Quando a 14, 15 anni guardavo il Wrestling le connessioni ad internet non erano ancora quelle di oggi, non c’era quindi il modo di vedere PPV in streaming o di stare connessi minuto per minuto con le app.

Il vecchio metodo quindi per noi ragazzi di seguire i nostri personaggi preferiti era la Power 25, una semplice classifica stilata dalla WWE che era consultabile anche nel più semplice dei giornaletti dell’edicola, la power 25 rappresentava il cambiamento settimanale dello status di un determinato combattente.

La mia power 25 sarĂ  leggermente diversa, parleremo in questa sede della stagione NHL, quindi tratteremo di Hockey ovviamente e andremo a vedere i 25 giocatori che in questa stagione hanno brillato in maniera particolare in una stagione che, nonostante le non troppe emozioni, ci ha comunque regalato parecchi nomi da seguire e anche qualche sorpresa, su questo articolo non troverete Crosby e Ovechkin ovviamente, sarebbe troppo facile riempire la classifica con 25 fenomeni.

Insomma è giunto il momento di dar fuoco alle polveri, vediamo insieme quali sono i 25 giocatori che più hanno inciso sulla stagione NHL 2014-2015.

25- Alexander Edler (Vancouver Canucks) GP: 74 G: 8 A: 23 P: 31 +/-: 13

Reduce dall’annus horribilis nella passata stagione Alex Edler è tornato finalmente al livello mostrato qualche anno fa, in attacco  non ha brillato come ai bei tempi, ma in difesa ha messo in mostra tutto quello che a Vancouver era tano mancato, terminando con un +/- in positivo dopo il devastante -39 del campionato passato e prendendo parte ad ogni situazione sul ghiaccio dei sui. Il suo contributo è stato decisivo per il riscatto dei Canucks ed ha contribuito al grane rilancio di un secondo giocatore di Vancouver che ritroveremo in questa classifica. Il cambio in panchina ha fatto molto bene al giocatore svedese che lavorando sotto traccia ha dato prova di grande applicazione e voglia di migliorarsi.

24- Andrew Ladd (Winnipeg Jets) GP: 81 G:24 A:38 P: 62 +/-: 9

L’incredibile quanto clamorosa marcia dei Winnipeg Jets si basa per buona parte sulla grande vena del capitano Andrew Ladd, un giocatore che ha sempre messo in luce buoni numeri pur lavorando molto sotto traccia. La sua è stata la prova di una carriera, si è dimostrato infatti molto utile nel power play e anche molto incisivo nei momenti clou. Anche in questo caso ha mostrato una leadership notevole guidando i sui dall’inizio alla fine e disputando alcune partite veramente in maniera esemplare. Un comandante silenzioso che è stato capace, insieme ai suoi compagni, di estromettere dai Playoff i campioni in carica. L’ex quarta scelta assoluta cercherà di fare del suo meglio anche in un proibitivo primo turno della post-season contro gli Anaheim Ducks dove le sue doti saranno sicuramente utili alla squadra della Manitoba.

23- Scott Hartnell (Columbus Blue Jackets) GP: 77 G: 28 A: 32 P: 60 +/-: 1

In un certo senso svegliarsi tardi equivale a non svegliarsi ed è proprio per questo che i Columbus Blue Jackets hanno mancato i Playoff nonostante diversi giocatori abbiano disputato una stagione fenomenale. I problemi di Sergei Bobrovsky hanno debilitato molto la franchigia dell’Ohio che ha comunque chiuso in un crescendo di risultati molto convincente. Parte del merito va anche a Scott Hartnell che alla prima annata con la nuova squadra si è dimostrato ancora una volta giocatore duro e con una resistenza invidiabile. L’inizio in sordina non ha avuto un grande effetto per Hartnell col cambio di bandiera che è stato ipotecato come un movimento secondario e di poco conto. Col crescere dei compagni però anche lui ha iniziato a contribuire nel migliore dei modi, venendo inserito negli special team che hanno segnato in maniera molto particolare le performance dei Jackets. Molti dei suoi gol si sono rivelati importanti e decisivi e la sua grande tempra sarà sicuramente utile ad una squadra che al completo potrebbe a mio avviso competere regolarmente per i piazzamenti playoff.

22- Tyler Toffoli (Los Angeles Kings) GP: 76 G: 23 A: 26 P: 49 +/-: 25

Nel disastro griffato LA una nota positiva, nonostante i Playoff mancati da campione in carica, la si può trovare in Tyler Toffoli. Il giovane classe ’92 sembra essere una delle poche certezze per i Kings che quest’anno non hanno potuto fare troppo affidamento sulla fortuna considerata l’assenza di Voynov, fondamentale per gli equilibri della squadra e, come si è potuto vedere imprescindibile per il suo successo. Ad ogni modo tornando a Toffoli, schierato per lo più in linea con Jeff Carter, anche lui autore di una prova molto positiva, possiamo parlare di diversi segnali di crescita che i dirigenti avevano già intravisto negli anni passati. Il suo aiuto è stato prezioso specialmente per quanto riguarda la fase difensiva dove spiccano i suoi numeri in inferiorità numerica. Il presente dei Kings non sarà roseo visto il mancato approdo alla post-season, ma per quanto riguarda il futuro c’è da scommettere su Toffoli, che potrebbe diventare una parte ancor più importante dell’organizzazione.

21- Sami Vatanen (Anaheim Ducks) GP: 67 G: 12 A: 25 P: 37 +/-: 5

Nonostante il primo posto in conference devo ammettere che la fase difensiva dei miei Ducks non è stata esattamente un qualcosa da definirsi esaltante. I gravi problemi interpretativi di Fowler soprattutto hanno messo in luce delle mancanze che ,il giorno del trade deadline, la squadra californiana ha tentato, con successo moderato di mettere a posto. Vatanen non è stato una garanzia, così come gli altri (Lindholm escluso), ha tuttavia disputato un’eccezionale stagione dal punto di vista offensivo ed ha acquisito finalmente la fiducia che meritava da parte dell’allenatore e dell’organizzazione, giocando in tutti gli special team, disputando anche minuti importanti in inferiorità numerica, non proprio la sua specialità. Il finlandese può già considerarsi il nuovo offensive man di punta della squadra di Anaheim. Seppur con un talento ancora acerbo e ancora molto lavorabile, per lui i progressi sono continui e vista l’abbondanza di difensori nelle minors per i Ducks superare qualche problema dietro sembra un’impresa fattibile.

20- Mika Zibanejad (Ottawa Senators) GP: 80 G:20 A:26 P:46 +/-: 0

Un giocatore che a me piace molto, Zibanejad ha disputato la prima di quelle che ritengo sarà una lunga serie di affermazioni positive. Il miracolo Ottawa è passato attraverso diversi nomi, quelli di Ryan, Karlsson, Hoffman, Stone, Turris ed Hammond (di cui parleremo in seguito), ritengo però che il lavoro di questo giocatore sia stato molto sottostimato. Il suo prezioso contributo si è fatto veramente sentire, in ogni shift dei Senators in cui lui è stato in campo infatti è stato facile intuire la sua pericolosità. Un’arma offensiva niente male per i Sens che sicuramente inizieranno a proporlo in prima linea più spesso nel prossimo futuro. La sua eccezionale stagione, così come quella della sua squadra non può passare inosservata anche se un miglioramento in fase difensiva sarebbe veramente importante per lui al fine di diventare un giocatore completo e più forte

19- Rick Nash (New York Rangers) GP: 79 G: 42 A:27 P:69 +/-: 29

Avevo promesso di non inserire gente fenomenale nell’articolo, credo però che Nash rappresenti un’eccezione. Innanzitutto non credo affatto che il power forward dei Rangers possa definirsi un fenomeno e ritengo inoltre che possa essere considerato di gran lunga il giocatore più sopravvalutato dell’intera lega, devo però ammettere che per quanto riguarda le prestazioni ha alzato di brutto l’asticella, diventando il leader che ai Rangers serviva al momento della trade con Columbus. Tra l’altro dopo una rivedibile stagione 2013/14 e dei playoff a dir poco deludenti ci si attendeva una risposta da questo giocatore, che mai aveva mostrato grandi segni di miglioramento a New York. Per questa volta non si può parlare di Nash come una delusione anzi, le sue performance hanno convinto anche lo scettico più accanito, il sottoscritto.

18- Eddie Lack (Vancouver Canucks) GP: 41 W: 18 SV%: .921 GAA: 2.45 SO: 2

Ad inizio anno l’ingaggio di Miller suonava un po’ come una bocciatura per Lack che come starter la dirigenza non vedeva ancora. Dopo una performance del genere però il portiere svedese deve necessariamente essere preso in considerazione come titolare in quel di Vancouver. L’infortunio del portierone ex Sabres infatti ha permesso a Lack di giocare per molto tempo e molto a lungo tra i pali della sua squadra, contribuendo con parate decisive ben descritte dalle sue favolose statistiche. Il ventisettenne svedese dovrebbe avere un altro anno di “apprendistato” prima di diventare uno starter regolare, il suo contributo però sarà fondamentale per i Canucks proprio come lo è stato questa stagione.

17- Jonathan Huberdeau (Florida Panthers) GP: 79 G: 15 A: 39 P:54 +/-: 10

Con un anno di ritardo, come succede ultimamente ai giocatori l’anno successivo a quello da rookie, Jonathan Huberdeau può definirsi un giocatore maturo e migliore. Nel campionato passato Florida aveva ottenuto la prima scelta assoluta chiudendo l’ennesima annata insoddisfacente, il cambiamento è arrivato si grazie al contributo della prima scelta assoluta Ekblad, ma è passato soprattutto attraverso la maturazione degli altri giocatori molto giovani in roster. Se Huberdeau dovrà essere il leader offensivo di questa formazione non è chiaro, sicuramente i suoi numeri e le sue giocate hanno permesso ai Cats di rivedere le loro prospettive da squadra di lotteria a squadra che ambisce ai Playoff. Ho sperato molto nella maturazione di questo talento che finalmente sta arrivando, ne vedremo delle belle nei prossimi anni.

16- Nick Foligno (Columbus Blue Jackets) GP:79 G:31 A:42 P:73 +/-: 16

Come detto in precedenza per Scott Hartnell, se i Jackets avessero giocato con la tempra delle ultime partite tutto l’anno avrebbero sicuramente fatto i Playoff. Stessa cosa si può dire per Foligno, straordinaria la sua performance condita dal suo record personale di punti. La vicinanza di Johansen ha cambiato del tutto le prospettive per un giocatore che da acerbo e nella media si è trasformato in uno scorer molto prolifico e si è addirittura piazzato tra i primi dieci in quanto a punti. Dimenticati e lasciati alle spalle gli anni non sempre prolifici ad Ottawa, Foligno è riuscito a migliorate esponenzialmente i numeri ed il gioco mostrato nella stagione scorsa dove aveva messo a segno soltanto 39 punti. Arrivato anche all’All-star game il 71 dei Jackets sembra aver trovato a ventisette anni la maturità tanto desiderata, vedremo se riuscirà a reggere su questi livelli anche i prossimi anni.

15-Ryan Strome (New York Islanders) GP: 81 G: 17 A:33 P: 50 +/-: 23

Se dovessimo paragonare i giocatori di NHL ai supereroi, Ryan Strome sarebbe sicuramente Ironman. La sua durezza e il suo aiuto in fase difensiva sono state a mio avviso il principale motivo per cui gli Islanders hanno migliorato così tanto il record dell’anno scorso e di due anni fa. Certo gli arrivi di due importanti difensori e di un solido portiere hanno aiutato il lavoro del centro scelto dagli Isles con la quinta scelta assoluta nel 2011, ma il suo lavoro non può essere preso sotto gamba. A mio avviso uno dei migliori centri in fase difensiva nell’intera lega già da ora, ha aggiunto a tutto ciò la bellezza di 50 punti, ottimi per una seconda linea. Con l’aggiunta di qualche altro talento vicino a lui Strome potrebbe rivelarsi l’arma in più degli Islanders nel prossimo futuro, insomma dove non arriverà Tavares arriverà lui.

14- Tomas Tatar (Detroit Red Wings) GP: 82 G: 29 A: 27 P: 56

La gente che si chiede come i Detroit Red Wings possano centrare ogni anno i Playoff nonostante l’età e i problemi di infortuni può trovare una facile risposta. Sfornando talenti come se non ci fosse un domani, infatti anche dopo il ritiro del grande capitano Lidstrom, dopo i problemi di Datsyuk e di Zetterberg che sembravano poter mettere i bastoni tra le ruote alla formazione del Michigan , Detroit è riuscita a centrare per l’ennesima volta i Playoff, tutto questo perché dalle retrovie sono arrivati dei signori, come ad esempio Nyquist l’anno passato, che hanno permesso alla società di conservare il talento a oltranza. Quest’anno ha fatto impressione assistere all’evoluzione di Tomas Tatar, il centro slovacco aveva iniziato in sordina tre anni fa la sua carriera nell’hockey americano, e la passata stagione aveva fatto vedere buone cose. Nessuno si sarebbe aspettato da lui una performance neanche lontanamente vicina ai sessanta punti, invece Tatar ha stupito tutti andando a trascinare i Red Wings ai Playoff per l’ennesima volta, grazie anche all’aiuto di Zetterberg e Datsyuk che finalmente sono tornati a giocare quasi una stagione intera. La loro eredità però è già stata raccolta da altri due giocatori, uno nordico e uno dell’est dell’Europa, proprio come loro, chissà se la valanga dei talenti ancora nelle minors o già in squadra dei Red Wings produrrà qualche fenomeno già dall’anno prossimo.

13- Cam Talbot (New York Rangers) GP: 36 W:21 SV%: .926 GAA: 2.21 SO: 5

Più e meglio di Eddie Lack in questa stagione hanno fatto veramente pochissimi portieri, e li ritroveremo tutti in questa classifica, uno di questi è il portiere di riserva dei New York Rangers Cam Talbot. E si che doveva essere poco utilizzato insomma dietro al re dei portieri in questa lega si dovrebbe trovare ovviamente poco spazio, ma questa è stato l’anno dei portieri e quindi Talbot ha beneficiato dell’infortunio del titolare, non uno qualunque, per prendersi la ribalta e gli applausi. Incredibile il suo contributo, alcuni salvataggi sono stati veramente spettacolari e per chi non l’avesse già fatto consiglio vivamente di vederli, un ragazzo che si becca una standing ovation dal Madison Square Garden merita veramente molto credito, specialmente perché è riuscito a non far mai cadere i Rangers dietro alle rivali nonostante l’infortunio molto pesante occorso al loro giocatore migliore, insomma chi volesse un portiere veramente capace dovrebbe bussare alla porta dei Rangers.

12- Radim Vrbata (Vancouver Canucks) GP:79 G: 31 A:32 P:63 +/-: 6

Ditemi pure quello che volete ma avrei fatto carte false ad inizio stagione per avere Radim Vrbata ai Ducks. Un giocatore del genere meritava la ribalta più importante in assoluto e con Vancouver ha dimostrato ancora una volta di essere un’arma offensiva a dir poco devastante, insieme ai Sedin, come Edler revitalizzati dal cambio in panchina, ha permesso a Vancouver di riprende molto smalto e di riprendersi i playoff dopo la disastrosa stagione con Tortorella. Tra i più sottovalutati in assoluto Vrbata s’è meritato anche la convocazione all’all-star game e ha dato all’attacco di Vancouver un’iniezione di fiducia veramente notevole piazzandosi nella top 10 per gol in power play, tiri in porta e per gol decisivi. In fase difensiva ovviamente Vrbata non ha mai brillato o lasciato posto a grandi exploit, tuttavia i suoi straordinari numeri devono per forza di cose meritare una menzione all’interno di questo articolo.

11- Kyle Turris (Ottawa Senators) GP: 82 G: 24 A: 40 P: 64 +/-: 5

Già l’anno scorso Kyle Turris aveva fatto vedere un qualcosa di particolarmente degno di nota, ma è soltanto in questa stagione che l’ex terza scelta assoluta è salito in cattedra sostituendo ad Ottawa un certo Jason Spezza e guidando i Sens alla marcia trionfale per qualificarsi ai Playoff. Turris è ovviamente un giocatore molto diverso e molto meno forte rispetto a Spezza, tuttavia la differenza quest’anno s’è vista, senza l’ex capitano i Sens hanno dato completa fiducia a questo giocatore che ha messo in mostra probabilmente una delle migliori performance in tutta la lega. Insomma in pochi si sarebbero aspettati di vedere ai Playoff Ottawa, senza un vero leader al centro e con una squadra con una mentalità troppo difensiva poco applicabile viste le caratteristiche dei giocatori, sono stati i giocatori a ribaltare i pronostici e Turris s’è dimostrato abile leader e grande punto di riferimento per gli special team, non avrebbe potuto fare di meglio.

10- Sean Monahan (Calgary Flames) GP:81 G:31 A: 62 +/-: 8

La favolosa stagione dei Calgary Flames merita un encomio particolare, una squadra che si pensava potesse lottare soltanto per la prima scelta assoluta ha infatti ribaltato ogni pronostico andando addirittura a centrare i Playoff. Uno degli assoluti protagonisti della stagione dei Flames figura come il primo della nostra Top 10. Sean Monahan è stato uno dei pochissimi giocatori negli ultimi tempi, che al secondo anno ha saputo migliorare le performance dell’anno da rookie, non solo le sue giocate insieme a quelle dei suoi compagni di linea hanno dato a Calgary la giusta iniezione di fiducia per la clamorosa qualificazione alla post-season ma hanno anche permesso alla folla di ritrovare un entusiasmo che, dopo la partenza di Iginla non s’era più mai sentito in quel dell’Alberta. Utile in qualsiasi situazione di gioco il buon Monahan ha messo insieme una media di parecchi minuti giocati, quasi al livello di un difensore ed ha a mio avviso fatto la fortuna di un altro giocatore dei Flames, al suo anno da rookie. La qualificazione alla post-season ha coronato una grande stagione per Calgary che possiede sicuramente la grinta e la voglia per ripetere il miracolo anche nei prossimi campionati. I prospetti acquisiti nei due dratf passati aiuteranno sicuramente i Flames e l’organizzazione ha già messo in piedi un piano per il futuro che si prospetta radioso.

9- Andrew Hammond (Ottawa Senators) GP: 24 W: 20 SV%: .941% GAA: 1.79 SO: 3

Si ferma qui la rincorsa di Andrew Hammond ai posti migliori della classifica. Il portiere dei Senators ha messo in cassaforte parecchi record invidiabili in stagione, ha praticamente portato i Senators ai Playoff da solo ed ha collezionato complimenti su complimenti. Tuttavia ritengo che per entrare nelle posizioni alte si debbano giocare ben più di 24 partite, non fraintendetemi mi è piaciuta particolarmente la sua storia, ma credo sia stata soltanto dovuta alla fortuna di una stagione. Ad ogni modo tornando a lui, il portiere dei Sens ha sbriciolato parecchi record di squadra ed ha raggiunto anche dei record assoluti nelle sole 24 partite giocate, merita quindi di sicuro di essere coinvolto in queste classifiche, il suo apporto è stato fondamentale per la causa e le sue prodezze hanno fatto sognare i tifosi dei Sens che con un grande portiere tra le mani non vorranno di certo perdere la magia che li ha fatti arrivare fino ai Playoff.

8- Devan Dubnyk (Minnesota Wild) GP: 58 W: 36 SV%: .929% GAA: 2.07 SO: 6

Se Dubnyk avesse giocato tutto il campionato a St. Paul probabilmente si sarebbe piazzato molto più in alto in questa classifica. Le sue performance dopo il trade deadline hanno veramente scandalizzato chiunque l’avesse visto in precedenza, si perché dopo quel giorno il portiere scaricato anche dagli Arizona Coyotes ha iniziato a mettere insieme una spaventosa serie positiva e soprattutto un numero di partite giocate consecutivamente mai visto negli ultimi anni. L’ex portiere tra gli altri anche degli Oilers ha finalmente trovato in Minnesota la sua dimensione e nella stagione dei portieri anche lui è salito alla ribalta mettendo dietro gente ben più quotata e storicamente più forte. Si prospettano dei Playoff molto interessanti per lui e per Minnesota se dovesse continuare a giocare così anche nel corso della post-season.

7- Braden Holtby (Washington Capitals) GP: 73 W: 41 SV%: .923% GAA: 2.22 SO: 9

Assolutamente strepitosa la stagione di Holtby, non tanto da garantirgli il podio o i piedi del podio, ma veramente spaventosi sono stati i suoi numeri nel corso di tutto l’anno. Pensate che si è piazzato primo per partite giocate, incredibile il numero di 73 a mio avviso, per minuti giocati e per parate collezionate, ci sarebbe poco altro da dire ma voglio dilungarmi dicendo che la difesa di Washington, l’anno scorso a dir poco disastrosa deve a lui moltissimo e che la sua stagione meriterebbe nettamente una nomination al Vezina Trophy che inesorabilmente finirà tra le mani di Price. Per Holtby tuttavia il lavoro duro inizia adesso, i Playoff sono alle porte e i New York Islanders saranno un avversario particolarmente duro.

6- Cory Schneider (New Jersey Devils) GP: 69 W: 26 SV%: .925% GAA: 2.26 SO: 5

Il portiere che si piazza più in alto nella nostra classifica è il guardiano dei pali dei New Jersey Devils. Senza nulla togliere a Holtby e compagnia Schneider ha veramente alzato il livello delle performance della sua squadra, che per altro non ha concluso con un gran record. Il suo contributo ha forse permesso ai Devils di non arrivare ultimi, non mi spiego come i Canucks non abbiano voluto puntare su questo ragazzo fenomenale che in New Jersey potrà proseguire la tradizione di grandi portieri che ha visto negli ultimi anni la presenza di un certo Brodeur. Per lui si prospettano però pochi successi considerato che i Devils non hanno grandi prospetti e che la squadra per ora non sembra proprio adatta a disputare la post-season.

5- Nikita Kucherov (Tampa Bay Lightning) GP: 82 G: 28 A: 36 P: 64 +/-: 38

Molti potrebbero stupirsi della presenza di Kucherov in quinta posizione, ma si sa ognuno ha i suoi raccomandati ed io impazzisco per questo giocatore di conseguenza l’avrei piazzato volentieri anche sul podio o al primo posto. A parte tutto la stagione del russo è stata particolarmente prolifica, Kucherov e i suoi compagni di linea, Palat e Johnson hanno fatto vedere cosa vuol dire dominare e cosa sia la chimica di linea. Insieme i tre hanno messo a segno ben 199 punti e un +/- complessivo da far paura, per Kucherov è stata sicuramente una grandissima annata che ha messo in risalto le sue doti di scorer e che soprattutto, come detto con Monahan ha ribaltato la tradizione negativa del secondo anno. Per Tampa il futuro si manifesta più radioso che mai e con queste premesse c’è da scommettere che i Bolts domineranno la lega in lungo e in largo nei prossimi campionati.

4- Jiri Hudler (Calgary Flames) GP:78 G:31 A: 45 P: 76 +/-: 17

Altro indiscusso protagonista della stagione dei Calgary Flames è senza dubbio stato Jiri Hudler. Il centro russo, anche lui scuola Detroit, non ha solo dato vita all’ennesima stagione molto soddisfacente, è andato oltre. I numeri di Hudler in questa stagione non spiegano nel migliore dei modi quello che questo ragazzone di 31 anni è stato in grado di fare per una squadra che non sembrava assolutamente poter ambire alla post-season. Infatti grazie al suo eccezionale contributo due ragazzi come Monahan e Gaudreau hanno trovato il modo di crescere vicino ad un lavoratore eccezionale nel suo ruolo. La crescita esponenziale di Hudler infatti ha coinciso anche con quella dei due ragazzi e soprattutto con quella dello spirito di squadra. Se la favola dei Flames terminerà ai Playoff la straordinaria prova di Hudler verrà comunque ricordata dai fan per molto tempo.

3- Vladimir Tarasenko (St. Louis Blues) GP: 77 G: 37 A: 36 P: 73 +/-: 27

Molti pensano che io abbia una predilezione per i giocatori russi e in effetti forse un po’ ce l’ho, saranno i nomi favolosi che si ritrovano al confronto dei quali anche il mio sfigura. Ad ogni modo cominciamo a parlare di podio con un altro giocatore che a me piace molto, Vladimir Tarasenko dei St. Louis Blues, il suo contributo già dall’anno passato era già stato passibile di un netto incremento, quest’anno l’infallibile cecchino biondo ha saputo fare anche di meglio andando addirittura sopra i 70. La stagione dei St. Louis Blues è stata molto prolifica e non si sono viste perplessità da nessun punto di vista. Proprio Tarasenko ha rappresentato al meglio l’implacabile immagine di questa perfetta macchina da guerra, piazzandosi al primo posto di squadra per punti realizzati in una formazione che può contare su gente come Steen e Backes.

2- Roman Josi (Nashville Predators) GP: 81 G: 15 A: 40 P: 55 +/-: 15

Parlate pure quanto volete di Shea Weber ma sappiatelo, il miglior difensore dei Nashville Predators quest’anno è stato lo svizzero di ghiaccio Roman Josi. Tra i primi difensori per punti segnati Josi a mio avviso ha dato una grossa mano a Nashville in fase offensiva. L’arrivo di coach Laviolette ha fatto la fortuna di questo giocatore che da solido è diventato anche decisivo. La costruzione difensiva di Nashville è sembrata un orologio perfetto prima dell’infortunio di Rinne e gran parte del merito anche qui va a lui, l’improvviso blackout della sua squadra non gli ha permesso di chiudere la stagione in crescendo e di conseguenza di finire primo nella mia speciale classifica. Josi può accontentarsi di un posto ai Playoff e di una grossa possibilità di estensione del contratto che, se si dovesse concretizzare, porterà nelle sue tasche molti soldi.

1- Tyler Johnson (Tampa Bay Lightning) GP: 77 G: 29 A: 43 P: 72 +/-: 33

Siamo arrivati alla fine signori e signore il miglior giocatore della lega in quella ristretta cerchia priva di fenomeni a mio avviso è stato Tyler Johnson. Il centro dei Lightning ha lavorato in seconda linea insieme al già citato Kucherov e a Palat ed ha costituito come già detto la linea più dominante della lega. A soli ventiquattro anni Johnson ha disputato già un paio di stagioni a livelli altissimi ed è riuscito a costringere un centro delle qualità di Fillpula a riadattarsi in diversi ruoli o addirittura fare la terza linea. Forte candidato al titolo di miglior attaccante in fase difensiva, Johnson rappresenta l’immagine del lavoro duro e dell’antidivo, la convocazione mancata all’All-star game al momento è il solo premio ricevuto da questo straordinario giocatore che trova spazio tra i più sottovalutati della lega. Il suo apporto è stato fondamentale per i Bolts che pescandolo tra i non draftati probabilmente hanno messo a segno l’affare migliore dai tempi di un tale di nome Martin St. Louis.

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