L’anno scorso, il tedesco Tim Stutzle si è fatto strada nei cuori degli scout mese dopo mese, partendo da una posizione fuori dalla top 10 e ritrovandosi ad essere un possibile nome per il first overall pick, ed un “lock” per la top 3.

Sappiamo come è finita: third overall ad Ottawa.

Similmente a Stutzle, un altro forward ha seguito il medesimo percorso quest’anno: lo svedese William Eklund.

Come il terzo pick del 2020, Eklund si alterna tra la posizione di centro e di ala sinistra, anche se in prospettiva NHL il ruolo più papabile è sicuramente il secondo.

Eklund gioca già tra i professionisti, trovando molto spazio in SHL a soli 18 anni, cosa da sottolineare: di norma, le leghe scandinave lasciano ai propri giovanissimi pochi minuti in bottom-six. William però ha tanta qualità da essere riuscito ad imporsi come top-six nel Djungardens, dimostrando poi di saper produrre già in larghe quantità.

11 goal, 12 assist in 40 partite. Solo una minor a livello di penalty. La difesa va rivista, c’è ancora un po’ di smarrimento, ma dal lato offensivo del gioco, Eklund è a dir poco dinamico.

Stutzle sembra davvero essere il paragone più obiettivo: la differenza è nella taglia. Il tedesco è più alto di sei centimetri e più muscoloso. Potrebbe tornare ad essere centro un giorno. Al contrario, Eklund ha il corpo perfetto delle ali tecniche moderne, e non credo vedrà mai la posizione di centro in NHL. Questo forse un po’ lo svaluta, ma è opinione comune che a livello di skill, William sia probabilmente il numero uno del draft.

Mettiamo poi in contesto quei punti segnati: Eklund è il miglior scorer della SHL tra gli U19, mettendosi dietro Lucas Raymond ed Alexander Holtz, di un annetto più vecchi ed entrambi top 10 pick dello scorso draft. Questo sottolinea il livello di talento di Eklund: riuscire a brillare in SHL spesso si traduce nel fatto di essere pronti per la massima lega, e ai top 3 pick di un draft si richiede proprio di essere già competitivi e produttivi nella stagione immediatamente successiva alla loro scelta.

Concentriamoci quindi sui punti forti e deboli.

PRO

Probabilmente il miglior puck handler della sua classe draft. Ha delle mani veloci, molta inventiva e sa ingannare i difensori avversari
Ha un edge skating da favola, simile a Jack Hughes, altro giocatore a cui potremmo compararlo. L’edge skating consiste nell’utilizzare la lama ad un’angolazione quasi piatta, per poter scappare dai difensori anche in aree con poco spazio. Combinato al suo handling, tutto questo rende Eklund molto elusivo

Ha un tocco preciso e veloce. Sa far girare il disco, ed è assolutamente dinamico in power-play. La visione è ottima, i turnover pochi

CONTRO

Scarsa velocità. Pur avendo un edge work notevole e skill da vendere, Eklund non è velocissimo sui pattini.
Scarso posizionamento difensivo. Sa creare turnover e recuperare il disco, ma spesso si trova smarrito nella sua zona o nella zona neutrale.
Buon tiro, non d’élite. Ogni tanto esagera nelle giocate.

I pro non meritano molti commenti, sono tutte caratteristiche che si notano subito e che sono costanti nel suo rendimento.
I contro, invece, meritano maggior attenzione.

Il tiro può essere migliorato. Non sarebbe la prima ala che fa del passaggio la sua caratteristica forte, ma che ha bisogno di migliorare la release.

Il posizionamento difensivo “poco costante” o scorretto è un difetto classico dei prospetti offensivi. Stutzle ha un problema simile. Lo aveva Hughes. Insomma, è qualcosa che spesso questo tipo di giocatori hanno, ma che riescono a colmare.

L’arroganza, non sto a dirlo: Patrick Kane ogni tanto esagera e causa turnover. Questo significa forse che dovrebbe smettere di tentare le giocate? Eklund imparerà a ridimensionarsi con l’esperienza.

La bandiera gialla più allarmante è sicuramente la poca velocità: vedendo il suo edge work, ci si aspetterebbe una meccanica di skating più che funzionante. A quanto pare invece qualche problema c’è.

Ora, non trovo impossibile che i coach NHL possano sistemare la cosa: lo stick-handling e l’edge work di Eklund sono incoraggianti verso la possibilità di aumentare la qualità del suo skating. E sicuramente, un incremento della potenza muscolare nelle gambe potrebbe essere determinante in questo senso.

Dunque, Eklund si ritrova ad essere un prospetto di grande talento con qualche difettuccio di troppo. Sono questi difetti che potrebbero minare le sue chance di essere first overall pick. Ma diversi scout credono che sistemando questi lati negativi, Eklund possa essere una di quelle ali che ti cambiano le partite. Un Kane, un Kucherov, un Gaudreau (rallentamenti di Johnny Hockey a parte)

Buffalo, che molto probabilmente avrà il first overall pick, potrebbe trovare in Eklund una scintilla per una maggiore produzione. La scelta è tra uno skilled forward e un defensman d’élite, in definitiva. Questa ala svedese, a livello di progetto, non è una scelta insensata per i Sabres.

Parlando invece di Ottawa e Seattle, le altre due candidate ai top 3 pick, Eklund non sembra essere la scelta migliore: Stutzle è troppo simile, e Seattle farebbe bene a cominciare da una posizione chiave, un defenseman o un centro.

Se non fosse Buffalo a sceglierlo, vederlo ad Anaheim o addirittura fuori dalla top 5 non sorprenderebbe.

VIDEO HIGHLIGHTS: https://www.youtube.com/watch?v=c6-jk1zkC_4

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