“Devi sapere che puoi vincere. Devi pensare che puoi vincere. Devi sentire che puoi vincere.”

Con una frase celebre del famoso ex pugile statunitense Sugar Ray Leonard, che ha vissuto i suoi momenti di maggiore gloria a cavallo degli anni ’80, inizio questa mia breve analisi sulla squadra che al momento osserva tutte le altre franchigie presenti dall’alto verso il basso della classifica e che presumibilmente lo farà anche al termine di questa Regular Season che sino ad ora è stata una vera e propria cavalcata verso il trionfo; stiamo parlando ovviamente dei Washington Capitals del fenomenale Alexander Ovechkin, uomo copertina indiscusso con le sue 39 reti stagionali, lanciati verso la conquista del Presidents Trophy, avvenimento che non accade nella Capitale dalla stagione 2009/10, conclusa poi con la cocente delusione di una precoce eliminazione al primo turno playoff subita ad opera dei Montreal Canadiens, ma quelli erano altri anni…altri pensieri…altri schemi…

Oggi tutto sembra cambiato in quel di Washington: con una rosa giovane ed esperta al punto giusto, andiamo a scoprire come e perchè questa squadra, che in questa stagione sta tritando gli avversari, in futuro potrebbe affermarsi come i Blackhawks delle ultime stagioni, in 5 punti.

GLENDALE, AZ - NOVEMBER 18: Head coach Barry Trotz of the Washington Capitals looks on from the bench during the NHL game against the Arizona Coyotes at Gila River Arena on November 18, 2014 in Glendale, Arizona. The Capitals defeated the Coyotes 2-1 in overtime. (Photo by Christian Petersen/Getty Images) ORG XMIT: 507047813

Barry Trotz alla seconda stagione da Head Coach del team sembra aver preso in mano qualsiasi parte del gioco ed ha trasformato una squadra iperoffensiva ad una squadra bilanciata…

  • IL COACH

Cito in primis l’Head Coach del team della Capitale; il 53enne Barry Trotz: una vita vissuta in quel di Nashville dove il talento era poco ma la voglia era molta…

Cosa può fare un coach quando ha relativamente poche armi a cui attingere? Ovviamente insegnare alla propria squadra in prima battuta a cercare di “non prenderle” per poi tentare qualche sfuriata offensiva alla ricerca disperata di un goal, che ai tempi arrivavano con il contagocce; nonostante ciò il buon Barry nella sua lunghissima avventura nel Tennessee è riuscito a portare i Preds (presi per mano sin dalla loro nascita, nella stagione 2008/09) alla post-season per ben 7 volte, riuscendo però solamente in 2 occasioni a superare il primo ostacolo.

La musica (e quando si parla di Nashville non si può proprio farne a meno…!) è decisamente cambiata quando le strade hanno deciso di separarsi consensualmente al termine della stagione 2013/14 e Trotz trovò allettante l’offerta che arrivò dalla Capitale firmando il 26 maggio il suo secondo contratto con un team della NHL nel quale probabilmente era scritto per inciso ed in maiuscolo: “Coach, la preghiamo, insegni a difendere alla nostra squadra! Ovechkin compreso!”.

Detto… fatto; certamente per sua fortuna gli arrivi da Pittsburgh di 2 difensori tosti ed esperti come Orpik e Niskanen hanno aiutato ma la mano del buon Barry si è vista sin da subito, Washington infatti è passata da una stagione conclusa con la bellezza di 240 reti subite e l’accesso ai playoff clamorosamente mancato, ad una stagione da 203 reti subite ed una finale di Conference mancata per un soffio quando sopra 3-1 nella serie contro i Rangers, Ovie & Co. hanno preferito le parole ad i fatti facendosi beffare in gara 7 dalla formazione della Grande Mela.

Quest’anno la situazione è migliorata ancor di più, vuoi per le sicurezze in costante aumento da parte di tutta la lineup, vuoi per la voglia di aiutarsi l’un l’altro, vuoi per gli schemi che Barry Trotz sembra aver fatto imparare a memoria alla propria rosa, dopo 58 partite di stagione regolare Washington ha perso solamente 10 volte durante i tempi regolamentari e 4 a seguire, con una differenza reti che parla da sola: +61!

Trotz spera che il meglio debba ancora venire per i suoi Capitals, indicati da tutti quali maggiori candidati alla conquista della Stanley Cup; dovrà essere sicuramente bravo a mantenere alta la guardia alla sua squadra, anche quando le cose potrebbero mettersi “bene” nelle serie che vivranno ai playoff costantemente da “favorita”, cosa che in passato non accadeva molto spesso…

Mar 29, 2014; Washington, DC, USA; Washington Capitals center Evgeny Kuznetsov (92) skates up the ice during the third period against the Boston Bruins at Verizon Center. Boston Bruins defeated the Washington Capitals 4-2. Mandatory Credit: Tommy Gilligan-USA TODAY Sports

#92, come il suo anno, Evgeny Kuznetsov, uno dei trascinatori del team della Capitale

  • EVGENY KUZNETSOV

Ebbene si, cito come primo russo della rosa a spiccare non il magico #8 ma bensì il secondo Eugenio più famoso di Russia, dopo il Malkin dei Penguins infatti, questo Kuznetsov sta facendo esaltare il pubblico del Verizon Center tanto quanto “Geno” spesso fa sprizzare di gioia la Consol Energy Center di Pittsburgh.

18 goal e 44 assist per il 23enne di Chelyabinsk che guida con uno strepitoso +31 la statistica dei plus/minus di tutta la Lega a dimostrazione che il suo apporto è totale e non solo offensivo quando calca il ghiaccio in compagnia fidata in prima linea di Ovie alla sua sinistra e del quanto mai fondamentale Justin Williams alla sua destra (arma da non sottovalutare quando le partite inizieranno a scottare…).

WASHINGTON - JANUARY 15: Alex Ovechkin #8 of the Washington Capitals shoots the puck against the Toronto Maple Leafs at the Verizon Center on January 15, 2010 in Washington, DC. (Photo by Greg Fiume/Getty Images)

#8, scatto facile facile per i fotografi: Ovie infatti con 301 tiri indirizzati verso le porte avversarie guida questa statistica di tutta la Lega NHL

  • ALEXANDER OVECHKIN

39 goal in 56 partite per il giocatore russo più incisivo di tutti i tempi in NHL; proprio in questa stagione infatti Ovie ha superato il “mito” Fedorov alla guida di questa statistica (solamente che il giocatore di Detroit per realizzare 483 reti ci impiegò 1248 partite, mentre Ovie per timbrare la rete numero 484 ci ha impiegato 777 gare!) che ovviamente è destinata a continuare la sua crescita verso qualcosa di sensazionale, non solo per un giocatore russo che in futuro si accingerà a calcare i ghiacci nordamericani, ma per qualsiasi giocatore presente e futuro che disputerà questo campionato duro come pochi.

Come detto in antitesi Ovie grazie a coach Trotz ha imparato anche cosa vuol dire il “sacrificio” nel voler diventare un vincente e non solo il fenomeno della squadra; dalla scorsa stagione infatti la statistica dei plus/minus è stata sistemata e portata in positivo dalla predisposizione difensiva imposta dal neo coach anche alla stella della squadra che sino ad 1 anno prima non faceva un rientro in zona arretrata nemmeno a pensarci, andando a perdere ciò che di buono faceva in attacco con delle sciagurate amnesie che acconsentivano spesso e volentieri agli avversari di trovare la via della rete quando il #8 era sul ghiaccio pascolando senza accorgersi di dover marcare qualcuno.

Sicuramente lo stesso Ovechkin ringrazierà Trotz al termine della sua carriera, che negli ultimi 2 anni ha visto enormemente migliorata sotto questo punto di vista che a detta di molti esperti del settore sembrava una lacuna incolmabile nel repertorio di Alexander.

  • BRADEN HOLTBY

38 vittorie in 48 chiamate alla difesa della gabbia per il 26enne canadese che sta vivendo anch’egli la migliore stagione della propria carriera, dimostrandosi portiere di grandissima qualità a cospetto di passaggi a vuoto vissuti nelle stagioni precedenti.

Holtby in questa stagione non ha mostrato alcuna sbavatura, mettendo a segno numerose parate dalla grandissima spettacolarità che lo stanno consegnando come maggior candidato per la conquista del Vezina Trophy (premio dedicato al miglior goalie della Regular Season).

2 shutout ed una media parate pari al .924% fanno dormire sonni tranquilli alla dirigenza Capitals in vista del momento più hot della stagione, ossia i playoff.

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Un simpatico schema del PowerPlay di Washington postato su Twitter proprio dai Capitals con totale “autoironia”; ciò che produce, fa anche sorridere!

  • POWERPLAY

Chiudiamo l’analisi della squadra al vertice della classifica NHL citando un fondamentale quanto mai importante per diventare uno dei team più rispettati dagli avversari: il powerplay.

Con il 23.2% di realizzazione i Washington Capitals sono in vetta a questa statistica sopra ai Chicago Blackhawks ed ai San Jose Sharks; arma irrinunciabile con l’uomo in più è chiaramente il tentativo da parte di Backstrom (20 assist in PP per lui) & Co. di liberare al tiro Ovechkin che con 15 reti osserva dall’alto in basso tutti anche in questa statistica.

In parole povere, qualsiasi squadra si trovi davanti Washington deve stare bene attenta a non concedere mai l’uomo in più, altrimenti sono guai.


 

La stagione regolare sta entrando nel suo culmine, con le squadre che lottano per un posto playoff che cercheranno di dare il tutto per tutto e le squadre che non hanno nulla da chiedere che probabilmente si lasceranno andare alla ricerca della fortuna alla Lottery… i Washington Capitals invece sono qui alla ricerca di un record, i 132 punti conquistati dai Montreal Canadiens nella stagione 1976/77 distanti 40 punti, ossia 20 vittorie… mancando 24 partite al termine un pensierino Barry Trotz & Co. secondo me lo stanno facendo…anche se… sarebbero meglio le 16 successive a queste 24 a detta di qualunque appassionato e conoscitore della NHL!

KEEP CALM AND WATCH THE NHL!!

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