Gli spostamenti recenti di Coleman a Tampa, assieme all’affare Bogosian, Marleau e Zucker a Pittsburgh e Kovalchuk a Washington, hanno in pratica chiuso i giochi a est: sarà probabilmente una di queste, al pari di Boston e infortuni permettendo, la favorita ad accedere alle Finals di Stanley Cup.

Di fronte a tanta roba i Bruins hanno risposto con un colpo a nostro avviso pregevole, acquistando i servigi di Ondrej Kase, tra i migliori della deadline, al prezzo del midrange defensive prospect Alex Andersson, un primo giro e David Backes, di cui pure il terzo salariale 2019/20 graverà a libro paga Ducks.

Il talentuoso ventiquattrenne da Anaheim, se integro fisicamente, può aggiungere upgrade offensivo in un team storicamente carente nel secondary scoring; inoltre nel 2021, al termine dell’accordo da 2.6 M, Boston potrebbe siglarlo di nuovo come restricted free agent. Si sacrifica così un po’ di futuro per annettere un profilo altresì giovane, rispetto alla certezza ma già ventinovenne Palmieri, il nome del quale circolava da tempo in zona Massachusetts!

Per il resto Bergeron e soci non si sono in pratica mai fermati dalla cocente nottata del 12 giugno al Garden, ripartendo con lo storico orgoglio che li contraddistingue e bypassando gli addii a Marcus Johansson e Noel Acciari, consci che il ferro va battuto caldo, soprattutto perché le superstar e leader del gruppo sono sì inarrivabili per tecnica, ferocia e mentalità vincente, ma anche avanti negli anni. Dunque la primavera in arrivo potrebbe essere una delle ultime occasioni per alzare una coppa ad oggi meritatissima per qualità e costanza.

Si è infatti da pochi giorni conclusa la striscia a punti casalinga di 20 gare per Tuukka Rask, la vetta NHL è salda, il target dei 100 punti è già prossimo nonostante più di 15 incontri restanti e il Presidents Trophy è un obbiettivo alla portata.

In retroguardia Chara, Krug, McAvoy, Grzelcyk e Carlo rappresentano il top sia per tecnica che contrasto e le imbarcate con Vancouver e Calgari sono casi isolati, mentre in avanti il trio delle meraviglie Pastrnak-Bergeron-Marchand mette a referto metà punti dell’intera O-Zone e in power play è al vertice per opportunità, percentuale e gol.

Il primo inoltre è a ritmo MVP, in testa su Matthews nelle reti fatte e dietro la combo spaziale di Edmonton per total pts, in miglioramento su ogni stats, plus 23 e un clamoroso 18% realizzativo con ben 262 tentativi; il secondo, dal post injury, ha aumentato l’efficienza del tris in modo esponenziale e il terzo si rivela ancora il miglior playmaker e assist-getter del campionato, sempre più micidiale nella lettura delle marcature altrui.

Dietro a loro i soliti ottimi backup scorer Krejci, Coyle e DeBrusk e un’ondata di uomini ante e dopo mercato a fare turnover nelle linee bottom, garantendo a Cassidy i mantra delle ultime edizioni a tinte Bruins: copertura, hits, bodycheck, blocks, forechecking e mantenimento risultato. Tattica sacrosanta e ovvia per un one-line-team costituito da una difesa sia fisica che ricca di hockey-sense e un Big Three tanto performante, capaci di indirizzare o recuperare in proprio ogni match.

Tutto ciò però avrà un termine, visto che a parte Pastrnak, DeBrusk, Carlo, McAvoy ed eventualmente Kase, l’età dei top player è come detto avanzata: parliamo di Rask, Marchand, Bergeron e soprattutto Chara, iconico capitano slovacco da 43 primavere, in attesa di alzare il suo secondo trofeo e appendere i pattini al chiodo.

Don Sweeney perciò “attenzionerà” nei tempi a venire Urho Vaakanainen, D-man 20enne e pregevole nella vittoria finlandese all’IIHF World Junior Championship, Jack Studnicka, 20 anni pure lui e ala da 83 punti in Ontario Hockey League ed infine Karson Kuhlman, altro attaccante giovanissimo (23), già utilizzato ai playoff 2019 (3 pts) e spesso accoppiato a DeBrusk e Krejci.

 

3 thoughts on “I Bruins di nuovo all’assalto della coppa

  1. Il lockdown rimescolerá inevitabilmente i valori in campo rendendo i prossimi playoffs delle vere e proprie polveriere. Prima dell interruzione i Bruins sono stati indiscutibilmente i numeri uno. Uno schiacciasassi tritatutto che a parte un paio di scivoloni ha macinato gol e punti a profusione. Pastrnak é esploso del tutto, Marchand é sempre il miglior assist man della Lega e anche Bergeron ha avuto un rendimento pazzesco dopo un avvio lento di stagione. Dopo le ultime trade, la seconda linea offensiva é molto migliorata con Kase e Ritchie. In difesa tutti fanno un lavoro durissimo, anche se spiace vedere il leggendario Zdeno soffrire un po’ a 43 anni suonati. Bergeron va per i 35, Marvhand per i 34 e anche Krejci supera i 34….nel giro di un paio di stagioni la squadra Sara da rifondare. Bisogna vincere ora dopo l atroce dolore dello scorso anno. In ogni caso, il mix di classe e ferocia sfoggiati sul campo dai Bruins sono uno spettacolo da vedersi già in deregulation, figurarsi nei playoffs…

  2. l’unico sport più equilibrato della regular season NHL sono i playoff NHL…quindi quando e se si riprenderà la postseason sarà un terno al lotto non x la pausa covid ma xchè fare dei pronostici nell’hockey è impossibile..arrivare ottavi equivale spesso ad essere primi e l’eventuale gara 7 in casa sposta poco gli equilibri..i Bruins saranno sì da rifondare ma anche se in questo 15ennio restassero con solo un titolo dovranno essere ricordati come una dinastia..i Bulls di Jordan qui non esistono e il favorito spesso stecca, specialmente con la velocità e l’atletismo che negli ultimi 20 anni è andato a discapito di classe e puck movement..il dominio Oilers e Isles anni 80 è un lontano ricordo..

    • Purtroppo si ė avverato quanto temevo. I miei Bruins escono 1-4 da Tampa. I Lightning sono indubbiamente forti e profondi nel roster ma io negli ultimi 4 anni raramente ho visto i Bruins così aulico come in gara 3, 4 e 5. Pastrnak poi ė stato pressoché assente nel secondo round. Peccato. Gli anni cominciano a pesare anche per i fantastici 3

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