«Remember, remember the fifth of November», come recita il verso iniziale della filastrocca per bambini che ricorda Guy Fawkes e la sua Congiura delle Polveri.
Il 5 novembre di quest’anno forse non passerà alla storia come quello del 1605, ma certamente indirizzerà in modo decisivo la corsa al titolo nazionale del college football per il 2011.
In rotta di collisione, pronte a scontrarsi a Tuscaloosa proprio il prossimo 5 novembre, ci sono infatti le prime due squadre del ranking NCAA: LSU e Alabama.
Fin troppo facile ribattezzare la partita del Bryant-Denny Stadium come una vera e propria “semifinale nazionale”: dando uno sguardo ai rispettivi schedules, che al di fuori di questa sfida sentitissima non prevedono grandi ostacoli, e considerando lo strapotere mostrato finora dalle due università, è pressoché certo che chi avrà la meglio nello scontro diretto potrà arrivare a giocarsi il BCS National Championship Game del prossimo 9 gennaio; chi uscirà sconfitto, di contro, potrà aspirare al massimo ad un posto negli altri 4 bowl games della BCS.
Una rivalità storica
Già di suo una classica, in quanto la rivalità tra Alabama e LSU è da sempre una delle più calde e sentite dell’intero college football, quest’anno la sfida sta letteralmente tenendo col fiato sospeso tutta l’America, poiché la strada per il titolo nazionale passerà inevitabilmente per questa attesissima partita.
Giocata per la prima volta nel 1895 (vittoria casalinga di LSU per 12-6), dal 1964 è diventata un appuntamento fisso della stagione NCAA: le due squadre si sono finora affrontate 74 volte, ma mai come numero 1 e 2 del ranking. Il bilancio parla di 45 vittorie dei Crimson Tide, 24 affermazioni dei Tigers e 5 pareggi, ma la situazione degli ultimi 25 anni è perfettamente in equilibrio: Alabama ha vinto 13 incontri, Louisiana State i restanti 12 tra cui l’ultimo precedente, giocato a Baton Rouge lo scorso 6 novembre, in cui i padroni di casa si sono imposti di misura con il punteggio di 24-21.
Nel 2007, con l’arrivo in Alabama di Nick Saban, la sfida si è caricata di ulteriori significati, al punto da venire ribattezzata come “Saban Bowl”: l’attuale head coach dei Crimson Tide, infatti, aveva guidato per cinque stagioni proprio gli acerrimi rivali dei Tigers (2000-2004). Le due squadre avranno un bye per la week 9, potendo dunque lavorare al meglio agli ordini di Saban e Les Miles in vista della partita che deciderà la prima contendente per la finale nazionale.
Oklahoma State e Boise per il secondo posto?
Una tra LSU e Alabama, dunque, uscirà inesorabilmente dalle primissime posizioni del ranking, mentre l’altra scenderà sul terreno di gioco del Louisiana Superdome il 9 gennaio 2012. Ma chi ci sarà dall’altra parte? Poiché il BCS National Championship Game si disputa tra le squadre che occupano i primi due posti nel ranking BCS alla fine della stagione, è opportuno analizzare con attenzione l’attuale graduatoria e le partite che restano da giocare.
In quest’ottica, l’inaspettata quanto rocambolesca sconfitta subita in week 8 da Oklahoma contro Texas Tech ha aperto scenari nuovi e per molti versi inediti: saltati i Sooners, finora considerati la terza forza del campionato, ora scesi al nono posto del ranking BCS, dietro a LSU e Alabama c’è attualmente Oklahoma State (3) seguita da Boise State (4), Clemson (5) e Stanford (6), le uniche altre squadre finora imbattute insieme a Kansas State (8) e Houston (17).
I Cowboys di coach Mike Gundy sembrerebbero essere messi meglio per la corsa al titolo, ma il calendario di Oklahoma State prevede insidie non da poco: prima due gare delicate in casa (Baylor e Kansas State, week 9 e 10), poi la sfida decisiva con gli Oklahoma Sooners nella giornata conclusiva del 3 dicembre che vedrà in scena un nuovo capitolo della rivalità statale conosciuta come Bedlam Series.
Un solo passo falso di Oklahoma State, allora, potrebbe dare finalmente strada a Boise State, che di contro ha invece uno schedule più abbordabile. L’unica possibile minaccia per i Broncos sembrerebbe la gara interna del 12 novembre contro TCU, ma Boise è imbattuta sul Blue Turf da 35 partite: l’ultima sconfitta al Bronco Stadium risale a quasi sei anni fa, 28 dicembre 2005 nel MPC Computers Bowl contro Boston College, e prima di quella gara la striscia vincente era stata di 31 partite.
Salvo suicidi (come quello dello scorso anno contro Nevada), c’è da attendersi che Kellen Moore e compagni possano arrivare imbattuti fino a fine stagione. L’arrivo alla finale nazionale della FBS, mai raggiunta prima, sarebbe per Boise la giusta consacrazione per un programma che sotto Chris Petersen negli ultimi cinque anni ha collezionato 61 vinte e sole 5 perse: spesso sminuiti per appartenere a conference meno competitive, con Petersen i Broncos hanno comunque saputo mettere le mani su due Fiesta Bowl.
Oklahoma State ha ancora il destino nelle sue mani, comunque, perché può essere certa di raggiungere il Louisiana Superdome se sarà in grado di vincerle tutte: in ogni caso, anche per i Cowboys sarebbe la prima apparizione alla finale nazionale. Per vedere se sarà un ballo delle debuttanti, allora, non resta che seguire queste ultime sei palpitanti settimane di college football.
Amando lo sport da sempre, non poteva non lasciarsi contagiare anche dagli sport americani, finiti poi per diventare l’argomento della sua tesi di Dottorato («Eccezionale quel baseball! L’origine dell’isolazionismo americano negli sport»). Segue ogni giorno quello che succede negli sport made in USA: li guarda, li studia e ne scrive e ne racconta come può.
Speriamo in Alabama