“L’attacco migliore è quello che non fa capire dove difendersi. La difesa migliore è quella che non fa capire dove attaccare.”

Una citazione di Sun Tzu, generale e filosofo cinese vissuto, si presume, fra il VI ed il V secolo a.C., apre il nostro focus dedicato ad una formazione che al giro di boa della Regular Season ha stupito gli addetti ai lavori e non solo: stiamo parlando dei New York Islanders.

Facciamo un gioco: prendete una qualsiasi franchigia NHL, dopo una stagione terminata malamente, toglietele anche il proprio miglior giocatore, a questa franchigia però date le chiavi in mano ad un coach che ha appena vinto la Stanley Cup… secondo voi quale potrebbe essere il risultato?

Tutto ha inizio il 21 giugno 2018: Barry Trotz ha da poco deciso di non accettare l’offerta di rinnovo proposta dai Washington Capitals ritenuta giustamente troppo bassa rispetto alle proprie aspettative visti i risultati ottenuti, mentre i New York Islanders sono alla ricerca di un nuovo head coach in grado di cambiare le sorti di una formazione talentuosa ma poco devota al sacrificio ed alla fase difensiva; il General Manager della formazione newyorkese Lou Lamoriello non esita un’istante nel chiamare il buon vecchio Barry, che senza pensarci troppo (evidentemente l’assegno offerto era sufficientemente allettante, si parla di 4 milioni di dollari l’anno, ma di preciso non lo sa nessuno tranne i diretti interessati) prende il primo treno Amtrak disponibile da Washington a New York con grandi speranze.

La prima speranza si chiama John Tavares; il capitano degli Islanders è in scadenza di contratto, ed il primo luglio 2018 potrà iniziare a parlare con altre franchigie riguardo al suo futuro. Lamoriello spera che l’arrivo di Trotz, fresco vincitore della Stanley Cup, possa spronare il giocatore ad accettare l’offerta di rinnovo per restare nella grande mela tentando di ripartire dopo un’annata difficile con nuovo entusiasmo. La risposta purtroppo è picche, John Tavares diventa un giocatore dei Toronto Maple Leafs (squadra per la quale faceva il tifo sin da bambino) e per i New York Islanders è notte fonda.

Il miglior giocatore della franchigia fa le valigie e quando questo accade o la barca affonda o tutto il gruppo rema dalla stessa parte per tentare di raggiungere la riva senza imbarcare troppa acqua: per il momento sta accadendo proprio questo.

La prima cosa da fare era sicuramente sistemare la difesa ed il modo di difendere della squadra, risultata la peggiore della Lega nella passata stagione con 293 goal subiti.

Non c’è uomo al mondo migliore di Barry Trotz per fare questo; colui che è riuscito a trasmettere nozioni difensive anche ad Alexander Ovechkin, in pochissimo tempo ha trasformato la groviera newyorkese in un bunker, tant’è che al momento la difesa degli Islanders è la meno battuta della NHL (assieme ai Nashville Predators) con sole 108 segnature subite.

In ben 19 occasioni hanno subito meno di 2 goal e gli shutouts sono stati sino ad ora 3.

Tale trasformazione ha agevolato anche il miglioramento di rendimento dei due tutt’altro che fenomenali goalies presenti a roster, Robin Lehner e Thomas Greiss, che si contendono la gabbia ad ogni gara, disputando all’incirca una partita a testa; il primo ha una media parate pari al .927% (2 shutouts), il secondo .917% (1 shutout).

Ciò che rende il tutto ancora più sorprendente è che con la casacca arancio-blu in difesa non ci sono nomi altisonanti quali Josi, Keith, Pietrangelo, Weber ed altri fenomeni della NHL, ma il sestetto attualmente schierato da Trotz racconta di un duo Leddy-Boychuk in prima linea, Pelech-Pulock in seconda linea e Toews (quello meno famoso)-Mayfield in terza linea: in poche parole, il lavoro che sta svolgendo il buon vecchio Barry è davvero notevole.

Il talento di quest’uomo nello stimolare ogni giocatore a fare del proprio meglio è incredibilmente coinvolgente, basti pensare a qualche giorno fa, quando alla vigilia della gara esterna contro i Toronto Maple Leafs in conferenza stampa si lasciò sfuggire poche parole a riguardo del grande ex John Tavares “è un grandissimo campione, un amico di molti dei miei ragazzi, ho detto loro di entrare sul ghiaccio questa sera e di farlo pentire amaramente di non essere rimasto con noi”. Risultato? 4-0 Islanders con hat trick di Barzal (l’erede di Tavares?) ed attacco atomico dei Leafs anestetizzato.

Vedere il video per credere!

https://www.nhl.com/islanders/video/nyi-vs-tor-1229-barry-trotz/t-277437420/c-64407903

Del reparto arretrato segnaliamo l’importante miglioramento di Scott Mayfield, ragazzo classe 1992 su cui la dirigenza si aspettava negli anni passati molto di più; la 34esima scelta assoluta al Draft del 2011 sta finalmente dimostrando di poter competere nel campionato più difficile al mondo ed i suoi numeri attualmente parlano chiaro: il +15 di plus/minus è il migliore dell’intera rosa mentre i suoi 15 punti (divisi fra 3 goal e 12 assist) lo rendono il secondo difensore più prolifico della squadra dietro solo a Ryan Pulock che con 18 punti guida il sestetto.

Se dietro le cose funzionano a meraviglia ecco che davanti possono assai migliorare: gli Islanders infatti con 122 realizzazioni messe a segno sono attualmente al 20esimo posto dell’intera Lega.

La partenza a rallentatore del fenomenale Mathew Barzal ha sicuramente pesato; il sophomore 21enne, 16esima scelta assoluta al Draft del 2015, ha iniziato la stagione con 1 sola rete siglata nelle prime 15 gare, prima di esaltarsi nelle restanti 26 quando ha acceso i motori ed ha infilato la porta avversaria per ben 11 volte.

Il #13 è attualmente il leader delle statistiche di squadra con 38 punti e giostra in seconda linea offensiva con a suo fianco un’altra perla del Draft 2015, Anthony Beauvillier (11 goal e 5 assist per lui) e con l’esperto Josh Bailey (8 goal e 23 assist), giunto ormai alla sua decima stagione in casacca Islanders e reduce dall’annata più prolifica della sua carriera (la scorsa stagione siglò 71 punti).

La prima linea d’attacco è formata dal terzetto Lee-Eberle-Nelson, con quest’ultimo rigenerato presumibilmente dal contratto annuale fattogli firmare da Lamoriello in estate: per lui si trattava di un’ultima chance, se c’era doveva battere un colpo e sino a questo momento lo sta facendo; per il 27enne 30esima scelta assoluta al Draft del 2011 sono 29 i punti stagionali, divisi fra 15 goal e 14 assist.

Il neo capitano, Anders Lee, con 15 goal e 16 assist, è il secondo miglior marcatore della squadra, niente male per uno che nel lontano 2009 è stato selezionato al sesto giro per 151esimo al Draft eh?!

Da sottolineare inoltre gli importanti arrivi in estate di Valtteri Filppula da Philadelphia e di Leo Komarov da Toronto, uomini d’esperienza che danno il loro contributo anche in zona goal, specialmente il 34enne finlandese che con 9 goal e 10 assist è il quinto miglior scorer della franchigia.

La quarta linea offensiva è tutta muscoli, ed è formata dal grinder sempre pronto per una bella fight Matt Martin, dallo specialista del penalty killing Casey Cizikas e dall’esperto Cal Clutterbuck.

Se il bilanciamento fra difesa ed attacco rende i New York Islanders un team di tutto rispetto e molto difficile da affrontare ecco che gli special team invece risultano essere uno dei problemi maggiori da risolvere per “il mago” Trotz; se il powerplay a Washington era piuttosto semplice da impostare, disco gestito da Backstrom, Kuznetsov e Carlson, due tre tocchi, apertura per Ovechkin, tiro e goal, ecco che in casa Islanders sorgono i fastidi. L’assenza di un vero e proprio cecchino e di rifinitori di gran classe fanno modo che gli attacchi anche in superiorità numerica risultino ripetitivi e troppo simili al gioco impostato da Trotz in 5 contro 5.

New York infatti è attualmente al 25esimo posto della Lega in entrambe le specialità, con la misera concretizzazione del 15.7% delle occasioni avute in powerplay.

Migliorare si può, peggiorare la vedo soggettivamente dura sotto le redini del mago.

La strada verso la conquista di un posto ai playoff è ancora lunga ed impervia: Washington, Pittsburgh e Columbus obiettivamente sono troppo superiori per venire impensierite nella lotta alla vetta da questi New York Islanders, ma un posto Wild Card è alla portata dei ragazzi terribili di Trotz, viste le prestazioni altalenanti delle formazioni attualmente situate nei due posti disponibili (Buffalo e Montreal) e la scarsa concorrenza in una Division letteralmente spaccata a metà, con Philadelphia Flyers, New York Rangers e New Jersey Devils ancorate nel fondo classifica a causa della loro mediocrità e Carolina che si ritrova nella solita situazione del “vorrei ma non posso”.

Facciamo un altro gioco: e se il destino mettesse di fronte ai Capitals proprio colui che li ha portati alla gloria per la prima volta nella storia? Sarebbe romantico o Dantesco?

State a vedere che il vecchio Barry….

BUCKLE UP BABY BECAUSE IT'S THE CUP!!

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