“Un buon portiere aiuta a vincere, un cattivo portiere rende difficile il successo”.

Con una frase del grande Tom Barrasso, ex goalie di fama mondiale con 2 Stanley Cup in bacheca entrambe vinte con la casacca dei Pittsburgh Penguins nell’era Lemieux ed ora coach dell’Asiago Hockey nella neonata Alps Hockey League (lega costituita da 7 team austriaci, 8 italiani ed 1 sloveno) rendiamo onore a colui che in questa prima parte di stagione sta catturando tutte le luci dei riflettori nel palcoscenico della Atlantic Division.

Il suo nome è Carey, il suo cognome è Price, difende la gabbia dei Montreal Canadiens, la formazione con il numero più alto di Stanley Cup sollevate al cielo, ben 24 all’attivo, ma che manca al grande appuntamento da ormai 23 anni; il 29enne canadese nato ad Anahim Lake sta trascinando la squadra allenata da coach Michel Terrien in vetta della Division dell’Atlantico con dei numeri pazzeschi: 10 vittorie in 10 partite giocate da titolare, 2 shutout, una media salvataggi pari al .957% ed una media goal subiti a partita di 1.40, insomma definirlo insuperabile, imbattibile ed alcune volte paragonabile ad un vero e proprio muro è assolutamente legittimo.

La prima review di questa zona non poteva che partire da lui, “The Wall”, ora andiamo ad analizzare ciò che sta accadendo di buono e di cattivo in ognuna delle 8 franchigie partecipanti, soffermandoci in maniera più consistente sulle condizioni della capolista indiscussa dell’intera NHL.


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Carey Price e Shea Weber, due fra i mille motivi per cui i Canadiens sin’ora non hanno rivali nell’Atlantic Division dominata dall’alto anche grazie alle 10 vittorie su 10 conquistate al Centre Bell di Montreal

Home sweet home ed i Canadiens volano!

MONTREAL CANADIENS / 27 punti; 13W – 2L – 1OTL; 53GF – 34GA

Se di Price abbiamo parlato giustamente in apertura di articolo in quel di Montreal ci sono numerosi presagi per poter seriamente pensare che questo sia l’anno buono per riportare la coppa d’argento in Canada (ed ovviamente ora partiranno gli scongiuri dei tifosi Habs e non solo!).

Il controverso scambio compiuto nell’estate dalla dirigenza di casa che ha voluto spedire in Tennessee l’idolo di casa PK Subban in cambio del possente Shea Weber si è sino a questo momento rivelata una mossa azzeccatissima, con il 31enne ex capitano dei Predators che dall’alto del suo carisma ha preso per mano la squadra (aiutato ovviamente dal muro posizionato di fronte la gabbia) con 7 goal e 6 assist in 16 partite ed un +16 di plus/minus che risulta il migliore dell’intera lega.

Da sottolineare anche l’ottimo rientro in NHL del bizzoso Alexander Radulov, arrivato nella finestra di mercato estivo dopo aver passato le ultime 4 stagioni in Russia, autore di 3 goal e 11 assist conditi da una quantità di muscoli e cattiveria agonistica che mancavano come l’acqua nel deserto nella stagione passata in casa Habs.

Brillante l’avvio di stagione del talentuoso Alex Galchenyuk (6 goal e 11 assist), uno che a 22 anni ha già messo a referto 78 reti e 98 assist in 290 presenze in NHL ed il cui futuro promette le più rosee aspettative oltre a risultare tutt’ora il miglior marcatore della squadra.

Tutti gli elementi della line up stanno dando il loro contributo, tant’è che solamente Andrighetto ed Hanley (che hanno disputato sin qui 3 gare) non sono andati “a punti”.

Il capitano Max Pacioretty con 3 goal e 9 assist è il quarto miglior marcatore della squadra e guida una terza linea offensiva tutta grinta con l’ex Chicago Blackhawks Andrew Shaw ed il centro Devid Desharnais; sorprendente l’avvio di stagione di Paul Byron (5G-5A), uno che negli anni passati non si è mai dimostrato un grande scorer.

In difesa oltre al sopracitato Shea Weber stanno girando molto bene anche gli altri 4 elementi titolari indiscussi del team, con il giovane Nathan Beaulieau (1G-4A) secondo miglior uomo della linea arretrata nella importante statistica dei plus/minus con un interessante +10.

Gli special team viaggiano fra la settima posizione assoluta della lega del powerplay (con il 22,9% di realizzazioni) al diciottesimo piazzamento del penalty kill (con l’81,3%), insomma sono due fra le pochissime cose che la formazione canadese potrebbe tentare di migliorare.

Dunque sino ad oggi Montreal sembra vivere in una bolla di gloria dentro la quale ognuno da il proprio contributo in senso positivo e che nessuna delle avversarie sembra in grado di far esplodere.

Salto ogni commento a riguardo della sconfitta clamorosa subita contro Columbus sabato scorso, quell’incredibile 10-0 è un passo falso, anzi falsissimo, che la formazione di Therrien ha già rimosso dal proprio cervello; quella squadra che è, anzi che non è, scesa sul ghiaccio dei Blue Jackets evidentemente non era quella che sta tritando ogni avversario dal 12 ottobre ad oggi.


Il lungo carro delle inseguitrici

BOSTON BRUINS / 20 punti; 10W – 6L; 41GF – 38GA

OTTAWA SENATORS / 19 punti; 9W – 5L – 1OTL; 35GF – 35GA

TAMPA BAY LIGHTNING / 17 punti; 8W – 6L – 1OTL; 46GF – 42GA

DETROIT RED WINGS / 17 punti; 8W – 7L – 1OTL; 41GF – 43GA

FLORIDA PANTHERS / 15 punti; 7W – 7L – 1OTL; 40GF – 39GA

TORONTO MAPLE LEAFS / 15 punti; 6W – 6L – 3OTL; 44GF – 55GA

BUFFALO SABRES / 14 punti; 5W – 6L – 4OTL; 29GF – 37GA

La classifica da Montreal in giù è cortissima, con le restanti 7 squadre presenti in Division staccate l’una dall’altra di soli 6 punti.

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Craig Anderson e sua moglie Nicholle; tutto lo staff di PlayitUsa è con lei nella sua battaglia contro il cancro diagnosticatole alcune settimane fa

Partiamo da Ottawa, dove c’è un’altra storia di un goalie da raccontare, quella di Craig Anderson, che annuncia il 29 ottobre la grave malattia che ha colpito sua moglie Nicholle, il cancro; il 31enne decide di prendersi un periodo di pausa per stare vicino alla propria dolce metà ma a causa dell’infortunio del backup Andrew Hammond viene cortesemente richiamato dal team a difendere la gabbia della propria squadra, nonostante il momento difficile in ambito privato, in occasione della delicata sfida contro gli Edmonton Oilers del 30 ottobre; egli se ne esce con un emozionante shutout dedicato poi a colei che dovrà ora cercare di battere quella tremenda bestia che la NHL durante l’anno con la fondazione Hockey Fights Cancer cerca di sconfiggere, cliccate qui per fare anche voi la vostra offerta.

Tornando all’hockey i Senators sono una squadra quadrata che concede poco allo spettacolo ma soprattutto concede poco agli avversari, con un fenomeno in difesa, nonchè capitano di franchigia, quell’Erik Karlsson che guida le statistiche con 3 goal e 10 assist e degli interessanti goal scorer nel reparto offensivo, che non dispensa grandi marcatori ma distribuisce con ogni linea la propria produttività (dal giovane talentuoso Ryan Dzingel autore di 5 goal all’esperto Bobby Ryan autore di 3 reti, ogni singolo elemento ha timbrato il cartellino sin’ora).

Ci si attende qualcosa di più dal duo di ragazzi terribili Mark Stone e Mike Hoffmann reduci da una stagione gloriosa a livello di punti ed anche dal neo acquisto Derick Brassard, che non sembra ancora essersi ambientato con la nuova casacca dopo aver passato gli ultimi 4 anni in quel di New York, sponda Rangers.

Deficitario il powerplay che con il 9,3% di concretizzazione risulta essere il peggiore dell’intera lega.

NHL: Boston Bruins at Montreal Canadiens

Esulta David Pastrnak dopo una delle sue 10 marcature stagionali

Dal Canada ci trasferiamo in Massachusetts, dove, se ci fosse un immigrato milanese tifoso del Milan ci potrebbe raccontare in dialetto lombardo come in quel di Boston ci sia un ragazzino di nome David Pastrnak che “el segna semper lu” proprio come il Maurizio Ganz dei bei tempi rossoneri; sono ben 10 le realizzazioni del 20enne ceco che è partito con la stecca “on fire” in questo inizio di stagione.

Assieme a lui citiamo in casacca Bruins l’enorme capacità realizzativa e creativa del simpaticone Brad Marchand che con 5 goal ed 11 assist è il miglior marcatore del team allenato da coach Julien.

Partenza col freno a mano tirato invece per il partner offensivo di Marchand, Patrice Bergeron infatti sino ad ora ha timbrato il cartellino solamente in 2 occasioni e messo a referto la pochezza di 4 punti nelle 16 partite disputate; da lui ma anche dalla stecca di David Backes (attualmente fermo ai box per infortunio) dovranno arrivare notevoli miglioramenti se la squadra giallo nera vorrà tentare di restare aggrappata ai primi posti della Division che per il momento concede un po’ a tutte le squadre passi falsi senza creare grossi scompigli.

Buona, anzi buonissima, la difesa del net da parte di un ritrovato Tuukka Rask che dopo 2 stagioni altalenanti sembra essere tornato il goalie sicuro ed a tratti insuperabile visto in passato; per lui 10 vittorie su 11 uscite stagionali ed una media salvataggi pari al .945% condita anche da 3 shutout (ultimo quello di stanotte messo a segno contro i Colorado Avalanche).

Da Boston passiamo ad un’altra delle Original Six, i Detroit Red Wings che stanno vivendo il primo anno dopo l’addio del mago Pavel Datsyuk rientrato in patria dopo 15 anni trascorsi in Michigan.

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Dylan Larkin con 5 reti è il miglior marcatore dei Red Wings; dal 20enne statunitense ci si aspetta il definitivo salto di qualità

Dopo un ottimo avvio nelle ultime 10 uscite hanno conquistato i 2 punti solamente in 4 occasioni, subendo inoltre una pesante sconfitta nel weekend ad opera della capolista Montreal che li ha travolti per 5-0; non sarà un caso che il calo sia avvenuto a seguito dell’infortunio subito da Thomas Vanek, l’ex giocatore di Minnesota infatti nelle prime 7 gare aveva messo a segno 4 reti e 4 assist risultando determinante nelle manovre offensive del team di coach Blashill che non ha trovato modo di trovare un degno sostituto del veterano.

La linea offensiva è la prima, dove capitan Henrik Zetterberg (2G-8A) guida le due ali Dylan Larkin (5G-1A) e Gustav Nyquist (3G-7A) nella retta via.

Ci si aspetta l’esplosione di qualche giovane talento in rampa di lancio, un paio di nomi su tutti, Andreas Athanasiou (4G-1A) elemento già ben inserito in starting line up ma ora fermo per infortunio e quell’Anthony Mantha che è stato appena richiamato dall’AHL team dei Grand Rapids, dove nelle prime 10 gare ha realizzato 8 reti.

In gabbia si alternano Jimmy Howard e Petr Mrazek con alterne fortune, sino a questo momento meglio il primo fra i due che con 1 shutout ed una media salvataggi del .943% si sta confermando lo starter goalie della squadra.

Fingiamo di indossare delle infradito, degli occhiali da sole e sorseggiare un mojito su un’amaca posizionata fra due palme delle spiagge della Florida, perchè stiamo per andare a raccontarvi che succede in quel di Tampa ed in quel di Sunrise.

I Tampa Bay Lightning, dati favoriti da qualsiasi addetto ai lavori per la conquista della prossima Stanley Cup, stanno momentaneamente viaggiando a ritmi molto blandi rispetto a quanto ci si possa attendere da uno dei team più rapidi della lega.

Un’alternanza alquanto strana di risultati sta mantenendo la formazione allenata da Jon Cooper in piena bagarre di questa Atlantic Division; si passa da roboanti vittorie (vedi il 6-1 agli Islanders, il 4-1 ai Devils, il 7-3 a Toronto) a delle sconfitte altrettanto nette (0-4 dagli Avalanche, 1-6 dai Rangers) condite da prestazioni sconcertanti da una squadra che ha nel suo forte la capitalizzazione delle occasioni a favore.

Forte di rinnovo milionario capitan Steven Stamkos sta disputando un’ottimo avvio di stagione condito da 8 goal e 9 assist; assieme a lui nel reparto offensivo non è mancato l’apporto di Nikita Kucherov che con 5 goal ed 11 assist risulta il secondo miglior marcatore della squadra.

Mancano all’appello invece i nomi di Tyler Johnson, Ondrej Palat ed Alex Killorn che pur avendo messo a referto qualche goal e qualche assist non stanno rendendo per quanto potrebbero.

Il miglior giocatore di Tampa Bay agli ultimi playoff, ossia Jonathan Drouin, è momentaneamente out per infortunio e dovrebbe rientrare nella road trip di 5 gare che avrà inizio nella giornata di martedì quando i Bolts faranno visita ai New York Islanders.

Victor Hedman come sempre è il miglior D-men dei suoi e con 3 goal ed 8 assist sul tabellino risulta il terzo miglior marcatore della franchigia, aiutato dal compagno di linea Anton Stralman spesso snobbato ma importantissimo nel bilanciare il reparto fra difesa ed attacco.

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Già 2 derby disputati fra Cats e Bolts sino ad ora con 1 vittoria per parte conquistata

In gabbia partenza così così per Ben Bishop che con 5 vittorie su 10 partite disputate ed una media salvataggi pari al .903% non sta dando le sicurezze sperate, tant’è che coach Cooper ha già virato sul giovane talentuosissimo backup Andrei Vasilevskiy in ben 5 occasioni (.932% SP).

Per i Florida Panthers invece ecco che dopo una stagione fenomenale conclusa con la vittoria della Division ma con l’immediata uscita al primo turno playoff la magia e l’effetto sorpresa sembrano essere finiti.

La squadra con il giocatore più anziano della lega in rosa, l’eterno Jaromir Jagr (solo 1 goal e 6 assist per lui sin’ora), tante difficoltà nel conquistare punti in trasferta dove hanno vinto 1 sola gara su 6.

Bella scoperta quel Jonathan Marchesseault arrivato come free agent in estate proprio dalla vicina Tampa ed autore sin’ora di ben 8 reti seguite da 6 assist ed attualmente miglior marcatore del team di coach Gallant.

Bene come lo scorso anno a livello realizzativo Vincent Trocheck, 6 goal e 3 assist per il #21 nativo di Pittsburgh.

Due i rookie da tenere d’occhio nei Cats, Denis Malgin (3G-3A), ala ceca di 19 anni e Michael Matheson (2G-4A), difensore canadese 22enne.

L’arrivo di Keith Yandle (8A) da New York, sponda Rangers, ha dato quel qualcosa in più in situazione di possesso del disco; non hanno ancora ingranato la marcia invece sino ad ora Alexander Barkov (2G-6A) ed Aaron Ekblad (2G) dai quali ci si aspetta sicuramente un’ulteriore salto di qualità rispetto alla passata stagione.

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Tutto l’oro di Toronto: Matthews e Nylander sono due fra i numerosi giovani talenti dei Maple Leafs che se non avessero difeso male troppe situazioni di vantaggio sarebbero molto più in alto in classifica…

Torniamo a coprirci bene e stavolta con qualcosa di caldo ci avviciniamo alle cascate del Niagara, facendo però una sosta prima in quel di Toronto dove i Maple Leafs stanno cercando di tornare ad essere una squadra con la S maiuscola.

Si, perchè l’arrivo della first overall pick Auston Matthews ha ridato quella verve che mancava da troppo tempo alla gente di Toronto; il 19enne si è presentato alla NHL con un clamoroso poker nella sfida poi persa all’OT contro i Senators ed è ovviamente balzato sulla bocca di tutti.

Da quel momento per il giovane Auston 2 goal e 6 assist in 14 gare (più un numero indefinito di pali e traverse colpite) ed un occhio di riguardo puntato da parte di tutte le difese avversarie; il talento c’è, ora bisogna lavorare sodo ed in futuro la Stanley Cup per i Maple Leafs potrebbe non risultare più un’utopia.

Dietro a Matthews altri giovani fenomeni crescono, parlo ovviamente di Mitchell Marner (5G-7A) e di William Nylander (4G-8A), due fra i più grandi talenti visti negli ultimi anni nelle minor league hockey; Toronto grazie al loro apporto, offensivamente parlando, è uno spettacolo per gli occhi.

Il reparto arretrato invece è il tallone d’Achille, 55 reti subite in 15 gare infatti sono troppe anche se si ha a disposizione un’arsenale offensivo che produce in media 2.93 reti a partita; siamo sicuri che lo stratega Mike Babcock (che dopo il pesante 7-0 subito dai Kings in settimana ha svegliato tutti prestissimo l’indomani della sconfitta per portarli ad un allenamento speciale!) con il tempo sistemerà anche questo.

In gabbia Frederik Andersen sta alternando paratone ad alcune dormite, spesso però poco aiutato, come già detto, dai compagni di reparto.

Chiudiamo con un bagno di sfortuna nelle cascate del Niagara, dove i Buffalo Sabres devono combattere con l’assenza della loro stella Jack Eichel infortunatosi in preseason ed inabilitato al gioco almeno sino a gennaio.

Oct 16, 2016; Edmonton, Alberta, CAN; Buffalo Sabres forward Kyle Okposo (21) celebrates a first period gaol against the Edmonton Oilers at Rogers Place. Mandatory Credit: Perry Nelson-USA TODAY Sports

Kyle Okposo esulta dopo una delle sue attuali 5 realizzazioni in casacca Sabres

Così coach Bylsma sin da subito ha dovuto rivedere tutte le linee e come non bastasse alla prima gara di Regular Season anche l’altro talento presente in rosa Evander Kane ha subito un infortunio che lo ha tenuto fuori sino ad una settimana fa, rientrando però in forma deficitaria ed a tratti poco centrato sul gioco, tant’è che la dirigenza sta pensando ad una Trade (si parla di un interessamento da parte dei Vancouver Canucks) stufa dei continui periodi bui e poco professionali del 25enne canadese.

La formazione a causa di ciò segna pochissimo, solo 29 reti realizzate infatti in 15 gare con una media di 1.93 goal a partita che risulta la peggiore della NHL al pari dei Colorado Avalanche; il miglior marcatore della squadra è Kyle Okposo, l’acquisto dell’anno per Buffalo ha timbrato il cartellino in 5 occasioni mettendo a referto inoltre 4 assist.

Matt Moulson sembra aver ritrovato la vena realizzativa andata persa nell’ultima stagione, per lui infatti sono già 6 le reti messe a segno in questo primo scorcio di stagione contro le 8 totali dello scorso anno.

La difesa sta limitando i danni con sole 37 reti subite, ma se l’attacco non morde…non si portano a casa molte vittorie.


E’ tutto anche per questa prima review dell’Atlantic Division, restate sintonizzati su PlayitUsa perchè quest’oggi usciranno i canonici Hots & Nots della banda di Hockey Night in Cividale ed in settimana andrà in stampa la review della Metropolitan Division prodotta dalle mani argentate di Francesco “Fleury” Fiori.

—–> PACIFIC DIVISION REVIEW

—–> CENTRAL DIVISION REVIEW

BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!

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