro diretto ai playoff.
Finalmente lo possiamo dire: buona NFL!
Speriamo di sistemare la difesa, perché il miracolo stagionale ce lo siamo già giocato!