Status: (Quasi)-Contender

Calgary è uno di quei team di cui sei sicuro che lotteranno nei playoff, ma di cui sei anche consapevole che manca qualcosa per renderli da titolo. Il declino di Gaudreau nell’anno passato, l’instabilità tra i pali, sono alcuni dei difetti evidenziati dai critici. Ma sinceramente, trovo che il roster sia ottimo e che Gaudreau tornerà alla sua forma classica, forse invece la situazione Goalie preoccupa un po’.

Diciamo che questi Flames hanno bisogno di poco per essere contender, e se Johnny Hockey dovesse riprendersi e Tkachuk dovesse fare un definitivo passo in avanti, allora Calgary potrebbe avere da dire la sua.

Goalie

Parlando di problemi di Goaltending, i Flames forse hanno risolto il problema: in free agency si sono assicurati le prestazioni di Jacob Markstrom, il colosso svedese che l’anno scorso ha fatto fuoco e fiamme con i Vancouver Canucks. Markstrom ha giocato a livelli incredibili, con 28 vittorie, 2.77 di GAA e .912 di save percentage. A 30 anni, ha ancora diverse stagioni di ottimo livello davanti ed è un upgrade rispetto ad un Talbot che arrivava a Calgary già dopo stagioni dubbiose con Edmonton.

Nel ruolo di Backup, David Rittich è perfetto: il portiere della Repubblica Ceca in realtà è a livello di uno starter, anche se della discontinuità gli ha impedito di imporsi come prima scelta assoluta da parte di coach Peters e dei Flames. Ma a soli 28 anni è nel prime della sua carriera, e l’anno scorso dopotutto fa quello che deve, deludendo un po’ ai playoffs. Il tandem di Calgary però quest’anno sembra più che solido, dando quella sicurezza in più che l’anno scorso non c’era. Almeno potenzialmente.

Tra i prospetti, il più promettente rimane Tyler Parsons. Il 23enne statunitense dovrà però dimostrarsi più valido nella sua terza stagione in AHL, dimostrando maggior maturità, anche a livello statistico, in modo da ambire ad un ruolo in NHL.

Defensemen

Mark Giordano rimane capitano e uomo di punta: due anni fa, a 35 anni, vince il suo primo Calder Trophy. L’anno scorso però ha dato segno di rallentamento, e con lui non avrà più lo storico compagno di pair TJ Brodie, passato ai Maple Leafs in free agency. A sostituirlo si candida Rasmus Andersson, giovane blue-liner svedese reduce da un paio di stagioni con i Flames dove ha dimostrato una buona crescita. Giocare al fianco di Giordano nel first pair potrebbe dargli la chance per un breakout al terzo anno tra i professionisti.

Noah Hanifin e Chris Tanev sembrano essere poi il second pair designato: Hanifin è passato da prospettive di Norris nel futuro ad essere ridimensionato come ottimo D-Man, ma mai di élite. In ogni caso ha 23 anni e talento inespresso, e con al fianco un esperto come Tanev, arrivato da Vancouver in free agency, può solo fargli bene.

Nikita Nesterov e Juuso Valimaki si candidano per chiudere il sestetto: il primo torna nella sua prime in NHL dopo una parentesi in patria, nella KHL. Si vedrà come si riadatterà alla lega nord-americana. Il secondo invece si candida in realtà anche a posizioni più avanzate nelle gerarchie, soprattutto se dovesse dimostrarsi produttivo quanto lo è ora in Liiga.

Valimaki ha 22 anni appena compiuti, e solo 24 partite di esperienza in NHL. È un ex first round pick, sedicesima nel 2017, ed ha totalizzato 19 punti in 19 partite recentemente in Finlandia. È pronto per il grande salto, e probabilmente potrebbe andare a prendere il posto di Tanev o di Andersson nella top 4.

Centers

Sean Monahan è la sicurezza nella first line, un forward con tocco sotto porta, visione e grandi capacità difensive. Un giocatore completo ed in costante miglioramento. Dietro di lui Michael Backlund, nell’ultima stagione messo un po’ in discussione come secondo centro ma che sappiamo poter ricoprire quel ruolo. Le sue capacità difensive sono ottime, e manca solo un po’ di produzione in più. Sam Bennett continua ad essere un ottimo giocatore nella third line, capace di disturbare gli avversari offensivamente e difensivamente e di dare la giusta energia alla “breaking line” di Calgary.

Tra i prospetti di Calgary, ce n’è uno che sicuramente risveglia molto interesse: Matthias Emilio Pettersen. La scommessa norvegese che Calgary decise di scegliere nel sesto round del 2018 ha solo 20 anni, ma arriva da due ottime stagioni NCAA a Denver dove si è imposto come stella del panorama collegiale. Ha deciso dunque di interrompere la sua esperienza al college dopo due anni, e firmare con Calgary.

Per ora è assegnato agli Stockton Heat in AHL, ma nei training camp non escludo che possa essere valutato per un posto nel roster.

Wings

Pur con la costante evoluzione del gioco di Matthew Tkachuk, pare che coach Peters voglia continuare ad affiancare Monahan con Gaudreau e Lindholm. Il primo, dopo una stagione da 99 punti due anni fa ed un’ascesa a superstar, l’anno scorso ha avuto un anno negativo, producendo e comunque offrendo prestazioni meno buone del solito (si parla comunque di 58 punti in 70 partite, ma da uno come lui ci si aspetta di più).

Lindholm rimane pupillo di Peters sin dai tempi degli Hurricanes, ed è un giocatore che sa fare tutto: offensivo, difensivo, completo. Il perfetto complemento nella first line che, se dovesse rivedere Gaudreau in spolvero, rimane una delle migliori della lega.
Però attenzione: sono diverse le voci, probabilmente ingigantite ma comunque non senza alcun fondamento, di un Gaudreau addirittura in odore di trade. Matthew Tkachuk diventa sempre più determinante.

A soli 22 anni, Tkachuk l’anno scorso è stato il miglior giocatore dei Flames e vederlo prendersi le redini della squadra non sorprenderebbe nessuno, e questo potrebbe agevolare un trade di Gaudreau per ottenere risorse più “necessarie” alla squadra, come ad esempio un centro che possa costituire un tandem d’élite con Monahan oppure un Defenseman che possa sostituire Giordano ed essere determinante.

Rimangono però semplici voci, ed in ogni caso Tkachuk ha il suo spazio. Andrew Mangiapane e Dillon Dubé competono per il quarto spot da ala nella top six, in particolare l’anno scorso Dubé si è messo in luce, anche se dovrà fare un decisivo passo in avanti se si vorrà mantenere nella top six.

I veterani Lucic e Nordstrom e l’acquisizione dalla free agency Dominik Simon sono poi tutte valide risorse per completare il roster e fornire difesa ed attacco validi anche nella bottom six.

Ma ci sono prospetti che potrebbero incalzare questi ultimi o addirittura la top six? Solo Jakob Pelletier offre un profilo abbastanza interessante: sta attualmente giocando la sua terza stagione nelle junior, nella QMJHL, e sinceramente già l’anno scorso sembrava stargli stretta.

Agile e veloce, macchina offensiva, Pelletier potrebbe avere un’opportunità nella terza linea di Calgary per dare energia alla squadra e sicuramente sarà valutato attentamente nei training camp, anche se solamente 19enne.

Rumors

  • Oliver Kylington non ha ancora rinnovato con i Flames. A 23 anni, ha ancora potenziale inespresso ed i Flames potrebbero volerlo tenere nel caso Nesterov dovesse fare fatica a ritrovarsi nel gioco NHL oppure se Giordano dovesse presto ritirarsi.
  • Non c’è intenzione di riportare a Calgary Travis Hamonic: nell’ultima stagione, ha deluso e non ha convinto. I Flames preferiscono riportare Kylington nel roster. In ogni caso, i Flames si stanno comunque guardando intorno in cerca di aiuto nel loro reparto arretrato.
  • Continuano i rumor su Johnny Gaudreau e il possibile trade che lo interesserebbe: Calgary potrebbe costruire sulla base attuale solo liberando spazio salariale ed al momento, Johnny è il giocatore per il quale otterrebbero di più e grazie al quale libererebbero più risorse da spendere nella prossima free agency. In particolare, sono i Philadelphia Flyers i candidati numero uno per lo scambio, dato anche il fatto che rappresentano l’hometown team di Gaudreau. Deliri.

3 thoughts on “Calgary Flames: Preview 2020 2021

  1. Ciao Mattia.! Come prima cosa devo farti i complimenti per i tuoi articoli. Se riesco rispondo a tutti. Io sono appassionato di Hockey come te, però da quello che denoto dedichi ancora più tempo di me. Non seguo i giovani prospetti,per lo meno non di tutte le squadre ma solo dei miei Canucks. Ecco ti ho detto per chi tifo. Riguardo a Calgary, spero che Markstrom si confermi, perché negli ultimi 2 anni ha fatto davvero bene.! Per quanto riguarda Calgary mi ha sempre stupito non vederli arrivare fino in fondo. Hanno dimostrato tanto in regular per poi affondare ai playoff. Anche quest’anno li vedevo tra i favoriti ad ovest insieme a Vegas e Colorado. Poi ecco, il campionato è comunque molto equilibrato che i dettagli fanno la differenza. Forse manca un top scorer ulteriore a mio avviso

    • Ciao Enrico, fa davvero piacere vedere i tuoi commenti in praticamente ogni articolo! Discutere di Hockey è sempre un gran bel passatempo, e sono contento del fatto che i contenuti ti soddisfino.
      E grazie per i complimenti.

      Per Calgary, concordo sul top scorer, anche se un Gaudreau rinvigorito e più spazio per Tkachuk potrebbero diventare la soluzione al problema.
      Markstrom i Canucks dovevano tenerlo, anche se Holtby qualche colpo in canna ancora ce l’ha. Ma comunque anche Vancouver, a cui prima o poi arriverò, è cresciuta davvero moltissimo. Pettersson e Hughes fanno paura.

  2. Si Markstrom dovevamo tenerlo.! Non capisco però se è stato fatto il possibile per tenerlo oppure avesse gia intenzione lui di cambiare aria. Vabbè,sulla carta lo abbiamo sostituito bene, sulla carta però,perche’ non mi ha convinto molto nelle partite che ho visto quest’anno. Vedremo. Aspetterò a commentare i miei Canucks.
    Per quanto riguarda i Flames,che a mio avviso hanno vinto con la Reverse, restano una contender ad Ovest e sono convinto che Tkachuk quest’anno possa esplodere.

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