The most competitive Division. È questa la particolare terminologia con cui dall’altra parte dell’oceano si sta di settimana in settimana definendo una Division molto particolare, che ben contrasta quella che si sta rivelando essere la “less competitive one” quale è la NFC South. Si sta parlando, ovviamente, della AFC North, gruppo alle volte dalle altalenanti fattezze ma che porta in dote una qual certa continuità di rendimento complessivo tale da dimostrarsi essere proprio quella più combattuta dell’intero parco della National Football League.

In una AFC che ancora una volta vede una straordinaria strenua lotta per la Wild Card, ogni formazione di questo gruppo può prendere una qualsivoglia piazza da qui alla fine della stagione regolare. I Cincinnati Bengals in questo momento hanno un margine, anche se minimo, nei riguardi delle altre formazioni ma vi è un particolare aspetto da non trascurare assolutamente e che da sempre è ampia materia di discussione da parte di addetti ai lavori, insider e affini: il calendario.

La formazione a quota 8-3-1 ha probabilmente uno dei calendari più difficili delle contendenti in questione: tre gare domenicali, come definite dagli americani “noon” (ossia alle ore 19 italiane), tutte contro rivali di Division. Due contro i Pittsburgh Steelers ed il secondo episodio contro i Browns. Nel mezzo, uno scoppiettante Monday Night Football contro i Denver Broncos di Peyton Manning.

Cincinnati non dovrà sbagliare un singolo colpo per non perdere la vetta della Division e/o rischiare addirittura di non accedere alla post-season tramite Wild Card. Sicuramente il calendario non si presenta come uno dei più auspicabili ma i Bengals hanno dalla loro un vantaggio di una gara e mezza sui propri avversari e soprattutto ha la possibilità di giocare all’interno delle mura del proprio stadio quelle che potrebbero essere le due principali sfide future, in grado di segnare in maniera indelebile il cammino di questa squadra: la prima gara contro gli Steelers (la prima delle quattro in questione) ed il già citato Monday Night Football contro i Denver Broncos.

AJ Green, di nuovo decisivo per i Bengals

AJ Green, di nuovo decisivo per i Bengals

Su sei uscite stagionali casalinghe Cincinnati ne ha portate a casa ben quattro e nella maggior parte di esse è sembrata essere un arcigno cliente con cui avere a che fare. Non dimentichiamo i problemi fisici di AJ Green che sicuramente hanno intaccato tali prestazioni, soprattutto quelle di Andy Dalton, per cui potrebbe risultare abbastanza prevedibile un miglioramento da questo punto di vista. Proprio nell’ultima uscita, quella contro i Tampa Bay Buccaneers, il WR di Cincinnati si è rivelato decisivo con il touchdown che ha di fatto garantito quell’importante vantaggio mantenuto poi con un margine di un misero punticino. Margine che però ha permesso ai Bengals di mantenere saldamente la vetta della Division.

Ma passiamo ora alla disamina di una delle due squadre forse più svantaggiate considerando la mistura di record e attuale classifica: i Pittsburgh Steelers. La formazione della Steel City deve avere a che fare, ovviamente, per due volte con i Bengals mentre nelle due partite di intermezzo dovrà passare dalla Georgia, paradossalmente in casa degli Atlanta Falcons leader della NFC South, per poi ospitare i Kansas City Chiefs.

Big Ben, qualche problema alla mano destra per lui

Big Ben, qualche problema alla mano destra per lui

Il principale problema che in questo momento attanaglia la squadra di Mike Tomlin sono la mano ed il polso destri di “Big Ben” Roethlisberger. Il quarterback di Pittsburgh ha subito un doloroso colpo contro i New Orleans Saints, indubbiamente una delle principali cause della sconfitta che potrebbe alla lunga costare più di una semplice L.

Il numero 7 non si è allenato nella giornata di mercoledì ma la specifica della sua assenza non sarebbe da assegnare al problema alla mano, ma a qualcosa di molto vago. Situazione piuttosto controversa e che indubbiamente fa sorgere qualche dubbio, soprattutto visto che si parlerebbe addirittura di “veteran’s day off”. Quasi come fosse una scusa campata per aria, Roethlisberger ha tuttavia rassicurato la propria tifoseria asserendo che nella serata domenicale italiana sarà presente al Paul Brown Stadium per affrontare Andy Dalton ed i Bengals.

Ci sarà sicuramente bisogno che Tomlin sfrutti le caratteristiche ed in relazione di esse le capacità di Le’Veon Bell. Il RB di Pittsburgh si sta rivelando un’importantissima arma per l’attacco guidato da Big Ben, sia in qualità di runner che in qualità di ricevitore fuori dal backfield. Anche se molto giovane, il numero 26 gode di una particolare caratteristica, poco comune e di difficile apprendimento: attendere i blocchi della propria offensive line. In questo Bell si è dimostrato continuativamente un giocatore in grado di possedere una superlativa visione di gioco caldamente accompagnata da una qual certa pazienza nell’attendere e poi affondare in maniera forte e decisa negli spazi creati appositamente per lui.

Quello in cui Pittsburgh deve repentinamente trovare valide e attuabili soluzioni è il passing game difensivo. Contro Drew Brees ed i Saints sono state esposte delle importanti mancanze che caro potrebbero costare contro i Bengals di Green, gli Atlanta Falcons di Julio Jones, i Kansas City Chiefs di Jamaal Charles (anch’egli gran ricevitore dal backfield). Molto dipenderà proprio dalle due gare intermedie per l’accesso alla Wild Card, dato che in questo momento la vittoria della Division potrebbe sembrare molto complicata da conquistare.

È arrivato adesso il momento di prestare attenzione alla seconda squadra dal difficile calendario, forse il più tosto in assoluto: i Cleveland Browns. Gare casalinghe con gli Indianapolis Colts di Andrew Luck (che tra l’altro potrebbero già ottenere la vittoria della propria Division in questa Week), i Bengals e per chiudere due trasferte in quel della North Carolina, a casa di “Superman”, e nel Maryland per far visita ai Baltimore Ravens.

Il punto della questione nel “Mistake by the Lake” è uno e uno solo: Hoyer o non Hoyer? Manziel o non Manziel? Dopo quanto accaduto in casa dei Buffalo Bills non sembrano esserci gli estremi per un cambio di guida: sarà ancora Bryan Hoyer lo starter.

Ma questo cosa comporta? Il numero 6 ha sicuramente giocato maggiormente il sistema e lo ha portato a 7 vittorie in 12 uscite, e a detta dello stesso quarterback questa non è di certo fortuna. Tuttavia la “fortuna” potrebbe avere un sapore abbastanza amaro per Hoyer visto che dovrà ospitare quell’Andrew Luck decisamente voglioso di conquistare subito l’accesso alla post-season continuando a creare vittime dopo le recentissime Jacksonville Jaguars e Washington Redskins, magari potendo trovare anche uno dei primi due seed e godere quindi di un precoce accesso al Divisional Round.

Tuttavia Hoyer non è sembrato trovare affinità con il rientrante Josh Gordon, colui che in questo rush finale potrebbe invece essere il reale fattore X del cammino dei Browns. Quanto accaduto contro Buffalo sarà sicuramente materia di pensiero per l’attuale starter, che vorrà sicuramente dimostrare di valere il posto più di “Johnny Football”.

Johnny Manziel, il futuro dei Cleveland Browns

Johnny Manziel, il futuro dei Cleveland Browns

Un Johnny Manziel che tuttavia potrebbe portare in dote un’importante verve, una ventata di aria fresca e voglia di prevalere sull’avversario soprattutto grazie alla sua grinta. Tale aspetto è di facile discernimento nel suo primo touchdown realizzato nella National Football League, ma i dubbi permangono, in particolar modo quando su un wild snap è quasi arrivato a commettere un fumble nei pressi della propria end zone culminato in un touchdown, salvo poi essere definito un incompleto dalle zebre. Lo stesso Manziel ha sottolineato che non saranno queste cose a fermarlo dallo spodestare Hoyer, il suo principale scopo è far diventare lo “starting no” in uno “starting yes” (riprendendo le parole di Mike Pettine).

I dubbi e le domande iniziano a sorgere in quel di Cleveland, ma si è deciso di optare per la continuità. Può essere la scelta errata, o quella corretta. Solo il tempo potrà dirlo. Nel frattempo ai Browns non resta che continuare sulla propria strada nel tentativo di portare a casa il maggior numero di W possibile per tornare finalmente alla post-season.

Ora volgiamo lo sguardo alla formazione che, in caso di mancata riuscita di conquista della Division, potrebbe avere la strada più facilmente spianata verso la post-season: i Baltimore Ravens. Il calendario di questi ultimi prevede una trasferta in Florida, a casa dei Fins di Joe Philbin, una gara casalinga contro i Jaguars, un’ulteriore trasferta contro uno dei favoriti al titolo di MVP come JJ Watt e gli Houston Texans per poi chiudere il tutto in casa contro i Browns.

Dopo una bruciante sconfitta contro i San Diego Chargers che potrebbe costare caro a John Harbaugh, la partita che sulla carta potrebbe risultare più ostica è proprio quella contro Miami. Dopo che i Dolphins hanno battuto con qualche riserva i New York Jets nell’ultimo Monday Night Football, i Ravens si troveranno ad affrontare la squadra che gode in questo momento della seconda miglior difesa contro il passing game con sole 198.2 yard concesse a partita.

Steve Smith, principale target di Joe Flacco

Steve Smith, principale target di Joe Flacco

Il trio di ricevitori composto da Steve Smith, Jacoby Jones e Torrey Smith potrebbe essere il vero fattore X di questa partita che potrebbe spostare gli equilibri in vista degli ultimi tre episodi stagionali dell’intera Division, soprattutto volendo ribadire lo scontro tra Colts e Browns e soprattutto quello divisionale tra Bengals e Steelers.

Ma un fattore ulteriormente importante potrebbe essere l’ottima produzione del running game di Baltimore a fronte delle oltre 115 yard a partita concesse da Miami. Dopo lo scandalo Rice la formazione del Maryland sta riscontrando una fantastica produzione dai vari Justin Forsett, Bernard Pierce e qualche volta anche da Lorenzo Taliaferro. Ottimo sintomo che testimonia la moltitudine di possibilità offensive di cui questa formazione dispone.

Il rush finale per la vittoria di questa Division ed in particolar modo per la Wild Card si sta facendo sempre più interessante non solo per la AFC North, ma anche per la Conference nella sua interezza. Uno spettacolo con i fiocchi è quello che si affaccia all’orizzonte, di cui potremmo essere più che felici testimoni. Personalmente ritengo che i Ravens e i Bengals siano indubbiamente le più accreditate a conquistare la post-season in un qualsivoglia ordine, a meno di clamorose sorprese. Non resta che vedere quale parte in causa riuscirà a compiere l’incredibile in un modo o nell’altro, positivo o negativo che sia.

One thought on “Le pretendenti alla AFC North

  1. Tifoso Ravens, credo che nelle 3 partite rimanenti 1 la perdano, per cui finirebbero 10-6. Cincinnati è vero che è prima in graduatoria ma non mi ha mai convinto fino in fondo… oltretutto 2 partite che secondo me doveva perdere (andata coi Ravens e TB) ha avuto parecchia fortuna dalla sua parte.
    Mi fanno + paura gli steelers, anche perche analizzando i 3 QB, (ecludo Cleveland dai giochi), Dalton seppur è un buon QB, lo vedo un gradino sotto sia a Flacco che a Big Ben.

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