Normalmente i siti o gli esperti statunitensi che stilano i propri Preseason All America sono abbastanza concordi su 3 o 4 nomi mentre quest’anno, a parte Braden Smith di Purdue e JT Toppin di Texas Tech, c’è un insolito disallineamento che trova conferma nella lista formata dai 57 esperti dell’Associated Press nella quale, dopo l’unanimità sul nome di Smith e i 52 voti per JT Toppin, si passa ai 30 di Yaxel Lendeborg, ai 22 di AJ Dybantsa, ai 16 di Alex Condon e poi un gruppo che scala dai 13 di Donovan Dent agli 1 di altri 7 giocatori.
Ribadiamo che un quintetto fatto in questo modo è un esercizio di stile perchè nessuna squadra potrebbe affrontare una partita con un play, 3 ali e un ala-centro, ma chi sono i giocatori più votati?
Braden Smith – G – 6’0″ – Senior – Purdue
Il miglior play della NCAA, da sempre titolare dei Boilermakers anche nel nell’anno da sophmore quando persero la finale contro UConn, nella scorsa stagione coach Painter gli ha dato più responsabilità e lui ha migliorato quasi tutte le sue statistiche. Difendendo su di lui devi scegliere se concedergli un tiro che realizza col 42,8% (38% da 3pti) anche perchè non ha paura di andare al ferro sebbene non abbia un particolare atletismo, oppure raddoppiarlo ed a quel punto i compagni sono beneficiati dalla sua visione di gioco abbinati alla capacità di passare la palla (8,7apg).
In difesa fatica contro giocatori più grossi e atletici di lui e quindi ci sono forti dubbi circa il suo utilizzo in NBA per cui difficilmente sarà una prima scelta ma quest’anno sarà sicuramente un arma fondamentale per la corsa al titolo da superfavorita di Purdue.
JT Toppin – F – 6’9″ – Junior – Texas Tech
La decisione se rimanere per il terzo anno al college o dichiararsi per il draft dove era una probabile scelta al tardo primo giro è stata difficile ma un’offerta NIL intorno ai 4mln di Texas Tech ha spostato l’ago della bilancia.
Elevazione e verticalità sono le sue principali armi sotto entrambi i canestri ma mentre in difesa oltre ad essere un intimidatore in area è comunque versatile, in attacco gli avversari sanno che nel dubbio gli si deve concedere il tiro e nel caso arrivi al ferro bisogna spendere un fallo per farlo andare in lunetta (67% ai liberi).
Pur consci dei limiti offensivi la sua struttura fisica valeva e vale ancora una scommessa al draft ma se, dopo un’estate di lavoro sui punti deboli in questa stagione non si dovessero vedere miglioramenti, il numero della sua chiamata scenderebbe drasticamente.
Yaxel Landeborg – F – 6’9″ – Senior – Michigan
Probabilmente il giocatore più ricercato tra quelli entrati nel portale dopo un triennio in un JuCo e due anni a UAB è tra i giocatori più esperti della NCAA ed ha chiuso le ultime 4 stagioni in doppia-doppia di media, 17,8ppg e 11,4rpg nella scorsa.
Ala moderna dalla buona transizione con un tiro da 3pti che le statistiche dello scorso anno mostrano probabilmente migliore di quello che in effetti è in quanto il 35% è stato ottenuto con meno di 2 tiri per partita ma è comunque una buona base da sviluppare, mentre i 4,2 assist di media a fronte di 2,2 turnover sono frutto della sua ottima visione di gioco quando riceve nella media distanza o in post.
Difensivamente le braccia molto lunghe, la capacità di trovarsi sempre nel posto giusto e l’abilità nel commettere pochi falli rappresentano un problema per gli avversari.
Per fare il salto di qualità deve lavorare nei movimenti uno-contro-uno che al momento mancano, crearsi un affidabile tiro da fuori e migliorare i movimenti laterali perchè in una NBA che ama i giocatori giovani, i suoi 23 anni riducono gli anni a disposizione del suo sviluppo cestistico e in questa stagione deve quindi dimostrare di essere già maturo.
AJ Dybantsa – F – 6’9″ – Freshman – BYU
Da un McDonald All-American e n.1 della ESPN100 ci si aspetta un impatto immediato in NCAA e con ogni probabilità così sarà per AJ, tipica ala moderna con una fisicità, una velocità ed un atleticismo fuori dal normale che in attacco gli permettono di crearsi una opportunità che può finire con una schiacciata o con un tiro dalla media mentre in difesa può essere accoppiato anche a dei n.3 o dei n.5.
Sulla carta è un prospetto privo di punti deboli ma dovrà dimostrarlo sul campo cancellando le ombre sul suo tiro da 3pti che si sono create nella sua prima uscita importante, il Campionato del Mondo FIBA U19 giocato in estate in Svizzera, chiuso con un 2/18 complessivo (11%) che dovrà dimostrare agli scout NBA sia stato frutto di un passaggio a vuoto.
Con un pacchetto NIL nel range 5-7mln ed un contratto pluriennale con Fanatics in aggiunta ad altri con Nike e Red Bull, Dybantsa prima di aver giocato la prima partita NCAA ha guadagnato più di molti giocatori NCAA e dovrà quindi essere bravo a gestire l’attenzione mediatica.
Alex Condon – F/C – 6’11” – Junior – Florida
Fondamentale per la corsa al titolo di Florida dello scorso anno più di quello che dicono le statistiche, ottimo prospetto che al momento non ha doti eccellenti ma tante skill sulle quali lavorare: per poter difendere sulle ali grandi deve riusicre nella non facile missione di aumentare la massa muscolare senza perdere le sue peculiarità mentre in attacco deve diventare pericoloso in post basso e consolidare il tiro da fuori (32,8% da 3pti ma anche lui con pochi tentativi) ma anche ai liberi (63% di media in carriera).
Detto questo circa il suo futuro bisogna però riconoscere che a livello NCAA saranno pochi gli accoppiamenti sfavorevoli ai Gators perchè sotto uno dei canestri qualcosa finirà per guadagnarselo: per uno della sua altezza dispone di un’ottima mobilità che in attacco utilizza in transizione e nelle azioni manovrate mentre in difesa gli permette di essere produttivo quando aiuta dal lato debole.
Donovan Dent – G – 6’2″ – Senior – UCLA
Come Landeborg è stato molto ricercato nel portale come è normale per una guardia da 20ppg e 6,2apg e forse per andare a giocare nella nativa California, forse per vestire la maglia di uno storico college che sta cercando di tornare ai livelli passati o per i 3mln che gli arriveranno dal NIL, ha deciso di accettare la corte di UCLA.
Nei 3 anni a New Mexico Dent ha sempre migliorato la sua produzione ma soprattutto la squadra e i suoi compagni ottenendo questo risultato, nonostante sia underiszed per il ruolo, grazie all’intelligenza cestistica ed alla visione di gioco.
Velocità e ball handling gli permettono di crearsi un’opportunità che può essere un layup anche se deve cercare di limitare i contatti vista la sua struttura fisica, un tiro da fuori anche da 3pti visto il 40,9% dello scorso anno oppure l’assist ad un compagno.
In difesa la differenza fisica si sente meno ed anzi la sua maggior velocità e l’agilità gli hanno consentito di mettere in difficoltà tanti avversari che però da quest’anno saranno giocatori della ben più impegnativa Big Ten e in questo ambito si gioca le chance di una chiamata al draft.




