“Se l’opportunità non bussa, costruisci una porta”; tocca a Milton Berle, comico, attore e conduttore televisivo statunitense, aprire con una sua celebre citazione la nostra seconda analisi della finale di Western Conference fra St. Louis Blues e San Jose Sharks giunta al quarto atto.

Dopo le prime tre partite St. Louis sembrava essere davvero in gravissima difficoltà di fronte alla potenza ed alla lucidità di San Jose, aggiunte alle quali poi anche il momento magico del goalie del team californiano Martin Jones, che con sicurezza e nemmeno troppi grattacapi portava a casa due shutout in back to back diventando il primo portiere della storia degli Sharks a raggiungere tale traguardo (tre shutout nelle ultime quattro partite disputate se consideriamo anche gara 7 stravinta in semifinale di Conference contro Nashville); è così che arrivando a gara 4 coach Hitchcock decide di provare a cambiare il “momentum” della serie alternando per la prima volta in questi playoff i rispettivi goalie, Jake Allen subentra così al posto di un Brian Elliott visto in netto calo nelle ultime due gare disputate, rispetto alle grande prestazioni messe a referto nelle passate due serie entrambe vinte in gara 7 dalla squadra del Missouri.

Riprendendo la frase con cui ho deciso di aprire l’articolo, la porta costruita da St. Louis in quest’ultima gara ha dato i suoi frutti, Allen con le sue parate ha permesso ai suoi compagni di giocarsi le proprie opportunità ed il solito Brouwer (una delle più grandi sorprese a questi playoff) con una doppietta è stato uno dei trascinatori in una grande vittoria che ha riportato la serie in parità, spostando il vento che soffiava dalla California in una brezza più piacevole per St. Louis, che ora ha dalla sua parte il vantaggio di poter disputare 2 delle eventuali 3 restanti gare in ghiaccio amico.

GARA 4: Blues @ Sharks 6-3

Non pensate che non ci sia stata partita, anzi, San Jose ha come sempre dimostrato grandissima determinazione e partendo a mille all’ora ha messo sin da subito in chiaro le cose: “Blues, se volete vincere, dovete sudarvela!”.

Così è stato, St. Louis ha resistito all’iniziale arrembaggio della formazione californiana trascinata da un pubblico chiassoso ed esaltato dalle precedenti prestazioni della propria amata squadra, finendo per venire ammutoliti dalla concretezza e dalla cattiveria messa finalmente sul ghiaccio in questa serie dai ragazzi di coach Hitchcock che alla prima vera occasione hanno colpito con Troy Brouwer in powerplay, fermando lo shutout imposto da Jones a 153 minuti e 57 secondi distante solamente 25 minuti dal record detenuto da Nabokov messo a referto 12 anni fa.

In una gara dove le proprie stelle non hanno reso quanto ci si poteva aspettare e disputata quasi interamente con l’assenza dal ghiaccio del proprio capitano David Backes uscito dopo soli 5 minuti di gioco per un infortunio lieve (tant’è che la sua presenza per gara 5 è data per certa sin dalle interviste post gara) St. Louis ha trovato l’apporto delle linee secondarie con grande protagonista Kyle Brodziak, non proprio un goal scorer; centro della quarta linea tutta corsa e fisico formata da egli e dai compagni Jaskin e Paajarvi, il #28 dei Blues ha messo i sigilli all’incontro nel secondo periodo con una sontuosa doppietta: il primo goal in situazione di inferiorità numerica accompagnando e concludendo alla grande il contropiede gestito alla perfezione da Jaden Schwartz, mentre il secondo sparando il puck all’incrocio dei pali dopo un’azione concitata nel terzo offensivo dei compagni di linea, chiudendo di fatto la serata tutt’altro che da ricordare per Martin Jones, poco, anzi per nulla aiutato dalla propria difesa, per la prima volta in questa serie messa prepotentemente a soqquadro dall’attacco di St. Louis.

Nei restanti 30 minuti di gioco le avanzate degli Sharks sono state rinviate dalla buona prestazione messa a segno da Jake Allen che chiuderà la gara con 31 interventi su 34 tiri ricevuti ed una percentuale del 91,2% battuto solamente dal solito Joe Pavelski in occasione del momentaneo 1-4 (su assist delizioso di Thornton), da Chris Tierney che fa carambolare fortunosamente il puck sul suo corpo per il 2-5 e dal proprio compagno Edmundsson che infila nel five hole del goalie un disco vagante di fronte la gabbia per il 3-6 finale, insomma tre reti che non hanno inciso ai fini della prestazione del portiere e soprattutto della vittoria per St. Louis.

Da sottolineare in questa gara 4 la netta differenza degli special team, se da una parte troviamo St. Louis capace di realizzare 2 reti in 4 powerplay avuti a favore, dall’altra non possiamo non notare lo 0/5 registrato dalla “macchina da powerplay” San Jose, capace inoltre di subire la rete dello 0-3 che di fatto ha tagliato le gambe alla squadra proprio in situazione di superiorità numerica.

Nel finale di gara gli animi si sono accesi con tanto di risse fra i vari Steen, Gunnarsson, Dillon e Wingels ad animare ciò che presumibilmente vedremo nel proseguo di questa serie, iniziata a ritmi piuttosto blandi che giungerà con ogni probabilità al momento di rottura proprio in gara 5 prevista per lunedì (ore 2:00 italiane).

533358930_slide

Gunnarsson e Dillon in una delle più classiche “fight” di fine gara: la frustrazione da una parte, la dimostrazione di carattere dall’altra, si prospetta una gara 5 infuocata in Missouri!

FLASHBACK GARA 3: Blues @ Sharks 0-3

E’ stata forse la partita più brutta non solo di questa serie, ma bensì di tutti questi playoff; le due formazioni infatti sono scese sul ghiaccio del SAP Center di San Jose con una grandissima paura di sbagliare e con il solo intento di non concedere nulla ai propri avversari.

Ne è uscita una gara dalla pochezza di contenuti disarmante, conclusa con solamente 48 conclusioni indirizzate verso la porta dei rispettivi goalie (22 per St. Louis e solamente 16 per San Jose), 3 delle quali hanno trovato la via della rete alle spalle di un incerto Brian Elliott, giustamente “pullato” dopo aver subito queste tre reti in sole 14 conclusioni ricevute contro.

Il giovane Tomas Hertl è stato il protagonista della gara con una doppietta che ha trascinato San Jose alla vittoria: il primo goal messo a segno con una botta terrificante su magistrale apertura di capitan Pavelski, il secondo, che di fatto ha chiuso la gara sul 3-0, con un pregevole wraparound alla gabbia difesa da Elliott.

In mezzo alla doppietta del ceco è arrivata la rete del 2-0 di Joonas Donskoi con una velocissima ripartenza indotta proprio dalla stecca del 24enne finlandese abile a deviare il puck gestito in zona offensiva dai Blues prima di chiudere l’azione infilando la porta di Elliott su assist di Logan Couture.

La gara termina con lo shutout messo a segno da Martin Jones che diventa così il secondo portiere di franchigia a registrare 3 shutout in post season al pari di Evgeni Nabokov autore della stessa impresa nel lontano 2004.

WHAT’S NEXT?

Gara 5 come dicevamo fungerà da spartiacque di una mini serie da 3 partite che si è creata a seguito di questo momentaneo 2-2.

Se fosse una partita di boxe potremmo dire che ai punti ora sarebbero nettamente avanti gli Sharks; già perchè una delle due gare vinte da St. Louis grida vendetta per il team di coach DeBoer che si è visto letteralmente scippare la vittoria da quel goalie (Elliott) che poi ha indirettamente cambiato le sorti della serie e del cosiddetto “momentum” venendo sostituito da Jake Allen nell’ultima gara disputata e vinta meritatamente dai Blues.

Coach Hitchcock ha dichiarato pubblicamente di aspettarsi di più da Vladimir Tarasenko, il gioiellino russo sin’ora è assente ingiustificato della serie nella quale non ha registrato nessun punto ed ha un deficitario -2 di plus/minus sulle spalle: chiunque sinceramente si aspetta di meglio da un talento come lui, vorrà piazzare il botto nel momento che conta? Staremo a vedere.

532938420_slide

Vladimir Tarasenko sin’ora non brilla ed è ancora a secco in questa serie; il #91 dei Blues è imbrigliato dalla difesa arcigna di San Jose: si sbloccherà sul più bello?

Nel lato Sharks invece ben poche facce felici dopo gara 4, la squadra per la prima volta ha girato davvero male concedendo troppo ai Blues e non sfruttando ben 5 powerplay avuti a favore, arma con la quale sin’ora hanno tritato ogni avversario, l’obiettivo ovviamente per loro è cancellare in fretta questo passaggio a vuoto e tornare in Missouri con il coltello fra i denti e disputare una gara molto più centrata specialmente in difesa dove anche il forte Burns è collassato in quest’ultima partita non riuscendo a limitare le avanzate nemiche.


PROSSIMI APPUNTAMENTI:

  • GARA 5: lunedì 23 maggio Sharks @ Blues
  • GARA 6: mercoledì 25 maggio Blues @ Sharks
  • EVENTUALE GARA 7: venerdì 27 maggio Sharks @ Blues

BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.