La data da appuntare è quella del weekend del 22-23 giugno allo American Airlines Center di Dallas, Texas, dove sarà ospitato il 56mo Entry Draft della National Hockey League.

Negli ultimi anni si è atteso questo draft come uno dei più ricchi di talento degli ultimi 10 anni, ma con l’avvicinarsi dell’evento (come spesso accade) i giudizi sembrano ridimensionarsi. Molti prospetti sembrano essere stati rivalutati, in particolare nel corso dell’ultima stagione, e sebbene rimanga (almeno nel primo giro) una concentrazione di potenziale notevole le carte sembrano essersi mischiate. Siamo sicuri che tra qualche anno molte scelte potrebbero rivelarsi delle ottime sorprese.

La prima scelta di quest’anno sembra annunciata, con l’unico giocatore su cui l’opinione generale è concorde nell’affermare che si tratti di un talento unico. Un passo indietro, anche la seconda e la terza scelta sembrano piuttosto definite, anche se con meno certezze. Poi sarà bagarre dalla 4 fino alla 10 almeno. Ranking e reports degli scout risultano spesso contrastanti, ed è chiaro che non ci sia un consenso definito. Dipenderà dai needs delle squadre e dalle loro valutazioni.

Ci aspettiamo sorprese quindi, ma vediamo la nostra ipotetica top 10, dove ammettiamo di aver azzardato qualche scelta.

 

1. Buffalo Sabres – Rasmus Dahlin (SWE)

H/W: 189cm/ 83Kg
Position: D
Team: Frölunda HC (SHL)

“He defends like Lidström, skates like Karlsson.” Ray Ferraro (TSN)

Frase che riassume le qualità del giocatore e il calibro di cui stiamo parlando. Nemmeno Hedman, per citare l’ultimo difensore svedese draftato tra le top pick , aveva suscitato tanto clamore (era il 2009, ormai 10 anni fa).

Dichiarata 1st overall di questo draft da anni, difficilmente l’esito di questa scelta potrà essere differente.

Un po’ perchè il ragazzo sembra essere un fenomeno vero, non solo per le azioni spettacolari in zona offensiva a cui ci ha abituato durante queste stagioni. La sua visione di gioco è effettivamente di livello superiore e combinata con l’abilità nel pattinaggio e con il puck sulla stecca ne fanno senza troppi dubbi il miglior prospetto per quest’anno (e non solo, forse). Senza dimenticare: il ragazzo sa anche difendere.

Abituato da sempre a giocare ad un livello superiore rispetto alla sua età ha partecipato anche alle ultime Olimpiadi invernali. Certo non c’erano gli NHLers ma rimane un riconoscimento non da poco.

Dal canto suo Buffalo ringrazia finalmente di poter scegliere per prima e guarda caso tra i suoi (tanti) needs c’è una difesa in cerca di un vero #1 da affiancare a Ristolainen e soci. Coincidenze.

Rasmus Dahlin, #26 Frölunda HC

 

2. Carolina Hurricanes – Andrei Svechnikov (RUS)

H/W: 191cm / 85Kg
Position: RW
Team: Barrie Colts (OHL)

Fratello di Evgeny, 19ma scelta assoulta dei Detroit Red Wings al draft 2015, il giovane talento russo è sempre stato l’unico vero contender all’eventuale 1st overall. Le sue quotazioni sono scese a inizio stagione, in coincidenza con gli infortuni che l’hanno tenuto fuori dai giochi per qualche tempo.

Dal suo ritorno però 72 punti in 42 partite (e 11 in 8 nei playoff) hanno rimesso in chiaro le cose, se mai ce ne fosse bisogno. Tanti punti per le mani quindi, fisico imponente ma ottima mobilità, sa segnare ma anche gestire e proteggere il disco, doti da playmaker forse sottovalutate. Come molti giovani attaccanti, da migliorare l’aspetto difensivo del gioco.

Per Carolina sarebbe affascinante riunire il duo ceco Necas Zadina (vedi 3rd overall) che hanno impressionato agli ultimi mondiali di categoria, tanto che in molti comunque almeno per un periodo hanno dato quest’ultimo davanti al russo nei loro ranking. Mettendo tutte le carte sul tavolo però i numeri danno ragione al russo e crediamo che il pacchetto che porta in dote Svechnikov sia quello di un di un potenziale uomo franchigia. Difficile passare la mano.

Andrei Svechnikov, #14 Barrie Colts

 

3. Montreal Canadiens – Filip Zadina (CZE)

H/W: 185cm / 87Kg
Position: LW
Team: Halifax Mooseheads (QMJHL)

Montreal alla ricerca di un modo per ridare vita alla franchigia ringrazia per il balzo in avanti nel draft e si lecca i baffi. Secondo gli scout anche la terza scelta dovrebbe essere una formalità, ma passato Svechnikov, visti i tanti difensori disponibili e il disperato bisogno di profondità al centro non è detto che i Canadiens si lancino sulla scelta più scontata, nel caso in cui non lo considerino nettamente superiore.

Stiamo parlando quindi di Zadina, ultimo talento di un movimento, quello ceco, che sta riscoprendosi fucina di ottimi giocatori. Dal già citato Martin Necas (12 overall) e Filip Chytil (21 overall, NYR) l’anno scorso fino al meno recente David Pastrnak, 25ma scelta assoluta nel 2014.

Zadina ha il pedigree dei veri goalscorer, a confermarlo sono i numeri. 7 goal e 8 punti ai mondiali U20, 44 goal e 82 punti in QMJHL. Il tiro è senza dubbio la sua arma più letale, ma non devono passare troppo sotto traccia gli altri aspetti del suo gioco. Primo fra tutti il suo lavoro in tutte e 3 le zone del campo. Nei test fisici della “Combine” qualcuno sembra aver notato una generale mancanza di esplosività, ma dubito saranno i red flag dell’ultima ora a far passare la mano ai Canadiens.

Filip Zadina, #11 Halifax Mooseheads

 

4. Ottawa Senators – Adam Boqvist (SWE)

H/W: 180cm / 77Kg
Position: D
Team: Brynäs IF (SHL)

I Senators dopo la lottery si ritrovano a scegliere 2 posizioni più in basso rispetto all’iniziale secondo posto, proprio all’inizio della bagarre, come anticipato nell’introduzione.

Dovendola sparare, la spariamo grossa, con una scelta che ad ora sembra essere una reach piuttosto clamorosa, ma che fino a un anno fa sarebbe stata la più gettonata da molti scout. Più probabile sarà vederlo scegliere verso la fine dei primi 10.

Boqvist è senza dubbio uno dei talenti offensivi migliori tra i tanti difensori disponibili al primo giro e va considerata una scelta a lungo termine. Il ragazzo stesso dice che vi vorranno almeno 2-3 anni prima di arrivare in NHL e se da un lato dimostra una certa coscienza dei propri mezzi, dall’altro potrebbe allarmare. D’altro canto 2-3 anni per un difensore è abbastanza nella norma, anzi.

Leggermente sottomisura per un difensore, ha ancora margini di crescita fisica e per migliorare il gioco nel proprio terzo difensivo. Se riuscirà a colmare questo gap, la sua visione di gioco, il pattinaggio e l’abilità nella zona offensiva potrebbero renderlo devastante.

Qualcuno ha detto Erik Karlsson? A Ottawa, rinnovi contrattuali e guerre intestine (sui social e non)  permettendo, sarebbero piuttosto felici di avere un doppione. Rischio elevatissimo comunque.

Adam Boqvist, #16 Brynäs IF

 

5. Arizona Coyotes – Evan Bouchard (CAN)

H/W: 188cm / 87Kg
Position: D
Team: London Knights (OHL)

Da un difensore tutto da scoprire ad uno che sembra già fatto e finito. E questo potrebbe essere il suo limite. Fisicamente (vedere la foto per farsi un’idea) sembra abbiano falsificato il passaporto togliendogli almeno 3-4 anni, dominante con i suoi pari età. Uomo tra i ragazzini tanto da toccare quota 87 punti in 66 partite con i London Knights di cui è stato il capitano questa stagione.

Fisico e capacità di gestire il gioco in ogni fase, two-way defensman completo. Da migliorare il tiro, se proprio vogliamo appuntare qualcosa. Quello che ci si chiede è dove possa portarlo il suo potenziale. Nell’ultimo anno le sue prestazioni gli hanno recuperare posizioni fino alla top 5 di quasi ogni ranking, ma ragionando sul lungo periodo bisogna vedere come continuerà questa progressione. In molti sono disposti a scommettere che il risultato sarà quello di un top-pairing dman.

Arizona potrebbe decidere di optare per una “safe pick” e potenziare con lui il suo pacchetto arretrato.

 

Evan Bouchard, #2 London Knights

 

6. Detroit Red Wings – Oliver Wahlstrom (USA)

H/W: 185cm / 93
Position: C/RW
Team: USNTDP

“Humbly, I feel I have the best shot in this draft.”Oliver Wahlstrom

Su YouTube ci hanno propinato video di un baby fenomeno da quando aveva 9 anni. Il bambino sta crescendo e confermando le aspettative. Probabilmente il miglior tiro del draft (come umilmente lui stesso afferma!) e in generale caratteristiche da vero goal scorer.

Basti citare i 40 goal e 83 punti in 53 partite, con un totale di 243 tiri in porta per capire di che tipo di giocatore stiamo parlando. In generale la tipica combinazione di stazza, velocità e tiro che non può lasciare indifferenti. Da valutare se la sua evoluzione sarà come ala o centro. Tra gli aspetti da valutare l’attenzione in fase difensiva e la costanza nelle prestazioni, tutti aspetti comunque che si possono limare nel tempo.

Difficile dire dove sarà scelto, molti lo danno dietro al connazionale Tkachuk ma Detroit potrebbe aggiungere un pezzo fondamentale per ricostruire il futuro del suo attacco.

Oliver Wahlstrom

 

7. Vancouver Canucks – Brady Tkachuk (USA)

H/W: 191cm / 89Kg
Position: LW
Team: Boston Univ. (NCAA)

Come ogni draft che si rispetti eccoci all’appuntamento con l’hockey bloodline. Evidentemente i frutti non cadono lontano dall’albero e nella famiglia Tkachuk sembrano avere davvero il pollice verde. Figlio di Keith (Jets, Coyotes, Blues) e fratello del più noto, almeno per ora, Matthew, 6th overall nel 2016 e in forza ai Calgary Flames, il giovane Brady ha molto in comune con loro.

A partire dallo stile di gioco, intenso e fisico, ma non solo. Senza dubbio forza, velocità e intensità fisica (che non esita di far assaggiare agli avversari) sono il suo marchio di fabbrica. Completa il pacchetto un ottimo tiro. Mezzi che gli hanno permesso di mettersi in luce ai mondiali U18 (oro nel 2017 con 7 punti in 7 partite) e U20 (bronzo nel 2018 con 9 punti in 7 partite). Tuttavia, passando al microscopio la sua stagione, alcuni scout pongono degli interrogativi sulla sua continuità e sul suo reale potenziale, anche raffrontando i numeri in NCAA, dove ha concluso con 31 punti in 40 partite con Boston. Forse il suo successo con la nazionale è stato frutto del talento a cui è stato affiancato?

Guardando i trend delle statistiche dei punti per partita dell’NCAA però Tkachuk risulta in buona compagnia e la prospettiva di un’ala che possa giocare nella top-6 dovrebbe essere realistica.

Nel nostro draft non tanto casualmente Vancouver si trova, a distanza di 2 anni, a poter scegliere un membro della famiglia. Commettere due volte di seguito lo stesso errore sarebbe incredibile, per usare un eufemismo (e quindi attenzione, potrebbe succedere). Nel caso, sarebbe un bel duello fratricida quello contro Calgary.

Brady Tkachuk, #7 USA

 

8. Chicago Blackhawks – Jesperi Kotkaniemi (FIN)

H/W: 188cm / 86Kg
Position: C
Team: Ässät (Liiga)

Kotkaniemi è da considerarsi un grande riser dell’ultima ora. Le sue prestazioni agli ultimi mondiali U18 con la Finlandia (9 punti in 7 partite) hanno sicuramente contribuito a puntare gli occhi sul ragazzo. Anche 29 punti in 57 partite a 17 anni nella Liiga sono un buon biglietto da visita. Un gradino sotto il livello di gente come Laine, Granlund o Barkov nel loro rispettivo anno pre draft, ma comunque di tutto rilievo.

Mani veloci, buon tiro e creatività i suoi punti di forza. Bravo in entrambe le fasi. Deve lavorare molto sul pattinaggio, e questo l’aveva tenuto inizialmente indietro nei ranking. Potrebbe giocare a suo favore l’essere uno dei pochi centri disponibili (secondo le valutazioni attuali) tra le prime 10-15 scelte (gli altri due nomi sono Joseph Veleno e il connazionale Rasmus Kupari), quindi qualcuno potrebbe azzardare la scelta per anticipare tutti.

Inizialmente pronosticato attorno alla 15, probabile sarà scelto attorno alla decima chiamata, per noi anche qualcosa prima per l’appunto.

Qualche indiscrezione parla addirittura di Montreal alla terza scelta, visto il già citato need nel ruolo, ma francamente ci sembra eccessivo. Ad ogni modo il potenziale per diventare un ottimo centro, forse anche da top-line, c’è. Chicago, negli ultimi anni poco abituata a scegliere tra le prime 10 e con una pipeline nel ruolo ridotta, potrebbe essere la squadra che si gioca la scelta.

Jesperi Kotkaniemi, #31 Ässät

 

9. New York Rangers – Quinton Hughes (USA)

H/W: 178cm / 79Kg
Position: D
Team: Univ. of Michigan (NCAA)

Quinn Hughes potrebbe essere l’alternativa per Chicago, come passaggio ideale di consegne con Duncan Keith, giocatore a cui il giovane talento dell’università del Michigan non nasconde di ispirarsi. Nell’eventualità comunque crediamo a New York sarebbero per contenti di poterlo scegliere alla #9.

29 punti in 37 partite in NCAA il suo biglietto da visita che parla di un grandissimo talento in zona offensiva. Capacità di creare gioco, in powerplay ma non solo, e forse uno dei migliori pattinatori del draft, lo rendono speciale. Ovviamente i punti interrogativi riguardano la sua stazza (per un difensore) e la sua capacità di reggere il confronto con gli NHLer nella propria zona difensiva.

Nonostante non abbia brillato ai mondiali U20, gli USA l’hanno comunque convocato per i mondiali senior, dove non ha sfigurato per nulla. Anzi, dove ha comunque messo in luce le sue doti in fase di impostazioni con la migliore percentuale di passaggi completati del torneo.

Sicuramente una scelta che comporta dei rischi, ma che d’altro canto potrebbe ripagare con gli interessi. Ci si può ritrovare tra le mani un Keith oppure un Ryan Murphy (12ma assoluta nel 2011). Chi ne sa, dice che dovremmo orientarci maggiormente verso il primo.

Quinn Hughes, #43 Univ. of Michigan

 

10. Edmonton Oilers – Noah Dobson (CAN)

H/W: 190cm / 81Kg
Position: D
Team: Acadie-Bathurst Titan (QMJHL)

Probabilmente non indovineremo l’ordine, ma ecco il quarto difensore che dovrebbe essere scelto nella top-10 (considerando Dahlin in un pianeta a sè). Edmonton non dovrebbe farselo sfuggire vista la cronica carenza nel reparto, sebbene sia migliorata negli ultimi anni.

Dobson, un po’ come Bouchard, è il tipico difensore che ferma le prime linee avversarie, imposta l’azione e se serve sa anche concluderle mettendo il puck in fondo alla rete. Sa fare tutto e lo sa fare bene, grande intelligenza e visione di gioco sul ghiaccio. Una volta riempito il suo metro e novanta di altezza potrebbe diventare il tipico difensore da 30 minuti a partita. Per fare un paragone, come stile ma anche come potenziale, pensate ad Alex Pietrangelo (St.Louis Blues) a cui molti lo accomunano.

Come detto potrebbe non arrivare alla 10, difficilmente crediamo potrà andare oltre.

Noah Dobson, #53 Acadie-Bathurst Titan

Fuori da questa ipotetica top 10 rimangono giocatori comunque promettenti che completeranno il primo giro del draft NHL.

Tra i centri già citati Veleno e Kupari. Il primo considerato un talento generazionale all’epoca del suo draft in QMJHL ha avuto un’evoluzione diversa dal previsto, ma rimane comunque uno dei migliori centri del draft, forse il più completo in tutte le zone, e potrebbe anche infilarsi nella top-10. Kupari è invece il tipico giocatore con pochi centimetri e tanta velocità, da migliorare la sua fase difensiva.

Altri nomi nel ruolo sono i canadesi Akil Thomas e Berrett Hayton, lo svedese Isac Lunderstrom lo statunitense Jake Wise, tutti e quattro attesi nella seconda metà del primo giro.

Compagno di linea e di successi di Walhstrom negli USA invece Joel Farebee, motorino velocissimo che difende ma anche un tiro niente male. Probabile scelta nella top-15.

Perde un sacco di posizioni nei vari ranking invece il difensore canadese Ryan Merkley, 1st overall al draft OHL nel 2016, forse il più veloce con Hughes (con cui condivide anche la statura) ma con molti più interrogativi in fase difensiva. Altro faller lo sniper russo Grigori Denisenko, anche lui tiny and speedy, con grande potenziale offensivo ma tanti punti di domanda. Entrambi potrebbero finire a fine primo giro.

Dalla Russia invece attenzione a Vitali Kratsov, nominato anche rookie of the year in KHL, ala destra cresciuta molto nell’ultimo anno e che ha saputo segnare 11 punti nei playoff in Russia, prima di infortunarsi. Qualche squadra sembra averlo nella propria top 5. Un’Altra ala interessante arriva dalla Repubblica Ceca ed è Martin Kaut, compagno di linea e di punti con Zadina in nazionale, ha saltato la Combine per un problema al cuore per cui dovrà essere operato ma sembra non si tratti di niente di rilevante. Ha giocato nella lega senior in Repubblica Ceca con buoni risultati. Come storia in fase di draft (ma non come stile) potrebbe ricordare quella di Chytil l’anno scorso.

Rimanendo in europa tra gli attaccanti citiamo il tedesco Dominik Bokk, ottimo tiro, e lo svedese Jonatan Berggren, mentre per il Canada l’hard worker Serron Noel.

In difesa ancora un paio di nomi da tenere d’occhio fuori dalla top-10, entrambi sottomisura ma con tanto talento offensivo: dal canada Ty Smith, mentre per la Svezia Rasmus Sandin.

Una storia interessante, simile a quella di Wahlstrom quanto a mediaticità, arriva dalla Norvegia e porta il nome di Mathias Emilio Pettersen. Per i più appassionati forse il nome non suonerà nuovo. Nel 2010 girava infatti un video di un baby fenomeno norvegese di 10 anni che dava spettacolo sul ghiaccio. A distanza di 8 anni il bambino è diventato un ragazzo (un po’ meno fenomeno) che gioca negli Stati Uniti. Con ogni probabilità il suo nome sarà uno tra quelli scelti nella seconda giornata del draft.

Capitolo portieri, come sempre sono un’incognita e difficilmente ne verranno scelti nel primo giro. Il top-ranked in nord america è un canadese nato a Berlino, Alexis Gravel. Il #2 invece è Oliver Rodrigue, considerato il più dotato atleticamente. Dall’europa invece risponde presente la Repubblica Ceca con Jakub Skarek, che milita in Extraliiga e che potrebbe rivelarsi la migliore scelta per quest’anno.

Per approfondire eccovi di seguito dei link utili sul draft 2018:

http://www.mynhldraft.com/NHL-Mock-Draft/

http://www.draftsite.com/nhl/mock-draft/2017/

http://www.tsn.ca/draftcentre

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