Siamo arrivati alla conclusione della regular season 2014/2015 ed è il momento di tirare le somme. Gli accoppiamenti per i playoff sono ormai decisi, aspettiamo solo qualche giorno perchè la battaglia per la Stanley Cup abbia inizio, ma nel frattempo Hockey Night in Cividale ha pensato bene di condividere i lineup che hanno fatto la differenza quest’anno, nel bene… e nel male.

HOTS LINEUP

C – John Tavares (NYI)
La scorsa stagione fino alle Olimpiadi e all’infortunio viaggiava con numeri mostruosi, quest’anno ha ripreso sostanzialmente da dove aveva lasciato, confermando di essere il faro che illumina la via di Long Island per i naufraghi di New York. Via che quest’anno porta ai playoff e che per tratti della stagione ha visto JT e la sua ciurma in vetta alla Metropolitan. Le statistiche dicono 86 punti, a una sola lunghezza dall’MVP,  con 31 punti in powerplay e 8 goal decisivi sui 38 totali. Senza dimenticare la fase difensiva dove comunque risulta fondamentale, tra l’altro terzo con 94 takeaway in questa speciale classifica tra gli attaccanti, dietro a Stone (OTT) e O’Reilly (COL) a quota 98. Quello che i numeri invece non ci possono dire l’ha dimostrato una volta di più sul ghiaccio. Illuminante.

 

LW – Jaime Benn (DAL)
Nell’anno in cui il top scorer non solo non arriva in tripla cifra, ma non arriva neanche a 90 punti (nonostante un Crosby che gioca quasi l’intera stagione), il titolo (meritato) lo vince al fotofinish l’ala di Dallas con un hat trick nell’ultima giornata di campionato. Battuti Crosby e Tavares. una soddisfazione non da poco sebbene questi continueranno a giocare ancora ad hockey in questa post season, e lui no. Nonostante la stagione deludente di Dallas, Benn è riuscito a ritagliarsi uno spazio tra i top players e a far parlare di sè. La squadra è, e lo sarà per molti anni, sulle sue spalle. Comandante.

 

RW – Alex Ovechkin (WSH)
Ennesima stagione da 50+ goal. Tanto per ribadire che il re sotto porta è sempre lui dopo le critiche ricevute lo scorso anno per una stagione “deludente”. 81 punti totali che per poco non lo portano a vincere l’Art Trophy, primo nei goal in power play (25),  primo nei goal vincenti (11) e primo nei tiri fatti (395). Washington guadagna così agevolmente i playoff grazie anche al re degli assist (60) Backstrom, e vuol far sognare i tifosi anche in post season. Per Ovy la candidatura all’Hart (MVP della regular season) è assicurata. (Maurice Richard) Cuor di leone.

D – Erik Karlsson (OTT)
Primo tra i difensori come punti (66), ma questa non è una novità, il giovane capitano dei Senators è l’emblema del miracolo compiuto dalla sua squadra. Una seconda metà di stagione incredibile in cui il difensore svedese è stato ovviamente protagonista. Primo tra i difensori anche come tiri (292) e powerplay points (30, pari merito con lo svizzero Streit, PHI) vera sorgente del gioco offensivo dei canadesi, ma non solo questo. Le critiche dicono che è troppo poco difensore per meritare il Norris: non ci stupiremmo se dovesse bissare quello del 2012. Arrembante.

D – P.K. Subban (MTL)
A proposito di Norris. Nonostante nella prima metà di stagione sia finito anche dall’altra parte della rubrica, a conti fatti Subban merita questa nomination. Secondo come punti tra i D-men (60, come Burns, SJS) con un +/- di +24 giocando più di 26 minuti in media a partita. Più di lui solo Suter (MIN, 29:03), Doughty (LAK), Karlsson, e il duo WeberJosi (NSH). Il Norris uscirà tra questi nomi, con Doughty probabilmente tagliato fuori, e Subban sarà sicuramente tra le 3 nominations. Per citarlo: “Voglio essere ricordato come quello decisivo nelle gare che contano”.  Spavaldo.

G – Carey Price (MTL)
Scelta facile. Se non ci fosse stato il lampo di Hammond (OTT) nelle ultime 25 partite, fin troppo facile. 66 partite, 44 vittorie, meno di 2 goal a partita di media e 93.3% di parate. Praticamente al comando di tutte le stats per ruolo e probabile Vezina Trophy per questa stagione. A dire il vero gli HOTS di questa stagione li ha spesso condivisi con un’altra sorpresa di questa stagione: ovviamente stiamo parlando di Dubnyk (MIN). Premiamo la costanza del goalie di Montreal. The Price is Right!

 

NOTS LINEUP

C – Nathan MacKinnon (COL)
Cominciamo la lista dei nostri caproni espiatori con il più giovane (e forse meno meritevole di questo peso) di tutti. Ci spiace per il giocatore degli Avalanche, indiscutibilmente vittima, assieme a tutta la squadra, del più classico dei Sophomore Slump. Il giovane nativo di Halifax, classe 1995, ha totalizzato 38 punti in 64 partite e un -7 di +/-, chiudendo la sua stagione anticipatamente a causa di un brutto infortunio all’inizio di Marzo. Per dire quando piove sul bagnato. Ma noi siamo fiduciosi. Come-back-candidate.

LW – Nail Yakupov (EDM)
Venti freddi della russia spirano sulle ali di Edmonton e raggiunge i -35 nei pressi di Yakupov. La 1st overall del 2012 si sta sempre più vedendo appiccicato addosso l’appellativo che comincia per B e finisce per UST. E non è bratwu(r)st. Ad ogni modo peggior +/- della lega nella peggior squadra della lega e soli 33 punti per ribattere. B*ST?

RW – Phil Kessel (TOR)
Temperature polari anche in quel di Toronto con Kessel che paga per tutti. -34 di +/- secondo solo a Yakupov, appunto, e in coabitazione con il compagno di linea Tyler Bozak, mentre Van Riemsdyk ride a -33. Entrambi gli dovranno almeno una birra per non essere entrati in questa lineup. Kessel che tra l’altro ha comunque racimolato i suoi 61P ma nonostante questo i tifosi gli danno contro e il tracollo verticale della squadra da dicembre in poi finirà (quasi) tutto sulla sua testa. Ancora una volta. Cadono le foglie dagli alberi. (L)aceri.

D – Dion Phaneuf (TOR)
Che Toronto avesse più di un rappresentante nel lineup dei “Not” non è una sorpresa, e per come ha giocato il capitano quest’anno, il posticino in questa blue se lo merita tutto. 3 goal in 72 gare giocate sono pochi, segno della decadenza degli ultimi anni, ma il -11 finale di plus/minus rappresenta la sua annata peggiore in carriera. Adesso sarà da vedere se il rebuilding inizierà con o senza di lui. Declino.

D – Zdeno Chara (BOS)
A proposito di giocatori in declino. L’annata senza playoff dei Bruins passa molto attraverso la difesa (Rask compreso) e al suo ormai 38-enne difensore di riferimento. Chara gioca solo 62 partite causa infortunio, ma le sue statistiche e il suo apporto alla squadra continuano a precipitare. 8 goal e 12 assist. 20 punti (la metà dello scorso anno anche se con 14 partite di meno). Ha il culo dalla sua parte, perchè con lui sul ghiaccio Boston segna (+25), ma non basta a salvarlo e a metterlo in croce come rappresentante della sua squadra. Vecchio.

G – Mike Smith (ARI)
Dal deserto attorno a Phoenix spunta Mike Smith. Agnello sacrificale per questa annata dei Coyotes che gli hanno fatto il vuoto attorno umiliandolo a una stagione da 14W in 64GP, metà dell’anno scorso nello stesso numero di partite. Certo Smith ci ha messo del suo, con anche qualche malanno tra le ruote, ma alla fine l’ha spuntata tra la concorrenza con i candidati a peggiore nel ruolo. C’è chi voleva la testa di Rask (comunque 92.2% di parate e 34W) chi voleva condannare Kuemper (poveraccio) ma alla fine Smith in linea con il suo cognome non ha fatto niente per distogliersi dalla massa. Anonimo.

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