INTRO

Molte persone vedono la fine dell’estate come la fine della stagione più bella dell’anno e vivono l’arrivo dell’autunno e dell’inverno come un’agonia da sopportare in attesa solamente del nuovo arrivo della stagione più “calda” dell’anno…

Ci sono persone come noi però, che aspettano solamente che l’estate finisca, per godersi ciò che autunno, inverno e per i più fortunati primavera (si scrive primavera, si legge playoff!), ci donano, gustandosi qualcosa di veramente “hot” che queste tre stagioni ci propongono.

No, non parlo del thé delle 16, no, non parlo nemmeno della cioccolata calda con panna che gusterete la domenica pomeriggio e…no, non parlo neanche dei siti “hard” che durante le notti insonni al seguito del vostro team preferito visiterete fra un intervallo di tempo e l’altro (!)… sto parlando solo ed esclusivamente di un avvenimento realmente “hot” di questo momento dell’anno, ossia del ritorno della nostra amata NHL, che il 7 ottobre riaprirà i battenti dopo una interminabile sosta vissuta da qualsiasi amante di questo sport con un solo pensiero: is it October yet?

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La lunga corsa verso la Stanley Cup ed agli attuali detentori (Chicago Blackhawks) sta per iniziare e tutti noi non vediamo l’ora che i pattini riprendano a graffiare il ghiaccio, che le mazze frustino il puck e che le balaustre vengano violentate dalle clamorose cariche che i vari Weber, Doughty, Chara regaleranno a qualche malcapitato attaccante avversario.

Lo staff di Playitusa vi regala una preview di ciò che potremmo vedere da qui in avanti nella lunga ed imperdibile stagione NHL alle porte: iniziamo questo lavoro partendo dalla Pacific Division, zona impreziosita dall’arrivo della First Pick 2015 portata a casa dai disperati Edmonton Oilers. Il fenomenale Connor McDavid riuscirà a trasformare la peggior squadra degli ultimi anni in una formazione da posizioni playoff? Lo scopriremo solo vivendo.

Io, nel frattempo, ho l’onore di dire “la mia” in questo articolo, voi commentate pure dicendo “la vostra” a fondo pagina. Non è un invito, è un ordine!

ROSTER FORMAZIONI PACIFIC DIVISION & PREVISIONI

ANAHEIM DUCKS

E’ inutile nasconderlo, la squadra che ha messo realmente in difficoltà i campioni in carica la scorsa stagione ai playoff sono loro, gli Anaheim Ducks; coloro che per 3 anni consecutivi passeggiano facilmente sui propri avversari per conquistare la prima piazza della Pacific Division sono senza ombra di dubbio i grandi favoriti per la conquista della prima posizione in Division (ed in Conference) anche quest’anno.

Le perdite in attacco di Matt Beleskey (richiesta folle di ingaggio a mio modo di vedere dopo 1 sola stagione ad alto livello), Emerson Etem e Kyle Palmieri sono state ben assorbite dagli acquisti dell’esperto Shawn Horcoff da Dallas, il rapido Carl Hagelin (vero plus di questo mercato) dai New York Rangers ed il tosto Chris Stewart reduce da una buona stagione divisa fra Buffalo e Minnesota.

Un attacco che mette in mostra in prima linea l’affiatatissima coppia formata da Ryan Getzlaf e Corey Perry, gemelli del goal ed autentici trascinatori di questa formazione, aiutati probabilmente da Patrick Maroon che bene ha fatto nelle gare playoff disputate a loro fianco; ci si aspetta un ulteriore salto di qualità anche dall’ala destra Jakop Silfverberg (anch’egli autore di playoff ad altissimo livello) che dovrebbe accompagnare il 31enne Ryan Kesler in una seconda linea di livello assoluto (assieme al neoacquisto Hagelin).

I “bottom six” sono tutt’altro che “bottom”, perchè troviamo gente del calibro di Cogliano, i giovani Rakell e Sekac pronti ad esplodere (sono sicuro che il loro sarà un grande anno) aiutati dai nuovi arrivi sopracitati Horcoff e Stewart.

La difesa ha visto le partenze di Beauchemin e Wisniewski venire sostituite da un unico ingaggio, quello di Kevin Bieksa dai Vancouver Canucks che molto probabilmente formerà la seconda linea a fianco di Cam Fowler visto in crescita negli ultimi playoff.

Hampus Lindholm e Sami Vatanen sono i due “gioielli” del reparto arretrato; da loro coach Boudreau si aspetta un ulteriore salto di qualità, già compiuto a mio modo di vedere la passata stagione condita da 71 punti in due (non male per due difensori!).

Simon Despres ha dimostrato di essere all’altezza della situazione e partirà titolare al fianco del gigante Stoner formando la terza ed ultima linea di una difesa che dovrà per forza di cose migliorare il trend non perfetto della passata stagione chiusa al 20esimo posto in classifica nella media goal subiti (2,70 a partita).

In gabbia è confermatissimo Frederik Andersen che nonostante qualche incertezza si è confermato goalie di ottimo livello; a sostegno del danese vedremo Anton Khudobin, acquistato dai Carolina Hurricanes, ed il giovanissimo John Gibson che probabilmente inizierà la stagione difendendo la gabbia degli affiliati San Diego Gulls in AHL per poi provare a scalare le gerarchie iniziali specialmente in caso di eventuali infortuni o debacle del goalie titolare.

Dec 27, 2014; Glendale, AZ, USA; Anaheim Ducks center Ryan Kesler (left) and center Ryan Getzlaf in the first period against the Arizona Coyotes at Gila River Arena. The Coyotes defeated the Ducks 2-1 in an overtime shootout. Mandatory Credit: Mark J. Rebilas-USA TODAY Sports ORG XMIT: USATSI-184136 ORIG FILE ID: 20141227_mjr_su5_064.JPG

Kesler e Getzlaf, due fra i trascinatori di una formazione costruita per vincere la Stanley Cup

PREVISIONE PLAYITUSA: 1° POSTO PACIFIC DIVISION

I Ducks sono sicuramente la squadra da battere in questa Division e sinceramente non vedo possibilità per le altre 6 formazioni presenti di infastidire i californiani che in Regular Season volano al primo posto da 3 anni consecutivi senza alcun patema.


 LOS ANGELES KINGS

Perché una squadra che durante l’ultima estate ha perso diversi tasselli delle 2 Stanley Cup conquistate (vuoi per ritiro, vuoi per questioni salariali, vuoi per questioni legali e penali se ne sono andati Regehr, Stoll, Williams, Voynov e Richards) viene inserita fra le contendenti ad un posto playoff dal sottoscritto? Ve lo spiego brevemente.

La cocente delusione della passata stagione conclusa con il nono posto in Conference, senza nemmeno la possibilità di difendere il titolo ai playoff, fungerà da principale motivazione per tutto il roster di coach Sutter, che vorrà sicuramente rifarsi in grande stile quest’anno avendo sfruttato anche di un periodo di riposo macroscopico che in quel di Los Angeles non si vedeva dal lontano 2009.

Motivazioni che miglioreranno in toto le prestazioni di gente del calibro di Anze Kopitar, Jonathan Quick, Drew Doughty ed altri fenomeni presenti in una rosa di livello assoluto.

Il GM Dean Lombardi ha dovuto faticare molto questa estate per portare a casa qualche pezzo da 90 a causa del Salary Cap a rischio della propria squadra dovuto ai super ingaggi di Kopitar (in scadenza a fine 2016), Brown, Doughty ed il discusso Mike Richards (il quale è stato svincolato senza pesare sul Salary Cap futuro a causa di un sospetto uso di sostanze anabolizzanti non concesse negli Stati Uniti); proprio grazie alla “mossa” compiuta con Richards (il quale però ha ovviamente fatto ricorso e la storia andrà per le lunghe, ndr), Lombardi, è riuscito a piazzare il colpo Milan Lucic, l’ala 27enne arriva a Los Angeles per terminare il lungo contratto firmato in quel di Boston e cercherà di portare la sua fisicità e la sua abile posizione sotto porta sperando di far dimenticare ai tifosi la perdita di “mister game 7” Justin Williams dirottato a Washington; Lucic sarà l’ala sinistra della prima linea composta dal talento di Kopitar e dalla concretezza di Gaborik.

Tyler Toffoli e Tanner Pearson andranno a comporre la seconda linea a fianco del bomber Jeff Carter, linea che lo scorso anno, sino all’infortunio di Pearson, ha brillato, mantenendo i Kings in posizione playoff; dal suo infortunio in poi coach Sutter ha faticato a trovare il partner giusto per la coppia rimasta, alternando King, capitan Dustin Brown (indubbiamente in una fase calante della sua carriera, probabilmente il prossimo ad essere ceduto, se mai qualcuno proponga alternative accettabili e voglia assorbirsi il suo contratto folle) e Clifford con scarsi risultati.

La terza linea in Preseason ha visto l’utilizzo di Nick Shore come centro affiancato da Brown e King, mentre la quarta solida linea d’attacco ha visto Lewis venire aiutato dalle ali Clifford e Nolan. Zykov e Kempe (gioielli in rampa di lancio) saranno pronti per rubare il posto ai compagni in caso di “scarsi risultati”.

Se la zona offensiva risulta un fattore “plus” per coach Sutter la zona difensiva resta un’incognita: l’ufficiale addio al team di Slava Voynov (rientrato in patria di propria volontà dopo 45 giorni di prigione autorizzati dalla corte statunitense dopo il caso di violenza domestica accaduto lo scorso novembre) lascia un buco non da poco in una zona che lo scorso anno ha lasciato desiderare.

Oltre al fenomenale Drew Doughty (più devoto in ogni modo all’avanzata offensiva che a difendere) ed Alec Martinez troviamo il discreto Jake Muzzin, l’esperto Matt Greene ed i giovani McNabb e McBain che si giocheranno probabilmente i posti in terza linea con l’ultimo arrivato, Christian Ehrhoff, reduce da una stagione con più ombre che luci a Pittsburgh, dove ha subito inoltre svariati infortuni.

In gabbia confermatissimo Jonathan Quick con la speranza che torni quello di un anno e mezzo fa dopo una stagione abbastanza difficile; quest’anno avrà come backup Jhonas Enroth reduce dall’annata poco fortunata divisa fra Buffalo e Dallas. Crediamo che anche in questa annata Quick dovrà fare gli straordinari, sono state infatti ben 72 le presenze per lui la passata stagione, dato da non sottovalutare nelle sue “cattive” prestazioni, sappiamo tutti infatti come possa essere dura per un goalie mantenere alta la concentrazione in dei “back to back” imposti dal logorante calendario NHL; ben vengano dunque 2 portieri discreti a cospetto di un fenomeno ed uno inaffidabile durante la Regular Season, per i playoff invece il discorso cambia…!

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Anze Kopitar e Dustin Brown sono pronti per il riscatto: quest’anno non è concesso sbagliare ai Kings

PREVISIONE PLAYITUSA: 2° POSTO PACIFIC DIVISION

Questi Los Angeles Kings, riposati e motivati, hanno tutto il diritto di pensare in grande; i playoff sono obbligatori, poi si vedrà; non credo ad un’altra stagione fallimentare per la formazione allenata dal sempre sorridente (!) coach Sutter.


CALGARY FLAMES

Ciò che Bob Hartley ha costruito nella passata stagione per molti ha avuto del miracoloso, portando i Flames ai playoff dopo ben 6 anni di astinenza; diciamolo subito, i miracoli non li fa più nessuno se in mano non dispone di qualche “diamante pregiato” e così è stato per Calgary che nella passata stagione ha visto crescere il talento di Sean Monahan ed esplodere tutta la velocità e tutta la fantasia di Johnny “Hockey” Gaudreau, che con l’esperto Jiri Hudler hanno fatto lustrare gli occhi alla gente dell’Alberta come non succedeva dai bei tempi di capitan Iginla.

Specialmente in powerplay la prima linea a lunghi tratti è sembrata indomabile, fermandosi solamente al secondo turno dei playoff a cospetto di una formazione decisamente più forte, ovvero i sopracitati Ducks di Anaheim.

Il reparto avanzato vedrà inoltre l’aggiunta di un ottima ala arrivata nel periodo Free Agents, quel Michael Frolik che ha fatto le fortune dei Winnipeg Jets la passata stagione e cercherà di dimostrare il suo valore anche allo Scotiabank Saddledome; il giovanissimo Sam Bennett, che bene ha fatto ai playoff, è pronto per un posto da titolare in line up dopo una stagione vissuta fra l’infermeria e l’Ontario Hockey League.

Da sottolineare altri ragazzi nati dal 1990 in poi: si tratta di Micheal Ferland, Lance Bouma, Josh Jooris e Markus Granlund, tutti elementi pronti a dare il loro contributo in una squadra giovane e più che mai talentuosa.

Il reparto arretrato è stato ulteriormente rinforzato dall’arrivo da Boston di Dougie Hamilton, classe 1993, che in rotta con la dirigenza del Massachussets ha trovato l’accordo con i canadesi alla modica cifra di 5,5 milioni di dollari a stagione; ben spesi per un talento fra i migliori in circolazione per quanto riguarda la zona difensiva. Hamilton andrà molto probabilmente a comporre la prima linea con capitan Mark Giordano fresco anch’egli di rinnovo ultramilionario.

TJ Brodie, Kris Russell, Dennis Wideman (reduce da una stagione a livello realizzativo sopra ad ogni aspettativa) e Smid o Engelland andranno a formare le altre due linee difensive di tutto rispetto.

In gabbia confermato il trio composto da Jonas Hiller (che dovrebbe partire titolare), Karri Ramo e Joni Ortio; tutti e tre si sono comportati molto bene la stagione passata rubando spazio gli uni agli altri, non è detto che anche quest’anno possa ripetersi la stessa situazione.

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Sean Monahan e Johnny Gaudreau sono gli uomini simbolo di questa giovane e meravigliosa realtà

PREVISIONE PLAYITUSA: 3° POSTO PACIFIC DIVISION

I Calgary Flames avranno il fastidio di dover confermare ciò che di buono hanno fatto nella passata stagione con la consapevolezza di trovarsi di fronte squadre che difficilmente li sottovaluteranno come forse in alcune occasioni è successo in passato; hanno il talento per compiere un ulteriore passo avanti ed i playoff sono l’obiettivo di questa bella e giovane squadra.


EDMONTON OILERS

Un nome su tutti: Connor McDavid, il ragazzino prima scelta assoluta all’ultimo Draft sarà sicuramente l’uomo con più pressione di questa stagione NHL, i commenti su di lui si sono sprecati questa estate (e non solo!) considerato da tutti gli addetti ai lavori il nuovo Gretzky o il nuovo Crosby, starà a lui dimostrare ciò che di buono si è visto (anzi, di fenomenale) nelle serie minori dove ha messo a segno goal ed assist a quantità industriale.

Gli Oilers hanno inoltre cambiato coach (per la sesta volta negli ultimi sette anni!) puntando su Todd McLellan reduce della sua peggiore stagione in quel di San Jose; per lui sono arrivati 5 anni di contratto freschi freschi nei quali cercherà di trasformare questo disastrato team in una squadra competitiva che vuole tornare a disputare una gara playoff, cosa che non accade da ben 9 lunghi anni; non sarà facile sicuramente, ma di talento in questa formazione c’è ne, e molto.

Partiamo dalla zona offensiva, sicuramente il reparto migliore del team canadese, dove troviamo quattro fra le più grandi promesse (ancora non esplose del tutto) degli ultimi anni: Taylor Hall, Ryan Nugent-Hopkins, Jordan Eberle e Nail Yakupov, tutti e quattro nati dopo il 1990.

In alcuni momenti della stagione sono sembrati apatici, poco carismatici e remissivi, probabilmente demoralizzati dall’andamento della squadra, starà a coach McLellan dare nuova linfa all’attacco “genio e sregolatezza” degli Oilers, che avranno a loro disposizione anche l’ex Coyotes Lauri Korpikoski e l’ex Blue Jackets Mark Letestu arrivati in estate.

Per la terza scelta al Draft 2014 Leon Draisaitl invece l’ingresso in line up sembra possibile ma non garantito, in ogni caso sarebbe interessante vederlo all’opera un’anno dopo le deludenti prime 37 apparizioni condite da 2 sole reti e 7 assist, ci si aspettava di più da un talento cristallino come il suo.

Il tallone d’Achille per questo team negli ultimi anni sono stati sicuramente la difesa e la gabbia; il GM Chiarelli ha messo a segno un paio di mosse e nulla più per rinforzare dei reparti che forse avrebbero avuto bisogno di maggiori cambiamenti.

L’arrivo di Andrej Sekera (che farà sicuramente coppia con Schultz in prima linea) garantirà la copertura che mancava al compagno la passata stagione; ma se la prima linea sembra ottima, la seconda e terza linea invece sono tutt’altro che sicurezze.

Klefbom (appena ricoperto di milioni di dollari da un nuovo ingaggio folle!), Ference, Nikitin e Fayne (papabili titolari) con la settima scelta al Draft 2013 Nurse pronta al lancio in line up, non sembrano garantire grandi sicurezze e l’impiego della prima linea potrebbe diventare elevato e gara dopo gara la stanchezza potrebbe farsi sentire…

In gabbia l’arrivo di Cam Talbot è stato accolto come una manna dal cielo, l’ex backup di un certo Lundqvist in quel di New York, ha dimostrato di valere il posto da titolare in qualunque altra squadra NHL, ed è stato accontentato dalla dirigenza della grande mela che l’ha spedito a suo volere ad Edmonton dove la coppia Fasth (tornato in Europa) e Scrivens hanno davvero fatto disastri nell’ultima stagione (sicuramente anche poco aiutati dalla difesa, la peggiore in assoluto della NHL).

EDMONTON, AB - SEPTEMBER 21: Connor McDavid #97 of the Edmonton Oilers makes his way to the ice prior to a preseason game against the Calgary Flames on September 21, 2015 at Rexall Place in Edmonton, Alberta, Canada. (Photo by Andy Devlin/NHLI via Getty Images)

Connor McDavid, già acclamatissimo alle prime uscite in Preseason, trascinerà i suoi compagni ad una stagione “onorevole” oppure affonderà assieme agli altri talenti inespressi presenti negli Oilers?

PREVISIONE PLAYITUSA: 4° POSTO PACIFIC DIVISION

McLellan avrà il suo bel “da fare” in questa stagione anche se come si suol dire “peggio di così non si può”, quindi ogni miglioramento sarà ben accetto in quel di Edmonton; l’arrivo di un fenomeno qual’è McDavid potrebbe fungere da trampolino di lancio anche per gli altri quattro talenti cristallini presenti in rosa, questo è ciò che sperano da queste parti, questo è ciò che pensa il sottoscritto: i playoff potrebbero non essere un’utopia fra qualche anno (ahimè, le squadre della Central Division hanno un passo in più rispetto a quelle della Pacific Division quest’anno) ma già da questa stagione vedremo gli Oilers scalare qualche posizione.


SAN JOSE SHARKS

Gli squali di San Jose hanno optato dopo la deludente ultima stagione per il cambio di guardia in panchina, assumendo l’ex coach dei New Jersey Devils Peter DeBoer al posto dell’esonerato Todd McLellan finito agli Oilers; le colpe di una stagione molto negativa non sono da imputare a mio parere all’ormai ex coach, ma bensì ad una formazione che anno dopo anno ha perso smalto nonostante in rosa presenti diversi ottimi giocatori, ma i migliori di un tempo, ossia Patrick Marleau e Joe Thornton, hanno decisamente superato la fase migliore della loro carriera e stanno giungendo al tramonto…

Il miglior marcatore della passata stagione è stato quel Joe Pavelski che presumibilmente formerà la prima linea con i due sopracitati sperando di ricevere maggiori aiuti dalla coppia over 30 rispetto a quanto accaduto lo scorso anno.

Si attende ancora la vera esplosione di due talenti cristallini quali il forte Logan Couture ed il funambolo Tomas Hertl che in seconda linea verranno supportati o da Melker Karlsson o da Matt Nieto a seconda da come si comporteranno le ali al training camp ed in una Preseason iniziata piuttosto bene.

La zona offensiva ha visto l’arrivo da Washington di Joel Ward, ala abile ad insaccare in rete i dischi cosiddetti “sporchi” che passano dalle sue parti; gli altri componenti saranno Tierney, Torres, Wingels, Goldobin, Smith, Goodrow…insomma tutta gente discreta ma nulla più.

Il reparto più interessante di questa squadra risulta essere sicuramente la difesa comandata da Brent Burns, un offensive defenseman che molte squadre sognano di avere a proprio favore; quest’anno il barbuto difensore sarà aiutato in linea dall’esperto Paul Martin arrivato come free agent da Pittsburgh.

Marc Eduard Vlasic e Justin Braun saranno l’affermatissima coppia in seconda linea, mentre l’ex Stars Dillon è l’unico certo di un posto in line up per la terza linea dove si alterneranno Mueller, Tennyson e Stollery.

In gabbia l’addio di Antti Niemi è stato sopperito dall’arrivo di Martin Jones, tutt’altro che un portiere affidabile; Jones è reduce da alcune stagioni da backup di Quick in quel di Los Angeles dimostrando buone capacità tecniche, ma sarà in grado di affrontare una stagione da titolare? A dargli una mano avrà quell’Alex Stalock che molti davano per sicuro titolare, ma purtroppo nella passata stagione ha mostrato alcune lacune a livello mentale che sono costate diversi punti e non hanno convinto la dirigenza ad affidargli i pali della propria porta.

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Saranno ancora loro 3 a guidare gli Sharks…ma con un altro anno in più… l’ottimo Pavelski (qui sommerso dai compagni) spera di ritrovare dei rinati Thornton e Marleau, decisamente in ombra la passata stagione

PREVISIONE PLAYITUSA: 5° POSTO PACIFIC DIVISION

Gli Sharks avranno una gran voglia di riscatto dopo l’ultima deludente stagione ma sinceramente non vedo grande prospettiva in questa squadra; a mio parere la dirigenza dovrebbe guardare al futuro e cercare di iniziare una rifondazione che porti in rosa gente più giovane e meno “bollita”; negli anni migliori di Thornton e Marleau non sono riusciti comunque a portare a casa nulla di “grandioso”, dunque ora come ora devono assolutamente cercare una via diversa per tornare ad essere competitivi, e non parlo solamente per le serie playoff (autentico tallone d’Achille per la squadra californiana) ma anche per la Regular Season. Niente playoff anche quest’anno, a meno di clamorosi eventi naturali!


VANCOUVER CANUCKS

Reduci da una buona Regular Season ma da un’uscita inaspettata al primo turno playoff per merito dei Calgary Flames i Vancouver Canucks sono attesi ad un riscatto in questa stagione.

La formazione di coach Desjardins ha cambiato diversi elementi ma sostanzialmente rimane intatta la spina dorsale della squadra vista la passata stagione; i gemelli Sedin per la sedicesima stagione guideranno la prima linea d’attacco dei canadesi, a dar loro man forte ci sarà Radim Vrbata piacevole sorpresa dello scorso anno condito di molti goal.

Gli arrivi di “due Brandon”, Sutter da Pittsburgh (scambiato con Nick Bonino e che andrà con ogni probabilità a formare la seconda linea offensiva a fianco di Higgins e Burrows) e Prust da Montreal vanno a “rinforzare” un reparto con diversi punti interrogativi.

Fisicamente parlando questa squadra soffre parecchio, l’arrivo di Sutter è calcolato, ma basterà?

L’addio di Matthias (l’unico in grado di non sopperire agli avversari nelle “lotte” per il disco) peserà parecchio in ogni situazione di gioco, ma soprattutto in penalty kill (fondamentale che ha visto i Canucks chiudere la passata stagione al secondo posto), “special team” letteralmente sviscerato anche dalle partenze di altri due specialisti, ossia Kassian e Richardson.

I talentuosi Bo Horvat, Linden Vey e con ogni probabilità Hunter Shinkaruk avranno dello spazio in line up (i primi due sicuramente) e dovranno dimostrare il loro valore giorno dopo giorno fra la terza e la quarta linea che vedrà alternarsi Hansen, Dorsett, Baertschi e Kenins.

Se la zona offensiva desta qualche perplessità è la zona difensiva a creare più di un grattacapo nella testa di coach Desjardins; l’addio di Bieksa si farà sentire in una zona che non ha fatto benissimo nella passata stagione piazzandosi al 19° posto nella media goal subiti della lega.

I vari Edler, Hamhuis, Tanev, Sbisa, Weber sono giocatori di discreto livello, ma nessuno dei citati alza l’asticella di quel tanto che basta per poter competere con le offensive di questa Division (e Conference) di livello piuttosto alto.

In gabbia troviamo Ryan Miller reduce da una buona stagione regolare ma da una serie playoff abbastanza incerta; sarà sostituito in caso di infortuni e di turnover da Markstrom che prende il posto del partente Eddie Lack finito a Carolina.

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I gemelli Sedin, alla sedicesima stagione in maglia Canucks, saranno ancora protagonisti?

PREVISIONE PLAYITUSA: 6° POSTO PACIFIC DIVISION

Questa squadra a mio modo di vedere non ha ne capo ne coda e faticherà molto durante l’arco della stagione; i playoff sembrano distanti anni luce se andiamo a confrontare la rosa con quella delle prime 3 squadre affrontate in questo articolo…ad ogni modo sarò felice di essere smentito (come da ogni buona previsione ci si aspetti!) nel caso in cui dovessero compiere un miracolo raggiungendo la post season come nella passata stagione…


ARIZONA COYOTES 

La bistrattata formazione del deserto dell’Arizona ha dovuto combattere per poter rimanere in quel di Glendale per i prossimi 5 anni dopo una controversia avuta per la disponibilità della Gila River Arena di Glendale per la stagione alle porte; un compromesso è stato trovato e la formazione di Dave Tippett disputerà le gare interne ancora in Arizona e non altrove, come molti fan della NHL contrari alle squadre in zone calde degli Usa avevano auspicato.

Dopo l’ultima disastrosa stagione, chiusa con un abominevole testa a testa con i Buffalo Sabres per accaparrarsi l’ultima posizione in classifica e la maggiore probabilità di prima scelta al futuro Draft, la “lotteria” non ha portato ciò che si sognava (McDavid o Eichel), ma bensì la terza scelta assoluta, quel Dylan Strome che ha incantato negli Erie Otters nella scorsa stagione di Ontario Hockey League; il 18enne centro probabilmente non esordirà in questa stagione ma verrà mandato a farsi le ossa ancora per un anno in categorie inferiori.

Chi invece è pronto per il palcoscenico NHL è Max Domi, reduce da una splendida annata in OHL e la velocissima ala ex Rangers Anthony Duclair che si è già mostrato la scorsa stagione nei grandi schermi dopo alcune grandi prestazioni in QMJHL.

Questi due ragazzi (assieme ad altri gioielli quasi pronti per i grandi palcoscenici come Samuelsson, Lessio e Perlini) sono sicuramente il futuro di questo team che anche quest’anno dovrà lottare per rimanere a galla in una Conference di livello assoluto.

Capitan Shane Doan non vuole assolutamente appendere i pattini al chiodo e dunque guiderà con la sua esperienza per un altro anno la zona offensiva dei Coyotes impreziosita dal rientro di Antoine Vermette reduce dalla vittoria della Stanley Cup da protagonista (specialmente ai playoff) con i Chicago Blackhawks.

Steve Downie, arrivato dai Penguins, e Brad Richardson, arrivato da Vancouver, metteranno sul ghiaccio la cattiveria agonistica che spesso è mancata la passata stagione a questa squadra, spesso demoralizzata e surclassata dagli avversari e cercheranno di dare una mano al penalty kill che lo scorso anno è stato disastroso (sempre che nella banca puniti non ci finiscano loro!).

Da segnalare per l’attacco inoltre, Mikkel Boedker reduce dalla sua migliore annata e Martin Hanzal, possente centro con ampi margini di miglioramento; tutto il resto è da decifrare…fossi in Tippett, un pensierino a Strome ed a Dvorak (seconda scelta al Draft 2014), da inserire subito in lineup lo farei…

Il reparto arretrato vede la stella svedese Oliver Ekman Larsson guidare la truppa formando una prima linea di livello assoluto con il rientrante Zbynek Michalek reduce dalla poco fortunata esperienza con la casacca dei Blues.

Le altre due linee invece presentano delle lacune e vari punti interrogativi; l’assenza di Yandle si farà sentire, specialmente in powerplay dove l’esperto difensore era un punto di riferimento per i compagni.

Altro punto interrogativo di questa squadra lo troviamo in gabbia dove per Mike Smith arriva il classico punto di non ritorno: o ora o mai più per un portiere che nutre di grande rispetto e simpatia da parte di stampa e addetti ai lavori ma che nelle ultime due stagioni si è davvero involuto trasformandosi spesso e volentieri in una “groviera”; il giovane classe 1992 Louis Domingue è pronto ad approfittarne per mettersi in mostra, così come il nuovo acquisto ex Stars Anders Lindback.

22 December 2014 : second period - Arizona Coyotes Defenceman Oliver Ekman-Larsson (23) celebrates his gaol with teammates vs the Vancouver Canucks during a game at Rogers Arena in Vancouver, British Columbia, Canada. ****For Editorial Use Only****

L’anima nonchè miglior giocatore di questi Coyotes: Oliver Ekman-Larsson

PREVISIONE PLAYITUSA: 7° POSTO PACIFIC DIVISION

Questa squadra difficilmente creerà grattacapi alle formazioni più quotate della Division ma potrebbe far girare la stagione se i rookies dimostreranno ciò che di buono hanno fatto nelle leghe minori anche in una lega tosta come l’NHL; il futuro potrebbe non essere buio come il presente, la rosa infatti è invasa da giovani di talento che nei prossimi anni si metteranno in mostra, per la gioia nostra e soprattutto dei Coyotes.


Siamo giunti così al termine della nostra “guida” per quanto riguarda la Pacific Division.

Division che a mio modo di vedere porterà ai playoff 3 sole formazioni, mentre per le altre 4 presenti in lista le partitelle a golf inizieranno molto presto rispetto alle compagini presenti nell’altra divisione di Conference, ossia la Central, invasa da squadre di livello assoluto (Blackhawks, Blues, Predators, Stars, Wild, Jets ed Avalanche sono inferiori solamente ai Ducks secondo me!).

Detto questo, sarò lieto di essere smentito a fine stagione quando Coyotes e Canucks raggiungeranno i playoff alla faccia di ciò che ho scritto e previsto…!

BELIEVE IT OR NOT…OCTOBER IS COMING!!

One thought on “NHL 2015/16: PACIFIC DIVISION PREVIEW

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