Continuano con l’Atlantic Division le preview dell’imminente stagione NHL, cominciate con la Pacific Division. Atlantic che l’anno scorso è stata sicuramente la più debole delle due division ad est con ben 4 squadre sotto i 90 punti (le 3 canadesi e Buffalo) e Boston comunque anch’essa fuori dalla post-season. Riuscirà Florida a ripetere lo storico primato? Tampa riuscirà a fare il passo decisivo verso la sua seconda coppa? Detroit riuscirà a qualificarsi ancora una volta ai playoff? Non siate impazienti e cercheremo di rispondere ad ogni quesito.

Vediamo quindi come si sono mosse durante questa offseason e vedremo se sarà stato sufficiente per migliorarsi rispetto al passato. In alcuni casi ci risulta difficile riuscire a fare peggio, ma mai dire mai.

Presenteremo anche qui le squadre in ordine alfabetico tenendo alla fine lo scoppiettante e personalissimo pronostico con il nostro power-ranking.


BOSTON BRUINS

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Inutile dire che le sorti dei Bruins dipendano in gran parte dalle magie dei suoi due uomini squadra. Quel duo BergeronMarchand che già ha incantato alle recenti World Cup of Hockey 2016 e dal quale la squadra non può prescindere. In estate ha salutato Eriksson (destinazione Vancouver) ma il colpo vero è stato l’arrivo di David Backes, già capitano dei Blues a Saint Louis, che porta con se oltre al talento anche tanta esperienza e leadership da vendere. Backes potrebbe affiancare i due sopracitati o più probabilmente David Krejci in seconda linea. I muscoli dovrebbero arrivare da Beleskey mentre ci si aspetta il salto di qualità definitivo dai vari Pastrnak (che ha pagato con un calo la sua stagione da sophomore) e Ryan Spooner, che dovrebbe partire come centro della terza linea.

Il tallone d’Achille, già della passata stagione, rimane la difesa. Da una parte gente in evidente fase calante della propria carriera, su tutti il grande (in ogni senso) Zdeno Chara, dall’altra giocatori giovani che devono formarsi ma tra cui sembra non esserci nessun trascinatore. Torey Krug rimane un’arma determinante, soprattutto in powerplay, ma sembra improbabile possano esserci miglioramenti non essendo cambiato praticamente nulla dalla passata stagione. Chiamato al riscatto anche Tuuka Rask tra i pali, ma forse ci aveva abituato troppo bene qualche anno fa. Ingiusto puntare il dito su di lui, numeri alla mano, ma è inevitabile che gli venga chiesto di più.

Tra le possibili sorprese l’anno scorso si è scoperto Vatrano, dominatore dell’AHL, che però sarà fermo ai box in questo inizio di stagione. Ecco allora che si aprono possibilità interessanti per calcare il grande palco per giocatori come Danton Heinen (21 anni, 48 punti in NCAA a Denver nel 2015-16) o per il piccolo Austin Czarnik (23 anni, anche lui proveniente dall’NCAA come free agent, 61 punti in AHL da rookie). Entrambi hanno fatto una buona impressione al training camp e potrebbero avere una chance.

 

B. Marchand & P. Bergeron (BOS)


BUFFALO SABRES

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Ancora lavori in corso in quel di Buffalo, in piena rebuilding. Inutile dire che al centro di tutto questo ci sia la 2nd overall al draft di due anni fa, Jack Eichel, chiamato a confermare quanto di buono ha mostrato nella sua stagione da rookie, mettendo a referto 56 punti. In estate è arrivato dalla free agency un nome niente male come Kyle Okposo, che porta goal ma non solo. Sarà lui l’uomo di riferimento ed esperienza in attacco assieme a Ryan O’Reilly. Ci si aspetta invece l’esplosione definitiva dei vari giovani come Sam Reinhart o Girgensons (dopo una stagione da sophomore un po’ sofferta). Se poi Evander Kane riuscisse anche a rimanere fuori dai guai e si ricordasse di giocare come sa, le cose potrebbero mettersi meglio del previsto.

In difesa l’innesto di Kulikov non fa certo impazzire e difficilmente cambierà le sorti di un reparto in difficoltà ma con vari giovani interessanti. Su tutti il finlandese Ristolainen da cui molti si aspettano la stagione della consacrazione.

Se la difesa piange, in porta non si ride. Robin Lehner ha dimostrato di poter essere un buon #1 ma gli infortuni troppo frequenti rimangono un punto di domanda. Alle sue spalle Anders Nilsson dovrebbe comunque essere un backup che da buone garanzie. In conclusione, la strada è ancora lunga ma sembra quella giusta.

J. Eichel (BUF)


DETROIT RED WINGS

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L’addio di Pavel Datsyuk lascia un grande vuoto a Detroit e in tutta la NHL, nonostante probabilmente “The Magic Man” avesse messo il meglio della sua carriera alle spalle da un paio d’anni. I nuovi nomi sono quelli di Frans Nielsen e Thomas Vanek, non proprio eccitanti. Il primo ha costruito una carriera da 2nd/3rd liner di grande affidabilità a Long Island, il secondo viene da stagioni poco esaltanti, per usare un eufemismo, e probabilmente si gioca la sua ultima carta per riportare in auge la propria carriera. Molti si aspettavano il colpo ad effetto ma quindi nulla di fatto. Potrebbe essere la mossa giusta per affiancare i tanti talenti di Detroit con giocatori di esperienza per dare una mano a Zetterberg, anche lui con un anno in più sul groppone. Inutile dire che si punta sulla conferma dei vari Larkin e Tatar, sul riscatto di Nyquist dopo una stagione così così e su un Abdelkader sempre più leader. Sui nomi nuovi occhio a Anthony Mantha che potrebbe ritagliarsi uno spazio fisso a roster a un certo punto della stagione.

Anche qui i problemi più seri arrivano dalla difesa, con Kronwall sempre più acciaccato e un Mike Green che sembra lontano dai bei tempi di Washington. Ericsson lo si conosce, DeKeyser è un buon elemento ma sembra mancare, anche in prospettiva, il pezzo da novanta. C’è aria di trade (Trouba ha chiesto di cambiare aria e ad ovest alcune squadre sono in esubero, tipo i Ducks) ma nel frattempo bisogna fare i conti con quel che si ha. Le buone notizie arrivano dai goalie, con Mrazek che è definitivamente esploso rubando il posto da starter a Howard e dimostrando di poter dare le giuste garanzie.

Come non mai sembra a Detroit sia in atto un ricambio generazionale, che in difesa sembra sia meno fluido del solito. Non è così scontato agguantare ancora una volta i playoff, anche se come la scorsa stagione la scarsa concorrenza potrebbe giocare a favore.

H. Zetterberg (DET)


FLORIDA PANTHERS

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Campioni di division in carica vorrebbero provare a confermarsi e migliorarsi,  le indicazioni da questa offseason vanno in tal senso. Messi sottochiave a suon di milioni i suoi giovani talenti come Huberdeau, finalmente confermatosi a buoni livelli, si sono assicurati anche un altro anno dell’uomo senza età aka Jaromir Jagr, per il quale non sprechiamo neanche più parole. Sarebbero superflue. Al centro Barkov in cerca di consacrazione, mentre la sorpresa della passata stagione, Vincent Trocheck, dovrà confermarsi nella sua stagione da sophomore. Bjugstad in terza linea rende l’idea della profondità del reparto mentre sulle ali rimane la garanzia di Jussi Jokinen (per la prima volta a quota 60 punti) e Reilly Smith, alla terza stagione attorno ai 50 punti.

Il reparto dove si è lavorato di più in ingresso però è la difesa con gli innesti di Keith Yandle e Jason Demers. I due veterani aggiungono esperienza a un reparto giovane ma con talento, a partire da Ekblad fino a Matheson, ma possono contribuire materialmente a innalzare il livello della squadra. In particolare Yandle potrebbe far decollare il powerplay dei Panthers, rilanciandosi dopo un’annata incerta a New York che comunque l’ha visto collezionare 47 punti, di cui 22 con l’uomo in più.

Tra i pali è arrivato l’ex Leaf James Reimer a dar man forte a Luongo, ancora il numero uno, ma che non nutre certo dei favori dell’anagrafica. Non siamo tutti Jaromir Jagr.

Ripetersi è possibile anche se la certezza non la garantisce nessuno, ad ogni modo per la corsa ai playoff Florida dovrebbe rispondere presente.

A. Barkov (FLA)


MONTREAL CANADIENS

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L’acquisto fondamentale per i Canadiens sarà il recupero al 100% di Carey Price, già mostratosi in forma alla World Cup. Con lui a proteggere la gabbia la stagione può assumere tutta un’altra piega ed è altamente probabile un come back dopo il disastro del 2015-16.

A scuotere le acque ci ha pensato anche la trade di PK Subban che ha portato sulla blue line di Montreal un certo Shea Weber. Senza entrare nel merito della trade non si può negare che per questa stagione Weber sarà una bocca da fuoco importante, potenzialmente devastante in powerplay se correttamente innescata da distributori di dischi del calibro di Markov. In difesa crescono le quotazioni di Beaulieu anche in chiave offensiva mentre ha riscosso particolare attenzione la prima scelta all’ultimo draft, Mikhail Sergachev, e non stupirebbe un suo esordio immediato tra i grandi.

Stampo russo anche in attacco con il ritorno in NHL di Radulov, evidentemente stanco di mettere a ferro e fuoco la KHL a suon di milioni. Vedremo se saprà dimostrare il suo valore (l’ultima apparizione è ricordata più per i bagordi fuori dal ghiaccio). Per il resto pressochè confermata la lineup della passata stagione, con il neo capitano Pacioretty uomo franchigia. Al centro Galchenyuk dovrà dimostrare di essere un 1C ma gli coprono le spalle Plekanec e Desharnais. Sulla destra la solita grinta di Brendan Gallagher e poi ci sarà spazio per qualche giovane. Il mastodontico McCarron ha mostrato buone cose ma potrebbe essergli preferito qualcun altro, Daniel Carr e Andrighetto i più papabili ma attenzione al finlandese Artturi Lehkonen (55 overall nel 2013).

C. Price (MTL)

 


OTTAWA SENATORS

Ottawa Senators

Anche a Ottawa non sono mancate le emozioni durante l’offseason. Se ne è andatao Mikka Zibanejad, scambiato con i NY Rangers con Brassard. Nel breve termine questo potrebbe giovare non poco ai Senators, il centro 29enne torna nella sua città natale e sembra già in sintonia con i compagni. La sua abilità in powerplay unita a quella macchina da punti chiamata Erik Karlsson (che ha toccato la quota imbarazzante di un punto a partita la scorsa stagione) potrebbe creare non poche difficoltà alle difese avversarie. Fondamentale anche il rinnovo di Mike Hoffman, sempre più goal scorer numero uno della franchigia. Kyle Turris e Bobby Ryan completano i big il reparto offensivo dove il legante fondamentale è Mark Stone. L’ala destra è andato sopra ai 60 punti per la seconda stagione consecutiva ma soprattutto ha mostrato di avere ottima visione di gioco e grande abilità nel rubare dischi (primo per distacco con 128 takeaway, con il secondo a quota 77 ).

Per ora Stone è ai box ma dovrebbe esserci per l’opener, mentre non ci sarà MacArthur, messo ko per l’ennesima concussion subita in allenamento. Questo apre spazi interessanti nella top-6 dove potrebbe giocarsi un posto Zack Smith o un sorprendente Ryan Dzingel (settimo giro al draft 2011).

Karlsson a parte la difesa rimane l’anello debole e l’innesto di Phaneuf non sembra aver portato grossi benefici. Si spera nella salute di Methot e nella crescita di Cody Ceci. Oltre che sulla vena di Craig Anderson tra i pali. Sulla panchina l’arrivo di Guy Boucher dovrebbe aver cancellato alcuni malumori passati con il coach precedente. Vedremo se saprà far rendere la squadra con il materiale a disposizione.

E. Karlsson (OTT)


TAMPA BAY LIGHTNING

tam

Tampa vuole completare l’opera dopo esserci arrivata piuttosto vicino nelle ultime due stagioni. Per farlo si riparte dal rinnovo del suo capitano Steven Stamkos, non sensa una lunga dose di suspance. Per il resto pochi cambiamenti ma i tanti giovani ora potrebbero avere la giusta dose di esperienza, come Palat e Tyler Johnson. Drouin sembra finalmente esploso, se le indicazioni dello scorso finale di stagione sono corrette. Kucherov è a tutti gli effetti una delle migliori ali della lega e tra un anno sarà RFA, l’anno successivo anche gli altri già citati. Sostanzialmente il momento è ora, perchè poi ci sarà da far quadrare i conti.

In difesa Hedman si è confermato come vero #1 e dietro di lui il resto del gruppo è sembrato affidabile anche perchè coperto da uno dei migliori goalie delle ultime stagioni, Ben Bishop. Anche su di lui, essendo UFA a fine stagione, sono insistenti le voci che lo darebbero lontano da Tampa, via trade, in un qualche momento della stagione. Dietro a Bishop, visti i suoi vari infortuni, Vasilievskiy ha dimostrato di poter prendere in mano lo scettro senza problemi. Per ora i Bolts si godono un tandem stellare.

Due anni fa sono arrivati a un passo, l’anno scorso i vari infortuni li hanno frenati sul più bello, quest’anno rimangono una possibile contender. Per noi la favorita della division.

S. Stamkos (TBL)


TORONTO MAPLE LEAFS

tor

Se a Buffalo sono lavori in corso da un paio d’anni a Toronto devono ancora togliere il cartello da una vita. Facile umorismo a parte, sotto la guida di coach Babcock sembra che comunque i Leafs stiano costruendo qualcosa di buono o quanto meno c’è un sacco di potenziale a disposizione.

In offseason hanno finalmente sciolto la controversia sui portieri, via Reimer e Bernier, dentro via trade Frederik Andersen dai Ducks, subito rinnovato. Il goalie danese potrebbe essere un azzardo come starter, ma se non altro c’è stato un segnale forte su chi difenderà la porta quest’anno. Davanti a lui Morgan Rielly sta confermandosi ad alti livelli, contornato da buoni guardaspalle e da qualche nuovo innesto interessante. Nikita Zaitsev arriva da ottime stagioni in KHL e può essere un buon upgrade mentre tra i giovani occhio alle abilità offensive di Connor Carrick.

Davanti la stella (se non ora, in prospettiva) si chiama Auston Matthews, 1st overall dell’ultimo entry draft, e su di lui inevitabilmente si costruiranno i Leafs del futuro. Il ragazzo ha dimostrato tra Svizzera, mondiali e World Cup di essere già pronto, ma meglio non caricarlo subito di troppe responabilità e aspettative. Sono rimasti anche Kadri e Bozak, che presumibilmente saranno i centri delle altre due linee, mentre vedremo con chi sarà accoppiato James Van Riemsdyk, principale scorer della squadra, l’anno scorso fermato dagli infortuni dopo una mezza stagione su ottimi livelli. Sono stati aggiunti un po’ di muscoli (stra)pagando Matt Martin, che con Komarov darà anche fisicità al reparto. Tuttavia gli occhi sono puntati anche su altri due giovani talenti. Esordio praticamente certo di William Nylander, figlio del più famoso (per ora) Micheal, ottava scelta assoluta nel 2014, mentre probabile quello di Mitch Marner, 2 punti a partita in OHL nelle ultime due stagioni, che sembra aver comunque impressionato Babcock in questo training camp. I tifosi sono impazienti, a Toronto più che in altre piazze, e le premesse giustificano la curiosità. Non aspettiamoci grandi risultati comunque, ma la sorpresa è nell’aria.

A. Matthews (TOR)


POWER RANKINGS

Si tirano le fila ed ecco i nostri personalissimi Power Rankings.

Tampa Bay per noi un passo avanti a tutte le altre in questa division, anche se l’anno scorso è stata sorpassata dall’altra franchigia della Florida. I Panthers potrebbero concorrere per il secondo posto dove comunque vediamo una corsa a tre per due i due posti rimanenti assieme a Montreal Canadiens e Boston Bruins.

Per la wild card potrebbero entrare in gioco anche i Detroit Red Wings, insidiati dagli Ottawa Senators, ma la distanza dai Buffalo Sabres e i Maple Leafs sembra esserci accorciata.

Riassumendo:

  1. Tampa Bay
  2. Florida Panthers
  3. Montreal Canadiens
  4. Boston Bruins
  5. Detroit Red Wings
  6. Ottawa Senators
  7. Buffalo Sabres
  8. Toronto Maple Leafs

Non ci mettiamo la mano sul fuoco e se non siete d’accordo aspettiamo i vostri commenti, per il resto faremo i conti la prossima primavera.

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2 thoughts on “Atlantic Division Preview

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