Finita la ricostruzione e in attesa di progredire verso posizioni più consone al nome della franchigia, i Devils si approcciavano a questa nuova stagione ricchi di fiducia, pronti ad assistere alla definitiva consacrazione delle numerose prime scelte pescate dopo molteplici anni di magra.

Nemmeno nelle più rosee aspettative si immaginava però uno start come quello attuale, e i desideri su un tanto agognato ritorno in post-season magari da wild card si sono trasformati bensì in veri e propri sogni di gloria: la New Jersey di questo primo scorcio stagionale si comporta da vera e propria contender!

Difatti, nel momento in cui scriviamo, si è a un tiro di schioppo dai formidabili Bruins per il vertice di lega, la Metropolitan è in cassaforte sebbene di corazzate ce ne siano a volontà, si è reduci da 13 vittorie consecutive con relativo pareggio del record di franchigia e soprattutto si attua un hockey veloce ed elettrizzante, dove bel gioco e comando del disco sono prerogative primarie per coach Lindy Ruff.

La fan base inizia quindi a sognare e fare paragoni con le strisce vincenti del passato che portarono poi ad alzare la coppa, quando al timone di comando anziché un giovanissimo capitano come Nico Hischier c’era la leggenda Scott Stevens.

Eroi principali di questo incredibile avvio di stagione sono lo stesso Hischier, prode condottiero appena ventitrenne e first overall pick fra le più azzeccate di sempre, il predestinato Jack Hughes (6 gol, 17 punti) e Jesper Bratt, benchè un po’ a rilento a novembre ma 10° NHL per punti e in ritmo per raggiungerne 105 a fine anno. La linea che unisce gli ultimi due ad Haula è poi quella che ha più minuti sul ghiaccio di qualunque altra, mantenendo un eccezionale 62% di possesso disco ad altissima percentuale nelle occasioni da gol.

A loro associamo la saggezza e grandezza di Dougie Hamilton, leader di gruppo per high-danger changes, che liberato dell’ingombrante presenza di Subban sta tornando ai livelli di eccellenza che ne fanno un top 5 d-man, lui che divide il maggior numero di shift assieme a John Marino, ulteriore e fortunosa annessione stagionale.

Procede inoltre a gonfie vele la crescita di Mercer, McLeod e del cecchino Sharangovic, giovani diamanti grezzi tuttavia già decisivi nelle partite punto a punto.

Nemmeno la presenza in IR dell’acquisto primario Palat, ultima aggiunta matura dopo quelle pregresse di Hamilton, Graves e Tatar, sta influendo in negativo. Nessun rimpianto perciò per le dipartite di Zacha e Smith (trade), Kuokkanen (buy out) e i free agent Vesey e Greer.

New Jersey paga l’ancora giovane età e perciò una carente esperienza soltanto nei frangenti di vantaggio, quando veloci ripartenze, circostanze offensive in power play o azioni a porta vuota nei finali di gara palesano eccessiva “generosità” di ogni commensale nell’assistere il compagno più vicino, a discapito di maggior cinismo, precisione e conclusioni verso la gabbia rivale.

Per questo in tali step i Devils a livello statistico navigano nella mediocrità; ironia della sorte un roster così “immaturo” regna invece negli ingaggi, con McLeod, Haula e Hischier fra i migliori 13 NHL.

Dall’altro canto gli uomini di Ruff dimostrano puck movement tecnicamente perfetto, velocità e dinamismo fra le linee e capacità nei turnover in even strenght, fase della gara nella quale sono finora la franchigia numero 1 del campionato. Difatti in 5 contro 5 New Jersey è leader di lega per reti fatte, tiri e differenziale tiri, al pari dei feroci Bruins per segnature incassate e controlla il 58.05% delle aspettative sui gol, seconda percentuale dietro ai Kings, fonte Natural Stat Trick.

Inoltre, per accrescere le doti difensive di tre coppie rapide, tecniche ma potenti nello sferrare hit e bloccaggi, i Diavoli ricevono soltanto 445 shots su una media NHL di 569. Anche le penalty kill unit all’82% di resistenza comprovano l’egregio lavoro nella propria blue line, con Siegenthaler, Smith e Severson sugli scudi e meritevoli di menzione al pari delle stelle Hamilton e Marino!

Tutto ciò bypassa una mai del tutto affidabile protezione del pitturato, col ruolo di goalie non ancora una primizia della casata, rispetto invece alle stellari performace delle “rivali” attuali Bruins e Golden Knights, prima e seconda di categoria.

Il record di 17 W consecutive dei Penguins di Lemieux, Francis e Jagr annata 1992 sarà forse irraggiungibile per chiunque, ma l’impresa dei Devils rimarrà lo stesso nel libro dei ricordi, soprattutto perché avvenuta con un roster parecchio più giovane della media ma già abile ed estremamente promettente!

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