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Sono fermamente convinto che Philadelphia possa fare molto bene, dopo aver visto cosa ha fatto in un anno Alain Vigneault. Vero che Claude Giroux inizia a invecchiare, e lo stesso si può dire di Jack Voracek, ma il talento in casa Flyers non manca affatto.

Goalie

Philly ha forse nel proprio roster il goalie che piĂą entusiasma se si parla di prospettive future: Carter Hart. Un predestinato, individuato direttamente da Carey Price come suo erede naturale tra i grandi goalie canadesi, Hart ha giĂ  fatto vedere di essere un fenomeno in diverse occasioni, in particolare la scorsa stagione, dove ha ottenuto 24 vittorie in 43 partite, con 2.42 di GAA e una save percentage di .912, statistiche molto buone. Nei Playoff poi, ha impressionato, diventando spesso un salva-partite.

Ha compiuto 22 anni quest’estate, quindi dire che abbia una quindicina di stagioni d’avanti non è poi sbagliato.
Per il posto di backup la lotta potrebbe essere accesa: Brian Elliott è soluzione standard, ma inizia ad avere 35/36 anni, ed Alex Lyon, attualmente 28enne, rappresenta opzione più giovane ed economica, che lo candida al ruolo maggiormente. Certo Elliott potrà sempre venire in aiuto ai Flyers, che potrebbero dare una fetta dei game in regular season anche al veterano, per alleggerire il carico del loro tandem principale.

Per Lyon, solo 3 partite in NHL l’anno scorso, ma di gavetta in AHL ne ha fatta tanta e con buoni numeri, quindi probabilmente il momento giusto per lui è arrivato.

A livello di prospetti, ce ne sono diversi in casa Flyers, ma tutti Unsigned, privi di un attuale accordo, e per questo inutili da riportare in quella che è una preview del roster a disposizione di Alain Vigneault per la stagione che incombe.

Defensemen

Sicuramente il talento più brillante per i Flyers nel back-end è Ivan Provorov: l’ex nona scelta assoluta ha avuto i suoi momenti no, ma con Vigneault sembra risorto. Forte difensivamente e brillante con il puck sullo stick, Provorov può ancora crescere ed è sicuramente il blue-liner di punta per i Flyers. Al suo fianco, un Shayne Gostisbehere che da qualche stagione ha smesso di brillare, ma che rimane componente del roster saldo e su cui fare affidamento.

Second pair ad alto potenziale con Travis Sanheim e Philippe Myers. Il primo, spesso sottovalutato, ha tanto fisico e due stagioni con a carico quasi 10 goal, facendo vedere di aver potenziale offensivo, ancora in parte inespresso. Myers invece è colossale fisicamente, una torre difensiva di quelle che servono sempre ad ogni franchigia. Uno shutdown pair fisico che in Travis ha anche valvola di sfogo ancora in crescita.

Third pair invece strutturato nella maniera più classica: un defenseman molto fisico e difensivo che funge da cuscinetto ad un altro decisamente offensivo, ma con poche doti in copertura. Robert Hagg assume il ruolo del guardiano, giocando a sinistra, a fianco dell’ex Blackhakws Erik Gustafsson, arrivato da Calgary, famoso per l’ottima capacità offensiva congiunta ad una difesa decisamente ballerina. In ogni caso, Hagg è giovane e potenzialmente ancora in crescita sotto livello tecnico, e Gustafsson sa produrre tanto ed è ancora 28enne.

Gruppo molto giovane quello dei Flyers, ma nonostante questo abbastanza esperto: il più vecchio è proprio Gustafsson, e gli altri sono tutti di 25 anni o meno, ma la maggior parte di loro ha sotto la cintura 2 stagioni o più nella massima lega su ghiaccio. Come prevedibile conseguenza di questo però abbiamo che il parco prospetti non trova molto da offrire, considerato anche che Cam York milita ancora in NCAA e non può passare alla NHL se non a stagione conclusa.

Centri

In prima linea troviamo Sean Couturier, che se non fosse per un certo Patrice Bergeron anno dopo anno sarebbe eletto miglior forward difensivo della lega. Non che non sappia produrre, ma Couturier è il classico giocatore che tiene a bada gli avversari più ostici per poi dare sfogo alle sue ali.

Dietro di lui Kevin Hayes, giocatore che piace a Vigneault e che l’allenatore conosce fin dal suo passato con i Rangers. Anche lui classico centro two-way, che produce il giusto per il suo ruolo e che sa bene cosa vuol dire difendere. Terza linea probabilmente per Nolan Patrick: il power forward che fu 2nd overall pick nel 2017 ha avuto fino ad ora una carriera molto difficile, con un problema di emicranie che lo ha tenuto fuori per tutta la stagione scorsa. Ha fatto vedere lampi di talento diverse volte, ma è terribilmente discontinuo ed incline all’infortunio. Questa stagione sa tanto di ultima chance.

A chiudere il cerchio il veterano Scott Laughton, ma cerchiamo di capire se tra i prospetti di Philly c’è qualcuno che potrebbe mettere in discussione perlomeno le due posizioni in bottom-six: sicuramente il primo nome è quello di Morgan Frost, che si candida ad essere giovane in rampa di lancio al posto di Patrick, se Nolan dovesse ancora arrendersi a problemi fisici ed insicurezze. Frost ha avuto una carriera stellare nelle junior, e l’anno scorso non ha fatto male nel suo debutto in AHL: a 21 anni, ha ancora potenziale inespresso.

Interessante è poi l’ex 22esima assoluta del 2016 German Rubtsov: non un giocatore che ti cambia una franchigia, ma sicuramente un centro che sa difendere e che sa essere fastidioso e fisico, qualcosa che fa gridare fourth line all’impazzata. Quale franchigia non vuole la classica “peste” a comandare la propria quarta linea? Oltretutto, Rubstov si è preso un ruolo da titolare in KHL con buona produzione, e ha solo 22 anni.

Ali

Abbiamo visto come Vignault l’anno scorso abbia separato il magico trio di Giroux-Couturier-Voracek per capire se ci fosse modo di distribuirne la produzione. Alain ci ha azzeccato, arrivando a inserire ognuno dei tre in una linea diversa.

Ci aspettiamo dunque di vedere Travis Konecny ed Oskar Lindblom come ali della first line: il primo è probabilmente il giocatore più talentuoso nel gruppo forward dei Flyers, dopo Captain Claude. E lo dico perché oltre ad essere d’impatto, Konecny può ancora crescere, avendo solo 23 anni.

Basta dire che due anni fa, in 82 partite nella sua breakout season, arriva a 49 punti con 24 goal. Poi, l’anno dopo, con 16 partite in meno, di punti ne fa 61 con lo stesso numero di goal. Insomma, un progresso veramente spaventoso che fa capire quanto Vigneault abbia trovato la giusta formula per far risaltare le qualità di Konecky, che sa segnare, sa mettere l’assist e sa anche difendere. Un giocatore completo.

Oskar Lindblom invece è la bellissima storia di un ragazzo che ha sconfitto la terribile ombra della malattia, per tornare a calcare il ghiaccio. Il talento non gli è mai mancato, e non fosse stato per quello sgambetto del destino, probabilmente ora sarebbe molto più affermato. Ma la chance arriva proprio questa stagione: l’anno scorso totalizza 18 punti in 30 partite dopo il ritorno, e ha fatto vedere di saper fare anche di più.

Giroux si accosta in second line, meglio dire linea 1-B, a Kevin Hayes e Joel Farabee. Di Giroux c’è poco da dire, uno dei migliori passatori che abbia mai visto. Farabee è un altro discorso: forward intelligente sul campo, goalscorer naturale, è sicuramente l’ala a maggior potenziale per Philadelphia, considerati i suoi 20 anni, che diventeranno 21 tra un mesetto. Debutta con 21 punti in 52 partite, 8 goal, ma quest’anno deve, e può, fare di più con un ruolo importante come principale valvola di sfogo del playmaking di Giroux.

Terza linea invece che da grande supporto a Nolan Patrick, sperando in una sua rinascita. Infatti con lui due veterani dal grilletto facile, che fanno suonare questa linea ad alto potenziale offensivo, pur essendo la terza sulla carta.

Jakub Voracek lo conosciamo bene: tecnica da vendere, pattini spaziali, sa segnare e sa passare. JVR è goal-scorer di esperienza, difensivamente capace e intelligente sul campo. Chiudono in fourth line Raffl, classico bruiser con scintilla offensiva dietro l’angolo, e Nick Aube-Kubel, che ha fatto molto bene l’anno scorso come dinamo energetica, con ottima velocità e fisicità.

A livello di prospetti, da tenere d’occhio il più piccolo dei fratelli Kase, David, così come lo svedese Linus Sandin, che in patria fa bene da qualche anno.

In AHL, ci si aspetta un notevole progresso del power forward Isaac Ratcliffe, mentre Tyson Foerster, pick del recente draft 2020 attualmente nel ruolo di centro, viene previsto come futura ala grazie anche alla sua dote principale: un tiro a dir poco fulminante. Le chance che sarĂ  parte del roster per la stagione incombente sono molto poche, ma mai dire mai.

Rumors

  • Morgan Frost è stato invitato ai Training Camp, e si dice determinato a superare il taglio finale del roster, guadagnandosi un posto come centro, o come ala, data la sua duttilitĂ 
  • Sembra esserci del cauto ottimismo sulla possibilitĂ  che Patrick possa tornare a competere ad alto livello, viste le sue condizioni nei primi giorni di training camp.
  • Samuel Morin, ex first rounder nel 2013, è stato convertito da defenseman ad ala, e cercherĂ  di prendersi un posto nel roster nel nuovo ruolo

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