La stagione dei Texas Longhorns si è aperta ormai da un mesetto, in quel 30 agosto che non ha fatto altro che confermare ciò che avevamo visto nell’ultima partita degli orange della stagione precedente, ovvero la superiorità di Ohio State nei loro confronti. Dallo scorso gennaio all’inizio di questa stagione sono passati 7 mesi, eppure in entrambi i casi sono arrivate sconfitte che han dato ai Buckeyes delle discrete soddisfazioni, direi.

Cotton Bowl 2025: Ohio State defeats Texas 28-14; heads to national championship | FOX 7 Austin

Jack Sawyer (ora ai Pittsburgh Steelers) nel momento della pick six su un un fumble di Texas nel Cotton Bowl dello scorso anno, vinto da Ohio State per 28-14. I Buckeyes vinceranno poi la finale contro Notre Dame e saranno campioni nazionali

Nel primo incontro di gennaio Ohio State è riuscita ad accedere alla finale nazionale che poi ha vinto dopo ben 10 anni, nel secondo ha ottenuto subito il primo posto nel ranking, appartenuto proprio ai Longhorns ai nastri di partenza della stagione. Dopo essere partiti col piede sbagliato la squadra di Steve Sarkisian si è ripresa vincendo contro SJSU, UTEP e Sam Houston, tre avversari ampliamente abbordabili che non possono dare nessuna indicazione utile sulle vere fattuali possibilità di Texas di poter vincere il titolo nazionale.

Dopo la prima partita i Longhorns sono scivolati al settimo posto nel ranking, per poi scalare addirittura fino al decimo dopo la week 5 e stabilizzarsi al nono dopo la più recente week 6, che ha visto Texas riposarsi. L’attuale posizione nel ranking è frutto solamente della sconfitta contro i Buckeyes, di fatto, ma denota anche un gioco che non è stato così dominante come previsto dagli esperti prima di inizio stagione.

2025 Football Schedule - University of Texas Athletics

Dopo la sconfitta contro Ohio State sono arrivati 120 punti ottenuti in 3 partite, nonostante ciò le prestazioni contro squadre di una fascia decisamente inferiore non hanno convinto ancora a pieno

Partiamo però dall’inizio. Dopo aver perso la finale del campionato universitario della scorsa stagione i Longhorns perdono anche il loro QB Quinn Ewers al draft della NFL, essendo andato ai Seattle Seahawks, oltre che altri 11 giocatori sparsi ora nelle differenti squadre della National Football League. Tra di essi alcuni protagonisti della scorsa stagione, come il TE Gunnar Helm, ora ai Titans, il WR Matthew Golden, ora ai Packers, e il RB Jaydon Blue, rimasto nello stesso stato ma spostatosi a Dallas.

A farsi avanti dopo tutte queste partenze sono state le riserve di Texas nelle precedenti stagioni, in primis il giocatore più chiacchierato di questa nuova stagione NCAA: Arch Manning. Per tutti gli addetti ai lavori il cognome non può far altro che suonare familiare, essendo nipote dei fratelli Peyton ed Eli Manning, entrambi leggende del football americano di fine anni 90 e anni 2000, a loro volta figli di Archie Manning, nonno di Arch che fu quarterback negli anni 70 e 80.

Arch si era intravisto già nella scorsa stagione, subentrando ad alcuni brevi infortuni di Ewers, dimostrando ottime abilità nel lancio della palla e un buon atleticismo. La partenza da titolare di quest’anno aveva posto tanti interrogativi, non sul suo talento ma quanto più sulle sue reali qualità tecniche, che ad ora non sembrano essere tali da poterlo già paragonare ai suoi zii. Il tempo è però dalla sua parte, avendo ancora quasi tutta la stagione davanti, oltre che essendo solamente al suo secondo anno di carriera universitaria.

La offense fin dall’inizio ha potuto contare su ricevitori di buona qualità già all’interno della squadra, come Ryan Wingo e Deandre Moore Jr, oltre che il RB Quintrevion Wisner e una OL che conosce Arch avendo lavorato con lui negli allenamenti della seconda squadra la scorsa stagione. Tra i nuovi innesti da valutare ci sono certamente il nuovo WR Emmett Mosley V, che deve tornare da un infortunio, e il nuovo TE Jack Endries, protagonista di 2 TD stagionali con soli 7 ricezioni che però deve ancora integrarsi nel nuovo gioco di Texas dopo esser arrivato da Berkeley.

Il punto più stabile della squadra al momento sembra essere la difesa, che vede possibili giocatori da prima squadra nel prossimo All-American Team come i linebacker Colin Simmons e Anthony Hill Jr o la safety Michael Taafee e il corneback Malik Muhammad. Nelle prime 4 partite sono stati 31 i punti subiti, un dato non eccellente che però conferma la solidità di questo reparto.

Nonostante queste premesse e lo storico di 3 vittorie e 1 sconfitta, i Longhorns non hanno ancora dimostrato di essere potenziali candidati per la vittoria del titolo nazionale, sia perché contro Ohio State non si è riuscito a ottenere nulla a livello di offense in 3 quarti su 4, sia perché le penalità che la squadra ottiene incidono molto in negativo sulle prestazioni della squadra. Per molti altri, soprattutto fan del football universitario, il problema riguarda l’inadeguatezza del giovane QB Manning, estremamente sopravvalutato e non pronto a palcoscenici così importanti.

Texas QB Arch Manning makes his first collegiate start Saturday

Manning ha sicuramente talento, ma bisogna vederlo in azione in palcoscenici importanti per capire al meglio se potrà essere lui il QB del primo team dell’All American di quest’anno. Ciò che il numero 16 ha mostrato fin qui, soprattutto nella partita contro Ohio State, non può essere sicuramente abbastanza

Quest’ultimo si è però sempre dimostrato calmo e ragionato, confermando che la sconfitta contro Ohio State e le non brillanti prestazioni seguenti sono state solo frutto di un lieve breakdown mentale. Forse il weekend di pausa avrà funzionato e forse Texas si riprenderà e tornerà protagonista come tutti l’avevano prevista. Il tempo per la squadra per fare meglio c’è in abbondanza, occhio però ai passi falsi.

Seppur col nuovo sistema di playoff un altro inciampo potrebbe essere tollerato, il rischio di non presentarsi ai playoff è da considerare, soprattutto se nella parte rimanente di stagione ci sono da sfidare Oklahoma, Georgia e uno degli exploit di questa stagione in Texas A&M. La reazione definitiva e una prestazione che possa finalmente convincere sono da ritrovare subito nella scomoda trasferta in Florida, dove i Longhorns affronteranno dei Gators feriti dal difficile calendario, pronti però ad azzannare una nuova preda.

Non resta quindi che lasciar parlare come sempre il campo, con Texas che sfiderà Florida sabato 4 ottobre, ore 21:30 italiane.

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