Status: Contender

Con un Nathan MacKinnon così in squadra, Colorado già ha più della metà del necessario per essere vista come una Contender. Se poi aggiungiamo i suoi compagni di linea, delle buone acquisizioni in free agency o trade, Makar ed il gruppo difensivo e anche un tandem in porta piuttosto solido, allora capiamo il perché di questa definizione. Sono arrivati a game 7 con Dallas l’anno scorso, questa volta punteranno ad arrivare fino in fondo.

Goalie

Francouz e Grubauer sono praticamente coetanei, entrambi europei e con una corporatura abbastanza simile (il tedesco risulta leggermente più alto e pesante). Grubauer arriva dopo diversi anni da backup di Braden Holtby ai Capitals, e due anni fa si prende il posto da titolare scalzando Varlamov, ora agli Islanders. Pavel Francouz invece arriva come free agent undrafted dalla lega di serie A della Repubblica Ceca, ed è un talento nascosto: l’anno scorso è infatti lui ad imporsi come titolare, forte di più vittorie rispetto a Grubauer (21 contro 18), meno sconfitte (7 invece che 12), una GAA più bassa e una save percentage più alta.

Insomma, Francouz ha fatto meglio di Grubauer e per questo è attualmente il titolare, ma non si sa mai: scegli il “goalie più caldo”, sempre e comunque, e questi due hanno lo stesso livello di talento. Sarà una lotta aperta, ma entrambi avranno la loro salutare dose di game da giocare nel corso della stagione. Quello che vorremmo capire è se uno di loro potrà mai arrivare a sfidare l’olimpo dei goalie NHL moderni.

A livello di prospetti, nulla da segnalare, più che altro perché tutti appaiono lontani da un posto in NHL sia per la bassa necessità di Colorado, sia per la poca prontezza.

Defensemen

Guida il gruppo il vincitore del Calder Trophy dell’anno scorso, Cale Makar, che probabilmente si prenderà anche qualche Norris nel corso della carriera se continua così: elemento fondamentale per una squadra che punta alla coppa, Makar è quel D completo e trascinatore che serve per arrivare in fondo. Ad accompagnarlo probabilmente il solido Adam Graves, che sostituirà Nikita Zadorov come la grande presenza difensiva al fianco di Cale, in modo da continuare a lasciarlo sfogare offensivamente.

Gli altri due pair seguono uno schema simile: un D dotato difensivamente e fisicamente affiancato ad un altro invece più agile e offensivo. Nel second pair, il veterano Erik Johnson, sempre più completo anche offensivamente, si fa trovare pronto per assistere Samuel Girard, ex pick di Nashville che pattina e distribuisce il disco in maniera sublime. Nel third pair, acquisito dagli Islanders il sottovalutato Devon Toews, pronto a portare produzione e affiancato dal sempre affidabile Ian Cole.

Ma in questo caso attenzione ai prospetti: il primo che potrebbe fare breccia in NHL presto è Conor Timmins, già visto nella post-season con gli Avs l’anno scorso. 22 anni appena compiuti, Timmins fu trentaduesima scelta nel 2017 e dopo il periodo junior in OHL, l’anno scorso ha la sua stagione di debutto in AHL, una stagione discreta ma non particolarmente illuminante.

Il canadese però porta molta fisicità e potrebbe sostituire Cole come presenza difensiva nel third pair, offrendo meno esperienza ma più crescita offensiva.

Invece un altro predestinato sembra essere Bowen Byram, quarta assoluta nel 2019, individuato proprio nel 2019 come il defenseman migliore di quella classe. Insomma, Colorado ha cercato con lui di duplicare il colpaccio Makar. Byram ha avuto vita facile nelle junior, e si approccia ai training camp con voglia di partire direttamente in NHL, saltando la lega affiliata. Il talento c’è tutto, e vederlo in opening night non è impossibile. Anche vero però che coach Bednar ha più volte specificato che con lui vorrebbe pazienza: non vuole che venga bruciato quando non ce n’è alcuna necessità.

Centers

Quello della first line è uno dei pochi in lizza come miglior giocatore attualmente al mondo: potente, agile, veloce, creativo, MacKinnon è uno di quei giocatori che fa tutto, incluso quello che ti sembra impossibile anche solo da immaginare. È lui l’uomo copertina degli Avs, in cerca del suo primo Hart Trophy e della sua prima finale per la Stanley Cup. Dietro il rinforzo principale preso l’anno scorso in un trade vinto con i Maple Leafs, ovvero Nazem Khadri. Il second line center si è sempre dimostrato solido sia offensivamente che difensivamente, ed è famoso per la sua aggressività e per i suoi ottimi istinti sottoporta.

In terza e quarta linea due specialisti difensivi: JT Compher, che sappiamo infiammarsi nei momenti decisivi, e Pierre-Edouard Bellemare, grande disturbatore e forechecker. Unico prospetto che potrebbe tentare di inserirsi è Shane Bowers, ex pick dei Senators arrivato nel controverso trade per Matt Duchene. Bowers ha un corpo da power forward e soli 21 anni. L’anno scorso ha una decente stagione di debutto in AHL, ma sinceramente avrà probabilmente ancora bisogno di un annetto di rodaggio prima del grande salto.

Wings

Al fianco di MacKinnon due insostituibili fenomeni: a sinistra Gabriel Landeskog, capitano e uno dei giocatori two-way migliori della lega. Un uomo d’acciaio capace di fare tutto il necessario, incluso il lavoro sporco. A destra, Mikko Rantanen, uno dei migliori passatori della lega, il power forward che ogni squadra vorrebbe avere, da non sottovalutare nemmeno come tiratore. Questi due non si discutono, e con Nathan per quanto mi riguarda formano la migliore line di tutta la lega.

Dietro di loro, importante sottolineare il rinforzo Brandon Saad, arrivato dai Blackhawks via trade. Saad è un giocatore che forse non è arrivato ad essere la stella che tutti si aspettavano, ma è comunque un ragazzo da first line che sa produrre e sa dare tanto. Colorado aveva bisogno di alternative alla power line di MacKinnon, e aggiungere Saad a Khadri è un passo importante verso risolvere questo problema.

A destra invece, l’ex Capitals Andrei Burakovsky, sempre impressionante per la sua velocità ed il suo skating, e comunque risorsa di prima categoria. In third line, Tyson Jost, che molti vedono ancora con tanto potenziale da esprimere, e Jonas Doonskoi, veterano capace di produrre e difendere. Infine, chiudono Matt Calvert, spina nel fianco di prima categoria, e Nichushkin, recuperato dagli Stars e capace di flash di puro talento.

Anche qui, i prospetti sono pochi, ed è normale quando tanti dei tuoi migliori giovani ora giocano per te oppure sono stati protagonisti di trade. Ma un nome da tenere d’occhio è quello di Martin Kaut: il Ceco, sedicesima assoluta nel 2018, ha già visto ghiaccio NHL l’anno passato. Va detto che poi la sua stagione AHL non ha entusiasmato, ed attualmente sta rodando il suo gioco in prestito nella serie B svedese, ma essendo già riuscito a fare breccia una volta, perché non anche in questa ormai imminente stagione? Ha le potenzialità per mettersi stabilmente in terza linea, con ancora potenziale da sfruttare.

Rumors

Saad ha un solo anno di contratto, probabile motivo per cui i Blackhawks hanno deciso di cederlo. Gli Avs hanno pensato ad un “anno di prova” per poi decidere se rinnovare oppure lasciare andare l’ex forward di Chicago e Columbus. Da ricordare anche che Landeskog avrà bisogno di un rinnovo dopo quest’anno, e quindi non è impossibile che Saad sia stato scelto come risorsa da usare per una sola stagione, tentando l’affondo alla coppa.

Anche se ci sono stati rumor a riguardo, Joe Sakic ha espressamente comunicato che non ci saranno cambiamenti a livello di goaltenders per gli Avalanche, che credono nel tandem Francouz-Grubauer.

One thought on “Colorado Avalanche: Preview 2020 2021

  1. Eh già!! La prima linea è sicuramente la più forte della Lega. Concordo in pieno. Infatti ero convinto che potessero arrivare fino in fondo quest’anno o per lo meno in finale di conference. Squadra completa in ogni reparto e linea, rimangono ancora i miei favoriti ad Ovest. Mi ricorda un pò Tampa,che gli ci son voluti 4/5 anni prima di vincere.

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