In una East Division piena di insidie, celebriamo un’ inaspettata trionfatrice, che dopo qualche anno di delusioni sembra essere tornata alla grandezza di un tempo: i Penguins di Crosby sono di nuovo la squadra da battere ad est.

A fronteggiarli il nuovo che avanza, guidato da un vecchio e ben conosciuto nemico: Barry Trotz, che per anni fece la fortuna dei Capitals, rivali per antonomasia dei Pens, ora guida di una giovane e solida squadra da Long Island, determinata a far fruttare un progetto che ha raggiunto una meritata stabilità.

LA STAGIONE

Cambiamenti sottoporta a parte, Pittsburgh ricomincia da due colonne portanti, ovvero Sidney Crosby e Kris Letang. Il primo, l’erede di Gretzky, o almeno così definito fino a qualche anno fa, è stato un po’ oscurato dalla giovane iniezione di grandi talenti degli ultimi anni, sopra tutti Connor McDavid. Sid ha voluto farsi sentire, tirando fuori la migliore stagione da quell’ultima vittoria della Coppa nel 2017.

Insieme a lui, ha fatto vedere grandi cose Kris Letang, per anni un perenne candidato al Norris, che aveva rallentato a causa di problemi fisici. Quest’anno però si è rimesso a nuovo, facendo vedere perché lo si è sempre considerato parte di quella struttura che diede ai Pens tanto successo.

Jake Guentzel e Bryan Rust completano il lavoro: sostituiscono alla grande Phil Kessel, che forse a questo punto era scomodo negli equilibri di Coach Sullivan, e adempiono anche ai doveri di un Evgeni Malkin arrancante, causa problemi fisici.

Gli Islanders invece continuano un percorso, iniziato con la scelta di due leader assoluti fuori dal ghiaccio: il GM Lou Lamoriello e l’head coach Barry Trotz. Professionalità, difesa, gruppo, determinazione. Tutti attributi che Lou e Barry possono tranquillamente dire di padroneggiare e trasmettere.

New York è una squadra rocciosa, che fa poi di Mathew Barzal una scintilla sempre efficace per infiammare ghiaccio e spalti. L’aggiunta di Kyle Palmieri via trade e l’evoluzione di Anthony Beauvillier hanno poi portato goal-scoring necessario, soprattutto dopo il tracollo fisico del capitano Anders Lee, purtroppo fuori fino alla prossima stagione.

LO STILE

Pittsburgh mischia un core di veterani con giovani in crescita, accentrando il gioco offensivo sulla loro Powerplay e sul loro fenomenale centro, Sidney Crosby, con un sostanziale contributo da una bottom-six molto sottovalutata. Sullivan continua a puntare sulla velocità, cosa che Kapanen, Tanev, Guentzel ed altri nella lineup sicuramente apprezzano, ma ha capito che serve anche fisicità e, soprattutto, protezione nei confronti dei suoi migliori giocatori.

Similmente a Pittsburgh, anche New York predilige la velocità e ha fulcro in un giocatore nella fase offensiva: Mathew Barzal. Sid e Barzal sono differenti come centri, ma offensivamente hanno lo stesso impatto nelle loro franchigie.

New York ha più solidità difensiva, grazie alla disciplina ed al rendimento sempre top della blue-line e del tandem goalie, ma ha anche più problemi a fare goal: se Pittsburgh ha Guentzel e Rust, i blu-e-arancio hanno perso Anders Lee, il loro goalscorer più prolifico, e ancora si attende l’esplosione di Palmieri.

Ma lo scontro sarà molto meno impari di quanto una sfida tra la prima e la quarta classificata di una division possa sembrare: gli Islanders sono granitici, e hanno dimostrato solidità nei Playoff nelle ultime stagioni, quindi non c’è dubbio che saranno pane duro per i denti di Pittsburgh. Oltretutto, la dipendenza dei Pens da Crosby sembra essere molto più forte di quella che gli avversari hanno per Barzal.

IL CONFRONTO

Sidney Crosby vs. Mathew Barzal

È uno scontro tra stelle offensive, anche se Sid rimane qualcosa di più: Barzal dovrà dimostrare di essere all’altezza. Stiamo parlando di uno dei migliori di sempre, in tutti gli aspetti del gioco, contro un ragazzo che ogni stagione aggiunge arsenale offensivo e difensivo, ma che ancora non viene riconosciuto come un MVP candidate. Sfidare e battere Sid è un’affermazione importante, se vuoi che la tua reputazione vada verso un netto miglioramento. Per Barzal, il prossimo step è essere considerato tra i migliori in assoluto, e batterne uno che lo è stato, e a quanto pare rimane, ancora tra la crème de la crème è gesto più che prezioso.

Kris Letang e John Marino vs. Nick Leddy e Ryan Pulock

Letang e Leddy sono la vecchia guardia. Sono quelli che “dovevano essere rimpiazzati”, già da quest’anno, proprio dagli altri due giocatori in questione, Marino e Pulock. Ma a quanto pare, Kris e Nick hanno ancora la loro da dire. Sono sicuramente i leader offensivi della difesa delle rispettive squadre, e aggiungono altrettanta importanza quando senza possesso.

Ma questi quattro sono quelli che possono fare la differenza, a livello di goal ed assist, di scintille, perché per il lavoro difensivo ci sono anche i loro compagni sulla blue-line, tutti o quasi specialisti.

Sia Marino che Pulock dovranno superare una regular statisticamente deludente, fornendo qualche momento speciale, mentre Letang e Leddy dovranno continuare con la loro “rebound season”, anche e soprattutto nei playoff.

Jake Guentzel vs. Kyle Palmieri

Guentzel migliora anno dopo anno, ne infila sempre tanti in rete, e ha una chimica allucinante con Sid. Ha sostituito in tutto e per tutto Phil Kessel, senza troppi dolori nella transizione. Anzi, senza dolore alcuno. È giovane, veloce, forte fisicamente, tecnico e preciso. È tutto quello che vuoi in un’ala, e Sid sa come mettere a frutto il suo talento.

È quello che New York vuole anche da Kyle Palmieri: lo hanno cercato via trade, per la sua reputazione da opportunista e hard worker, e sembra il giocatore perfetto per Trotz, fino ad ora però solo sulla carta. Il matrimonio non ha dato i risultati sperati nell’ultimo stralcio di regular, ma i playoff aiutano spesso ad avere una motivazione in più. Pittsburgh il suo goalscorer ce l’ha, New York lo deve trovare. Tocca all’ex Devils rispondere alla chiamata.

Evgeni Malkin vs. Jordan Eberle

Due stelle in difficoltà. O perlomeno, decisamente e inaspettatamente calate nelle loro prestazioni. Sono questi i momenti in cui si deve prendere in mano il proprio gioco, rimaneggiarlo, e farsi trovare pronti. Sono due veterani, uno con una magnitudo probabilmente di un altro livello, almeno secondo la mia umile opinione, ma entrambi essenziali per le loro franchigie.

Se Geno riuscisse a ritrovare una buona forma, potrebbe fare ciò che ha sempre fatto: togliere molta pressione da Sid, e trasformare di nuovo Pittsburgh in una bestia a due teste.

E New York ha bisogno di goal come l’acqua: Eberle è lì a fare proprio quello, e deve farlo più spesso.

LA CONCLUSIONE

Trotz ritrova il nemico di sempre in quel Sid, ormai non più “The Kid”, che a 33 anni ha fatto capire quanto sia stanco di essere etichettato come “vecchietto”, ai piedi di un podio occupato dai vari McDavid, MacKinnon, Kucherov e Panarin. I Pens vogliono tornare ad essere considerati Re, non solo ad est, e combatteranno per conquistare il premio finale.

Ma New York non è distante: sono prima e quarta, ma sono più vicine di quanto si possa immaginare. Long Island è tornata rilevante grazie a questo progetto, e sconfiggere da sfavoriti una dinastia come quella dei Penguins è per loro occasione ghiotta di laurearsi pronti e minacciosi verso tutti. Sarà una serie dalle molte risposte, ma per ora entrambe le franchigie hanno detto chiaramente una cosa: noi ci siamo.

3 thoughts on “East Division Preview: #1 Penguins vs #4 Islanders

  1. Grandissima serie.. è quella che mi gasa di più e dal maggiore equilibrio

  2. 1-0 Islanders con una gara tostissima!!!! E poi in OT gelano Pittsburgh. Due “tiracci” sotto l’incrocio di Palmieri hanno deciso il match. In una partita in cui Barzal si eclissa dal primo all’ultimo minuto e Beauviller è inesistente, ci pensano Brock Nelson e il nuovo innesto a spostare subito l’inerzia della serie. Davvero cattivi e rogno in difesa gli Islanders!!! Un’altraserie bellissima iniziata col botto!!

Leave a Reply to Mattia ValassiCancel reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.