Sono chiamati Special Team perchè nel football riescono sempre ad aggiungere qualcosa di speciale, alla partita o allo spettacolo, ritagliandosi momenti brevi, ma che possono essere di un’intensità e di un’importanza fuori dal comune.

Gli appassionati ricorderanno sicuramente la fantastica prestazione di Desmon Howard nel Superbowl vinto dai suoi Packers contro New England, 244 yards guadagnate tra kick e punt return, 1 touchdown da 99 yards (record per un kick return) e il titolo di MVP della gara, ma se vogliamo tornare un po’ indietro nel tempo, ci si ricorderà del fantastico ritorno di Jennings di Cincinnati che aveva fatto sognare i Bengals nel Superbowl dell’89, prima del grande drive di Joe Montana.

Molte volte, però, più di un ritorno vincente, è il field goal l’arma speciale che più ha dato emozioni in positivo o in negativo nelle varie sfide della NFL, non dimentichiamoci che nella maggior parte dei tempi supplementari, regolati dal sudden death (chi segna per primo vince), il field goal è usato per vincere la partita, e si cerca il più possibile di avvicinare la palla ai pali per facilitare il compito del kicker.

Determinanti nei Super Bowl sono stati 2 calci, in negativo e in positivo. Indimenticabile per gli appassionati l’errore di Scott Norwood allo scadere del Superbowl XXV, vinto di 1 punto dai NY Giants contro i Buffalo Bills, ma in positivo bisogna ricordare il field goal decisivo all’ultimo secondo con cui O’Brein regalò il Superbowl V a Baltimore contro Dallas.

Gli Special Team nel football entrano in campo sempre e comunque con 11 giocatori come l’attacco e la difesa, e si dividono in 2 team fondamentali: quello dei kick off o field goal e quello dei punt.

LA SQUADRA DEL KICK OFF o FIELD GOAL
Esistono due situazioni in cui una squadra deve calciare il pallone come se fosse un rinvio del portiere del calcio. La prima è quella del kick off iniziale, che avviene all’inizio dei 2 tempi per iniziare la partita e tutte le volte che una delle due squadre realizza una segnatura.

Nel kick off esistono 2 giocatori d’importanza superiore rispetto ai 22 che vanno in campo: il kicker e il returner. Il kicker ha il compito di calciare il pallone posto su un sostegno dalle proprie 30 yards, cercando di mandarlo il più lontano possibile, provando a tenerlo in aria per parecchi secondi, per permettere ai suoi compagni di raggiungere il returner e facilitarne il blocccaggio.

In questa operazione, però, il kicker deve stare attento a non calciare il pallone direttamente in fallo laterale senza fargli prima toccare terra all’interno del campo, pena una ripetizione del calcio con penalità di 5 yards, e a non oltrepassare la linea della end zone, perché in quel caso se il returner ricevuto il pallone mette un ginocchio a terra, si ha il touchback, che significa che l’attacco riprenderà il gioco dalle proprie 20 yards automaticamente, come nel caso sorpassi del tutto la end zone con il pallone senza che il returner possa ricevere la palla.

Il ritornatore invece dovrà cercare di ricevere il pallone nelle migliori condizioni possibili e, sfruttando i blocchi dei suoi compagni sui difensori avversari, portare il pallone correndo il più vicino possibile alla linea di meta avversaria, o meglio ancora segnare un touch down direttamente. Nel caso, invece, non abbia le condizioni giuste per correre, può segnalare all’arbitro, attraverso il braccio e poi mettendo un ginocchio a terra, l’intenzione di fermarsi nel punto dove ha ricevuto, e in quel caso nessuno dell’altra squadra potrà toccarlo, pena un avanzamento della palla nell’azione successiva.

Anche nelle azioni di special team come in quelle normali di attacco e difesa, esistono falli medesimi, come l’holding, il face mask e la violenza non necessaria, che comportano delle penalità alla squadra che li commette, per cui il gioco riprenderà con un avanzamento o un regresso dell’attacco a seconda della gravità del fallo.

Una particolare azione del kick off è l’onside kick, che viene usato quando la squadra che deve calciare per riprendere il gioco dopo una propria segnatura, ha poco tempo a disposizione prima della fine della gara e deve recuperare uno svantaggio abbastanza consistente.

In questo caso il kicker dovrà calciare debolmente la palla, facendola rimbalzare più volte sul terreno per la maggior parte dei casi in direzione della linea laterale, facendo percorrere ad essa una lunghezza superiore alle 10 yards dal punto di calcio. In quel caso la palla diventa “viva” e può essere catturata da qualsiasi giocatore, che sia avversario o compagno del kicker; chiaramente il gioco è studiato perché la conquista della palla sia della squadra che ha calciato, così da poter avere immediatamente un’ulteriore possibilità per segnare altri punti.

Il field goal, invece, è un’opportunità per la squadra d’attacco di segnare 3 punti attraverso un calcio che dovrà infilarsi in mezzo ai pali della porta posizionata alla fine della end zone avversaria, esattamente come succede nel rugby. Infatti, se durante un azione d’attacco la squadra non riesce a conquistare il down (le 10 yards canoniche per l’avanzamento) ed è ad una distanza abbastanza fattibile dai pali, cerca di segnare attraverso il field goal.

In questo caso, il protagonista principale è il kicker che, in molti casi come detto sopra, dovrà decidere le sorti della partita e cambiare il risultato finale. I 2 compagni del kicker molto importanti per la riuscita del calcio sono il centro (che effettua un long snap) e l’holder, chi riceve il pallone dal centro e dovrà posizionarlo nel modo giusto per facilitare il compito del kicker.

Nel field goal il kicker e l’holder (molte volte il QB di riserva) si posizionano 10 yards più indietro rispetto alla linea di scrimmage, formata dai bloccatori, i quali dovranno evitare che i difensori possano arrivare vicino al kicker e bloccare la palla, in quel caso si parla di “fumble” e il pallone potrà essere conquistato dal primo giocatore che ne prenderà possesso.

Se il field goal viene sbagliato (va fuori dai pali o ne colpisce uno di essi senza poi oltrepassare la traversa bassa), la palla passa direttamente all’altra squadra, che inizierà l’azione da dove era posizionato il pallone nel calcio.

Un field goal particolare è l’extra point, in cui la squadra che ha appena segnato una meta può “trasformare” la meta aggiungendosi un punto addizionale, sfruttando un calcio in cui il pallone viene posizionato a 10 yards dalla end zone, esattamente come succede nel rugby.

LA SQUADRA DEL PUNT
Il punt è un’azione speciale in cui la squadra che non ha la possibilità di raggiungere il down nei canonici 4 tentativi, ed al terzo si ritrova a parecchie yards dalla linea del down e lontana dai pali per tentare un field goal. In quel caso decide di calciare il pallone attraverso un punter che ricevuta la palla dal centro, dovrà con un calcio al volo (quindi diverso dal kick) mandare la palla il più lontano possibile, e farla restare in aria molti secondi per evitare al punt returner di guadagnare troppo terreno.

Il punt è un’azione negativa per l’attacco, in quanto denota che esso non ha possibilità nella partita di guadagnare molto terreno e di conseguenza molti down per cercare di segnare.

Il punt returner, in molti casi è un running back (a differenza del kick returner che molto spesso è un wide receiver) poiché un punt, essendo calciato al volo, ha più facilità di rimanere per parecchi secondi in aria e quindi facilitare l’arrivo dei bloccatori. Perciò un running back, essendo preparato a dover repentinamente schivare i bloccaggi con veloci cambi di direzione, può riuscire a liberarsi più facilmente rispetto ad un WR e correre verso la meta.

Come nel kick off, il pallone verrà posizionato per la ripresa del gioco, dove il punt returner è stato bloccato. Anche per quanto riguarda il punt c’è la possibilità che esso, come il field goal, venga bloccato o deviato, cioè può succedere che un bloccatore riesca ad oltrepassare la linea dei tackle e si getti verso il punter mentre egli sta calciando e blocchi il pallone che potrà essere recuperato, essendo “vivo”, da una delle squadre, se è la stessa di chi lo ha bloccato potrà anche portarlo in meta per un touchdown.

Se il punter calcia all’interno della sua linea di meta e il pallone viene bloccato, finendo fuori dal campo, la squadra che lo ha bloccato avrà 2 punti e ricomincierà il gioco con un kick off, come succede nell’azione di safety.

Gli special team, hanno anche in dote dei trucchetti che possono essere usati per disorientare l’avversario e magari riuscire a conquistare il vantaggio che si era perso.

Sia il punt che il field goal possono essere “fintati”, cioè o il punter o l’holder possono, ricevuto il pallone, iniziare a correre, approfittando della sorpresa generale, andando a guadagnare le yards che mancano per conquistare il down e quindi poter ricominciare l’attacco normale.

Pochissime volte questa azione porta anche ad un touchdown, molte volte invece, per inettitudine del punter o dell’holder, porta ad un bloccaggio immediato e quindi alla perdita del pallone, senza aver segnato punti o senza aver allontanato la palla abbastanza, regalandola quindi all’avversario in una posizione favorevole.

Sono squadre speciali, ma come succede anche nei corpi militari, possono avere un’importanza quasi vitale per le compagini NFL e decidere addirittura un’intera stagione; per questo sono curate nei minimi particolari, hanno il loro allenatore specifico, e sono viste con molto rispetto dai compagni dell’attacco e della difesa, perché in una partita che non ha scampo, possono portare l’inerzia dove nessuno pensava potesse arrivare.

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