A 36 ore dalla gara decisiva, ossia gara 7, che definirà chi fra Rangers e Capitals andrà a disputare la finale di Conference (contro Tampa Bay o Montreal) andiamo a rivisitare le ultime 3 splendide partite disputate da queste due squadre (tutte terminate un solo goal di scarto fra vincitori e vinti) che hanno visto i Capitals farsi raggiungere sul 3-3 dai Rangers dopo essere stati avanti 3-1 nella serie…una situazione tutt’altro che nuova per New York, visto che anche lo scorso anno, proprio in semifinale di Conference, contro Pittsburgh rimontò da 1-3 a 4-3…a Washington c’è già chi fa gli scongiuri!

GARA 4

WASHINGTON CAPITALS vs NEW YORK RANGERS 2-1

Si ritorna al Verizon Center di Washington esattamente 48 ore dopo lo shutout compiuto da Braden Holtby che ha permesso ai suoi Caps di ripassare avanti nella serie sui Rangers con una domanda: il goalie più hot del momento continuerà a fare miracoli e consentirà a Washington di potersi giocare il primo match point in trasferta? La risposta che diamo a questa domanda è SI! Anche in questa gara Holtby ha trascinato i suoi alla vittoria con ottimi interventi, consentendo così ai Caps di scappare sul 3-1 in questa tiratissima serie (sin’ora infatti tutte le sfide sono terminate con un solo goal a pannaggio della squadra vincitrice).

Gara 4 parte a ritmi elevatissimi con il duo Ovechkin/Backstrom che prova ad inventare subito qualcosa dalle parti di Lundqvist non trovando però la mira giusta per impensierire il portierone di New York e dopo appena 1 minuto e 36 secondi di dominio Capitals, al primo affondo Rangers, Carl Alzner, anticipato da Girardi alla balaustra per la conquista del puck, decide di stendere l’avversario con il più classico dei tripping costantemente fischiati dalla terna arbitrale chiudendo immediatamente il momentum a favore della propria squadra iniziato da quando il disco aveva toccato il ghiaccio.

Il powerplay di New York però non ingrana e costringerà ad un solo intervento Holtby su tiro dalla blue line di Yandle tutt’altro che impossibile da parare; i 2 minuti di superiorità non cambieranno il risultato ma faranno modo ai Rangers di prendere in mano il gioco costringendo i Capitals ad una difesa ad oltranza nei successivi minuti; minuti che vedranno un paio di importanti interventi di Holtby, il quale disinnesca le bombe di Kreider prima e di Stepan poi con estrema facilità.

Il tempo prosegue godibile ma senza grandi sussulti da parte delle due squadre molto allacciate ed attente a non commettere disattenzioni, chiudendosi così a reti inviolate.

Il secondo periodo parte con un’occasionissima non sfruttata dai Caps: Johansson tutto solo di fronte a Lundqvist non controlla il disco passatogli perfettamente da Kuznetsov perdendo una possibilità davvero ghiotta di portare in vantaggio i suoi.

Passano 3 minuti ed è Holtby a prendersi la scena e gli applausi per 2 parate consecutive su Klein e Staal davvero di puro riflesso.

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Derick Brassard festeggia il momentaneo goal del vantaggio Rangers

Nulla può però il portierone di Washington al minuto 6:12 del periodo quando Marty St. Louis scatta in contropiede e imbecca l’accorrente Derick Brassard che sfugge alla marcatura tutt’altro che decisa di un disattento Ovechkin ed infila il preciso wrist shot sopra la spalla sinistra di Holtby che può solamente constatare di aver perso l’imbattibilità durata praticamente 4 tempi e 6 minuti (considerando lo shutout di gara 3).

La partita si scalda al punto giusto trasformandosi letteralmente in una battaglia fra i due goalie: Holtby dice di no prima a Girardi, poi, in occasione di una ripartenza in shorthanded, a Rick Nash in maniera davvero strepitosa, mantenendo in vita i Caps; Lundqvist invece mette a segno tre interventi importanti, i primi due entrambi su Ovechkin ed il terzo su un temibile slap shot dalla blue line di Carlson.

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A 4 minuti dal termine del secondo periodo Andre Burakovsky rivitalizza i Capitals trovando l’angolino alla destra di Lundqvist con uno splendido wrist shot

Dopo il powerplay non concretizzato dai Capitals la partita ha un momento di calma; calma che viene bruscamente interrotta dal goal del pareggio di Andre Burakovsky, abile prima a rubare il disco dal possesso di Kreider e freddo nell’infilare Lundqvist, facendo esplodere il Verizon Center. 1-1 e tutto da rifare per New York.

Si chiude così un periodo più che godibile condito dai due goal che hanno elettrizzato la sfida ma non hanno definito un vinto o un vincitore a 20 minuti dal termine dei tempi regolamentari.

Pronti via e McDonagh commette l’errore che non ti aspetti da un giocatore della sua esperienza perdendo il disco in zona neutra facendosi beffare da Brouwer che col pattino devia il puck facendolo arrivare all’accorrente Andre Burakovsky che si trasforma letteralmente in eroe della serata per merito del suo backhand che batte Lundqvist, bacia il palo e si infila in rete. 2-1 Capitals e situazione nerissima per i Rangers.

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A 24 secondi dall’inizio del terzo periodo Andre Burakovsky in backhand batte nuovamente Lundqvist: indimenticabile doppietta per il rookie austriaco

Passano pochi secondi e Lundqvist salva il risultato con un intervento miracoloso su Chimera, tenendo i Rangers in partita.

Rangers che però in questo terzo periodo attaccano in maniera confusionaria la gabbia di Holtby ed avranno la più grande occasione all’ottavo minuto di gioco quando Mike Green decide di stendere Hagelin involato verso la porta costringendo la terna arbitrale a fischiare l’inevitabile hooking condito dall’occasionissima non del powerplay ma bensì dello shootout: occasionissima che non verrà sfruttata da Hagelin per merito di Holtby che metterà a segno una grandissima parata sullo shootout ben tirato dall’attaccante di New York, facendo esplodere nuovamente l’Arena.

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Lo shootout parato da Holtby su Hagelin; Washington mantiene il vantaggio per la gioia del tesissimo pubblico di casa

Minuto dopo minuto le energie di New York diminuiscono, così come le occasioni da goal create dal team di Vigneult che anzichè produrre gioco sono costretti a difendersi dai saltuari ma pericolosi assalti dei Capitals, che vanno vicinissimi alla capitalizzazione con una botta di Orpik dalla blue line non trattenuta da Lundqvist, il quale verrà baciato dalla fortuna sul tap in di Joel Ward che per questione di centimetri non finisce in gabbia ma bensì tocca il palo prima di finire addosso al portierone di New York disteso nel ghiaccio in attesa di sentenza: per lui stavolta, molto fortunata.

Un paio di occasioni abbastanza pericolose i Rangers le creano fra il 14esimo ed il 15esimo minuto di gioco quando però le conclusioni di Glass prima e di Moore poi vengono stoppate agevolmente da un concentratissimo e sempre più decisivo Braden Holtby, che non lascia spazio alcuno per qualsiasi disco che arriva dalle sue parti.

Gli ultimi 4 minuti di gioco sono confusione pura con un’unica grande occasione che parte dalla mazza di Derek Stepan, a 3 minuti e mezzo dal termine della gara, il cui tiro a colpo sicuro trova di fronte alla gabbia la copertura miracolosa quanto decisiva di Carl Alzner in versione goalie aggiunto (anche quest’oggi ben 25 tiri bloccati dalla difesa di Washington rispetto ai soli 7 di New York, davvero una statistica importante da non sottovalutare); sarà l’unica possibilità per New York di raggiungere il pareggio, perchè la difesa di Washington non concederà nulla, badando solamente ad allontanare il disco ogni qualvolta si avvicini alla propria gabbia (anche concedendo qualche icing di troppo…) e mantenendo le marcature sui rispettivi uomini strettissime senza dare chance alcuna a possibili pericoli dalle parti del proprio goalie e mancando il goal in empty net del 3-1 con Beagle che si fa murare il tiro da Boyle.

La partita si chiude dunque meritatamente 2-1 per i Capitals che da questo momento hanno in mano la serie, con il primo match point da disputare venerdì notte in gara 5 a New York.

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Holtby e Burakovsky sono le star di gara 4: per uno non è una novità, per l’altro una splendida prima volta

3 STARS OF THE GAME

  1. Andre Burakovsky: la doppietta che decide la partita, può bastare?!
  2. Henrik Lundqvist: si, piazzo secondo lui e non Holtby perchè solamente per merito suo i Rangers restano a galla nel terzo periodo quando con 2 strepitosi interventi mantiene il risultato invariato
  3. Braden Holtby: lo shootout parato ad Hagelin è la ciliegina sulla torta di una prestazione sublime

3 FLOPS OF THE GAME

  1. Ryan McDonagh: si fa rubare il disco come un “pivello” in occasione del goal decisivo di Burakovsky; errore imperdonabile per un giocatore della sua esperienza
  2. Chris Kreider: colpevole in occasione del primo goal di Burakovsky, non lotta come siamo abituati vederlo, apatico in alcune occasioni e meno incisivo del solito
  3. Alexander Ovechkin: con le polveri bagnate per la prima volta in questa serie, non lascia segno alcuno della sua presenza se non con un paio di tiri da lontano e per la mancata chiusura sul goal di Brassard

GARA 5

NEW YORK RANGERS vs WASHINGTON CAPITALS 2-1 OT

E’ la prima partita da dentro o fuori per i New York Rangers da gara 5 della passata Finale di Stanley Cup persa all’overtime contro Los Angeles; ebbene, anche questa partita si trascinerà all’overtime ma avrà risvolti diversi rispetto al passato, con la rete di McDonagh che ridà ossigeno alle possibilità di una clamorosa rimonta di New York.

Sin dai primi secondi di gara i Rangers fanno capire con quale determinazione giocheranno questa partita e schiacciano i Capitals nella propria zona creando un paio di buone occasioni da goal con Hayes prima e con Klein dopo ben neutralizzate da Holtby.

Per vedere il primo tiro dei Caps invece bisogna attendere il quarto minuto di gioco quando una bordata di Ward ben liberato da Ovechkin trova pronta la risposta di Lundqvist.

La prima possibile svolta potrebbe arrivare fra il sesto ed il settimo minuto di gioco quando Green porta a casa la più classica delle interference e lascia i suoi finendo per 2 minuti nella penalty box: ciò che segue è un autentico bombardamento da parte di New York verso la gabbia di Holtby che risponde però sempre presente con grande reattività e grandissima concentrazione mantenendo invariato il risultato. Passano alcuni minuti di “stanca” della partita ed è Lundqvist a salire di livello quando stoppa due conclusioni molto pericolose di Gleason dalla blue line seguito dal tap in di Ward, sempre pericoloso in queste giocate. Primo periodo che dopo un inizio di totale marca Rangers passa il momentum ai Capitals che avranno inoltre la possibilità di disputare 2 powerplay quasi consecutivi (prima St.Louis e poi Yandle portano a casa i 2 minuti di penalità) nei quali però Washington non costringerà agli straordinari il portierone svedese giocando piuttosto male le proprie carte e rischiando la beffa su un contropiede portato avanti da Stepan e concluso pericolosamente da Nash il cui tiro trova Holtby ben posizionato. Il periodo si chiude dunque sul risultato di 0-0 non prima di aver visto però il primo pericolosissimo tiro di Ovechkin verso la porta avversaria che costringe al mezzo miracolo Lundqvist per disinnescare una bomba potentissima.

Il secondo periodo inizia a ritmi decisamente meno elevati rispetto al primo e vedrà la prima vera grande occasione capitare sulla mazza di Derick Brassard che non capitalizza un rebound su tiro di Glass respinto da Holtby sparacchiando malamente alto il puck a porta praticamente sguarnita.

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Brassard a porta piuttosto spalancata sparacchia alto (alzi la mano chi l’ha visto a primo impatto in questa foto!!) il puck del possibile vantaggio Rangers

Al minuto 7:08 arriva il miracolo di Holtby su St. Louis che smarcato da Brassard solo di fronte alla gabbia colpisce a botta sicura il puck che termina la sua corsa sul guantone del portiere dei Caps fra lo stupore generale.

I minuti scorrono senza grandi sussulti in questo periodo ed avranno un brusco stop a 2 minuti dal termine quando una bomba di Niskanen dalla blue line troverà la deviazione vincente di fronte alla gabbia di Joel Ward, il quale però secondo la terna arbitrale interferisce non regolarmente con Henrik Lundqvist decretando l’annullamento della possibile rete del vantaggio Caps fra la gioia del pubblico di casa.

Si arriva così al termine anche di questo periodo a reti inviolate con la tensione da una parte e soprattutto dall’altra (New York) che inizia a salire perchè ogni puck scotterà molto nel terzo periodo.

Rangers che nell’ultimo periodo schiacciano immediatamente il piede sull’acceleratore costringendo ad un paio di buoni interventi il goalie avversario con le bordate di Brassard e Stepan che sfiorano il goal; la pressione continua imperterrita e ciò che accade al decimo minuto di gioco ha dell’incredibile con New York tutta in avanti alla ricerca del goal che subisce il contropiede vincente di Curtis Glencross, il quale può partire indisturbato da metà campo e battere Lundqvist (su rebound, visto che il primo tiro era stato miracolosamente parato dal goalie svedese) per il clamoroso vantaggio Capitals sfruttando un pessimo posizionamento della difesa di casa totalmente sbilanciata in avanti alla ricerca del goal; i Rangers così si ritrovano ad un passo dall’eliminazione.

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Glencross ribatte in rete il proprio rebound portando avanti i Capitals a sorpresa

Il goal subito sconvolge i Rangers che nei successivi minuti non creano più nulla dalle parti di Holtby fra il silenzio generale del Madison Square Garden incredulo ad un possibile finale di stagione anticipato rispetto alle aspettative.

A 2 minuti e 45 dal termine della gara è Evgeni Kuznetsov ad avere sulla mazza il possibile colpo del k.o che viene però respinto dalla bella risposta di Lundqvist; e quando meno te lo aspetti arriva il goal del pareggio dei Rangers, ad 1 minuto e 48 secondi dal termine della gara, della stagione e soprattutto dei sogni, Stepan regala il passaggio alle proprie spalle perfetto per l’accorrente Chris Kreider che scaglia di prima intenzione il tiro della disperazione che trova impreparato (forse per la prima volta nella serie) Holtby facendo esplodere l’Arena e facendo rientrare immediatamente in gabbia Lundqvist che stava per uscire a cospetto dell’entrata di un sesto giocatore di movimento. 1-1 dunque e si riparte!

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Il tiro di Kreider trova impreparato Holtby e la gara torna in parità a 100 secondi dal suo possibile termine

Gli ultimi secondi di gara sono davvero da infarto con i Capitals che vanno vicini al nuovo vantaggio a 30 secondi dal termine con Chimera che viene stoppato da un’ottima parata di Lundqvist, su ribaltamento di fronte sara Moore ad avere l’occasione per diventare l’eroe di serata ma il suo backhand viene parato da Holtby decretando così il risultato di 1-1 al termine dei tempi regolamentari.

Il primo pericolo all’overtime arriva con una bomba dalla blue line di Girardi ben neutralizzata da Holtby che controlla anche il successivo rebound nel quale McDonagh non riesce ad infierire.

Come in tutti gli overtime, predilige la paura di perdere da parte di entrambe le squadre che creano davvero pochissimo dalle parti dei rispettivi goalie concentrandosi soprattutto nel mantenimento delle distanze fra difesa ed attacco senza concedere nulla al caso.

Una bella occasione capita sulla mazza di Niskanen la cui botta dalla distanza viene parata abilmente da Lundqvist; pochi minuti dopo è Hagelin ad avere il disco del k.o ma il guantone di Holtby è nuovamente infuocato e trattiene la bordata dell’attaccante dei Rangers stoppando anche il possibile urlo dei 20 mila presenti al MSG.

Si arriva così al minuto 9 dell’overtime con colui che poteva essere l’eroe dei Caps (Glencross) che perde malamente il disco ai danni di Fast al limite della propria zona difensiva; Fast entra in zona offensiva, passa il puck a Stepan il quale aspetta il momento giusto per assistere il tiro del compagno Ryan McDonagh che scaglia il colpo della vittoria: snap shot a botta sicura, deviazione ininfluente su tentativo disperato di bloccare il tiro di Gleason di fronte alla gabbia e puck che finisce in rete facendo esplodere letteralmente l’Arena e rispedendo la serie a Washington per gara 6 prevista a 48 ore da questo momento.

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Holtby a terra e popolo Rangers in festa dopo l’overtime winner di McDonagh: serie che torna a Washington sul 3-2 Caps

3 STARS OF THE GAME

  1. Ryan McDonagh: oltre al goal vittoria il Capitano limita l’apporto offensivo di Ovechkin ai minimi termini con una pressione asfissiante concedendo allo Zar solamente 2 tiri nei 20 minuti di gioco del Capitano avversario
  2. Derek Stepan: 2 assist decisivi, che volete di più?
  3. Henrik Lundqvist: tiene in vita i suoi a 3 minuti dal termine con la paratona su Kuznetsov che poteva definitivamente chiudere la stagione dei Rangers

3 FLOPS OF THE GAME

  1. Alexander Ovechkin: mai in partita, mai pericoloso, limitato dalla marcatura di McDonagh lo Zar non incide e senza di lui questi Capitals non hanno molti conigli da estrarre dal cilindro
  2. Evgeni Kuznetsov: ha sulla mazza il colpo del k.o ed anzichè andare sul sicuro, prova un gioco di prestigio di fronte alla gabbia che Lundqvist capisce ancor prima egli l’abbia pensato…dal possibile 2-0 si arriva 1 minuto dopo all’1-1…diamo la colpa al destino…
  3. Braden Holtby: si può mettere nei “flop” un portiere che ha parato 41 tiri su 43? Secondo me si, purtroppo manca di reattività in occasione del goal di Kreider, macchiando la sua bella prova e riaprendo il discorso qualificazione

GARA 6

WASHINGTON CAPITALS vs NEW YORK RANGERS 3-4

Per la seconda gara consecutiva i New York Rangers affrontano la partita con la consapevolezza che una sconfitta chiuderebbe la loro stagione, stagione che si rivelerebbe deludente se pensiamo che il team di Alain Vigneult ha chiuso la Regular Season al primo posto assoluto della NHL; con questo grande sprono emotivo i Rangers giocano alla grande i primi 20 minuti di gioco affidandosi poi a colui che nelle gare importanti riesce sempre a dare il meglio di se ossia Henrik Lundqvist. Ma andiamo per tempo e partiamo dall’inizio per arrivare alle conclusioni…

Qualche spettatore doveva probabilmente ancora accomodarsi nella sua poltrona quando Chris Kreider si involava verso la porta ed infilava a freddo Holtby dopo soli 40 secondi di gioco il goal dell’1-0 per i Rangers che, come sempre in questa serie, partivano molto più forte rispetto agli avversari e come in gara 2 capitalizzavano alla prima occasione della partita.

È un inizio davvero “wild” quello di stasera e vedrà le due squadre creare occasioni da goal come se piovesse non rispettando l’andamento piuttosto guardingo di tutte le scorse cinque partite della serie, costringendo sin da subito agli straordinari i rispettivi goalie bombardati da ogni angolo senza grandi aiuti dalle armate difensive in bambola di fronte a questi attacchi davvero indiavolati.

Non si fa tempo ad annotare con carta e penna del vantaggio Rangers che JT Miller viene lasciato tutto solo di fronte alla gabbia e si ritrova libero di pensare la giocata, produrla ma non portarla a termine per merito di Holtby, abile a strappargli l’urlo di gioia con una splendida parata col gambale esteso a più non posso mantenendo il risultato sullo 0-1; passano pochi secondi ed un tiro da posizione improbabile di Stepan rischia di finire la sua corsa alle spalle di Holtby, autenticamente graziato da Kreider il quale anziché spingere il disco, fermo a pochi cm dalla linea di porta, in rete lo sposta in direzione opposta salvando letteralmente i Caps dallo 0-2! Ultima occasione di questo inizio “fast and furious” di New York arriva sulla mazza di Moore che trova però nuovamente il gambale ben disteso di Holtby a rispondere con un no alla richiesta del puck di entrare in porta.

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La grandissima risposta di Lundqvist sul backhand a colpo sicuro di Brouwer

Il Verizon Center è scosso, quasi ammutolito, quando all’improvviso i Capitals si svegliano e creano con Ovechkin prima e con Johanson poi due occasioni pericolose che Lundqvist neutralizza senza particolari problemi; ben più difficile per il goalie svedese l’intervento che deve mettere a segno sul backhand di Brouwer per mantenere il risultato a pannaggio della sua squadra: Chimera lo costringe al primo intervento, il rebound finisce verso Brouwer che a colpo sicuro in backhand devia il puck verso la porta ma King Henrik risponde presente allungando il gambale stoppando il disco ad un passo dal suo ingresso in gabbia.

Dopo un powerplay a testa poco produttivo e poco pericoloso da ambo le parti si arriva alle ultime battute del periodo dove un fallo stupido quanto inutile di Brouwer manda nuovamente in powerplay i Rangers a 3.4 secondi dal termine, secondi che verranno sfruttati a pieno da New York che vince il faceoff offensivo, sfodera con Brassard il tiro della speranza, il puck ballonzola fra Holtby, pattino di Carlson prima di essere depositato in porta da Kreider che a 3 decimi dal termine del periodo porta i suoi avanti 2-0 fra lo stupore generale.

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Chris Kreider batte il timer: a 0.3 secondi dal termine del primo periodo infila il disco nella porta sguarnita dopo una sfortunata carambola del puck sui corpi/pattini di Holtby e Carlson

Buon per la partita e per i Caps dopo appena 28 secondi dall’inizio del secondo periodo un tiro di Ward non viene trattenuto da Lundqvist e l’accorrente Jason Chimera posizionato di fronte alla gabbia deposita il rebound in rete facendo rientrare sul ghiaccio il settimo uomo per Washington, ossia il pubblico.

Il secondo periodo è un autentico monologo Capitals (che hanno a favore anche due powerplay) che mettono a dura prova la reattività, la concentrazione e la capacità in gabbia di Lundqvist sia da lontano con le bombe di Carlson, Ovechkin ed Alzner disinnescate dal goalie svedese, sia da molto vicino quando ancora Chimera sfiora il goal su una deviazione molto pericolosa dopo l’illuminante passaggio di Ward nella quale King Henrik deve superarsi; tale superiorità in questi secondi 20 minuti di gioco non porterà peró al goal del pareggio, nonostante i 18 tiri totali contro i soli 4 dei Rangers che mantengono fortunatamente il vantaggio seppur dimezzato rispetto al primo periodo ringraziando unicamente il proprio goalie determinante più di qualsiasi altro goalie al mondo quando il disco scotta.

Il pubblico di Washington è galvanizzato dalla prestazione della propria squadra nel secondo periodo e non vede l’ora inizi la terza frazione fra le due squadre sognando l’impresa di ribaltare un risultato avverso; il problema risulterà il cinismo della squadra di Vigneult in questa sfida che alla prima occasione del terzo tempo infila con Rick Nash (un fantasma sino a questo momento) il goal del 3-1 sfruttando una percussione di Brassard, che poc’anzi aveva sfiorato anch’esso il goal, mantenendo il possesso del disco nonostante la pressione di Backstrom e dribblare letteralmente Holtby prima di depositare il puck in rete fra lo sconforto generale della gente.

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Rick Nash sfrutta il lavoro di Brassard scartando Holtby e portando i Rangers sul 3-1 ad inizio terzo periodo

Passano 3 minuti e la situazione peggiora ulteriormente per i Capitals: la quarta linea dei Rangers mantiene il disco in zona offensiva e Sheppard da dietro la gabbia mette a segno probabilmente il migliore assist della sua carriera trovando smarcato di fronte alla gabbia Dan Boyle che con un bolide di prima infila nuovamente un incolpevole Holtby.

Ecco, da questo momento in poi sul ghiaccio ci sarà una sola squadra, i Capitals infatti cambiano totalmente registro, aiutati anche dal rilassamento dovuto al triplo vantaggio dei Rangers, e bombarderanno la porta di Lundqvist sino al termine della gara, trovando, prima dell’obbligato time-out chiamato da coach Vigneult, al minuto 7:40 la rete del 2-4 di Evgeni Kuznetsov abile a sfruttare una cattiva uscita di zona della retroguardia newyorkese per battere il King con un wrist shot all’incrocio dei pali ed al minuto 10:33 la rete del 3-4 con Joel Ward che infila Lundqvist con un bel lavoro di fino di fronte alla gabbia.

A 6 minuti dal termine ancora Kuznetsov va vicino alla marcatura sbagliando però la conclusione che termina a pochi cm dal palo alla sinistra di un Lundqvist battuto; pochi secondi ed una penetrazione solitaria centrale di Ovechkin fa impazzire il Verizon Center, lo Zar passa attraverso Klein e Staal arrivando a tu per tu con Lundqvist il quale ipnotizza però Ovie stoppando nel più bello l’azione del russo; è il momento di massimo sforzo dei Caps che avranno molte occasioni dalla distanza stoppate dall’ottima copertura difensiva dei giocatori di New York (statistica dei tiri bloccati notevolmente cambiata rispetto a gara 4 con un 34-15 a favore dei Rangers!) e dalla posizione sempre ottimale di King Henrik che dice no ai tiri di Orpik e Green con estrema sicurezza.

L’occasione della vita ai Caps la concede Sheppard che sparacchia malamente il disco fra il pubblico prendendosi i classici 2 minuti per “delay of game” a 2 minuti e mezzo dal termine costringendo i suoi alla stoica difesa della gabbia anche in doppia inferiorità vista l’uscita dalla propria gabbia di Holtby che aumenta il numero dei giocatori di movimento sul ghiaccio per Washington; il powerplay però non funzionerà faticando anche nell’entrata in zona piuttosto disordinata e creerà solamente un tiro dalla blue line di Carlson facilmente parato da Lundqvist e una botta di Ovechkin bloccata dalla difesa dei Rangers. Si arriva così al suono della sirena, una liberazione per New York che negli ultimi 15 minuti non aveva oltrepassato la linea di metà campo, una condanna per i Capitals che hanno davvero spremuto ogni possibile fonte di energia per cercare il pareggio che sarebbe stato strameritato. Tutto rimandato a gara 7 dunque, in quel di New York. Win or die per entrambe, chi avrà la meglio?

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Tutta la delusione di capitan Ovechkin: per lui un’altra gara a secco (quarta consecutiva della serie). Sullo sfondo i Rangers festeggiano il comeback compiuto. 3-3 e gara 7 a New York!

3 STARS OF THE GAME

  1. Chris Kreider: 2 goal in 3 tiri, 66,6% infilati in gabbia, il primo di potenza, il secondo di rapina, assoluto protagonista del match
  2. Henrik Lundqvist: 42 parate su 45 tiri subiti, un paio di interventi da fenomeno puro…quando il gioco si fa duro, Henrik diventa muro!
  3. Dan Girardi: 8 tiri bloccati, un senso della posizione monumentale ed inoltre in coppia con McDonagh annulla nuovamente Ovechkin

3 FLOPS OF THE GAME

  1. Troy Brouwer: ha due colpe, fallire il goal del possibile 1-1 (paratona di Lundqvist ma qualcun altro avrebbe fatto meglio…secondo me!) ma soprattutto subire quella inutile penalità a pochi secondi dal termine del primo periodo che consente il faceoff offensivo dal quale nascerà il 2-0 di Kreider
  2. Alexander Ovechkin: nuovamente sul banco dei puniti lo Zar che non riesce proprio a liberarsi delle sue ombre, Girardi e McDonagh lo pressano costantemente limitandone la sua potenza offensiva
  3. John Carlson: causa senza colpe il 2-0 di Kreider facendosi ballonzolare il puck sul pattino senza accorgersene…lo cito in questa classifica per i troppi tiri dalla blue line senza costrutto quando sarebbe stato meglio aprire il gioco verso compagni meglio posizionati; non è facile battere Lundqvist, specialmente con slap shot a mezza velocità con l’unica speranza relegata ad una deviazione

NEW YORK VINCERA’ GARA 7 SE…

  • Continueranno a limitare Alexander Ovechkin e Nicklas Backstrom ma dovranno anche difendersi meglio dalla linea formata da Ward e Kuznetsov autentici baluardi offensivi dei Capitals
  • Continueranno a bloccare tiri di fronte alla gabbia concedendo meno rebound possibili e se saranno cinici come in gara 6
  • Partiranno veloci schiacciando sin dai primi minuti Washington nella propria zona creando tiri e pericoli dalle parti di Holtby, il quale abbiamo notato essere meno sicuro quando sollecitato “a freddo”
  • Se Lundqvist manterrà quella canonica versione “muro” dimostrata ogni qualvolta il disco diventa sempre più caldo

WASHINGTON VINCERA’ GARA 7 SE…

  • Ritroveranno il vero Alexander Ovechkin e soprattutto riusciranno a ripetere le prestazioni difensive viste nelle 3 vittorie della serie
  • Braden Holtby dimostrerà di essere un goalie fenomenale anche quando il disco scotta
  • La terza linea proporrà un grande schermo di fronte a Lundqvist rendendo difficile ogni intervento al goalie dei Rangers sulle probabili bombe dalla blue line di Niskanen & co.

BUCKLE UP BABY BECAUSE IT’S THE CUP!!

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