Reset. Quante volte, anche inconsciamente, premiamo questo fondamentale tasto è dato indefinibile. Giornalmente, un minuto piuttosto di un altro, clic. Ripartire, resettando appunto. Scegliendo di agire secondo la parte migliore, viziata al momento dal nostro io peggiore. Che non sempre fa rima con qualcosa di cattivo, spesse volte richiama qualcosa più vicina al modus operandi scansafatiche, letargico piuttosto che pigro.

Prendere tutto per scontato, taking for granted. Niente di più sbagliato, al limite del diabolico.

La settimana dieci può essere considerata in tal senso esemplificativa: upsets byes assortiti a dare una svolta alla stagione. Le previsioni, fantasy, da ricalibrare: forte battuta d’arresto. Niente di scontato, ascoltare la pancia – certo- ma osservare le statistiche che certamente non sono tutto, ma trovano basi solide nelle prestazioni on the field. Numeri e valori matematici che possono sembrare assurdi se rapportati ad uno sport ma che, invece, battono: uno per tutti, la debolezza di Arizona contro i tightends che ha portato OJ Howard ai piedi della top5 di giornata con oltre 14.00 punti fantasy. Massimo stagionale.

Personalmente, la gestione del momento. Pardon My Take, come avrete capito è uno spazio strettamente confidenziale: un momento di riflessione settimanale dove scrivo di fantasy, tra l’altro. Non soprattutto.

Ecco, il tasto reset: l’occasione per il clic è quella giusta, il momento perfetto per andare a ricercare nuovi argomenti con cui aprire questi spazi. Per gli appuntamenti a venire. Anzi, a partire da questo dove, invero, la pausa è motivo stesso di approfondimento.

Fermarsi, non deve spaventare: talvolta può essere la salvezza, magari, ad un passo dal baratro o dal fallimento. Schiarire le idee, trovarne di nuove e magari più accattivanti. Non siamo macchine perfette, la condizione di mortali ci porta ed essere individualità colme di errori alla perenne ricerca della perfezione. Che non appartiene a questo mondo. E forse nemmeno a quell’altro.

Quella di pancia a terra e andare è un concetto fortemente sbagliato: il vagare fine a se stesso non trova senso compiuto. E’ vagabondaggio. Val la pena alzarsi, ogni tanto, osservare il mondo che fa da sfondo guardandosi, poi, allo specchio cercando di capire, comprendere gli errori non per non commetterli più, ma per porvi rimedio.

Sportivamente, footballisticamente, il bye per i Patriots è arrivato al momento giusto: la sconfitta con Baltimore alla nona sarà stata sicuramente oggetto di analisi e la ripartenza con Philadelphia può essere deflagrante per gli Eagles. Un momento di pausa che ha permesso di dedicare le luci della ribalta esclusivamente al fautore di quell’upsetLamar Jackson.

A cui, molti, dovrebbero delle scuse: un runningback, dicevano, non adatto al ruolo di quarterback. Incapace di essere leader. Sunto perfetto, una chiacchiera con coach Harbaugh a bordo campo: many quarterbacks are worried about stats, me I’m worried about my team. Sinteticamente: molti si preoccupano delle statistiche, io della mia squadra.

Davanti a lui draftarono Baker May(be next year)field, con tutto il clamore e l’hype a seguito. Numericamente peggio di Johnny Manziel. Non aggiungo altro.

Reset, premuto, a calmierare le accuse per Mitch Trubisky capace di guidare i Bears alla vittoria contro Detroit, lanciando 3 touchdowns.

Momenti di riflessione, per molti, veggenti di una Miami cui veniva predetto uno 0-16, capace invece di sconfiggere i Colts orfani di Brissett.

In quell’offeason fatta per dare aria alla bocca si diceva spesso della scarsità – fisica- di Kyler Murray prevedendo difficoltà di adattamento: tant’è che poi, dalla settimana 4 a quella appena trascorsa, la scelta numero uno al draft è riuscito nell’impresa di tentare 211 passaggi senza registrare intercetto alcuno. Primo nella storia.

A premerlo in un futuro prossimo, poi, ci penserà certamente coach Andy Reid che ha visto i suoi capitolare contro i Titans di un redivivo Tannehill. Nonostante il ritorno di un sempre magnificamente strabordante Mahomes: reset.

Valeva la pena pensarci prima, dopo la vittoria risicata contro i Cardinals: puoi schivarlo, non evitarlo. Il fallimento, poi, come conseguenza ultima: prima sconfitta stagionale per i 49ers contro i Seahawks.

Ognuno ha il proprio momento reset. Nessuno immune, come avete visto. Come già sapete e sapevate.

Le scelte consigliate non sono state delle migliori, il mio momento era giunto e il calcolo del differenziale, ora, pare essere quasi superfluo.

Guardando avanti, starts sits della settimana.

Quarterbacks

La partita con maggiore fantasy appeal settimanale per quanto riguarda i signalcallers è certamente la sfida dei Texans ai Ravens: i due giovani quarterbacks promettono scintille. L’analisi attenta, comunque, impone di considerare anche la variabile difese: contro la posizione, Baltimora risulta migliore rispetto a Houston capace, comunque, di una sfida londinese in cui è riuscita ad annichilire Jacksonville. Nonostante l’assenza di JJ Watt. Azzardo, grazie proprio a quell’assenza.

Start, quindi, per Lamar Jackson in maniera molto più convinta in rapporto a Watson.

Quando è in salute, nonostante la possibilità di incappare in qualche sconfitta qua e là, Patrick Mahomes è uno starter senza pensarci: contro Tennessee tre scores e oltre 400 yards lanciate. La sfida ai Chargers, in difficoltà, è ghiotta.

Dopo la vittoria risicata di un paio di settimane fa, i 49ers affrontano nuovamente i CardinalsJimmy Garoppolo è un must della settimana contro un difesa in palese difficoltà contro i quarterbacks cui ha concesso 25 touchdowns registrando appena 4 intercetti.

Volendo rischiare, seguendo l’amore per il soggetto in questione, start per Nick Foles contro Indianapolis che nonostante i 6 intercetti messi a segno è riuscita a concedere comunque oltre 15 fantasy points alla posizione.

Chiamato al rimbalzo, Drew Brees contro Tampa Bay: ottima occasione per brillare in una stagione fantasy – condizionata dall’infortunio- non certo eccellente. Start.

Strizzata d’occhio per Tom Brady contro la difesa di Philadelphia che ha concesso almeno 17 punti alla posizione.

Gioco di specchi.

Al box, fermo in attesa di miglior occasione, Carson Wentz: la sfida a New England pare proibitiva anche per chi, come lui, è stato protagonista di una campagna finora costante che l’ha visto solo una volta registrare un punteggio inferiore alla doppia cifra. Sit.

Bocciatura settimanale anche per Kirk Cousins impegnato contro i Broncos ed una difesa da top3 quando rapportata ai quarterbacks capace di concedere appena 7 touchdowns a fronte di 5 intercetti.

Fermi ai box, poi Kyler Murray contro San Francisco e Jared Goff contro Chicago: per il numero uno assoluto dello scorso draft la precedente sfida contro i 49ers è sicuramente un buon ricordo – 23 punti-  ma questa volta il fattore campo rischia di essere decisivo; la carenza di costanza impone uno stop per il signalcaller dei Rams protagonista in negativo della sfida contro Pittsburgh.

Runningbacks

Ritorna nel radar Melvin Gordon: la sfida a Kansas City – peggiore difesa contro la posizione- impone di considerarlo start per la settimana. La stagione del talento dei Chargers è stata travagliata, certo, ma il trend è assolutamente positivo: 11, 25 e 20 i punti fantasy messi a segno nelle ultime tre sfide.

Start per Le’Veon Bell contro i Redskins – attualmente seconda peggior squadra della lega- inconsistente contro i runningbacks cui ha concesso mediamente oltre 21 punti fantasy.

Pienamente deludente per la prima volta in stagione contro i Vikings: ottima possibilità di riscatto per Ezekiel Elliott contro i Lions, seconda peggior compagine contro i corridori: 14 touchdowns concessi e oltre 1600 yards totali permesse. Start.

Non di tutti ma certamente mio, rookiedell’anno, Josh Jacobs contro Cincinnati è un must: la costanza del giovane runningback è comprovata al pari dell’esplosività che porta in dote. Start.

Rimbalzo possibile per Devin Singletary contro Miami. Start.

Dalvin Cook è uno che – come già detto- dovrebbe essere titolare fisso: la sfida contro i Broncos, invece, spinge a riconsiderare – potendo- la condizione. Rischiando, sit per il fenomeno di Minnesota.

La difesa dei Rams si comporta ottimamente contro i runningbacks cui concede veramente poco: appena 8 gli scores totali permessi. Sit settimanale per David Montgomery.

A riposo anche Philip Lindsay contro la difesa dei Vikings che è riuscita a concedere, mediamente, appena 14 punti ai runningbacks

Difficile, poi, la sfida di Leonard Fournette  ai Colts: 5 segnature e appena 1000 yards scarse concesse alla posizione. Dopo i miseri 12 punti registrati contro Houston, la previsione di rimbalzo è posticipata al prossimo incontro.

Widereceivers 

Se la sfida tra Texans e Ravens strizza l’occhio – fantasy talkin’– ai quarterbacks, quella dei Saints ospiti dei Buccaneers propone un interessante showdown tra ricevitori: Michael Thomas, Mike Evans e Chris Godwin. Rispettivamente, i primi tre posti – contemplando tutte e 10 le week trascorse- della classifica widereceivers. Le rispettive difese, non eccellono: se Tampa ha concesso mediamente almeno 32 punti fantasy alla posizione, New Orleans ha fatto poco meglio limitando i danni a 24. Start per tutti e tre quindi? No, Thomas è una certezza – mai sotto i 16 punti- ma il binomio GodwinEvans impone di scegliere e il secondo occupa le prime posizioni in entrambe gli aggregati contemplanti le ultime 4 tanto quanto le ultime 2 settimane.

Courtland Sutton ha dimostrato maturità e costanza durante la stagione e la partenza di Sanders ha ulteriormente alzato tanto le aspettative quanto l’indice di importanza del second year receiver: Minnesota ha concesso molto ai vari ricevitori, permettendo mediamente 26 fantasy points alla posizione. Ciò spinge a credere nel soggetto non sottovalutando, comunque, l’incognita Brandon Allen al secondo start ufficiale.

Start settimanale per Amari Cooper alla ricerca di un posto al sole nella sfida contro Detroit: già 10 i touchdonws concessi per oltre 1500 yards permesse. Il talento di Dallas arriva da un’eccellente prova contro i Vikings che l’ha visto sfondare quota 30 punti.

Il rischio di giornata può essere Terry McLaurin in cerca di un rimbalzo nella sfida contro i Jets: quella dei biancoverdi newyorkesi è la seconda peggior compagine contro i ricevitori. Start, azzardato.

Da ultimo, ottima chance per Keenan Allen nel Monday Night contro Kansas City: benché migliori in passing defense rispetto alla rushing, i Chiefs sono riusciti a concedere – in media- oltre 17 punti ai ricevitori.

Sit settimanale per Kenny Golladay prossimo ad affrontare una secondaria, quella di Dallas, tra le migliori in circolazione: poco più di 1100 le yards permesse a fronte di appena 4 scores per i vari ricevitori avversari.

Rischia di essere ostica la sfida di Allen Robinson contro i Rams: 12 touchdowns concessi e 6 intercetti realizzati nel contesto della passing defense. L’inconsistenza di Trubisky può fare il resto. Sit.

Alshon Jeffery ha palesemente sofferto contro Chicago e Dallas: la gara contro New England – miglior difesa aerea, capace di concedere una percentuale di completi inferiore a quella di San Francisco, impone di non considerare il ricevitore di Philadelphia. Sit.

Continua a non brillare in questa – imprevedibile- stagione: sit per JuJu Smith Schuster contro la secondaria dei Browns: appena 1260 yards e 8 segnature concesse ai ricevitori. Ah, Cleveland, funzionasse così anche l’attacco!

Tightends

Gioca? George Kittle gioca? Se si, contro Arizona, è start senza pensarci: i Cardinals sono riusciti a rivitalizzare anche OJ Howard la scorsa settimana.

Nella sconfitta contro Atlanta ha totalizzato oltre 70 yards: Tampa è la seconda peggiore difesa contro la posizione, start per Jared Cook.

Dal ritorno, Hunter Henry si è dimostrato target prediletto di Philip Rivers: start per lui nella sfida a Kansas City che, ad onor del vero, ha concesso appena 3 scores alla posizione per appena – mediamente- poco più di 7 punti. Ciò che entra in gioco qui è l’affidabilità del soggetto e la confidenza stabilita con il proprio quarterback che – storicamente- l’ha cercato sempre con costanza.

Vance McDonald è start contro Cleveland che soffre maggiormente i tightends rispetto ai ricevitori: 5 scores garantiti con un tasso di conversione permesso superiore al 70%.

L’exploit contro i Cardinals può indurre in tentazione: non fatevi fregare! Sit per OJ Howard contro New Orleans: i Saints hanno permesso appena 6 punti/gara alla posizione.

Fermo ai box – forse più un augurio…– Mark Andrews: il tightend dei Ravens rischia di avere vita difficile contro la difesa dei Texans che si comporta molto bene nei confronti dei migliori atleti d’attacco.

Sit per Zach Ertz contro i Patriots: la base di questa affermazione è solida come solo un compendio statistico numerico può essere. L’inconscio, invece, suggerirebbe il contrario tant’è che il nostro ha sofferto parecchio contro secondarie del calibro di Dallas, Buffalo e Minnesota.

Nonostante le recenti ottime prove sit per Kyle Rudolph contro i Broncos: appena uno score concesso.

Defense

La battuta d’arresto contro i Ravens potrebbe invitare alla prudenza ma, richiamando il concetto espresso in apertura circa l’importanza del reset, viene difficile credere che i Patriots possano nuovamente fallire. Start nella sfida agli Eagles.

Buone possibilità per brillare in casa Jets: la sfida contro Washington può dar lustro alla difesa protagonista nella scorsa sfida contro i Giants. Start benchè l’assenza di Trumaine Johnson inviti alla prudenza.

Quasi obbligato lo start per la compagine dei Bills contro Miami: 11 i punti messi a referto nella precedente sfida contro i Dolphins.

E’ un rischio, incosciente: start per i Raiders semplicemente perchè gli avversari sono i Bengals. Una difesa, quella di Oakland, che si è dimostrata troppo altalenante nel corso della stagione diventando opzione gradita e suggerita solo nelle league più profonde: dai 12 ai 16 competitors per intenderci.

Sit per la difesa dei Lions che affronteranno i Cowboys: Dallas guida la classifica di yards conquistate per game attestandosi ad oltre 470.

Da tenere a riposo le difese dei Buccaneers Browns impegnate in match ostici contro Saints e Steelers.

Sit, finale, per gli Eagles: la difesa di Philadelphia è riuscita ad eccellere solo contro i Jets. Non pare questa l’occasione adatta per ripetersi.

The Very Last Take

Il fallimento è solo l’opportunità più intelligente per ricominciare

Henry Ford

 

 

Recap

Start

  • Quarterbacks: Lamar Jackson vs Texans, Patrick Mahomes vs Chargers, Jimmy Garoppolo vs Cardinals, Nick Foles vs Colts, Drew Brees vs Buccaneers, Tom Brady vs Eagles
  • Runningbacks: Melvin Gordon vs Chiefs, Le’Veon Bell vs Redskins, Ezekiel Elliott vs Lions, Josh Jacobs vs Bengals, Devin Singletary vs Dolphins
  • Widereceivers: Michael Thomas vs Buccaneers, Mike Evans vs Saints, Courtland Sutton vs Vikings, Amari Cooper vs Lions, Terry McLaurin vs Jets, Keenan Allen vs Chiefs
  • Tightends: George Kittle vs Cardinals, Hunter Henry vs Chiefs, Jared Cook vs Buccaneers, Vance McDonald vs Browns
  • Defenses: Patriots vs Eagles, Bills vs Dolphins, Jets vs Redskins, Raiders vs Bengals

Sit

  • Quarterbacks: Carson Wentz vs Patriots, Kirk Cousins vs Broncos, Kyler Murray vs 49ers, Jared Goff vs Bears
  • Runningbacks: Dalvin Cook vs Broncos, David Montgomery vs Rams, Philip Lindsay vs Vikings, Leonard Fournette vs Colts
  • Widereceivers: Kenny Golladay vs Cowboys, Allen Robinson vs Rams, Alshon Jeffery vs Patriots, JuJu Smith Schuster vs Browns
  • Tighends: OJ Howard vs Saints, Mark Andrews vs Texans, Zach Ertz vs Patriots, Kyle Rudolph vs Broncos
  • Defenses: Lions vs Cowboys, Buccaneers vs Saints, Browns vs Steelers, Eagles vs Patriots

 

 

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