Status: Rebuild Totale

Steve Yzerman, passato dai Lightning ai Red Wings per compiere un altro miracolo, ha detto chiaramente che il team è in full rebuild, e che l’intenzione è di costruire mediante il draft. Per questo, vedremo in campo un mix di veterani e giovani in attesa di arrivare alla maturazione dei prospetti che l’ex capitano storico dei Red Wings sta accumulando nella “pipeline”.

Goalie

Jimmy Howard ha concluso la sua esperienza a Detroit, primo passo verso la rebuild. In free agency arriva un goalie “occasione”, ovvero un Thomas Greiss a fine carriera. Greiss è uno di quei goalie che può tranquillamente giocarsi una stagione da starter, se le aspettative della squadra non sono alte. E quelle di Detroit sono attualmente ai minimi storici.
Dietro di lui Bernier, ormai destinato a rimanere un backup, che non credo andrà a battere nemmeno il tedesco per il posto da starter.

Ad oggi, in ogni caso, non vedo un prospetto che può contrattualmente giocare in NHL che possa interessare la battaglia in questione, e magari inserirsi nella dinamica sottoporta di Detroit. Il più interessante è sicuramente Petruzzelli, attualmente “bloccato” in NCAA.

Defensemen

Iniziamo a dire chi è in lizza per un posto sicuro nel roster. DeKeyser, Merrill e Nemeth sono tre veterani capaci di solide performance, soprattutto a livello difensivo. Marc Staal, arrivato in trade, può dare una mano in quanto a tutoring dei blue-liners più acerbi, mentre Troy Stecher è stata un’intelligente acquisizione in free agency, avendo solo 26 anni e possibilmente del potenziale inespresso.

Tra invece i giovani di Detroit, troviamo due nomi ormai conosciuti: Filip Hronek e Dennis Cholowski. A loro due si chiede un passo in più, ovvero la dimostrazione di essere abbastanza talentuosi da poter avere un ruolo fisso nella massima lega. Infine, sicuramente la sesta scelta del 2019 Moritz Seider vorrà dire la sua.

Sinceramente, Yzerman è stato chiaro: spazio ai giovani, ma comunque cercando di essere competitivi. DeKeyser o Nemeth si candidano come spalla di Hronek in First Pair, cercando di dare una presenza difensiva che possa dare pieno sfogo ai talenti offensivi del Ceco. Hronek ha 23 anni, quindi deve dimostrare un definitivo passo in avanti. L’anno scorso arriva una stagione da 31 punti con 9 goal, non male, ma anche da -38 in plus/minus, quindi è evidente che Filip ha probabilmente dei limiti dal punto di vista difensivo, data anche la sua taglia ridotta, soprattutto a livello di peso. Affiancarlo con una presenza difensiva forte, io direi Nemeth, potrebbe giovare e lasciarlo sfogare.

In second pair, l’opportunità per Cholowski di brillare di nuovo si presenta in un’accoppiata con Stecher: entrambi capaci di gioco two-way, Stecher ha quattro anni di più ed un gioco più maturo e potrebbe essere un buon mentore per Cholowski, che dei tre prospetti qui citati è quello che ha brillato meno, ed ha già 22 anni.

Seider potrebbe essere il perfetto compagno di Marc Staal in third pair: il veterano ex Rangers sarebbe il perfetto complemento difensivo e di esperienza per il tedesco, che rimane un colosso capace di muoversi in modo incredibilmente agile su ghiaccio. Moritz potrebbe raffinare il suo gioco difensivo grazie a Staal, creando uno shut-down pair titanico, per poi evolvere anche la sua produzione pian piano, arrivando a scalare le gerarchie. Nulla toglie che se il tedesco dovesse impressionare, potrebbe direttamente aprirsi la strada per la top 4, e magari il first pair. Il talento lo ha, e lo sta dimostrando con un’ottima stagione in prestito in SHL a soli 19 anni (11 punti in 15 partite con solidità difensiva).

Tra i prospetti poi che potrebbero essere valutati per un posto come settimo o in AHL, abbiamo due svedesi, in perfetto stile Red Wings: Gustav Lindstrom, 22 anni, ha il frame perfetto per un blue-liner NHL. 38esima assoluta nel 2017, l’anno scorso ha avuto un duro impatto con l’AHL ma sta recuperando in patria, e potrebbe avere un’altra chance. Invece è giovanissimo il secondo prospetto: solo 18 anni per William Wallinder, 32esima assoluta nel 2020, praticamente un first round pick. Colosso di 193 cm per 87 kg, Wallinder si candida come futura presenza fisica per i Red Wings, e pensare ad un pair tra lui e Seider fa venire le vertigini.

Centers

Dylan Larkin evidentemente qui troneggia: è il centro più talentuoso nel roster, e forse anche il giocatore con più peso sulle spalle. Larkin è capitano e uomo chiave della produzione offensiva di Detroit, ed è anche un ragazzo di 24 anni che si ritrova in una squadra con speranze irrisorie di arrivare in post-season. Larkin ha l’età per arrivare in prime con, teoricamente, la rebuild conclusa. Credo che voglia rimanere a Detroit e vincere lì, ma le tentazioni ci sono e sinceramente è uno dei pochi Red Wings ad avere valore trade.

In ogni caso lui non si discute: sono tre stagioni che produce bene, e sinceramente con il cast che si ritrova attorno, è palese che potrebbe arrivare a fare anche di più con gli uomini giusti.

Vladislav Namestnikov, vagabondo NHL di professione, sembra la scelta più sensata e sicura per la seconda linea. Le domande arrivano per la bottom-six: ci sono i veterani Filppula e Glendenning, ma la linea verde di Yzerman vorrà dare fiducia a qualche prospetto? I candidati, ovviamente, ci sono.

I due più pronti sono Michael Rasmussen e Dominic Turgeon. Il primo ha 21 anni, è una “Tower of power”, come si dice in gergo, in quando è 197 cm per 100 chili di peso, ed è un eccellente tiratore, tanto che è stato provato anche come ala. C’è da capire quale sia la sua destinazione finale: se sviluppasse un gioco difensivo efficace, e con il suo frame e reach si spera possa riuscirci, andrebbe mantenuto come centro e spostato come cannoniere in power play. Se invece fosse limitato dal punto di vista difensivo, una conversione ad ala destra non sorprenderebbe.

Turgeon è un altro che a fisicità non è messo male, e si candida come centro fisico da fourth line. Il suo potenziale è limitato offensivamente, e a 24 anni non sembra ci sia molto da dire di più. Ma potrebbe rivelarsi un ottimo disturbatore nella bottom-six.

Ma i prospetti non sono finiti qui: il finlandese Otto Kivenmaki ed il canadese Joe Veleno vanno tenuti d’occhio. Kivenmaki è una dinamo, taglia ridotta, agilità, velocità. 20 anni, scovato nel settimo round del 2018, Kivenmaki ha avuto una buona stagione l’anno scorso in Liiga, ed ora sta facendo anche meglio sempre nella massima lega della sua nazione d’origine. Oltretutto, mostra un buon gioco two-way e dunque ha potenziale per un ruolo in third line come spark offensiva e disturbatore difensivo.

Joe Veleno ha il profilo fisico perfetto per un centro NHL, è stata la trentesima scelta assoluta nel 2018 ed ha avuto una carriera junior stellare. L’anno scorso non si è comportato male in AHL ed ora sta facendo bene in SHL, in prestito. Probabilmente è il centro attualmente con più potenziale per Detroit, e vederlo in roster non mi sorprenderebbe.

Wings

La prima linea ormai è fissa. Funziona, infortuni a parte, e vede Larkin circondato da Anthony Mantha e Tyler Bertuzzi. Entrambi sono praticamente nella loro prime, ma c’è bisogno di più continuità. In realtà, chi ha deluso meno è stato Bertuzzi: nella linea agiva come presenza difensiva, giocatore da lavoro sporco, e questo l’ha sempre fatto bene. Sinceramente poi nelle ultime due stagioni c’è stato anche un miglioramento a livello di produzione e, se va avanti su questa strada, con più stabilità potrebbe arrivare ad essere una piccola stella.

È Anthony Mantha ad essere il principale punto di domanda: fisicità simile a quella di Rasmussen, Mantha sembrava destinato ad essere il prossimo grande “power scorer” della lega, ma nelle ultime tre stagioni la sua crescita si è fermata. Per quanto produca comunque bene e sia un uomo da top-six, ci si aspettava di vedere un giocatore speciale, anche perché entra quest’anno nel periodo più florido della carriera di qualsiasi atleta. Personalmente, credo che anche lui soffra un po’ della mancanza di stimoli offerta dall’ambiente, così come da qualche guaio fisico di troppo. Ma ha tutti gli strumenti per essere costantemente uno scorer da 30 a stagione ogni anno. Tutto questo lo rende però anche il più sacrificabile dei tre in first line.

In second line, ci si aspetta che Filip Zadina abbia spazio. Sesta assoluta nel 2018, l’anno scorso viene rimandato in AHL anche se, sinceramente, avrei preferito vederlo per tutto il tempo nella lega maggiore. Zadina ha molto potenziale come goal scorer, e si candida come sostituto di Mantha in un futuro non troppo lontano. In AHL già sembra sprecato, e ha solo 21 anni. Si spera che il nuovo atteggiamento della dirigenza di Detroit porti a dargli un’opportunità più grande.

Robby Fabbri invece pare possa essere il candidato principale per la seconda linea a sinistra, un po’ replicando la dinamica della first line: centro veloce e two-way in Larkin/Namestnikov, ala destra fisica e abile nel tiro in Mantha/Zadina ed una dinamo aggressiva a sinistra in Bertuzzi/Fabbri.

Nella third line ci si aspetta di ritrovare il veterano Bobby Ryan e Sam Gagner. Trovo però che ci sia un prospetto da tenere d’occhio, sempre come consuetudine Red Wings dalla Svezia.

Jonatan Berggren è la 33esima assoluta nel 2018, ha 20 anni appena computi e sta infiammando la SHL con il suo playmaking dai lati, con 24 punti in 23 partite. Se Detroit vuole puntare sui giovani, allora lo vedrei bene a sinistra insieme a Ryan in third line, magari con Rasmussen o Kivenmaki come centro.

Ovviamente questo porta in fourth line diversi veterani che se la possono giocare e che possono anche rappresentare una solida presenza nel roster.

Sicuramente però c’è un’altra questione da analizzare: Detroit vorrà rischiare di mettere in campo subito il top pick 2020 Lucas Raymond, visto come un possibile franchise-changer? Quarta assoluta, Raymond è un pacchetto offensivo completo con moltissimo potenziale. In SHL si comporta già come giocatore con esperienza, e ha comunque poco spazio nel club attuale a causa di una propensione verso i veterani. Io credo che Raymond potrebbe partire subito in NHL, ma la scelta più intelligente è lasciarlo crescere e magari inserirlo in una situazione meno instabile, l’anno prossimo. In ogni caso, il suo talento e la sua crescita saranno sicuramente chiave per il futuro di Detroit e dunque gestirlo al meglio dev’essere prioritario.

Rumor

Detroit pretende uno step in avanti definitivo da Dylan Larkin. Ovviamente non è un’affermazione negativa per Dylan: la dirigenza Red Wings ha infatti dichiarato di aver fiducia nel fatto che lui possa diventare una delle maggiori stelle della lega.

Pare che Detroit abbia un forte interesse verso uno dei due goalie di Columbus, probabilmente il lettone Merzlinkis dato che Tortorella sembra volere puntare su Korpisalo a lungo termine.

Detroit pare stia aspettando la free agency 2021 per un grande colpo nel ruolo di centro, in modo di avere un “power tandem” con Larkin
Detroit ha rifiutato di permettere a Seider di giocare i World Juniors 2021 con la nazionale tedesca, chiaro accenno al fatto che vorranno avere Moritz pronto per il primo game della regular season, previsto per la prima settimana di gennaio, che coinciderà probabilmente anche con i WJC.

Yzerman ha dichiarato di essere pronto a farsi carico di contratti scomodi, se questo volesse dire accumulare scelte da altre franchigie, in dei trade nello stile Marc Staal.

One thought on “Detroit Red Wings: Preview 2020 2021

  1. Red Wings. Diciamo che la mia passione per l’Hockey è nata seguendo le gesta di quella che è stata una delle squadre più forti degli anni 90 e 2000.E all’epoca erano i Russi a farla da padroni in casa Detroit. Sono un pò di anni che Detroit non si vede ai playoff se non erro, e mi dispiace perchè rimane una delle original six che più a vinto in Nhl. Chissà quanto durerà questa ricostruzione.
    Avevano giocatori interessanti come Atanhasiou e Nyquist che a mio avviso si potevano tenere.
    Piccola parentesi, ma Svezia e Finlandia tra le europee quanti talenti stanno tirando fuori?
    I finlandesi sono dei pattinatori incredibili, fisicità e Goalie da paura in questi ultimi anni. Svedesi non da meno,forse con più classe

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